Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.
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mercoledì 4 gennaio 2017

“Erano le quattro del pomeriggio”, un momento registrato nel cuore per sempre, perché in quell’istante tutto di loro ha incontrato il suo destino di salvezza e pienezza.


di antonelloiapicca

L’AGNELLO CI ACCOGLIE NELLA SUA CASA PER DONARSI E UNIRCI A LUI NELL’AMORE PER L’ETERNITA’


Tutti cerchiamo un luogo dove essere, nonostante noi stessi. Consistenza per la nostra vita, qualcosa, Qualcuno, che segni il nostro cammino con la certezza di essere amati davvero. Desideriamo seguirti, stare con te e vedere il tuo amore farsi carne nella nostra vita, null’altro. Ma questo significa scoprire che il peccato del mondo è dentro di noi, ma è stato assorbito e disintegrato in Lui che, per accoglierci nella sua intimità, si è fatto intimo a noi sino a prendere dimora nella nostra carne. Il suo sangue imporpora gli stipiti della Chiesa nella quale ci accoglie, dove ogni ora diventa un memoriale del suo amore vergato in noi per l’eternità: “Erano le quattro del pomeriggio”, un momento registrato nel cuore per sempre, perché in quell’istante tutto di loro ha incontrato il suo destino di salvezza e pienezza. Coraggio allora, rimaniamo anche noi con Cristo nella sua dimora, la Comunità cristiana preparata per noi. In essa l’Agnello di Dio si offre a noi nella Parola, nei Sacramenti e nei fratelli per liberarci dall’Egitto di noi stessi e farci entrare nella Terra Promessa che è il dolore, la debolezza, la vita di chi ci è accanto. Sì, il marito, la moglie, il figlio difficile, e poi il collega e perfino il nemico sono il luogo dove dimora il Maestro: per tutti si è fatto Agnello a cui donarsi togliendo il peccato che ci chiude nella superbia. In Lui possiamo donarci anche noi, annunciando al fratello di aver trovato il Messia capace di donare il nome nuovo che significa la vita rinnovata e compiuta dal suo amore. 

martedì 3 gennaio 2017

I Re Magi...

Nativity - I doni dei Magi

"Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele." 
Is 7,14  

Montaggio video con scene tratte dal film The Nativity Story, 
dall'annunciazione, al sogno di Giuseppe, 
fino alla nascita di Gesù a Betlemme, 
 l'incontro con un pastore e i Re Magi


Abbiamo tutti ricevuto un Dono 

I re Magi - Gabriele D’Annunzio 
Una luce vermigliarisplende nella pianotte e si spande viaper miglia miglia e miglia.Oh nova meraviglia!Oh fiore di Maria!Passa la melodiae la terra si ingiglia.Cantano tra il fischiaredel vento per le forre,i biondi angeli in coro;ed ecco Baldassarre,Gaspare e Melchiorrecon mirra, incenso e oro.

- Gabriele D’Annunzio - 



I Magi non videro nulla di straordinario, ma videro ciò che era immensamente straordinario da ferire l’anima d’amore: videro Maria col suo Bambino divino e furono talmente colpiti dalla santità della Madre e dalla maestà del Figlio che si prostrarono e lo adorarono, non a mo’ di saluto, perché non avrebbero potuto salutare un infante, ma lo adorarono come Re e come Dio, e gli offrirono doni, come soleva farsi ai re, e doni particolari che si addicevano al Redentore: l’oro, l’incenso e la mirra. Con l’oro lo riconobbero Re, con l’incenso lo confessarono Dio, con la mirra riconobbero la sua condizione di Vittima.Innanzi a Gesù Cristo e a Maria Santissima si sentirono infiammati d’amore, provarono una felicità mai sentita nella loro vita e, avvertiti in sogno di non ritornare da Erode, temendo di essere vigilati dal tiranno, se ne ritornarono per un’altra strada, segretamente, al loro paese.
- Don Dolindo Ruotolo - 

