Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

martedì 31 ottobre 2017

San Francesco di padre Balducci.

PERSONA E COMUNITA'



Una rilettura di san Francesco tra istituzione e rinnovamento evangelico.
🖊Post di Gian Maria Zavattaro

🎨Immagini degli affreschi di Giotto nella Basilica Superiore di Assisi.
Giotto, Stimmate 
presso il Monte della Verna
“Allora che ne è stato di Francesco? […] Io ho cercato di penetrare, per così dire,  tramite il riferimento al Cristo della Verna, in questa profondità sofferta, escatologica di Francesco d’Assisi. Per me, lo dico subito, rimane una legge, che chi ha una speranza profonda e universale è, in fondo, condannato alla disperazione o alla speranza escatologica. Chi desidera una società fraterna, giusta e in pace, deve portare questa speranza, ma se per caso questa speranza urta nell’insuccesso (quanti ne abbiamo visti!) essa si trasforma in disperazione o in  violenza. C’è nella speranza della totalità una componente implicitamente teologale che si adempie solo nel mistero del Cristo crocifisso, nell’uomo fallito per eccellenza. Noi siamo salvati da un fallimento. Perché la vittoria non è storica, è metastorica. La Resurrezione non è fatto storico in senso proprio. E’ la decisione di Dio che crediamo per fede, ma la storia sembra legata ai ritmi tragici della crocifissione. E il mistero di Francesco  per me è strettamente conforme al mistero di Cristo. Al di sotto di questo vertice inimitabile, ma ricco, nella memoria della fede, di suggerimenti, di aperture, abbiamo il mediocre e deludente accomodamento storico, non c’è dubbio”. (Ernesto Balducci, Tra istituzione e rinnovamento evangelico in Francesco un ‘pazzo’ da slegare, Atti del 40° Corso di Studi Cristiani, Cittadella ed (1° ed. 1983), 3° ed. 1997, Assisi, pp.88-89)  (1)

Lo scritto qui presentato è l’intervento di p. Balducci, sessantenne, al 40° convegno di Cittadella “Francesco un ‘pazzo’ da slegare”, i cui atti sono stati pubblicati nel 1983.

