Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

lunedì 28 novembre 2011

Ultimo Messaggio da Medjugorje della Regina della Pace. Queste parole di Speranza e Gioia siano su Giovanni e su tutti i nuovi Cresimandi . (foto cresima).



  








Umilmente poniamo tutti i ragazzi

della ComUnità Pastorale di Altavilla Vic. e Valmarana

che hanno ricevuto

 il Conferimento della Cresima

sotto la  protezione
Regina della Pace




Frutti dello Spirito Santo

Le foto nel  Duomo di Vicenza sono state scttate dallo Studio Fotografico Borracino.


domenica 20 novembre 2011

DOMENICA 27 NOVEMBRE TESTIMONIANZA DI ANIA GOLEDZINOWSKA a Montebello Vicentino ed il video del Veggente IVAN DRAGICEVIC A VICENZA

A  VICENZA il Veggente IVAN DRAGICEVIC accompagnato da Krizan Brekalo >>> Al  Palazzetto dello Sport   CENTRO SPORT PALLADIO - VICENZA

Ieri Sabato  19/11/2011 ore 14,00
ecco la locandina e il  video su: Guarda Con Me :



Su Guarda Con.Me

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TESTIMONIANZA
DI ANIA GOLEDZINOWSKA
(Direttamente da Medjugorje)
L’Ass. ne Maria Regina della Pace per i poveri di Maria ONLUS
Organizza
Domenica 27 Novembre
Presso la Chiesa arcipretale di
Montebello Vicentino (Vicenza)
Ore 15.45 S. Rosario
Ore 16.15 Adorazione Eucaristica
Ore 17.00 testimonianza Ania
Ore 18.30 S. Messa
 


mercoledì 2 novembre 2011

Dal Giappone con amore...



