Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

venerdì 23 novembre 2012

Da Il Vangelo del giorno ..."Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!".

Venerdì della XXXIII^ settimana del Tempo Ordinario



Come primo passo dell’evangelizzazione 
dobbiamo cercare di tenere desta la ricerca di Dio negli uomini...
 Io penso che la Chiesa dovrebbe anche oggi 
aprire una sorta di “cortile dei gentili” 
dove gli uomini possano in una qualche maniera agganciarsi a Dio
senza conoscerlo e prima che abbiano trovato l’accesso al suo mistero, 
al cui servizio sta la vita interna della Chiesa.

Benedetto XVI



Lc 19,45-48

In quel tempo, Gesù entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori, dicendo: "Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!".
Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo; ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.

Il commento

Il Signore si accende di zelo nel cortile del Tempio, riservato ai "gentili" che non avevano accesso al luogo separato per gli ebrei. Quel cortile costituiva la ragione d'essere del Tempio: Il Santo dei Santi era separato e inaccessibile proprio per proteggere dalla profanazione dei compromessi l'Arca della presenza di Dio, dove era custodita la Torah, la Parola creatrice e liberatrice che il Popolo aveva ascoltato come una primizia perchè fosse fatta conoscere alle Nazioni. Allo stesso modo, la santità dettata dalla Legge che separava Israele dai pagani e dal loro modo di vivere avrebbe dovuto custodire integra la fede e la primogenitura perchè ogni uomo potesse incontrare in quel Popolo santo e così "diverso da tutte le Nazioni"  il volto misericordioso di Dio. La santità, infatti, non è mai segregazione narcisistica ed esclusione sprezzante. Per questo l'ira di Gesù si scatena sui venditori che, disprezzando il cuore della Legge, avevano piantato i loro traffici impuri nel luogo decisivo per l'annuncio del suo amore, sulla porta della fede, della salvezza e della vita. Egli entra nei cortili dove la santità s'era fatta mercato, e la "casa di preghiera" e di incontro con Dio per tutti i popoli era divenuta una "spelonca di ladri" che rubavano la speranza dei piccoli e dei pagani lucrando sulle cose sante. Con un gesto profetico Gesù getta luce su quel disordine che aveva pervertito la santità del Tempio, in vista della purificazione che avrebbe portato a compimento sulla Croce preparata per Lui dai "sommi sacerdoti, dai notabili del popolo e dagli scribi" che "cercavano di farlo perire" perché aveva smascherato la loro ipocrisia.
Anche la castità, la sincerità, la sobrietà e tutte le virtù che il Signore dona ai cristiani sono i segni della vita nuova e santa che certificano l'autenticità del Vangelo che la Chiesa, nuovo Israele, è chiamata ad annunciare al mondo: "Io penso che la Chiesa dovrebbe anche oggi aprire una sorta di “cortile dei gentili” dove gli uomini possano in una qualche maniera agganciarsi a Dio" perché al loro "servizio sta la vita interna della Chiesa" (Benedetto XVI). La nostra vita rinnovata dal Vangelo è come il cortile dei gentili, l'incarnazione della ferita del costato di Cristo, la porta del suo cuore dischiusa ad accogliere i peccatori. La formazione che riceviamo nella Chiesa attraverso la Parola di Dio e i sacramenti è "al servizio" dell'umanità, affinché in ogni relazione ed evento, con le parole e le opere della fede adulta, possiamo annunciare la Buona Notizia attraverso la quale chi ci è accanto possa "agganciarsi a Dio. Per questo chi non annuncia il Vangelo optando per le mediazioni mondane annacquando la fede, riduce la Chiesa ad una "spelonca di ladri" che rubano i tesori della Grazia offerti ad essa per far conoscere agli uomini l'amore di Dio. E' necessaria allora la fedeltà quotidiana al Vangelo, lottando per preservare incontaminato il deposito della fede, senza dimenticare che appartenere a Cristo significa anche appartenere ad ogni uomo. Può accadere, infatti, anche a noi di commerciare ciò che è gratuito profanando così il Tempio che è la nostra vita destinata a custodire la presenza di Dio. Commerciare i doni santi di Dio per ricattare e legare a noi le persone vendendo o prestando a usura affetto, stima, pazienza e addirittura il perdono, approfittando della fragilità dell'altro, fa di noi uno scandalo che impedisce al Vangelo di "agganciare" i più deboli. Lo zelo del Signore geloso della "sua casa", irrompe allora nelle nostre esistenze e le stravolge purificandole. Per questo in ogni giornata è nascosto l'imprevisto, un mal di testa, un tamponamento, un fallimento, un'incomprensione, la Croce. Attraverso di essa Gesù "scaccia" i demoni - come recita il verbo originale del vangelo identico a quello "tecnico" utilizzato negli esorcismi - per ridonarci la santità perduta. Ma il suo zelo per noi rivela anche il suo amore per ciascun uomo. Purifica noi per salvare il mondo, perché "ogni giorno" questa generazione possa ascoltarlo "insegnare nel Tempio" del nostro corpo e della nostra vita, e così "pendere dalle sue labbra" che annunciano il perdono e la pace.


Gesù scaccia i mercanti dal Tempio. Video da Gesù di Nazaret, di Franco Zeffirelli




APPROFONDIMENTI

Credo che la rievangelizzazione dell’Occidente, chiestaci con sacrosanta insistenza da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI, non sia che questo: non, innanzitutto, complesse dottrine, bensì il ricominciare dal kérygma, dalla base su cui tutto si regge. Tornare a proclamare un semplice e al contempo scandaloso: Jesùs estì kyrios, Gesù è il Signore.

Vittorio Messori


Benedetto XVI. Nell'evangelizzazione occorre riaprire il Cortile dei Gentili



J. Ratzinger - Benedetto XVI. La Purificazione del Tempio. Da "Gesù di Nazaret" Seconda Parte.

Tornare a proclamare un semplice e al contempo scandaloso: Jesùs estì kyrios, Gesù è il Signore. Vittorio Messori

Il Cortile dei gentili nel tempio di Gerusalemme. G. Ravasi

Ha abbattuto il muro di separazione che era frammezzo. Raniero Cantalamessa

Gesù abbatte il muro di inimicizia compiendo nella Chiesa le su nozze con l'umanità











Inganniamo per rubare gli affetti












Giovanni Taulero (circa 1300-1361), domenicano a Strasburgo 
Discorsi,  69

« Ogni giorno insegnava nel Tempio »

Il nostro Signore in persona ci insegna quello che dobbiamo fare affinché il nostro intimo diventi una casa di preghiera. Infatti l'uomo è veramente un tempio consacrato a Dio. In primo luogo dobbiamo cacciarne i venditori, cioè le immagini e le rappresentazioni dei beni creati, e tutto quanto vi sia di soddisfacimento nelle creature e di godimento della volontà propria. Poi occorre lavare il tempio con le lacrime per purificarlo. Tutti i templi non sono santi per il solo fatto di essere delle dimore abitabili; occorre che Dio li renda santi. Il tempio di cui si tratta qui è l'amabile tempio di Dio, in cui Dio si rivela in verità quando abbiamo fatto piazza pulita. Come Dio avrebbe potuto eleggere la sua dimora nell'anima prima che questa avesse avuto il minimo pensiero di Dio? Non sarebbe forse imgombra da tante altre cose?

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