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martedì 1 settembre 2015

Solo la Parola della Croce ci salva "senza farci alcun male"

Il Vangelo del giorno.

Martedì della XXII settimana del Tempo Ordinario. Commento audio


Solo la Parola della Croce ci salva "senza farci alcun male"

Gesù scaccia lo spirito immondo nella sinagoga di Cafarnao - Affresco XI Sec




αποφθεγμα Apoftegma


L'uomo non è solo sanabile, è sanato di fatto. 
Dio ha introdotto la guarigione. 
È entrato in persona nella storia. 
Alla permanente fonte del male 
ha opposto una fonte di puro bene. 
Cristo crocifisso e risorto, nuovo Adamo, 
oppone al fiume sporco del male un fiume di luce. 
E questo fiume è presente nelle storia: 
vediamo i santi, i grandi santi ma anche gli umili santi,
 i semplici fedeli. 
Vediamo che il fiume di luce che viene da Cristo 
è presente, è forte.

Benedetto XVI   







L'ANNUNCIO
Dal Vangelo secondo Luca 4,31-37. In quel tempo, Gesù discese a Cafarnao, una città della Galilea, e il sabato ammaestrava la gente. Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità. 
Nella sinagoga c'era un uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare forte: «Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!». 
Gesù gli intimò: «Taci, esci da costui!». E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli alcun male. 
Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?». 
E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione. 



Solo la Parola della Croce ci salva "senza farci alcun male"


Abbiamo bisogno dell'"autorità" e del "potere" della Parola di Gesù. Senza di essa i demoni e i loro inganni non si smascherano, e noi continuiamo a vivere profondamente insoddisfatti perché obbligati a frustrare la missione che dà senso alla nostra vita. Certo, ci fanno soffrire molte cose esterne a noi, ma non sono queste a "rendere impuro" il nostro cuore. Infatti, nonostante le lotte e gli sforzi, restiamo "impuri", incapaci cioè di vivere nella gioia e nella benedizione. In Israele la "purità" era proprio la condizione per celebrare il culto. Gli ebrei sapevano che il peccato che rende "impuro" è legato alla morte, entrata nel mondo per invidia del demonio. Scelto e "santificato", cioè separato dall'impurità del mondo, attraverso la "purezza" di una vita obbediente alla Torah, Israele era la primizia chiamata a mostrare i frammenti di quello che l'umanità ha perduto con il peccato. Ma anche Israele è stato infedele a causa della sua dura cervice sedotta dal demonio, e si trovava "impuro" nella sinagoga dove avrebbe dovuto celebrare il culto. Doveva venire il Messia, la cui "parola comandasse con autorità e potenza agli spiriti immondi". Doveva "discendere" Gesù a Cafarnao, la città dove giaceva "posseduto da uno spirito impuro" ogni figlio di Israele; doveva visitare di "sabato" la "sinagoga", il luogo che sostituiva il tempio per le liturgie settimanali, perché è proprio lì che satana attira nella sua impurità pervertendo la Parola di Dio. Satana è un angelo decaduto, conosce le liturgie celesti, figurati quelle celebrate sulla terra... "Sa chi è" Gesù e ce lo dice proprio mentre ascoltiamo la Parola e la predicazione, magari nella preghiera, a messa, durante le attività della parrocchia, presentandoci Gesù come il "santo di Dio”. E cadiamo nel tranello di una verità avvelenata dalla menzogna, perché il Gesù di satana è un Messia secondo il pensiero del mondo, un taumaturgo che deve risolvere i problemi e cambiare la storia. E siccome Gesù non compie la nostra volontà che ci condurrebbe alla rovina riservata ai superbi, ma la volontà d'amore del Padre che ci vuole salvi a tutti i costi, cominciamo a mormorare: “se Gesù è il Figlio di Dio non può permettere questa sofferenza, la deve eliminare e cambiare la storia e le persone”. Ci ribelliamo e non vogliamo "avere niente a che fare" con il Messia crocifisso perché il demonio ci ha convinto che Gesù, piantando la sua Croce nella nostra vita, “venga a rovinarci”. Per questo "gridiamo forte" prestando la voce al demonio che "possiede" il nostro cuore, e diciamo “basta!" alla volontà di Dio. Ma proprio questo grido di ribellione è il segno che Gesù è "disceso" alla nostra vita e ci sta salvando; attraverso la sua parola che ascoltiamo nella Chiesa, sta “intimando” al demonio con "autorità" e "potenza" di “tacere e di uscire da noi”. Gesù ci sta esorcizzando oggi attraverso la parola della Croce sulla quale ci attira e dove “si dirige” al demonio: è lui infatti il padre che ci ha generati all'impurità, sarebbe inutile parlare con noi. Proprio come accade in ogni esorcismo. E il demonio tace, perché ad ogni suo inganno, la Croce di Gesù oppone la verità dell'amore infinito di Dio. Coraggio allora, lasciamoci abbracciare da Cristo crocifisso, perché, al contrario di ciò che pensa il mondo, solo sulla Croce potremo sperimentare che il suo amore ci salva “senza farci alcun male”. La Croce, infatti, "getta a terra" il nostro uomo "impuro" per far nascere in noi l'uomo "puro" che entra nella storia benedicendo Dio, come un segno del suo amore "in mezzo a tutti". 


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