Dal Giappone con amore
Autore: Buggio, Nerella
mercoledì 20 luglio 2011
Del Giappone, del suo dramma non si parla più, altri fatti sono al centro dell'attenzione, poi un sacerdote scrive a una giornalista e la sua lettera parla di disperazione, di suicidi, ma anche di giovani e di speranza e del desiderio che possano arrivare a Madrid per la GMG
Costanza Miriano è la giornalista che ha scritto (tra le altre cose) "sposati e sii sottomessa", è autoironica, pregio che non tutti i giornalisti hanno e così di tanto in tanto mi piace tenere d'occhio il suo blog.
Oggi vi ho letto questo post, che riporta tra le altre cose l'appello di un sacerdote italiano che vuole portare dei ragazzi Giapponesi al GMG, (Giornata Mondiale della Gioventù) e ho pensato di condividere con voi la sua lettera, che parla di solitudine, disperazione, di gente che si suicida, ma anche di una gioventù che non ha perso la speranza, una gioventù alla quale non si può non dare l'opportunità di conoscere le ragioni della nostra speranza. 
Gentile Costanza,
Sono don Antonello Iapicca, originario di Roma, missionario in Giappone da vent'anni. Durante una permanenza a Roma per completare gli studi di dottorato all'Università Gregoriana, erano gli anni del Giubileo, ho partecipato alla missione a Saxa Rubra dove, per quasi due anni, ho presieduto una celebrazione
della Parola di Dio nella Cappella di Santa Chiara ogni mercoledì. Ho avuto il piacere di "conoscerla" attraverso una recensione di Langone sul Foglio. Da allora non perdo un post sul suo blog. 
Attraverso un carissimo amico che è stato per lunghi anni dirigente in Rai ho avuto i suoi numeri ma, purtroppo, quando
sono stato a Roma, lei non era in ufficio. Ho scoperto che tra i link proposti sul suo blog vi è anche il mio: "I segni dei tempi". La cosa mi ha onorato e reso felice.
Ho visto in questo piccolo particolare un "indizio" della provvidenza. E così, con molta semplicità, ho pensato di scriverle. 
Dopo alcuni anni trascorsi come vice-parroco nella Parrocchia della Cattedrale, mi trovo da una decina d'anni su un vero e proprio "fronte" dell'evangelizzazione... Il Vescovo mi ha affidato
una zona periferica della città dove vivono circa 200.000 persone, tutte non cristiane, e dove non vi era alcuna presenza cattolica. Ho affittato una casa con una piccola sala, dove vivo con mia madre (79 anni); sono figlio unico e, da quando mio padre è andato in cielo, lei ha deciso di spendere la sua vecchiaia
nella missione. In questa casa accolgo i giapponesi che conosco per strada, al supermercato, ovunque. Con me sono in missione due famiglie con i loro numerosi figli, una spagnola ed una italiana, per un totale di dodici ragazzi. A poco a poco possiamo annunciare il Vangelo, diventare amici dei giapponesi incontrati a
scuola, al lavoro, al supermercato, per strada, all'ufficio postale; nel tempo, qualcuno desidera conoscere meglio il Signore, sino a chiedere il battesimo. Ma, al di là della contabilità pastorale, il fascino della missione è sperimentare ogni giorno come attraverso la nostra semplice presenza è Cristo stesso che si
fa presente in mezzo ai giapponesi. Un pochino come Charles de Foucauld. Questa, in estrema sintesi, la missione che il Signore mi ha affidato.
Ma ora desidero entrare subito nella questione. Abbiamo bisogno di lei, e di quanti le sono vicini, attraverso il suo libro e il suo blog. In mezzo a tante difficoltà, qui in Giappone, nella totale precarietà, oggi più che mai, "Caritas Christi urget nos"! E l'urgenza passa attraverso i piccoli e pochi spazi che ci sono lasciati aperti dalla Provvidenza. Uno di questi è il Pellegrinaggio a
Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù in agosto. Il nostro sogno è quello di portare dal Giappone 100 giovani.
Il Giappone attraversa un momento molto difficile, il "dopo tsunami" ha aperto ferite profonde. Moltissime persone si stanno suicidando, non avendo più nulla su cui fondare la propria vita. Il terremoto prima e lo tsunami poi hanno spazzato via tutto. Ma questi eventi drammatici sono soprattutto una Parola viva
di Dio che come una spada discende sino al midollo dell'esistenza. Prendere o lasciare, afferrare l'occasione o difendersene. Lo sconvolgimento della terra, l'ondata travolgente, la radioattività incipiente, sono segni, occorre interpretarli.
Dio non ha dimenticato questo Popolo, perché Dio ama ogni uomo di un amore geloso. Forse la sofferenza di tanti innocenti ammorbidirà il cuore, forse la terra martoriata, e la precarietà intrisa di paura, dissoderà le anime, le preparerà ad ascoltare e a vedere proprio quello che manca alla propria vita.
Forse, ma è un'occasione irripetibile. La Chiesa è chiamata a mostrare cosa desidera il cuore, a far presente l'oggetto autentico del desiderio dell'uomo.
Mostrare Cristo per annunciarlo vivo e capace di dare senso ad ogni dolore, anche a quello più assurdo. Al dolore e alla offerenza degli innocenti, dei bambini che, in un secondo, hanno perduto padre, madre, casa e scuola. Ai vecchi che hanno visto portarsi via il lavoro e le piccole certezze di una vita. Per noi che viviamo qui da molti anni annunciando il Vangelo che spesso sembra
