al «Commento sul salmo 118» di sant’Ambrogio, vescovo.
Uomo, conosci te stesso. Conosci te stessa, o anima, perché non sei fatta di terra né di fango: Dio ti ha soffiata nell’uomo e ha fatto di te un’anima vivente. Sei un’opera stupenda, animata dalla potenza creatrice di Dio. Ma «vigila su te stesso»
Grande è l’uomo e prezioso è un uomo compassionevole: «ma una persona fidata, chi la trova?»
E che c’è di più prezioso dell’umiltà, grazie alla quale, considerando la natura del corpo e dell’anima, ti sottometti a un altro e ti rendi consapevole di essere da lui governato? O uomo, tu sei una grande opera di Dio e grande è ciò che Dio ti ha dato! Sta’ bene attento a non perdere il grande dono di essere fatto a immagine di Dio, per non meritare di essere piú gravemente punito. In realtà Dio non punisce la sua somiglianza, ma colui che, essendo fatto a somiglianza di Dio, non seppe custodire quello che aveva ricevuto. Dunque viene punito ciò che ha cessato di essere a somiglianza di Dio, cioè il tuo peccato. Infatti Dio non condanna la sua immagine e non la manda nel fuoco eterno. Ma piuttosto vendica la sua immagine in colui che a quell’immagine ha recato ingiuria; sicché a causa della malizia, tu cessi di essere ciò che eri e da uomo diventi un mulo.
Dunque non condanna l’immagine, ma la vendica: la vendica come una ripudiata, non la condanna come rea. Infatti, da quando hai peccato, sei diventato un altro e hai cessato di essere quello che eri. Come potrebbe essere punito in te ciò che non vi si trova piú? Se si trovasse in te l’immagine e la somiglianza di Dio, cominceresti a essere degno di premio e non di castigo. Quindi quell’immagine secondo la quale sei fatto a immagine e somiglianza di Dio non viene condannata, ma premiata. Tu invece sei condannato, perché, da uomo che eri, sei diventato un serpente, un mulo, un cavallo. In effetti la Scrittura ci ha già condannati con questi nomi, perché, spogliati dell’ornamento dell’immagine divina, abbiamo perduto anche il nome di uomo, non avendo saputo conservare la grazia propria dell’uomo.
Dalle letture del giorno
By leggoerifletto
Comunicazione tra gli uomini e circolazione delle idee - don Carlo Gnocchi
In passato il tempo per la formazione dei movimenti intellettuali o passionali e la misura della loro diffusione erano condizionati dalla lentezza e rarità dei mezzi di comunicazione tra gli uomini e della circolazione delle idee: cioè dalla parola parlata e dal libro; ma oggi tali mezzi hanno assunto una molteplicità, una rapidità, una varietà, una capillarità e una violenza di penetrazione e di suggestione tale - il cinematografo, la radio, la stampa quotidiana, la televisione - che, anche gli individui solitari e meglio “vaccinati” contro le epidemie del pensiero e delle passioni difficilmente riescono a restarne immuni.
Solo così si spiegano gli uragani delle passioni collettive che sconvolgono il mondo moderno, estremamente sensibile, isterico e suggestionabile…
Perché, quanto più frequente è oggi l’offerta delle idee altrui e delle soluzioni “già fatte” dei problemi, altrettanto minore è la possibilità materiale e morale di passarle al vaglio di una critica ponderata e di formarsene delle proprie; quanto più numerose sono le sollecitazioni e le impressioni alle quali si è sottoposti dall’esterno, tanto minore è il potere di riflessione e di resistenza interna dell’individuo.
Non c’è più il tempo materiale e il raccoglimento necessario per pensare.
La concitazione della vita moderna ha gettato l’uomo nella strada e in balia delle sue mille suggestioni.
- Don Carlo Gnocchi -
L’alterna vicenda subita dalle parole in questi ultimi anni è quanto di più indicativo si possa pensare ai fini della nostra ricerca ed è la causa prima dello sconsolato scetticismo di cui soffre la gioventù moderna troppo crudelmente illusa e vittima innocente delle nostre “esperienze” politiche.
- Don Carlo Gnocchi -
Il mondo moderno vive a grandi agglomerati:masse urbanistiche, masse operaie, masse scolastiche, masse impiegatizie, masse militari…
Ora: la convivenza di molti uomini smussa gli angoli delle caratteristiche personali, facilita il contagio delle idee e dei gusti e provoca la lenta formazione di un codice di vita e di pensiero, che è il minimo comune denominatore della collettività...
Si aggiunga a tutto questo la rapida e capillare diffusione e circolazione delle idee, resa possibile dai mezzi moderni di propaganda: il giornale, la radio, la stampa e il cinematografo.
Si richiede oggi un potere critico, una vigilanza assidua e una saldezza di convinzioni non comuni, per riuscire a difendere e conservare il patrimonio delle proprie convinzioni e l’indipendenza del giudizio personale, sotto il bombardamento incessante delle idee altrui e nell’assedio accanito che ci pongono d’intorno i mezzi moderni di propaganda, ai quali è ormai impossibile sottrarsi se si vuol vivere nel proprio tempo.
Ora: la convivenza di molti uomini smussa gli angoli delle caratteristiche personali, facilita il contagio delle idee e dei gusti e provoca la lenta formazione di un codice di vita e di pensiero, che è il minimo comune denominatore della collettività...
Si aggiunga a tutto questo la rapida e capillare diffusione e circolazione delle idee, resa possibile dai mezzi moderni di propaganda: il giornale, la radio, la stampa e il cinematografo.
Si richiede oggi un potere critico, una vigilanza assidua e una saldezza di convinzioni non comuni, per riuscire a difendere e conservare il patrimonio delle proprie convinzioni e l’indipendenza del giudizio personale, sotto il bombardamento incessante delle idee altrui e nell’assedio accanito che ci pongono d’intorno i mezzi moderni di propaganda, ai quali è ormai impossibile sottrarsi se si vuol vivere nel proprio tempo.
- Don Carlo Gnocchi -
Gli uomini parlano lingue diverse e reciprocamente inintelleggibili - come i pretenziosi costruttori della torre di Babele - perché il punto di riferimento e la norma divina, valevole per ogni uomo, per ogni tempo e per ogni condizione, sono venuti a crollare.
- Don Carlo Gnocchi -
da: Restaurazione della persona umana, 1946
con un atto di volontà,
sincero ed eroico finché si vuole;
la vita si costruisce,
come una casa,
pietra su pietra,
atto per atto,
giorno per giorno.
Niente d’improvviso nella natura".
- don Carlo Gnocchi -
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