Giotto, Francesco dona il mantello 
al cavaliere povero e decaduto
Francesco, novello “pazzo”, è collocato  su uno sfondo storico dominato da due polarizzazioni che attraversa e trascende: la componente utopica ed infantile  del suo secolo e l’istituzione. Per la prima i riferimenti obbligati sono Gioacchino da Fiore e i  pauperisti (2), che determinano movimenti di grande importanza in quel tempo. Le loro radici sociali stanno nello sfaldarsi dell’ordine feudale con l’emergere dei ceti borghesi e con il loro bisogno di libertà, che si trascrive anche in libertà religiosa. Per la chiesa teocratica, che guarda con sospetto i movimenti sorgenti in nome del vangelo (come i poveri laici di Lione con P. Valdes), ricchezza e potere non suscitano problemi evangelici, sono “segni di benevolenza da parte di Dio e di giusta riconoscenza da parte degli uomini”. L’irrigidimento  teocratico di Innocenzo III, “figura per altri versi grande, dotata di sensibilità per la novità”(3), mira a conservare la vita religiosa secondo moduli del passato e non comprende le professioni dei nuovi ceti che alimentano tra l’altro i movimenti pauperistici (4). 
Giotto, Francesco sostiene il Laterano 
(sogno di Innocenzo III)
Eppure proprio Innocenzo III, che vieta nel Concilio lateranense del 1215 nuovi ordini religiosi con nuove regole, cinque anni prima oralmente approva la forma vitae che Francesco gli espone a voce. “Non si può contrapporre perciò in maniera schematica l’esigenza di rinnovamento evangelico e l’istituzione; tuttavia la dialettica esisteva. Francesco si pose al servizio del rinnovamento della chiesa non accettando la strategia conflittuale dei movimenti pauperistici, ma piuttosto proponendo una forma vitae, un modo di esistere che fosse di per se stesso tanto eloquente da convertire, da mutare la Chiesa e anche in qualche modo inalveare l’esigenza evangelica dei moti pauperistici dentro l’ortodossia”(5). Non polemizza mai contro la Chiesa ma nemmeno contro gli eretici, scegliendo però “una forma di vita in cui era presente un’intenzione di alternativa per la Chiesa”(6).
“Uno potrebbe dire: e oggi?[…] Se io rifletto su di lui con tanto coinvolgimento, è perché sento che in effetti quest’uomo è il luogo storico in cui la luce del vangelo, proiettata sulla storia, risplende di più”(7). 
Giotto, Francesco 
di fronte al sultano
Basta pensare a come si pone dinanzi alle crociate “che costituiscono non solo una prassi della chiesa medievale, ma anche un punto di riferimento quasi costante anche della santità medievale.[...] Francesco è unico nel percepire che la chiesa dell’onnipotenza, quale era quella teocratica, con l’impresa delle crociate si poneva al di là della vita evangelica. La sua era una proposta alternativa del modo di esser Chiesa”(8).
Altrettanto alternativa è la sua povertà che si intreccia fino a confondersi col discorso sulla Chiesa: povertà che Francesco amò con occhi nuziali (“come bene ha visto Dante che pure non ha capito molto di Francesco, mi permetto di  dire)”, proposta nella sua vita e nella vita dei suoi come apostolica vivendi forma. In lui la teologia è nei suoi gesti.   
Alternativo è il suo vivere il vangelo come unica regola di vita. Nel 1216  papa Innocenzo, a Perugia  per incentivare la mobilitazione della crociata, promette un’indulgenza plenaria a chi vi parteciperà. Francesco viene e gli chiede la grazia dell’indulgenza plenaria della Porziuncola a chi pregherà a certe condizioni in S. Maria degli Angeli. Qualcuno suggerisce al papa di stare attento, perché era un modo di sabotare la crociata.
Giotto, Innocenzo III approva oralmente 
la Regola di Francesco
Ma proprio in quei giorni improvvisamente Innocenzo III muore e di notte la salma è lasciata nella chiesa; entrano i ladri e la spogliano di tutto.Sic transit gloria mundi è il commento del cronista Giacomo di Vitry. A concedergli con una bolla l’indulgenza è il successore Onorio III, “uomo molto pio, umile e povero anche personalmente, ma dal punto di vista dell’ideologia in linea di continuità con il predecessore”. Francesco se ne va tutto contento senza il documento ed alle rimostranze del papa risponde che non gli importa. “Era fuori della linea dei documenti, che è la linea della storia, come voi ben sapete. E’ la follia di Francesco. Questa indulgenza fu concessa, per così dire, a voce, come avrebbe voluto far sempre Francesco. I documenti, Gesù non li iscrisse mai”(9). E’convinto che l’unica regola della vita religiosa deve essere il vangelo, sine glossa.
Giotto, Onorio III ascolta 
la predica di Francesco
Alternativa è la fraternità cristiana. Così commenta p. Balducci le pagine di Celano sull’incontro pacifico tra Francesco ed il sultano Al-Malik al-Kamil (10): “Qui siamo tutti convinti che la fede implica il rispetto dell’uomo, implica il dialogo tra le fedi religiose, implica perfino la convinzione che le vie della salvezza sono incomprensibili e passano anche al di fuori dei confini della Chiesa. Ma questa è saggezza postuma. In Francesco questa sapienza parve follia”(11). 
Intanto l’Ordine si è ingrandito: nel 1221 ha 5000 membri. Francesco è  preoccupato e pure, ma diversamente, l’amico card. Ugolino, che insiste per una regola scritta. Francesco cede. La prima stesura non piace “perché faceva troppo affidamento alle ispirazioni soggettive: “Come lo Spirito santo ispirerà…”. La seconda redazione conserva molti valori della prima regola, ma abbandona di fatto la primitiva  forma vitae.
Giotto, Francesco 
rinuncia ai beni terreni
Tornato dalla Terra Santa, si reca a Bologna e scopre che i frati avevano una casa, “casa dei fratelli”, contro le disposizioni delle regole. Ugolino gli spiega che sono poverissimi: la proprietà è sua e i frati ne hanno solo l’uso. ”Il diritto entra sottilmente nella intuizione creativa e l’annulla! E infatti da allora in poi la storia della povertà francescana è tutta legata a questa distinzione fra il titolo di proprietà e l’uso”(12): francescani poverissimi, che non hanno nulla, ma con strutture e strumenti che Francesco voleva non avessero. 
Francesco non protesta, non contesta, ma abbandona ogni potere dell’Ordine, nel Sacro Speco si conforma al Cristo che si materializza nelle stigmate, “uscendo in qualche modo dalla storia, meglio, consegnando alla storia del futuro qualcosa che il presente non poteva accettare. Ecco perché, a rigore, secondo me, il tempo di Francesco d’Assisi comincia ora” (13). La fede è anche “memoria penitenziale” dei punti caldi del passato in cui fiorisce l’esigenza evangelica e “lo Spirito apre spiragli nella storia e rimanda al futuro ciò che non è adempiuto”(14).
Giotto, Morte 
di Francesco
Nel ‘fallimento storico’ di Francesco simultaneamente compaiono  ”da una parte il ritmo ineluttabile della necessità storica su cui sarebbe importante riflettere di più; dall’altra parte la vanità nel voler realizzare nella storia tutto lo spessore dell’utopia senza pagar tributo. Questo totalitarismo porta al delirio della fine dei tempi, che è una caratteristica perfino dei nostri giorni” (15).
Per Balducci l’inestimabile singolarità di Francesco “appartiene al futuro che noi stiamo creando”. Ancor oggi è un pazzo da slegare. Da che cosa? “Dalle bende, perfino dalle leggende, perfino dalla sua santità, diremo così, collocata nella nicchia. E’ un santo da far ricircolare, perché nel suo modo di avvertire una Chiesa diversa e di volere testimoniarla (andando di casa in casa a dire: pace a questa casa) non c’è soltanto una mirabile espressione delle possibilità umane scritte nel passato, c’è uno spezzone di futuro” (16).
E per noi del 2017 forse anche uno spezzone del presente: espressione di una strabiliante attualità che mi richiama il volto, il sorriso, i gesti conviviali, le parole, le scelte e le azioni inequivoche ("la Chiesa povera e per i poveri"!), la speranza del nostro Jorge Bergoglio divenuto Francesco papa (17), anch’egli “tra istituzione e rinnovamento evangelico”.
  