rimbalzare sulla dura scorza dell'abitudine ormai cinica, l'11 marzo non è solo un giorno di lutto. E' piuttosto la data annotata in rosso sul taccuino di Dio, l'appuntamento che ha preso per svegliarci tutti dal torpore e dall'apatia. Quel giorno, e questi giorni, ci svelano il suo cuore, il suo progetto di amore per
questo popolo.
E' questo il tempo in cui offrire al popolo giapponese un fondamento che resista al terremoto e agli tsunami, agli atomi e alla paura. Il fondamento di un amore che ha vinto la morte, che è disceso nella tomba di ogni uomo a compatirne
angosce e sofferenze per deporvi la speranza che non delude. Laddove la vita s'è fatta detrito, tra le macerie dell'esistenza, nel dolore sordo degli innocenti è sceso l'amore. E questo amore ha un nome, Cristo, ed un volto, la Chiesa dei suoi fratelli, dei ragazzi che vogliamo portare a Madrid.
Non basta ricostruire un'autostrada in una settimana, non è sufficiente tappare la bocca alla centrale di Fukushima. E' urgente annunciare che laggiù, nel fondo oscuro dell'anima che si prepara al suicidio o alla lucida rassegnazione che ricostruisce in attesa di altre distruzioni, nella terra di nessuno della solitudine è disceso Cristo, l'Agnello senza macchia era lì quel giorno, innocente tra i suoi fratelli innocenti, pareti e tetti e mobilia non lo hanno
risparmiato, il fango salato e violento lo ha travolto insieme a tutti, la paura del pericolo non lo ha evitato. Il male che avvelena la vita di tanti giovani, che sfianca le famiglie, che asfissia il lavoro, il male banale che spegne questo popolo si è schiantato su quel corpo crocifisso. Uno solo ha preso sul serio il male, al punto di morirci dentro. Uno solo lo ha guardato in faccia, lo
ha sfidato, se ne è addossato ogni conseguenza, capro espiatorio di ogni veleno.
Non vi è sofferenza che Cristo non abbia conosciuto, solitudine che non abbia sperimentato. Il mistero più grande, da quel giorno sul Golgota, ogni dolore è divenuto il dolore della stessa carne di Cristo, dolore divino, e per questo innocente. Quell'11 marzo era Giappone, ma era Calvario. E così quel 6 agosto 1945 ad Hiroshima, e così ogni giorno della vita di ogni uomo. Da quel giorno sul Calvario ogni dolore è il dolore di Cristo, ogni tomba è il suo sepolcro. In tutti ha deposto, come un seme di vita eterna, il suo corpo benedetto. Quel corpo oggi è la Chiesa, i suoi missionari e i suoi cristiani, i giovani che affidiamo anche a lei, deposti, nella trama dei giorni, come un seme di speranza, tra le viscere di dolore di questo Popolo.
Cara Costanza, noi desideriamo recare sollievo ai giapponesi che hanno perduto tutto, accanto agli aiuti materiali desideriamo portare loro il tesoro più grande che abbiamo ricevuto: il fondamento indistruttibile della nostra vita, Cristo risorto! Anche a chi non ha sofferto direttamente il terremoto. Risuonano
in noi le parole del Papa con le quali invita tutti i giovani alla Giornata Mondiale della Gioventù di quest'anno:
"Come le radici dell'albero lo tengono saldamente piantato nel terreno, così le fondamenta danno alla casa una stabilità duratura. Mediante la fede, noi siamo fondati in Cristo (cfr Col 2,7), come una casa è costruita sulle fondamenta.
Ricorrendo all'immagine della costruzione della casa, aggiunge: "Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica. è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene" (Lc. 6,47-48). Cari amici, costruite la vostra casa sulla roccia, come l'uomo che "ha scavato molto profondo". Cristo non è un bene solo per noi stessi, è il bene più prezioso che abbiamo da condividere con gli altri. Nell'era della globalizzazione, siate testimoni della speranza cristiana nel mondo intero: sono molti coloro che desiderano ricevere questa speranza!" Si, sono molti che in Giappone desiderano ricevere questa speranza, e noi vogliamo donargliela. Per far questo i nostri giovani hanno bisogno di radicarsi essi stessi sempre più in Cristo, essere formati, innamorarsi di Cristo. 
Questo pellegrinaggio è un'occasione irripetibile: andare con Pietro a fondare la propria vita in Cristo, radicarla nel suo amore. Partiremo alla metà di agosto e percorreremo un itinerario di fede seguendo le orme di San Francesco Saverio. Da lui attingeremo lo zelo per riportare in Giappone l'annuncio del Vangelo senza
paura. Saremo missionari nelle strade e nelle piazze della Spagna, nelle scuole, nei centri commerciali, ovunque, per sperimentare la gioia di recare la Buona Notizia e ritornare così in Giappone pieni di entusiasmo. Rinnoveremo la nostra fede con Pietro, e da Lui saremo inviati per una feconda e rinnovata missione in Giappone.
Per tutto questo, nel Nome del Signore Gesù Cristo, le chiedo di aiutarci ad affrontare le spese di questo pellegrinaggio. Dal Giappone porteremo un gruppo di quasi cento ragazzi tra giapponesi e figli delle famiglie missionarie pronti per questa avventura. Un miracolo, in questo Paese difficile. Grazie a Dio siamo riusciti ad organizzare in economia. Con circa 1500 euro ogni ragazzo dovrebbe farcela. 