"Non ho come i Magiche sono ritratti nelle immaginidell'oro da donarti.""Dammi la tua povertà.""Non ho nemmeno, Signore,la mirra dal buon profumoe neppure l'incenso in tuo onore. 
""Figlio mio: dammi il tuo cuore." 
- Francis Jammes -(poeta francese - 1868-1938)


Il Signore vuole che anche noi diventiamo stelle........La parola di Dio è la vera stella, la parola di Dio è la grande nova in cui all'improvviso, dall'incertezza del discorso degli uomini, erompe l'infinita luminosità della verità divina che ci guida. Seguiamo quella nova, la stella della parola di Dio. Se viviamo con essa nella Chiesa di Dio, in cui la parola ha piantato la sua tenda, siamo sulla retta via. Troviamo allora quella chiarezza che tutti gli altri segni non possono dare...Il Signore vuole che anche noi diventiamo stelle, che anche in noi si verifichi quella sconvolgente esplosione della fede grazie alla quale si libera la luce che Lui ha fatto scendere su di noi, affinché troviamo la strada segnavia per gli altri...- card. Joseph Ratzinger -dalla "Omelia per l'Epifania del 1994" 
Epifania:La vera ricchezza deriva dall'amore!- Charles Dickens - 
I Re Magi dimenticati - don Bruno FerreroI ragazzi dell'oratorio di Santa Maria avevano preparato una recita sul mistero del Natale. Avevano scritto le battute degli angeli, dei pastori, di Maria e di Giuseppe. C'era una particina perfino per il bue e l'asino.Avevano distribuito le parti. Tutti volevano fare Giuseppe e Maria. Nessuno voleva fare la parte dell'asino. Avevano così deciso di travestire da asino il cane di Lucia. Era abbastanza grosso e pacifico: con le orecchie posticce faceva un asinello passabile. Purché non sì fosse messo ad abbaiare in piena scena...Ma quando suor Renata vide le prove dello spettacolo sbottò:"Avete dimenticato i Re Magi!"Enzo, il regista, si mise le mani nei capelli. Mancava solo un giorno alla rappresentazione. Dove trovare tre Re Magi così su due piedi?Fu don Pasquale, il vice parroco, a trovare una soluzione , disse :"Cerchiamo tre persone della parrocchia, spieghiamo loro che devono fare i Re Magi moderni, vengano con i loro abiti di tutti i giorni e portino un dono a Gesù Bambino. Un dono a loro scelta. Tutto quello che devono fare è spiegare con franchezza il motivo che li ha spinti a scegliere proprio quel particolare dono."La squadra dei ragazzi si mise in moto. Nel giro di due ore, erano stati trovati i tre Re Magi sostituti.La sera di Natale, il teatrino parrocchiale era affollato.I ragazzi ce la misero tutta e lo spettacolo filò via liscio e applaudito. Il cane-asino si addormentò e la barba di san Giuseppe non si staccò. Senza che nessuno lo potesse prevedere, però, l'entrata in scena dei tre Re Magi divenne il momento più commovente della serata.Il primo Re era un uomo di cinquant'anni, padre di cinque figli, impiegato del municipio.Portava in mano una stampella. La posò accanto alla culla del Bambino Gesù e disse: " Tre anni fa ho avuto un brutto incidente d'auto. Uno scontro frontale. Fui ricoverato all'ospedale con parecchie fratture. I medici erano pessimisti sul mio recupero. Nessuno azzardava un pronostico. Da quel momento incominciai ad essere felice e riconoscente per ogni più piccolo progresso: poter muovere la testa o un dito, alzarmi seduto da solo e così via. Quei mesi in ospedale mi cambiarono. Sono diventato un umile scopritore di quanto sia bello ciò che possiedo. Sono riconoscente e felice per le cose piccole e quotidiane di cui prima non mi accorgevo. Porto questa stampella a Gesù Bambino in segno di riconoscenza."Il secondo Re era una Regina, madre di due figli. Portava un catechismo. Lo posò accanto alla culla del Bambino e disse: "Finché i miei bambini erano piccoli e avevano bisogno di me, mi sentivo realizzata. Poi i ragazzi sono cresciuti e ho incominciato a sentirmi inutile. Ma ho capito che era inutile commiserarmi. Chiesi al parroco di fare catechismo ai bambini. Così ritrovai un senso a tutta la mia vita. Mi sento come un apostolo, un profeta: aprire ai nostri bambini le frontiere dello spirito è un'attività che mi appassiona. Sento di nuovo di essere importante."Il terzo Re era un giovane. Portava un foglio bianco. Lo pose accanto alla culla del Bambino e disse: "Mi chiedevo se era il caso di accettare questa parte. Non sapevo proprio che cosa dire, né che cosa portare. Le mie mani sono vuote. Il mio cuore è colmo di desideri, di felicità e di significato per la mia vita. Dentro di me si ammucchiano inquietudini, domande, attese, errori, dubbi. Non ho niente da presentare. Il mio futuro mi sembra così vago. Ti offro questo foglio bianco, Bambino Gesù. Io so che sei venuto per portarci speranze nuove. Vedi, io sono interiormente vuoto, ma il mio cuore è aperto e pronto ad accogliere le parole che vuoi scrivere sul foglio bianco della mia vita. Ora che ci sei tu, tutto cambierà..."- don Bruno Ferrero - 
 da: "Storie di Natale, d'Avvento e d'Epifania", ed. Elledici
Le lampade che noi accendiamo nelle notti buie di questa stagione invernale diventano così a un tempo una consolazione e un richiamo: la consolante certezza che la « luce del mondo » si è già accesa nell’oscurità della notte di Betlemme; e che essa ha trasformato la notte sventurata del peccato dell’uomo nella Notte Santa del perdono, in cui Dio ha accolto e sanato quello stesso peccato. 
- Papa Benedetto XVI – 

