Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

venerdì 7 luglio 2017

Gesù propone la sua cura: Misericordia io voglio e non sacrifici. La cura di Gesù è l’amore...


LA CURA
Chi tiene seduto a forza Matteo dietro il banco delle imposte? 
Una tradizione? 
Il prestigio? 
Il dovere? 
No, chi tiene Matteo inchiodato a quel banco e a quella vita è l’avidità. E l’avidità da chi è generata? 
Dall’ego. 
È l’ego di Matteo che tiene Matteo chiuso dietro le sbarre della sua avidità e incatenato al banco delle imposte. Cosa tiene incastrati i farisei tra i labirinti della legge e della tradizione, inchiodati agli scanni delle loro cattedre? 
La religione? 
La giustizia divina? L’amore per Dio? 
No, ciò che tiene perennemente incastrati i farisei nel gorgo dei loro pregiudizi è la sete di dominio. 
E la sete di dominio da chi è generata? 
Dall’ego. 
È l’ego dei farisei che tiene i farisei incatenati alle loro cattedre e ai loro pregiudizi. 
Chi sono i malati? 
Chi sono i sani? 
I malati sono i possessori di ego che non vogliono liberarsi dall’ego, 
i sani sono i possessori di ego che desiderano con tutte le forze di essere liberati dall’ego. Gesù è chiaro. 
Non è venuto per coloro che non riconoscono in sé la signoria e la prepotenza dell’ego e non desiderano in alcun modo liberarsene. 
Gesù è il medico in assoluto più potente e preparato contro le patologie dell’ego, 
è la medicina più efficace e vincente contro gli avvelenamenti dell’ego. 
Non c’è cura al mondo, in cielo e in terra, più potente della Parola di Gesù e delle sue procedure evangeliche. Gesù può guarire l’uomo da ogni malattia, 
perché prima di tutto è in grado di guarire l’uomo dalle pressioni, dall’inganno, 
dalle storture, 
dalle disarmonie che derivano dall’ego. 
Gesù propone la sua cura: 
Misericordia io voglio e non sacrifici. 
La cura di Gesù è l’amore, ma l’amore distillato sotto forma di misericordia, la misericordia della compassione, della comprensione. 
L’ego vive e si alimenta di ambizione in ogni sua forma, 
e l’ambizione può essere ogni cosa e in ogni cosa, ma la forma più sottile e pericolosa di ambizione è quella della vanità che deriva dal sentirsi a posto, 
dal sentirsi a posto nei riguardi del dovere, 
della legge, di Dio. 
È quell’ambizione perversa e assurda che spinge l’uomo a sacrificarsi per sentirsi giusto, 
superiore agli altri, appropriato alle circostanze, 
corretto e onesto, idoneo, 
imparziale, 
lecito, 
legittimo, 
morale, 
regolare, 
rispondente, 
mirato, 
misurato, 
azzeccato, 
conforme, 
uniforme, 
meritevole. 
È l’ambizione che fagocita legge finché crea ingiustizia, 
si rinforza di appartenenze finché predica uguaglianza, 
si ciba di morali finché semina divisione e miseria, 
s’ingolfa di doveri finché estende il suo dominio e il suo potere. 
Misericordia io voglio e non sacrifici, questa è la cura di Gesù alle crisi economiche, 
sociali, 
politiche dell’uomo, questa la medicina del vangelo contro le epidemie di disperazione e paura, 
il medicamento del Signore Dio per la miseria e per la paura dell’uomo.
Misericordia io voglio e non sacrifici, 
questo vince l’ambizione e disarma l’ego, 
in qualsiasi forma abbia trovato spazio nel cuore e nello spirito dell’uomo. La misericordia da chiedere a Dio, per la mostruosità dei danni provocati dal nostro ego al bene personale e comune, alla terra e a tutti gli esseri viventi; misericordia da offrire ai fratelli per tutte le ferite che il loro ego ha inferto al nostro essere e al nostro cuore. 
Misericordia io voglio e non sacrifici, questa è la cura di Gesù per chi vuol guarire. 
🙏🏻🙏🏻🙏🏻
d.P. Spoladore

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