Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

venerdì 5 aprile 2013


 .
Gesù confido in Te | Sacra Immagine di Gesù Misericordioso


Io desidero che vi sia una festa della Misericordia.
Voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta
nella prima domenica dopo Pasqua;
questa domenica deve essere la festa della Misericordia.
Desidero che i sacerdoti annuncino la Mia grande Misericordia
per le anime dei peccatori.
Il peccatore non deve aver paura di avvicinarsi a Me».
« Le fiamme della Misericordia Mi divorano;
voglio riversarle sulle anime degli uomini».
(Diario- Q I parte I)
per saperne di più
clicca sotto

Quelli che... venerano la Divina Misericordia, oh yeah!


Oggi, 04/04/2013, ricorre il 7° giorno della Novena alla Divina Misericordia, che la Chiesa celebra domenica prossima, 7 aprile.

* * * 

Gesù confido in Te!
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Settimo giorno (Giovedì in Albis)
Meditare sul S. Cuore di Gesù e sull’immagine di Gesù Misericordioso, sui due fasci di luce bianca e rossa, simbolo di purificazione, di perdono e di sollievo spirituale.
Inoltre riflettere attentamente sulla tipica caratteristica messianica di Cristo: la Divina Misericordia (cfr. Lc 4,16-21; 7,18-23; Is 42,1-7; 61,1-6.10), soffermandoci sulle opere di misericordia spirituale e corporale ed in particolare sullo spirito di disponibilità verso il prossimo comunque bisognoso.
Parole di nostro Signore: "Oggi portami le anime che onorano e glorificano particolarmente la mia Misericordia. Sono anime che più di ogni altra hanno partecipato alla mia Passione e penetrano più profondamente nel mio Spirito, trasformandosi in copie viventi del mio Cuore Misericordioso.
Esse splenderanno nella vita futura di un particolare fulgore, e nessuna di loro cadrà nel fuoco dell’inferno; ciascuna avrà la mia assistenza all’ora della morte".
Preghiamo per quelli che venerano la Divina Misericordia e diffondono la sua devozione.
Misericordiosissimo Gesù, il tuo Cuore è Amore; accogli in esso le anime che onorano e diffondono in modo speciale la grandezza della tua Misericordia. Dotate della potenza stessa di Dio, sempre fiduciose nella tua imperscrutabile Misericordia e abbandonate alla santa volontà di Dio, esse portano sulle loro spalle l’intera umanità, ottenendo continuamente per essa dal Padre Celeste perdono e grazie. Che esse perseverino fino alla fine nel loro zelo iniziale; nell’ora della morte non venire loro incontro da Giudice, ma da Redentore Misericordioso.
Pater... Ave... Gloria...
Eterno Padre, volgi uno sguardo di benevolenza sulle anime che adorano e glorificano specialmente il tuo principale attributo: l’infinita Misericordia. Rinchiuse nel Cuore Misericordioso di tuo Figlio, queste anime sono come un Vangelo vivo: le loro mani sono piene di atti di misericordia e la loro anima esultante canta l’inno della tua gloria. Noi ti preghiamo, Dio benigno, di manifestare loro la tua Misericordia secondo la speranza e la fiducia che hanno riposto in te, affinché così si adempia la promessa di Gesù, cioè che proteggerà durante la vita e nell’ora della morte chiunque adorerà e propagherà il mistero della tua Misericordia". Amen.
Segue coroncina alla Divina Misericordia

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 Di seguito il link ai testi di questa importantissima devozione.

Novena alla Divina Misericordia dal Diario di Santa Faustina ...www.divinamisericordia.it/IMG/pdf/novena.pdf Novena alla Divina Misericordia che Gesù mi ha ordinato di scrivere e di fare prima della festa della Misericordia. Ha inizio il Venerdì Santo. «Desidero che ...