I tre SantiI tre santi Re Magi d’Orientechiedevano fermandosi in ogni città:‘O donne, o fanciulle, sapreste dircila strada per Betlemme dove va?’Né giovani né vecchi lo sapevanoe essi riprendevano il tragitto,ma una cometa dalla chioma d’oroor li guidava come una lanterna.La stella sulla capanna di Giuseppealfine si fermò e i santi tre re Magialla soglia si poterono affacciar;muggiva il bue, piangeva il bambinello,e i Re Magi cominciarono a cantar. 
Heinrich Heine (1797-1856)Chi è Gesù per me? - Madre Teresa di Calcutta
Il Verbo fatto carne.Il Pane di vita per il mio nutrimento.La Vittima offerta per i miei peccati.L’Amore che deve essere amato.La Pace che deve essere data.La Gioia che deve essere condivisa.La Parola che deve essere pronunciata.La Via che deve essere percorsa.La Luce che deve essere accesa.Il Povero che deve essere accolto.L’Affamato che deve essere nutrito.L’Ammalato che deve essere servito.L’Anziano che deve essere rispettato.Il Bambino che deve essere protetto.- 
Madre Teresa di Calcutta - 

Voglio fare un regalo alla BefanaLa Befana, cara vecchietta,va all'antica, senza fretta.Non prende mica l'aeroplanoper volare dal monte al piano,si fida soltanto, la cara vecchina,della sua scopa di saggina:è così che poi succedeche la Befana... non si vede!Ha fatto tardi fra i nuvoloni,e molti restano senza doni!Io quasi, nel mio buon cuore,vorrei regalarle un micromotore,perché arrivi dappertuttocol tempo bello o col tempo brutto...Un po' di progresso e di velocitàper dare a tutti la felicità! 
- Gianni Rodari -


I Re MagiUna luce vermigliarisplende nella pianotte e si spande viaper miglia e miglia e miglia.O nova meraviglia!O fiore di Maria!Passa la melodiae la terra s'ingiglia.Cantano tra il fischiaredel vento per le forre,i biondi angeli in coro;ed ecco BaldassarreGaspare e Melchiorre,con mirra, incenso e oro.
- Gabriele D'Annunzio -