Note.
(1) Padre Balducci -  il cui intervento  Tra istituzione e rinnovamento evangelico” è raccolto in  FRANCESCO UN ’PAZZO’ DA SLEGARE, Atti del 40° Corso di Studi Cristiani, Cittadella ed (1° ed. 1983), 3° ed. 997, Assisi, pp.70-90 -  è simpliciter  presentato a p. 5 quale  “docente di Storia e Filosofia – Firenze”.  Per approfondire, leggere  di p. Balducci Francesco d'Assisi (S. Domenico di Fiesole, Fi, ECP 1989) o Francesco d'Assisi, Fi, Giunti ed. 2004). Mi piace altresì citare di Ernesto Balducci, Io e don MiIani (ed. S. Paolo 2017) che raccoglie  vari scritti ed interventi di Balducci sul “caso Milani”, citato ampiamente   in questo blog nel  post  “Don Milani l’uomo  del futuro” .
(2) ) Il tema della pazzia di Francesco si può registrare nelle pagine di Gioacchino (che muore nel 1202, anno  in cui Francesco  è prigione a Perugia), quando parla delle tre età del Padre, del Figlio, dello Spirito  santo. Le tre età sono rispettivamente caratterizzate da: età della legge della grazia – della  grazia su grazia; della conoscenza – sapienza - perfetta intelligenza; della  obbedienza servile - obbedienza filiale - , libertà; dei flagelli - azione - estasi della contemplazione; del timore – fede – amore; degli schiavi – liberi – amici; dei vecchi – giovani – fanciulli; della stella – aurora – meriggio; del rigore invernale . primavera – estate; delle ortiche – rose con spine – candidi gigli; delle erbe – spighe – grano; dell’acqua – vino – olio; della settuagesima – quaresima – pasqua. Cfr o.c., pp. 71-72.  Del movimento pauperista Balducci cita i flagellanti di Raniero Fasani a Parugia e a Parma Gerardo Segarelli “che fece un gesto da pazzo (vende tutto ciò che ha e dà i soldi a ragazzi che giocavano)”  
(3) “Innocenzo III è il papa dello sterminio degli albigesi ed è il papa delle Crociate. Quella del 1201, comicamente fallita… E poi quella in cui Francesco in qualche modo sarà coinvolto” cfr. p.74.
(4)  “Tessitore” voleva dire “eretico”: “i tessitori, i sarti, i calzolai, questi artigiani che davano vita nella città ad attività non previste nell’assetto rurale del mondo antico, i commercianti in particolar modo, si trovavano facilmente fuori legge anche dal punto di vista ecclesiale, perché la loro professione, la loro attività artigianale non era nei quadri prestabiliti. Nell’ordine feudale erano previsti i lavoratori della terra. Qui abbiamo il ceto borghese nello stato nascente, evidentemente non come le malefatte del ceto borghese del secolo  ventesimo” (p.73).
(5) o.c., p.75.
(6) Ai primi compagni di  Francesco non è consentito essere preti, “perché in quel contesto significava essere integrati nella chiesa dominante, non esser più dei minores”.  o.c., p.76.
(7) o.c., p.76
(8) o. c., p.77.  
(9) o.c., p.79.
(10) veda per una breve sintesi della vicenda in questo blog il post "Coesistere per resistere".
(11) o.c., p.82.
(12) o.c., p.85. I francescani diventeranno preti e i laici entreranno  solo come servitori dei preti; secondo Francesco non dovevano essere  cardinali e diventarono cardinali, persino inquisitori. Questo dopo pochi anni: "l’istituzione assimilò il francescanesimo". Cfr, p.89.
(13) o. c., p.85.
(14) o.c., pp. 84-5.
15) o.c.,p.90. Nel dopo-francesco l’eredità è contesa da due correnti, mentre  i compagni della prima ora di Francesco  non parteggiano per alcuna,  si ritirano in silenzio negli eremi dei dintorni, rispettando alla lettera il TESTAMENTO di Francesco (“senza fare né lite né questione”).   La prima corrente è  quella dell’accomodamento istituzionale che trova i suoi corifei in papa Gregorio IX (che canonizzò Francesco “e così egli entrò in pieno nell’istituzione”) e S. Bonaventura  (“Sarà santo Bonaventura, ma insomma, metterlo accanto a Francesco per me è quasi insopportabile.  Però io credo che abbia agito con lume, con saggezza, anche  se  l’emergenza evangelica di Francesco, dentro gli accomodamenti dell’istituzione, è caduta”:p.89) che, quale generale del’Ordine francescano, ordina di  bruciare tutti gli scritti su s. Francesco e scrive “la legenda,  la vita di Francesco, che doveva rimanere quella ufficiale, quella normativa” (idem). La seconda è quella dei francescani intransigenti che intendono vivere secondo la primigenia forma vitae e che finiscono per rifugiarsi  nello slittamento apocalittico,e “in un sogno individualistico che è la negazione della storia presente e una conflittualità frontale contro l’istituzione” (cfr. p.90).Per un approfondimento si vedano i due saggi su S,Francesco di Balducci citati nella nota (1), ino.ltre di  Chiara Mercuri, Francesco d’Assisi la storia negata, Laterza, Bari, 2016.
(16) o.c., p.90 
(17) Si veda in questo blog il post “J.M. Bergoglio e la scelta del nome Francesco”

venerdì 27 ottobre 2017

“Grazie! Papa francesco... Noi stiamo con te!!!