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Ricordo che alla Divina Misericordia ho dedicato tantissimi post. Vedi, oltre a tutti quelli con l'etichetta "santa Faustina Kowalska"


DA la labibbia.jimdo.com/

Giovanni Paolo II Beato

IL SEGRETO DEL SUO CAMMINO DI SANTITA'

     QUAL è il segreto del cammino di santità del Beato Giovanni Paolo II? Il suo rimane costantemente unito a Gesù Cristo e agli altri continuando il dialogo appassionato con il Signore.
     Nel suo cuore regnava la misericordia, vi abitava l'umiltà; nei suoi occhi s'incrociava lo sguardo stesso di Dio: paterno, amabile, fiducioso; i suoi gesti, segni e parole mostravano la semplicità di un uomo divenuto Papa per amore divino, che ha vissuto un pontificato esemplare per amore dei fratelli.
     In Cristo si è fatto dono, consegnando alla storia le sue pagine di vita scritte con l'intensità dello Spirito. In 26 anni e mezzo di Pontificato Egli ha guidato la Chiesa varcando con l'umanità intera la soglia del terzo millennio.Karol Jòzef Wojtyla era nato a Wadowice in Polonia il 18 maggio 1920, ordinato sacerdote il 1° novembre 1946, vescovo il 28 settembre 1958 poi, pastore di Cracovia (1964) e cardinale (1967).
     Con la sua elezione a Papa il 16 ottobre 1978 è iniziata nella storia della Chiesa una stagione nuova: di perdono (attentato di Ali Agca, 13 maggio 1981), di incontri (19 edizioni della Gmg - dal 1986), di confronti con le altre religioni (Assisi, 1986), di celebrazioni (Giubileo 2000), di viaggi apostolici (104), di sofferenza vissuta con Cristo fino alla morte il 2 aprile 2005 poi il miracolo (suor Marie Simon Pierre Normand) e la Beatificazione il 1° maggio 2011.

Da:
LA DOMENICA. Periodico religioso n.3 - 2011. XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / A.
7 agosto 2011
(Lucia Giallorenzo)

     Un Pater, Ave e Gloria per il Papa, per la Chiesa e in suffragio per le anime del purgatorio.

Uniti con la Parola di Dio

  Un giorno nel deserto...
Signore, ecco, io non so parlare:
     Ma il Signore mi rispose:
"Mi basta la tua presenza".


Geremia, 1, 4-10. Vocazione di Geremia.
Mi fu rivolta questa parola del Signore: 
       "Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
       prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
       ti ho stabilito profeta delle nazioni".
       Risposi: "Ahimè, Signore Dio!
       Ecco, io non so parlare, perchè sono giovane".
         Ma il Signore mi disse: "Non dire: "Sono giovane".
       Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò
       e dirai tutto quello che io ti ordinerò.
       Non aver paura di fronte a loro,
       perchè io sono con te per proteggerti".
       Oracolo del Signore.
       Il Signore stese la mano
       e mi toccò la bocca,
       e il Signore mi disse:
       "Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca.
       Vedi, oggi ti do autorità
       sopra le nazioni e sopra i segni
       per sradicare e demolire,
       per distruggere e abbattere,
       per edificare e piantare".
     Parola di Dio.                                      Rendiamo grazie a Dio.
     Gloria al Padre....
Ezechiele, 36, 22-29. Dio mostrerà la sua santità.
   Perciò annuncia alla casa d'Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d'Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore - oracolo del Signore Dio -, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
   Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo.
   Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purifichèrò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli, vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio. Vi libererò da tutte le vostre impurità:chiamerò il grano e lo moltiplicerò e non vi manderò più la carestia.
     Parola di Dio.                                          Rendiamo Grazie a Dio.
     Tre Gloria al Padre....
Osea 2,16b.17b.21-22. Il Signore e la sposa infedele.
Dal libro del profeta Osèa.
Così dice il Signore: "Ecco, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Là mi risponderà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d'Egitto. Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell'amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore".
     Parola di Dio.                                           Rendiamo grazie a Dio.
     Gloria al Padre....
Salmo 85 (84). Supplica per la pace e la giustizia. Pag. 853.
     Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.

Sei stato buono, Signore, con la tua terra,
hai ristabilito la sorte di Giacobbe.

Hai perdonato la colpa del tuo popolo,
hai coperto ogni loro peccato.

Hai posto fine a tutta la tua collera,
ti sei distolto dalla tua ira ardente.

Ritorna a noi, Dio nostra salvezza,
e placa il tuo sdegno verso di noi.

Forse per sempre sarai adirato con noi,
di generazione in generazione riverserai la tua ira?

Non tornerai tu a ridarci la vita,
perchè in te gioisca il tuo popolo?

Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con fiducia.

Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perchè la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.

Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;

giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
   Gloria al Padre....


Salmo 91 (90). La protezione divina. Pag. 861.