Ogni volta nel mio cuore nasce l'amore a Dio e ai fratelli, è oro che offro.Quando lascio tutto e perdo tempo in tua compagnia è incenso che sale.Se vivo nella tua grazia e la vita si fa dono a chi soffre è mirra che profuma.Permettimi, Signore di inginocchiarmi per adorarti presente nel mio prossimo.E nasce la lode!
«Il cielo è pieno di stelle ma i Re Magi ne hanno vista una speciale, una Stella che li muoveva a lasciare tante cose e a incominciare un cammino che non sapevano dove li portasse. Quando nella nostra vita non troviamo qualche stella speciale che ci chiama a fare qualcosa di buono, a intraprendere un cammino, anche a prendere una decisione...qualcosa non va! E dobbiamo chiedere la grazia di scoprire la Stella che Dio oggi vuol farmi vedere, perchè quella Stella mi condurrà a Gesù.» 
 - Papa Francesco -








Buona giornata a tutti. :-)

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Record And Bring This Moving Christmas Hymn To Life

domenica 18 dicembre 2016

Racconti di Natale ...

giro( ͡ ͡° ͜ ʖ ͡ ͡° )giroblogg@ndo intorno al mondo ♡ ... 



Racconti di Natale ...



By leggoerifletto

Racconto di Natale - Paulo Coelho

Racconta una leggenda che, nel paese che oggi conosciamo come Austria, d’abitudine la famiglia Burkard (composta da un uomo, una donna e un bambino) ravvivava le feste natalizie recitando poesie, cantando ballate di vecchi trovatori, e facendo giochi di prestigio che divertivano tutti quanti. Logicamente, non avanzavano mai soldi per comprare regali, però l’uomo diceva sempre a suo figlio:
-Lo sai perché il sacco di Babbo Natale non rimane mai vuoto, con tutti i bambini che ci sono nel mondo? Perché, quantunque sia pieno di giocattoli, alle volte bisogna che consegni anche alcune cose più importanti che son chiamati “regali invisibili”. Ad una famiglia divisa porta armonia e pace nella notte più santa dell’anno cristiano. Dove manca amore, deposita un seme di fede nei cuori dei bambini. Dove il futuro sembra oscuro e incerto, porta la speranza. Nel nostro caso, quando Babbo Natale viene a recarci visita, il giorno seguente tutti ci sentiamo contenti per essere ancora in vita e per poter svolgere il nostro lavoro, che è quello di rendere felici le persone. 
E questa cosa non dimenticarla mai.
Il tempo passò, il bambino si trasformò in un ragazzo, ed un tal giorno la famiglia passò davanti all’imponente abbazia di Melk, che era appena stata costruita. Il giovane Buckard voleva restare lì.
I genitori compresero e rispettarono il suo desiderio. Bussarono alla porta del convento chiedendo che accettassero il loro figlio come novizio.
Arrivò la vigilia di Natale e, giustamente in questo giorno, ebbe luogo in Melk un miracolo molto speciale:
La Madonna, portando il Bambino Gesù tra le braccia, decise di scendere sulla Terra per visitare il monastero.
Senza poter mascherare il proprio orgoglio, tutti i religiosi composero una lunga fila ed ognuno di loro andava a prostrarsi davanti alla Vergine cercando di rendere omaggio alla mamma ed al bambino.
Al fondo della fila, il giovane Buckard attendeva ansioso. I suoi genitori erano persone semplici, e solo gli avevano insegnato a lanciare in alto palline per fare con esse alcuni giochi di prestigio.
Quando venne il suo turno, gli altri religiosi volevano mettere fine agli omaggi, dal momento che il prestigiatore non aveva nulla di importante da dire, ed avrebbe potuto danneggiare l’immagine del convento. Ciò nonostante, nel suo profondo, anche lui sentiva una forte necessità di offrire a Gesù ed alla Vergine qualcosa di sé stesso.
Provando vergogna, subendo lo sguardo recriminatorio dei suoi confratelli, estrasse alcune arance dalle sue tasche e cominciò a lanciarle verso l’alto per muoverle di continuo, creando un bel cerchio nell’aria.
Fu solo allora che  il Bambino Gesù incominciò ad applaudire di gioia nel grembo di Nostra Signora. E fu solo a questo ragazzo che la Vergine Maria gli stese le braccia e gli permise di tenere in braccio per un poco di tempo al Bambino, che non smetteva di sorridere.
La leggenda termina raccontando che, a causa di questo miracolo, ogni duecento anni, un nuovo Buckhard bussa alla porta di Melk, ed è ammesso ad entrare, e mentre sosta all’interno possiede il dono di rallegrare l’animo di tutti quelli che lo conoscono.