PIETRE VIVE: 





venerdì 27 ottobre 2017



“Lettera aperta” a papa Francesco: “Grazie! Noi condividiamo il tuo sogno, non deviare dal percorso intrapreso. Noi preghiamo sempre per te!”


In questi giorni sta raccogliendo firme in tutto il mondo una lettera aperta a papa Francesco (partita dalla Repubblica Ceca, dall’Austria, dalla Germania, dalla Società europea per la ricerca teologica).
Di seguito la versione italiana:

Stimatissimo Papa Francesco.

Le Sue iniziative pastorali e la loro motivazione teologica sono attualmente oggetto di un veemente attacco da parte di un gruppo all'interno della chiesa.

Con questa lettera aperta vogliamo esprimere il nostro ringraziamento per la Sua guida ecclesiastica coraggiosa e teologicamente fondata.

In breve tempo è riuscito a riformare la cultura pastorale della chiesa cattolica collegandosi alla sua origine in Gesù. Gli uomini feriti, la natura ferita sono nel Suo cuore. Lei vede la chiesa come un ospedale da campo, ai margini della vita. La Sua preoccupazione è per ogni singolo uomo, amato da Dio. L'ultima parola nel rapporto con gli uomini non è la legge ma la compassione. Dio e la sua misericordia caratterizzano la cultura pastorale che Lei richiede alla chiesa. Lei sogna una chiesa madre e pastora. Noi condividiamo questo sogno.

Le chiediamo di non deviare da questo percorso iniziato e Le assicuriamo il nostro sostegno e la nostra preghiera continua.

Tutti possono firmare questa lettera

Scrivono alcuni tra i primi firmatari:
Tomáš Halík, filosofo e teologo ceco, vincitore del Premio Templeton nel 2014: 
«Io vivo in una parte del mondo fortemente secolarizzata, dove la figura tradizionale della Chiesa spesso rassomiglia a “una valle di ossa aride” (Ezechiele). Qui la voce profetica di papa Francesco sparge uno spirito rinnovato e una speranza in molte menti e cuori».
Charles Taylor, filosofo: 
«Sì, il mio entusiasmo per papa Bergoglio nasce dalla sua posizione coraggiosa che veramente mette il Vangelo al centro del suo insegnamento e che significa insegnarci a uscire fuori a quanti sono nel bisogno».
Chista Schnabl, Direttrice dell'Università di Vienna: 
«Papa Francesco è un collegamento veramente vitale tra l'origine biblica, la Chiesa come istituzione e le persone con le loro sfide di oggi. La Chiesa ha bisogno di questo impulso papale per essere vera e orientata al futuro».
Dom Erwin Krautler, vescovo cattolico a Xingu (Parà, Brasile): 
«I poveri, gli indigeni, gli esclusi in Brasile ringraziano ogni giorno Dio per papa Francesco che conosce da vicino la realtà latino-americana e ha un cuore così sensibile e fraterno per il popolo delle periferie esistenziali della società».
David Steindl-Rast, monaco benedettino, fondatore del Centro di studi spirituali interreligiosi: 
«Il cuore parla al cuore, dice Sant’Agostino. E poichè tu, papa Francesco, parli con il cuore, raggiungi i cuori della gente di diverse tradizioni. Grazie per il tuo cuore veramente cattolico, capace di abbracciare tutti».
Kevin Dowling, Vescovo di Rustenburg, Sudafrica: 
«Io ti ringrazio per la tua solida e profetica leadership della Chiesa che ci chiama a “uscire fuori” alle periferie. Tu sei un ispirazione per me e io ti do il mio totale appoggio e profondo affetto».
Gerda Schaffelhofer, Presidente dell'Azione Cattolica dell'Austria: 
«Papa Francesco è la partenza tanto attesa della Chiesa, che si lega al Vangelo e alla buona novella della misericordia di Dio vissuta in modo credibile al giorno d'oggi. Per me è un dono dello Spirito Santo».
Jacqueline Keune, teologa, coordinatrice del movimento svizzero di base: 
«Un Papa che distribuisce sacchi a pelo ai senzatetto e istala docce per loro fuori dalla sua porta di casa, lava i piedi ai detenuti e come primo viaggio va a Lampedusa, era proprio impensabile...».
Susanne Schmid, medico: 
«Il Papa dice semplicemente "buona sera" e vive nella pensione (ndr. Santa Marta). Non predica sola la carità, ma è credibile perché la vive. Non è un dogmatico o teologo, ma un fedele seguace di Gesù Cristo. Speranza per il rinnovamento della Chiesa Cattolica».
....


