Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

lunedì 19 dicembre 2016

❤️Sognare come Giuseppe🌟


L’avvento è una strada da percorrere insieme, noi e Dio. L’appuntamento è in un posto fuori mano, una grotta sperduta in un piccolo paesino, in una notte buia, la più buia dell’anno, dove nessuno lo attende.
La ricetta di questo tempo è: sognare. Sognare come Isaia, il più grande profeta sognatore, come Giovanni, come Maria, come Giuseppe.
Oggi è alla sua scuola che ci mettiamo. Giuseppe è ricordato come il giusto, ma io preferisco ricordarlo come sognatore. In effetti il suo rapporto con Dio è stato solo tramite sogni: 3 e mezzo per l’esattezza, e mai banali. 
Forse i sogni devono avere un luogo dentro di noi, un loro posto speciale dove essere custoditi, perché come dice Ermes: “Noi domandiamo segni straordinari a un Dio illusorio e non ci accorgiamo dei segni quotidiani del Dio reale. La semplicità di Dio è tanto semplice che alle volte non si vede”.
Giuseppe è un esperto di sogni, ha familiarità col mondo delle ombre e dei sogni, della notte che è silenziosa, e se Giuseppe è l’uomo della notte, del silenzio e dei sogni, credo si possa dire che è un esperto di interiorità: lo sappiamo che le persone più silenziose spesso sono quelle più attente…
E mi piace pensare che Giuseppe ha dimestichezza con l’interiorità tanto quanta ce l’ha con il legno che lavora ogni giorno. E’ come se Giuseppe riuscisse a portare leggerezza in un lavoro pesante, come se il legno avesse il profumo delle cose semplici: è solo da quello che fai ogni giorno, e da come lo fai, che inizia il percorso verso una leggerezza interiore.
Il mio Bobin lo dice così: “Bisognerebbe compiere tutte le cose e anche le più ordinarie – aprire una porta, scrivere una lettera, tendere una mano – con la massima cura e l’attenzione più viva, come se il destino del mondo o il corso delle stelle dipendessero da questo, e d’altronde è vero che la sorte del mondo e il corso delle stelle ne dipendono.”
E’ questa quotidianità, come abitarla, che Giuseppe ci indica. 
E se è solo per oggi, posso provarci ad essere più attento.
Fra Giorgio Bonati

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