(Tratto da una storia medioevale)






C’è un’attesa che consuma, inaridisce, rende cupi e ricurvi. E c’è un’attesa che spalanca il cuore, più perdura più rende longanimi, saggi e innamorati. Tra le due c’è una differenza non da poco: la presenza nell’assenza. Mi spiego: quando scorgiamo che l’Amato è già presente nella nostra attesa di lui. O meglio, quando capiamo che è lui l’anelito più bello della nostra attesa, qualcosa cambia. Lui è qui, nella nostra stessa attesa di lui. L’attesa allora non ci esaurisce, ma ci ricarica; non ci spegne, ma ci fa ardere di continuo sapendo che «adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti» (Rm 13,11). Beato chi vive l’attesa così. Il suo Ad-Dio alla vita sarà, non sarà una morte, ma un entrare nella vita, sarà l’ingresso dell’Amata nella stanza nuziale. «Ora lascia, o Signore,…».

- Robert Cheaib - 

bergoglio-francesco-papa

...La sollecitudine per la bellezza della casa di Dio e la sollecitudine per i poveri di Dio sono inseparabili tra loro. L'uomo non ha bisogno soltanto di ciò che è utile, ma anche di ciò che è bello; non solo di una propria casa, ma anche della vicinanza di Dio e dei segni che l'attestano. Là dove Dio viene onorato, anche il nostro cuore è rischiarato...
La bellezza, della quale è stato circondato il bimbo di Betlemme, è destinata a tutti gli uomini ed è necessaria a noi tanto quanto il pane. Chi sottrae qualcosa di bello al Bambino, per convertirla in qualcosa di utile, costui non arreca vantaggio, ma provoca danno; spegne quella luce, via la quale anche qualsiasi calcolo o stima diventano futili e freddi. Certo, se vogliamo unirci al pellegrinaggio dei secoli che vuole offrire le cose più belle di questo mondo al Re appena nato, non dobbiamo però anche dimenticare che egli vive ancora in stalle, nelle prigioni e nelle favelas, e che noi non lo onoriamo davvero, se ci rifiutiamo di andarlo a cercare in quei luoghi. Ma questa consapevolezza non deve obbligarci a finire tra le braccia di una "dittatura dell'utile", che disprezzi la gioia e dogmatizzi una serietà opprimente...



JOSEPH RATZINGER - da "Gottes Angesichts suchen" -



Come popolo di Dio in cammino verso la piena rivelazione del Signore Gesù, ci rivolgiamo al Padre con fiducia, dicendo insieme: 

Dona la salvezza, Signore.
Alla Chiesa che ha la missione di illuminare le genti: 
Agli uomini che camminano nelle tenebre: 
Agli anziani che attendono la tua venuta: 
A chi è nel dubbio e invoca la luce dello Spirito: 
A chi ti offre la propria vita con generosità e gratuità: 
Al povero che mette la sua speranza in te: 
Alle persone che amano senza chiedere la ricompensa: 
Ai malati che collaborano con te alla redenzione del mondo: 
Ai bambini nati in quest'anno: 
A chi pretende di averti conosciuto a sufficienza: 
A chi non riconosce Gesù come tuo figlio: 
A chi è ormai stanco di aspettare un segno da te: 
A chi pensa di poter vivere anche senza di te:


Padre santo, che nel tuo Figlio ci hai dato la salvezza e la via per giungere a te, aiutaci a rivelare al mondo con la nostra vita, tutto l'amore che hai per l'umanità. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.


Buona giornata a tutti. :-)



dal Blog di Paulo Coelho

Certe persone.... - Paulo Coelho