Ma siamo poveri… Dalla zona di missione che il Signore mi ha affidato, dovrebbero partire 20 ragazzi, per una spesa di circa 30.000 euro. Moltissime persone, le più disparate, ci hanno aiutato con una generosità che ci ha commosso. Ma ci manca ancora un pochino, nonostante i ragazzi cerchino in tutti
i modi di risparmiare e lavorare nei momenti liberi; sono giovani encomiabili, si stanno impegnando e sacrificando, con lavori di sera e di notte per raggiungere la cifra che occorre, studiando come pazzi per poter prendere dei giorni di vacanza nelle varie scuole, giocandosi la faccia e anche l'impiego con i capi delle imprese dove lavorano per chiedere qualche giorno di ferie; tutto,
pur di poter andare a Madrid. E' commovente vedere in loro quanto zelo il Signore stia suscitando. Le famiglie, molto numerose, non possono aiutarli.
Vedendo il link sulla sua pagina mi sono persuaso che la Provvidenza abbia anche il suo volto. Non busserei alla sua porta se non fossi mosso dalla certezza dell'assoluta identità di spirito e cuore; leggendo quanto scrive risuona in me ogni sua parola, lo stesso sguardo sul mondo, quello che proviene dagli occhi di
Cristo. Non le scriverei se non fossi convinto dell'importanza di questo pellegrinaggio per i nostri ragazzi, e per la Chiesa stessa che è in Giappone.
E' fondamentale rinsaldare il rapporto con Roma, con il Papa. E' importantissimo condurre i ragazzi sulle strade della fede, dell'amore alla Chiesa, a Pietro, a Benedetto XVI. E' una questione decisiva, ci troviamo in un momento storico e, a
tutti i costi, sento dal Signore imprescindibile questo pellegrinaggio, per il bene della Chiesa, dell'evangelizzazione, per questi ragazzi, per il futuro della piccola comunità cattolica in Giappone. Attraverso questi giovani il Signore salverà innumerevoli vite, dal suicidio, dall'aborto, dall'eutanasia,
dalla solitudine. Questi giovani saranno un segno per le famiglie dei giapponesi, un esempio della bellezza della famiglia cristiana.
Le invio la brochure che ho preparato per la raccolta dei fondi e un video che abbiamo preparato con alcuni ragazzi. Potrebbe presentare questa richiesta a persone che conosce. Sarebbe fantastico se potesse presentare il video nel suo blog e farlo girare ad amici e conoscenti, ad altri media, secondo quanto il
Signore stesso potrà ispirarle. La famiglia è al centro del nostro
pellegrinaggio: la vocazione alla santità dei giovani, aiutarli a formare famiglie autentiche, dove la sottomissione piena di amore e gratuità sia il cuore delle relazioni feconde e missionarie. 
Accompagneremo molti fidanzati prossimi al matrimonio, alcuni si incontreranno e cominceranno un percorso comune. Altri saranno aiutati a scoprire la vocazione al sacerdozio e alla vita
religiosa. Esattamente come è stato per me più di venti anni fa alla Giornata Mondiale della Gioventù di Santiago de Compostela del 1989, quando scoprii la chiamata al sacerdozio.
Mi rendo conto di averle scritto come se ci conoscessimo da sempre. Però è quello che ho sentito, il mistero dello stessa misericordia e della stessa missione alla quale siamo chiamati ad operare, l'annuncio dell'amore di Dio ad ogni uomo. Cara Costanza, partecipare un pochino della missione, attraverso
questo filo misterioso che ci lega, farà bene a lei, alla sua famiglia, al suo lavoro, a tutti gli amici del blog. Attraverso di me è il Signore stesso che bussa alla sua porta, ad offrirle la possibilità di colmare di santità e benedizioni celesti la sua vita, per un'opera che sarà scritta nel Cielo.
Stavo pensando anche che, con questo pellegrinaggio, potrebbe iniziare una collaborazione feconda tra noi. Penso che si potrebbe cominciare a tradurre in giapponese il suo libro. Ho le persone giuste, non solo perfettamente bilingue, ma anche con lo stesso cuore di chi ha lo ha scritto...
Nel nome del Signore, dei ragazzi e delle loro famiglie la ringrazio davvero di cuore per quanto farà: che Dio la ricompensi con il centuplo in consolazioni, grazie, e miracoli per la sua vita, per ogni persona a lei affidata.
Che Dio la benedica
In Cristo Gesù
Antonello Iapicca Pbro




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MERCOLEDÌ, NOVEMBRE 02, 2011



AveMariaOraPronobis
«Cari figli, il Padre non vi ha lasciato a voi stessi. Il suo amore è immenso, l’amore che mi conduce a voi per aiutarvi a conoscerlo, affinché tutti, per mezzo di mio Figlio, possiate chiamarlo “Padre” con tutto il cuore e affinché possiate essere un popolo nella famiglia di Dio. Ma, figli miei, non dimenticate che non siete in questo mondo solo per voi stessi e che io non vi chiamo qui solo per voi. Coloro che seguono mio Figlio pensano al fratello in Cristo come a loro stessi e non conoscono l’egoismo.
Perciò io desidero che voi siate la luce di mio Figlio, che voi illuminiate la via a tutti coloro che non hanno conosciuto il Padre - a tutti coloro che vagano nella tenebra del peccato, della disperazione, del dolore e della solitudine - e che mostriate loro con la vostra vita l’amore di Dio. Io sono con voi! Se aprite i vostri cuori vi guiderò. Vi invito di nuovo: pregate per i vostri pastori! Vi ringrazio».