mercoledì 25 ottobre 2017

“Dio è grande, è il Dio della gloria, cammina con te e ti dà pure il gelato quando è necessario”

‘Padre nostro’ su Tv2000 - Conversazione tra Papa Francesco e don Marco Pozza

Il Papa a Tv2000 con don Pozza sul «Padre nostro»

“Dio è grande, è il Dio della gloria, cammina con te e ti dà pure il gelato quando è necessario”. Lo afferma Francesco, nella prima puntata del programma "Padre nostro", condotto da don Marco Pozza...
Avvenire >>> al-via-1-puntata:
Papa Francesco intervistato da Don Marco Pozza

http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2017/10/25/PAPA-FRANCESCO-A-PADRE-NOSTRO-Diretta-streaming-video-l-intervista-di-Don-Marco-Pozza-a-Bergoglio/789127/


>>> https://www.avvenire.it

Apparizioni Maria Regina degli Angeli Custodi a Monfenera - Pederobba (TV)

Apparizioni Maria Regina 

degli Angeli Custodi

PAOLA ALBERTINI


“Tutta la terra si riverserà su questo monte.”


Santuario Monfenera

IMMAGINE DAL BLOG ... 


MARIA REGINA DEGLI ANGELI CUSTODI

ultimi messaggi DAL SITO UFFICIALE *



O Maria 
"Regina degli Angeli Custodi"!
In te confidiamo. In te tutto riponiamo. In te ci abbandoniamo e aiuto e intercessione chiediamo, affinché trionfi e regni nei nostri induriti cuori la pace, la grazia, la gioia, l'amore e tutto quello che piace a Gesù Cristo, nostro Signore. A te, o Beatissima madre, ci consacriamo e affidiamo i nostri figli, i nostri cari e tutti coloro che ancora lontani sono da te. O piissima Madre di Dio, prega per tutti noi, piccoli e grandi peccatori.Ti affidiamo il mondo intero, tutto l'emisfero, il Papa, la Chiesa e i Governanti sulla terra, affinché regni in eterno la pace e sia cancellata per sempre la guerra. Amen.Salve Regina... Maria Regina degli Angeli Custodi, prega per noi!


PAOLA ALBERTINI


Apparizioni della Vergine Maria al Monfenera.Monfenera è un'anticima del Monte Grappa, tristemente noto per i molti caduti della Grande Guerra, dove la veggente di nome Paola Albertini, dal 4 giugno 1986 ha apparizioni della Madonna. La Vergine si presenta come "Regina degli Angeli Custodi". Da allora le apparizioni sono state continue però in un clima di grande riservatezza. Solo dopo dieci anni (1996) la Madonna ha chiesto di parlarne, di farla conoscere ed amare. Da allora il 4 di ogni mese le apparizioni sono diventate pubbliche con un concorso sempre più numeroso di fedeli ed avvengono durante la recita del S. Rosario che inizia alle ore 17 con l'ora solare ed alle 18 con l'ora legale.Il luogo delle apparizioni è a 850 metri circa di altitudine ed è raggiungibile in auto o in pullman poiche’ dista 6 chilometri sopra il paese di Pederobba. Paola guida la preghiera del Santo Rosario, il quale al quarto mistero viene interrotto e inizia cosi’ il colloquio con la Madre di Dio in uno stato di estasi e quindi  i presenti sentono in tale maniera il messaggio in diretta tra cielo e terra.Ultimamente la Madonna ha rinnovato a Paola durante una apparizione l'incarico di realizzare la Sua opera e quindi chiediamo ai benefattori di aiutarci alla realizzazione di detto progetto, che consiste nella realizzazione di una fonte di acqua per gli ammalati, nella costruzione di una Cappellina, di un Santuario dedicato a Maria Regina degli Angeli Custodi, di un Monastero di Clausura femminile, di un Convalescenziario, della Casa dei Padri bianchi custodi del Santuario e recentemente la Madonna desidera anche la costruzione della Casa del Pellegrino.Ogni 4 del mese i fedeli si recano a pregare in pellegrinaggio su questo Santo Monte Monfenera. Vieni anche tu?Maria Regina degli Angeli Custodi ti attende e ti benedice.Sia lodato Gesu’e Maria.Per chi volesse saperne di più sulle apparizioni del Monfenera può visionare il libro a cura di Pier Angelo Piai "Tutta la terra si riverserà su questo monte", Edizioni Segno, Tavagnacco (UD).