Chi abita al riparo dell'Altissimo
passerà la notte all'ombra dell'Onnipotente.

Io dico al Signore: "Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido".

Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.

Ti coprirà con le sue penne,
sotto le sue ali troverai rifugio;
la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.

Non temerai il terrore della notte
nè la freccia che vola di giorno,

la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.

Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra,
ma nulla ti potrà colpire.

Basterà che tu apra gli occhi
e vedrai la ricompensa dei malvagi!

"Sì, mio rifugio sei tu, o Signore!".
Tu hai fatto dell'altissimo la tua dimora:

non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.

Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.

Sulle mani essi ti porteranno,
perchè il tuo piede non inciampi nella pietra.

Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.

"Lo libererò, perchè a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perchè ha conosciuto il mio nome.

Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell'angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso.

Lo sazierò di lunghi giorni
e gli farò vedere la mia salvezza".
   Gloria al Padre....
Salmo 126 (125). La gioia del ritorno.
   Canto delle salite.

   Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
   ci sembrava di sognare.

   Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
   la nostra lingua di gioia.
   Allora si diceva tra le genti:
   "Il Signore ha fatto grandi cose per loro".

   Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
   eravamo pieni di gioia.

   Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
   come i torrenti del Negheb.

   Chi semina nelle lacrime
   mieterà nella gioia.

   Nell'andare, se ne va piangendo,
   portando la semente da gettare,
   ma nel tornare, viene con gioia,
   portando i suoi covoni.
   Gloria al Padre....


Matteo 4, 1-11. Tentazioni di Gesù.
Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, dì che queste pietre diventino pane". Ma egli rispose: "Sta scritto:
            Non di solo pane vivrà l'uomo,
            ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".
     Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:
            Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
            ed essi ti porteranno sulle loro mani
            perchè il tuo piede non inciampi in una pietra".
     Gesù gli rispose: "Sta scritto anche:
             non metterai alla prova il Signore Dio tuo".
     Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai". Allora Gesù gli rispose: "Vattene, Satana! Sta scritto infatti:
            Il Signore, Dio tuo, adorerai:
            a lui solo renderai culto".
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
     Parola del Signore.                                          Lode a te o Cristo.

Giovanni, 4, 1-42. Gesù e la donna samaritana.
   Gesù venne a sapere che i farisei avevano sentito dire: "Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni" - sebbene non fosse Gesù in persona a battezzare, ma i suoi discepoli -, lasciò allora la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. Doveva perciò attraversare la Samaria.
   Giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: "Dammi da bere". I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: "Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?" I Giudei infatti non hanno rapporto con i Samaritani. Gesù le risponde: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva". Gli dice la donna: "Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?". Gesù le risponde: "Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi  berrà dell'acqua che io gli darò, non  avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna". - "Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perchè io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua". Le dice: "Và a chiamare tuo marito e ritorna qui". Gli risponde la donna: "Io non ho marito". Le dice Gesù: "Hai detto bene: "Io non ho marito". Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero". Gli replica la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare". Gesù le dice: "Credimi, donna, viene l'ora in cui nè su questo monte nè a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perchè la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità". Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa". Le dice Gesù: "Sono io, che parlo con te".
   In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: "Che cosa cerchi?", o: "Di che cosa parli con lei?". La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?". Uscirono dalla città e andavano da lui.

Alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano
   Infatti i discepoli lo pregavano: "Rabbì, mangia". Ma egli rispose loro: "Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete". E i discepoli si domandavano l'un l'altro: "Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?". Gesù disse loro: "Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: "Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura"? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perchè chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l'altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica".

