Santa Maria,

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...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

domenica 24 aprile 2016

La catechesi tecnologica di Papa Franci

Papa Francesco e la parabola dell'iPhone: «Se non c'è Gesù è come se non ci fosse campo»


La catechesi tecnologica di Papa Francesco



di Andrea Tornielli

Più volte Jorge Mario Bergoglio ha confessato di non essere particolarmente «tecnologico». Ha sempre ricordato di essere un ascoltatore della radio, perché ha soltanto due pulsanti, uno per l’accensione e il volume e l’altro per la sintonizzazione: «Siccome io sono un uomo di un’altra epoca, oltre i due tasti non vado». Non era abituato a usare telefonini né tantomeno smartphone. Le telefonate a persone comuni che gli hanno scritto vengono fatte di norma dal telefono fisso che il Papa ha sulla scrivania del suo studio a Santa Marta. Questo non ha certo impedito a Francesco di potenziare la presenza sui social media, già inaugurata da Benedetto XVI, su twitter e instagram. 

In occasione del Giubileo dei ragazzi, Francesco per due volte ha usato metafore legate ai telefonini. Sabato sera, nel videomessaggio inviato ai ragazzi radunati per la festa allo stadio Olimpico, ha paragonato la vita senza Gesù alla mancanza di rete, di campo. «Ragazzi, quante volte mi capita di dover telefonare a degli amici, però succede che non riesco a mettermi in contatto perché non c’è campo. Sono certo che capita anche a voi, che il cellulare in alcuni posti non prenda... Bene, ricordate che se nella vostra vita non c’è Gesù è come se non ci fosse campo! Non si riesce a parlare e ci si rinchiude in se stessi. Mettiamoci sempre dove si prende! La famiglia, la parrocchia, la scuola, perché in questo mondo avremo sempre qualcosa da dire di buono e di vero». Mentre diceva questo, l’inquadratura ha fatto uno zoom sulla mano del Papa che reggeva un iPhone dove si leggeva la scritta «Siri non disponibile»: non mancanza di campo dunque, ma l’indisponibilità di una delle applicazioni più usate nell’universo Iphone, quella del riconoscimento vocale.  

Nell’omelia di domenica, di fronte ai ragazzi che gremivano piazza San Pietro, ecco una nuova immagine evocativa del mondo tecnologico, quella della «app» più aggiornata da scaricare su smartphone e tablet. «Non accontentatevi della mediocrità, di “vivacchiare” stando comodi e seduti - ha detto Francesco - non fidatevi di chi vi distrae dalla vera ricchezza, che siete voi, dicendovi che la vita è bella solo se si hanno molte cose; diffidate di chi vuol farvi credere che valete quando vi mascherate da forti, come gli eroi dei film, o quando portate abiti all’ultima moda. La vostra felicità non ha prezzo e non si commercia; non è una “app” che si scarica sul telefonino: nemmeno la versione più aggiornata potrà aiutarvi a diventare liberi e grandi nell’amore». Immagini efficaci che l’uomo «di un’altra epoca» che non va «oltre i due tasti» ha usato per comunicare con un pubblico di giovani e giovanissimi.  

Nel 2001 san Giovanni Paolo II era stato il primo a essere immortalato davanti a un pc, mentre inviava ai destinatari di tutto il mondo attraverso un’email l’esortazione post-sinodale «Ecclesia in Oceania».
Kairos

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