GUARIGIONE DI MADRE ANGELICA   (MOTHER ANGELICA )

PHOTO GALLERY


Ogni 4 del mese  le apparizioni sono diventate pubbliche e  i fedeli si recano a pregare in pellegrinaggio su questo Santo Monte Monfenera.(Pederobba)
DA INTERNET ...La veggente del Monte Grappa. 1986. Paola Albertini vede la madonna

DI ANTONINO CIAPPINA  DAAMERICAOGGI20-05-2009


Il Monte Grappa, sacro agli italiani, con un ossario in cui riposano i Caduti del Piave, diverrà sacro due volte? Pare di sì; infatti  vi appare la Madonna! Ce lo dice una veggente, la mistica Paola Albertini, che su una delle sue cime: la Monfenera, vede la Madonna; esattamente dal 4 giugno 1986. L'anticima del Grappa, nota come Monfenera, è di poco distante da Pederobba; Provincia di Treviso, nelle Prealpi Venete. A Pederobba abita Paola Albertini, ex insegnante di musica delle scuole medie di Pederobba, originaria di Padova, dove è nata nel 1941. Solo nel 1996 la Madonna diceva a Paola Albertini di far sapere delle sue apparizioni, che si ripetono il quarto giorno d'ogni mese, facendola conoscere come "Maria Regina degli Angeli Custodi". Tramite una lettrice di Glenside (Pennsylvania), Maria Rosa Lekhavat, abbiamo ricevuto un libro, edito a cura di Pier Angelo Piai, Edizioni Segno, Tavagnacco (Udine), in cui la veggente dice: "Tutta la terra si riverserà su questo monte". Nella prefazione del libro, esattamente a pag.9,  si legge che la Vergine Maria 71 anni fa apparve a dei soldati, dicendo loro che il loro ritorno a casa era imminente, cosi come la fine della guerra  (La Prima Guerra Mondiale, 1915/18). E fu cosi A Paola Albertini, dopo averle detto di  rendere note le sue apparizioni, la Madonna avrebbe chiesto di parlarne ad ogni ricorrenza; per cui, ogni giorno 4 del mese, di farla conoscere ed anche di amarla. Quindi,chiede affetto; di volerle bene. E spesso, durante le apparizioni, la veggente ode la voce di Gesù; Madre e Figlio compiendo la missione loro affidata dall'Eterno. E Paola Albertini, cosi come ricorda la Maria Rosa, venne negli Stati Uniti nel 1997; cioè, l'anno dopo che ebbe il permesso di rendere note le sue apparizioni. A Paolo Albertini viene attribuita la guarigione di Madre Angelica, la suora che parla dalla stazione televisiva "EWTN" (Ecumenical World Television Network, chiamata anche Catholic Global Television Network, cattolico significando universale, cosi come ecumenico:per tutti). Madre Angelica era rimasta azzoppata per un incidente, soffrendo in conseguenza per oltre quaranta anni; guarita il 28 gennaio 1998, pregando insieme con Paola Albertini. E Giovanni Paolo II, il papa che amava le nevi e quando poteva si recava a sciare, in una delle sue "trasferte alpine" andò a far visita a Paola Albertini.Sul luogo delle apparizioni non v'e molto da vedere sino adesso; solo un capitello, attorno al quale i pellegrini che vanno ad assistere alle apparizioni si radunano e pregano in una piccola radura antistante. La Madonna, ha reso noto Paola Albertini, ha espresso il desiderio che sul luogo venga eretta per prima cosa una cappella, che lei spera di riuscire a far costruire, con l'aiuto dei pellegrini e l'appoggio d'un raggruppamento che s'è formato: l'Associazione Maria Regina degli Angeli Custodi". Sempre secondo desiderio della Madonna, sul luogo dovrebbero sorgere:  un santuario, un monastero di clausura, un convalescenziario ed una casa per i Padri Bianchi, cui dovrebbe essere affidato il tutto. Le apparizioni avvengono il 4.o giorno del mese, alle 5 pomeridiane con l'ora solare; alle 6 con l'ora legale. Il luogo delle apparizioni è a 800 metri sul livello del mare ed è raggiungibile dal paese di Pederobba che si trova sulle pendici dell'altura; è situato in una radura in mezzo ad un bosco, con un panorama di suggetiva bellezza La veggente guida la preghiera, che ad un certo punto interrompe perchè cade in uno stato di estasi e comincia a dialogare con la Vergine, ripetendo ad alta voce quel che Lei le dice. Importante Si potrebbe dire:... anche la montagna ha voluto aggiungere la sua parola! Da un anfratto è sgorgata dell'acqua; è sgorgata una sorgente, come a Lourdes! Già in tanti hanno raccolto  dell'acqua, e v'è stato chi ha gridato al miracolo! Sono stati fatti degli scavi, e senz'altro si provvederà; ad una vasca necessaria per la raccolta dell'acqua. Occorrerà del denaro; ma non mancherà; fede, speranza buona volontà provvederanno. La voce delle apparizioni continua ad espandersi; Paola Albertini è già stata chiamata in varie  parti d'Italia a rendere testimonianza di quanto avviene a Pederob-ba.Ancora la Chiesa mantiene riserbo sui fenomeni del Monte Santo della Patria, che diverrà "santo" due volte; dapprima per  l'eroismo, l'immolazione dei Caduti nella Prima Guerra Mondiale e l'affetto di Dio, che ha mandato Maria sul posto a chiedere amore. Ci ascolta quando abbiamo bisogno, ma la preghiera non dovrebbe essere, come accade spesso, solo una richiesta di aiuto, ma anche la ricerca di un dialogo con Dio; un colloquio per dirGli grazie per il dono della vita, la salute, il benessere, tutti Suoi doni.  Non sarebbe azzardato dire che il futuro ci riserba sorpresee; un prossimo futuro, e un doveroso ringraziamento va a Maria Rosa, che si è fatta portavoce di Paola Albertini per gli italoamericani. Nella foto, Giovanni Paolo II benedice Paola Albertini, nella sua visita a Pederobba.   Paola Albertini e la Madonna di MonfeneraDaMONDOCREA  24 Giugno 2004