I Samaritani credono in Gesù
   Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: "Mi ha detto tutto quello che ho  fatto". E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: "Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perchè noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo".
     Parola del Signore                                       Lode a Te o Cristo
     Tre Gloria al Padre....
Luca 7, 36-50. Gesù perdona una peccatrice.
   Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l'aveva invitato disse tra sè: "Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!".
   Gesù allora gli disse: "Simone, ho da dirti qualcosa". Ed egli rispose: "Dì pure, maestro". "Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?". Simone rispose: "Suppongo sia colui al quale ha condonato di più". Gli disse Gesù: "Hai giudicato bene". E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo.
   Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perchè ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco". Poi disse a lei: "I tuoi peccati  sono perdonati". Allora i commensali cominciarono a dire tra sè: "Chi è costui che perdona anche i peccati?". Ma egli disse alla donna: "La tua fede ti ha salvata; va' in pace!".
     Parola del Signore.                                          Lode a Te o Cristo.
     Tre Gloria al Padre....
Luca 10, 25-37. Il buon Samaritano.
   Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: "Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?". Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?". Costui rspose: "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso. Gli disse: "Hai risposto bene; fà questo e vivrai".
   Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è mio prossimo?". Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre.
   Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno". Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è  caduto nelle mani dei briganti?". Quello rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Và e anche tu fà così".
     Parola del Signore.                                     Lode a Te o Cristo.
     Tre Gloria al Padre....
Luca 15, 11-32. Parabola del padre misericordioso.
   Disse ancora: "Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze.
 Pochi  giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
 Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sè e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre.
   Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchè questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa.
   Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perchè lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchè questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato".
   Parola del Signore.                                         Lode a te, o Cristo.
   Tre Gloria al Padre....
Luca 16, 19-31. Parabola del ricco e del povero.
   Cera un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perchè soffro terribilmente in questa fiamma". Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali, ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, nè di lì possono giungere fino a noi". E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perchè ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perchè non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti".
     Parola del Signore.                                     Lode a Te o Cristo.
     Tre Gloria al Padre....
Giovanni 8, 1-11. Gesù perdona una donna adultera.
   Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo  di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere con il dito per terra. Tuttavia, poichè insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei". E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". Ed ella rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù disse: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più".
     Parola del Signore                                       Lode a Te o Cristo
     Tre Gloria al Padre.
Giovanni 11, 1-44. Morte di Lazzaro, amico di Gesù.
   Un certo Lazzaro di Betàniai, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dirgli: "Signore, ecco, colui che tu ami è malato".
   All'udire questo, Gesù disse: "Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinchè per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato". Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: "Andiamo di nuovo in Giudea!". I discepoli gli dissero: "Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?". Gesù rispose: "Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perchè vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perchè la luce non è in lui".
   Disse queste cose e poi soggiunse loro: "Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo". Gli dissero allora i discepoli: "Signore, se si è addormentato, si salverà". Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: "Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinchè voi crediate; ma andiamo da lui!". Allora Tommaso, chiamato Didimo, disse agli altri discepoli: "Andiamo anche noi a morire con lui!".

Gesù incontra Marta e Maria
   Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà". Gesù le disse: "Tuo fratello risorgerà". Gli rispose Marta: "So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno". Gesù le disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?". Gli rispose: "Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo".
   Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascoto le disse: "Il Maestro è qui e ti chiama". Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
   Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!". Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: "Dove lo avete posto?". Gli dissero: "Signore, vieni a vedere!". Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: "Guarda come lo amava!". Ma alcuni di loro dissero: "Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?".

Gesù risuscita Lazzaro
   Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: "Togliete la pietra!". Gli rispose Marta, la sorella del morto: "Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni". Le disse Gesù: "Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?". Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: "Padre, ti rendo grazie perchè mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perchè credano che tu mi hai mandato". Detto questo, gridò a gran voce: "Lazzaro, vieni fuori!". Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: "Liberàtelo e lasciàtelo andare".
     Parola del Signore                                      Lode a Te o Cristo.
     Tre Gloria al Padre....
Giovanni, 12, 1-11. ULTIMA PASQUA.
La cena a Betània.
   Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: "Perchè non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?". Disse questo non perchè gli importasse dei poveri, ma perchè era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: "Lasciala fare, perchè ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me".
   Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perchè molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
     Parola del Signore                                      Lode a Te o Cristo.
     Tre Gloria al Padre....
LA VERITA'
Giovanni 16, 25-33. Io ho vinto il mondo!
   Queste cose ve le ho  detto in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perchè voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre".
   Gli dicono i suoi discepoli: "Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio. Rispose loro Gesù: "Adesso credete? Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi dsperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perchè il Padre è con me.
   Vi ho detto questo perchè abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!". 
     Parola del Signore.                                     Lode a Te o Cristo.
     Tre Gloria al Padre...
Gal. 2, 17-21. Ad Antiòchia: contrasto fra Paolo e Pietro.
     Fratelli, se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo trovati peccatori come gli altri, Cristo è forse ministro del peccato? Impossibile! Infatti se torno a costruire quello che ho distrutto, mi denuncio come trasgressore. In realtà mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinchè io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano.
     Parola di Dio.                                            Rendiamo grazie a Dio.
     Tre Gloria al Padre...

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