
Maria raccomanda che la S. Bibbia sia posta in casa in un posto prominente e che sia letta ogni giorno. "Cari figli! In questo tempo in modo particolare vi invito: pregate col cuore. Figlioli, voi parlate tanto ma pregate poco. Leggete, meditate la Sacra Scrittura e le parole scritte in essa siano per voi vita. Io vi esorto e vi amo perché in Dio troviate la vostra pace e la gioia di vivere. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. Messaggio da Medjugorje a Marija del 25/02/12.
domenica 1 gennaio 2012
Commento spirituale inviato dal Diacono Gabriele della Parola di Domenica 01 Gennaio 2012
Dio mandò il suo figlio perché ricevessimo l’adozione a figli.
Prima Lettura Nm 6,22-27
Il libro dei Numeri, che fa parte del Pentateuco, è un libro interessante perché mostra l'organizzazione del popolo d'Israele, anche nelle sue strutture tribali politiche. In questo breve brano leggiamo la benedizione che veniva impartita dai sacerdoti alla conclusione di tutte le feste liturgiche d'Israele e all'inizio di un nuovo anno.
"Il Signore si rivolse a Mosè dicendo: - Parla ad Aronne e ai suoi figli e riferisci loro" la Parola sostiene innanzitutto che benedire non significa inventare, ma riferire quello che dice il Signore, perciò la più grande benedizione non è quella fatta da un fiume di parole umane, ma da una pioggia di Parola di Dio. Nella benedizione per due volte compare la parola volto: "Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace". Nella mentalità semitica vedere il volto significava vedere la persona, ma vedere il volto di un re o di un dignitario significava anche essere ammessi alla sua presenza. Allora, la benedizione più bella da impartire agli uomini di oggi è quella di far riscoprire loro la presenza operante di Dio nella loro vita, ponendo su di loro il nome di Dio: "Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò", che significa far riscoprire loro l'appartenenza fondamentale della vita: essere di Dio, dei consacrati a Dio. La consacrazione fondamentale del cristiano avviene nel Battesimo, quando egli viene unto con il sacro crisma, da quel momento diventa un consacrato a Dio. Le consacrazioni religiosa, matrimoniale e sacerdotale sviluppano questa consacrazione fondamentale.
Nel capitolo IV del Catechismo della Chiesa cattolica leggiamo il senso delle benedizioni, uno dei sacramentali più in uso nella Chiesa. "I sacramentali sono segni sacri per mezzo dei quali, con una certa imitazione dei sacramenti, sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vengono ottenuti dalla Chiesa effetti soprattutto spirituali. Per mezzo di essi gli uomini vengono disposti a ricevere l'effetto principale dei sacramenti e vengono santificate le varie circostanze della vita. I sacramentali sono istituiti dalla Chiesa per la santificazione di alcuni stati della vita o alcuni ministeri ecclesiastici. […] Comportano sempre una preghiera, spesso accompagnata da un determinato segno, come l'imposizione della mano, il segno della, l'aspersione con l'acqua benedetta (che richiama il Battesimo). Essi derivano dal sacerdozio battesimale: ogni battezzato è chiamato ad essere una "benedizione" e a benedire. Per questo anche i laici possono presiedere alcune benedizioni". Che cosa vuol dire benedire? Impetrare su una persona la presenza, la potenza, l'azione di Dio. Possiamo tutti benedire in forza del sacerdozio battesimale, imponendo la mano, tracciando la croce o aspergendo con l'acqua. La potenza della benedizione è legata alla fede di chi la impartisce e di chi la chiede e ha effetti duraturi. Il catechismo dice ancora: "Alcune benedizioni hanno una portata duratura: hanno per effetto di consacrare delle persone a Dio e di riservare oggetti e luoghi all'uso liturgico […]". Si possono benedire l'altare, la chiesa, gli oli santi, i vasi, le vesti sacre, le campane, i frutti della terra, l'olio, il vino. Il Catechismo continua: "Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto siano protetti contro l'influenza del maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo. Gesù l'ha praticato; è da lui che la Chiesa deriva il potere e il compito di esorcizzare. In una forma semplice, l'esorcismo è praticato durante le celebrazioni del Battesimo. L'esorcismo solenne, chiamato "grande esorcismo", può essere praticato solo da un presbitero e con il permesso del vescovo. In ciò bisogna procedere con prudenza, osservando rigorosamente le norme stabilite dalla Chiesa. L'esorcismo mira a scacciare i demoni o a liberare dall'influenza demoniaca mediante l'autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa. Molto diverso è il caso di malattie, soprattutto psichiche, la cui cura rientra nel campo della scienza medica. È importante, quindi, accertarsi, prima di celebrare l'esorcismo, che si tratti di una vera presenza del maligno".
Seconda Lettura Gal 4,4-7
Nella lettera ai Galati, considerata tra quelle più autentiche dell'apostolo, Paolo usa due espressioni molto forti: "O stolti Galati, chi vi ha cambiato la testa? Avete iniziato così bene nello Spirito e ora volete ritornare alla carne?" e ancora "proprio voi, Galati, ai vostri occhi fu rappresentato al vivo Cristo crocifisso". Gli esegeti spiegano questa espressione con il fatto che forse la Chiesa dei Galati ebbe un forte annuncio della passione di Gesù, come se essi fossero stati compartecipi di questo evento salvifico.