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Paola Albertini è una persona che ispira subito fiducia e simpatia per la sua spontaneità. Tutti i presenti, intervenuti numerosamente in modo inaspettato alla redazione del Segno di Tavagnacco (UD), sabato 19 giugno del 2004, si sono resi conto della sua giovialità e della sua semplicità. Dopo aver recitato la coroncina della Divina Misericordia e il Santo Rosario insieme agli intervenuti, Paola rispondeva alle domande dell'interlocutore, Pier Angelo Piai collaboratore e scrittore delle Edizioni Segno, con molta sicurezza e disinvoltura.Paola e nata a Padova nel 1941, ex -insegnante di musica delle scuole medie, abita a Pederobba (TV), sostiene di vedere la Madonna a Monfenera, (un'anticima del Monte Grappa) dal 4 giugno 1986. Le apparizioni sono state precedute da due anni di locuzioni interiori.paola2 picture

Così si legge nel sito internet appositamente allestito:"Monfenera è un'anticima del Monte Grappa, tristemente noto per i molti caduti della Grande Guerra, dove una veggente di nome Paola Albertini, dal 4 giugno 1986 ha apparizioni della Madonna. La Vergine si presenta come "Regina degli Angeli Custodi". Da allora le apparizioni sono state continue però in un clima di grande riservatezza. Solo dopo dieci anni (1996) la Madonna ha chiesto di parlarne, di farla conoscere ed amare. Da allora il 4 di ogni mese le apparizioni sono diventate pubbliche con un concorso sempre più numeroso di fedeli ed avvengono durante la recita del S. Rosario che inizia alle ore 17 con l'ora solare ed alle 18 con l'ora legale. Le autorità ecclesiastiche ne sono al corrente e seguono il caso con l'abituale prudenza.paola3 picture

Il luogo delle apparizioni è a circa 800 metri sul livello del mare ed è raggiungibile dal paese di Pederobba che si trova alle pendici della montagna. E' situato in una radura in mezzo al bosco con un panorama di suggestiva bellezza. La veggente guida la preghiera, che a un certo punto interrompe perché cade in uno stato di estasi ed inizia a dialogare con la Vergine ripetendo ad alta voce quello che sente dalla misteriosa interlocutrice.paola4 picture

La Madonna dà dei messaggi che vengono registrati e poi diffusi fra i fedeli; attualmente appare tutte le sere e spesso, nelle festività, avvengono apparizioni straordinarie, anche notturne specie di giovedì.Ogni tanto la veggente viene chiamata in varie parti d'Italia per tenere incontri di preghiera. Dal 1997 è stata invitata diverse volte negli Stati Uniti per incontri di preghiera e guarigione imponendo le mani sugli ammalati.Ha anche incontrato il Santo Padre al quale ha portato messaggi personali a lui indirizzati. Sul luogo dell'apparizione non c'è molto da vedere, solo un capitello, e la gente si raduna in preghiera nella radura antistante, anche d'inverno!paola5 picture

Il desiderio della Vergine è che sul luogo venga eretta per prima cosa una cappella e la veggente spera anche, con l'aiuto dei pellegrini e con l'appoggio dell'Associazione "Maria Regina degli Angeli Custodi" che è stata appositamente costituita, di poter erigere anche altre future opere (secondo il desiderio espresso dalla Madonna: un santuario, un monastero di clausura, un convalescenziario e una casa dei Padri Bianchi che seguano il santuario stesso).La ricorrenza e l'apparizione pubblica è al 4 di ogni mese alle ore 17 (alle 18 con ora legale) ma apparizioni e messaggi avvengono ogni giorno ed è sempre possibile recarsi per un incontro di preghiera, previo accordo, con la Signora Paola che è disponibile ad accompagnare al Monfenera i pellegrini che lo desiderano"INTERVISTAChe reazioni hai avuto alle prime apparizioni?Inizialmente avevo deciso di recarmi dallo psichiatra, il quale mi ha subito rimandata a casa dichiarandomi perfettamente sana di mente.Sei seguita da qualche sacerdote?Attualmente mi segue il nuovo parroco. Fortunatamente mi capisce perchè eravamo colleghi nella scuola dove insegnavo. L’ha mandato la Madonna!Come mai sei venuta allo scoperto quasi dieci anni dopo le prime apparizioni?Sono stata per dieci anni in silenzio per non disobbedire alla Madonna. Avrei desiderato far contento qualcuno, ma non potevo. Anche ora vorrei condividere con tutti questa gioia. Magari apparisse a tutti! Siamo tutti uguali, la Madonna non fa differenze. Ella desidera essere conosciuta da tutti in questo luogo con questo nome: “Regina degli angeli custodi”. Ognuno di noi ha uno o due angeli custodi, ma sono molto trascurati perchè si chiede poco il loro aiuto. Non è giusto, essi sono stati messi apposta accanto a noi per guidarci ed illuminarci, ma noi spesso non diamo loro retta.Perchè ha scelto proprio te?Anch’io glielo ho chiesto. Lei mi ha risposto: “per la tua disponibilità”. Da allora mi sono rimessa completamente nelle sue mani.Qual è il contenuto di tutti i suoi messaggi?Conversione, preghiera, sacrificio. Maria ci insegna a fare la volontà di Dio, volontà che possiamo intuire tramite la sua parola nelle Sacre Scritture.La Madonna non ti ha mai fatto vedere l’aldilà?Mi ha chiesto di stendermi sul letto e di chiudere gli occhi. Ho visto il paradiso e il purgatorio. Non desideravo, però, vedere l’inferno. In paradiso c’è tanta pace e luce. Nel purgatorio ho visto tanta nebbia.La Madonna ti ha mai predetto qualcosa riguardante il futuro?Sì, tante volte. Anzi dovrò recarmi dal papa per riferirgli qualcosa.paola6 picture

Come ti senti durante le apparizioni?Durante l’estasi sono in collegamento con il cielo e non sento più niente esternamente. Mi hanno anche scattato delle foto davanti agli occhi...credo sia stato lo stesso padre Laurentin. Sono venuti anche i due esperti più famosi: Gagliardi e Margnelli. Mi hanno persino sottoposta alla macchina della verità. Mi hanno detto che sono una persona normale e sincera. Ho la mia umanità e sono tentata anch’io come tutti.Ti appare anche Gesù?Sì, più di qualche volta.Come fai a sapere l’ora in cui ti apparirà la Madonna?Ho dei segnali premonitori. Le prime volte, quando avevo le locuzioni interiori ho provato molta paura...Tuttora mi sento chiamare. Anche prima di venire da voi, alla redazione del Segno, ho avuto dei segnali.La Madonna ti ha dato dei carismi?Sì. Il dono delle guarigioni e il discernimento dello Spirito. Io sono solo un tramite: opera tutto il Signore. Io impongo le mani, prego ed avviene come vuole Dio.paola7 picture

Con la videocassetta ci hai fatto vedere un prodigio incredibile...Sì. Era un bambino americano cerebroleso di quattro anni che non parlava e non camminava, viveva come un vegetale. Dopo aver pregato intensamente il Signore lo ha restituito alla madre, la quale era fuori di sè dalla gioia: prima il fanciullo cominciava a gattonare, poi ad erigersi in piedi, a camminare e a pronunciare la parola “mamma”. Se dovessi raccontare tutti i prodigi che la Madonna ha operato non basterebbe tutta la giornata.Moltissimi prodigi documentati sono avvenuti negli Stati Uniti, ma molti anche in Italia ed in Canada.Abbiamo sentito parlare anche di un’acqua prodigiosa...Da tanti anni mi era stata promessa. Due anni fa ha cominciato ad uscire sul posto delle apparizionio, ma bisognerebbe scavare ancora. Comunque quella che c’è è veramente portentosa.Per quanto riguarda il dono del discernimento?Riesco spesso ad intravedere lo stato interiore delle anime, senza che io mi sforzi a farlo. Per questo motivo mi chiedono consigli su molte situazioni dolorose. Io rispondo spontaneamente, ma sento che è Lei che mi guida.

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Cosa ti dice la Madonna della Chiesa?Esorta tutti a seguire il Papa. Se siamo uniti a lui siamo uniti anche a Cristo. L’obbedienza è molto importante agli occhi di Dio.Le tue apparizioni in qualche modo legate a Medjugorje?Io personalmente credo che la Madonna appaia anche a Medjugorje. Ci sono stata ed ho visto buoni frutti. La Madonna è una sola, ma si presenta in vari modi a seconda delle circostanze e dei messaggi che vuole dare. Personalmente avevo cinque anni da quando ho cominciato a vedere segni dal Cielo. A me la Madonna appare come “Regina degli angeli custodi” per dare dei messaggi specifici all’umanità. Ma le mie apparizioni non hanno alcun legame con quelle di Medjugorje, perchè avvengono in un contesto diverso. Ripeto che credo a quelle apparizioni e rispetto profondamente quei veggenti.Come ti senti quando ti definiscono “veggente”?Don Michele dice che sono una “veggente d’assalto”. Ma sinceramente mi viene da ridere quando mi chiamano veggente. Io sono Paola, un essere in carne ed ossa come tutti, con le sue fragilità e le sue tentazioni...non mi piace che una persona venga idolatrata. Io sto solo obbedendo alla Madonna.Ascoltate la Madonna e lasciate la mia persona. Sa quante lotte devo affrontare per questo? Alcuni mi dicono: se tu non ci fossi, chissà cosa faremmo...Ma io rispondo: e se non ci fosse Dio cosa faresti?