Prima della riforma del Concilio Vaticano II, il primo Gennaio si celebrava la festa della Circoncisione di nostro Signore Gesù Cristo, mentre la Madre di Dio veniva festeggiata l'11 ottobre, giorno nel quale papa Giovanni aprì il Concilio Vaticano II. La festa della divina maternità di Maria sorse dal pronunciamento del Concilio di Efeso, il quale dichiarò che Maria era madre di Dio, mentre i nestoriani affermavano che ella era solo Madre di Cristo. Paolo VI volle introdurre questa festa il primo Gennaio, unendola alla giornata della pace.
Paolo, nella sua essenzialità, descrive la biografia terrena di Gesù, dice infatti: "Nato da donna, nato sotto la legge", mettendo così in evidenza la divina maternità di Maria e l'appartenenza di Gesù al popolo ebreo. Potremmo domandarci perché Dio Padre, che è libertà assoluta, ha voluto che il Figlio, entrando nel mondo, si vincolasse a una struttura umana, religiosa e storica, Lui che sarebbe stato il maestro della libertà interiore. Allora la Parola rivisita la nostra storia, perché tutti noi siamo legati ad una struttura storica, religiosa, culturale. Tutti, venendo al mondo, ci leghiamo ad una struttura, entriamo nel mistero di una storia, quasi in un cammino già preordinato e predeterminato.
Gesù è nato nella storia per salvarla e per renderla una strada aperta versa un'altra storia, la storia di Dio. Egli, visitando la storia, ne assume tutta la concretezza, l'opacità, la pesantezza, ma bucandola, crea una storia di salvezza, e Gesù diventa il crocevia, il punto di snodo di due storie, la storia umana e la storia di Dio. Gesù ha sposato le due storie: egli è nato da donna e sotto la legge per riscattare quelli che erano sotto la legge e perché l'umanità ricevesse l'identità nuova, quella che non proviene dalla donna e dalla legge, ma che proviene dallo Spirito e che fa gridare ciascuno nel proprio cuore la verità fondamentale di Dio: l'Abbà, il Dio Padre.
Questa Parola ci aiuta a capire il ruolo profetico che i cristiani hanno per dare respiro alla storia. Oggi, infatti, il cristiano più che spiegare le verità della fede, deve spiegare, illuminare ed evangelizzare il peso della vita che, altrimenti, per molti diventa insopportabile. Ecco la sfida profetica dei prossimi anni. La Parola ci domanda se siamo veramente capaci di vivere l'identità originante, sanante e vera della nostra vita: l'essere figli adottivi non della storia, non della donna, non della legge, ma figli di Dio. Se viviamo questa identità di figli, non siamo più schiavi. Oggi la storia che viene dalla legge e dalla donna non basta più, perché è una storia che non dà risposte sufficienti e non salva, per questo molta gente sta franando nella vita. Da qui viene l'urgenza in questo nostro tempo di evangelizzare il peso della vita, facendolo diventare dono, ricordando che Gesù ha detto: "Ho portato la vita e la vita in abbondanza". Si sta diffondendo sempre più il malessere sottile della vita, per cui la gente non ha più la forza, la voglia, nemmeno la creatività spirituale di riappropriarsi della vita, e solo la potenza profetica della Parola guarisce questo malessere. Allora il cristiano deve presentarsi come profeta e deve dire che, oltre alla legge e alla vita umana, c'è un'identità che, mossa dallo Spirito, grida Abbà, Padre, allora la vita viene rivisitata, riaccolta e ancora rischiata.
Vangelo Lc 2,16-21
Nei Vangeli leggiamo vari episodi che raccontano un'annunciazione: l'annunciazione a Zaccaria, che sarebbe diventato padre di Giovanni Battista, avvenuta per opera dell'arcangelo Gabriele nel tempio, quella a Maria della divina maternità, quella ai pastori e a Giuseppe. Questo Vangelo, letto in chiave spirituale, si rivela molto profondo, perché mette in evidenza il ruolo dei primi cristiani, che non furono quelli nati dopo la Pentecoste, ma furono i pastori. Essi sono il primo modello di credenti, perché, come Abramo, "andarono senza indugio" dove Dio si era rivelato, conservando come primo colore della loro fede l'itineranza. La radice della fede è sempre abramitica. Andando senza indugio, trovarono il segno che aveva indicato loro l'angelo: Maria, Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. Essi trovarono il segno storico di Dio, ma non videro la Sua gloria, ebbero cioè un impatto con un'apparizione storico sacramentale della presenza di Dio e videro un segno, uguale a mille altri, rappresentato da una famiglia normale, in una stalla. Dopo aver visto questo segno, riferirono ciò che del bambino era stato loro detto, allora la fede è vedere Dio nascosto nella mediazione del sacramento e riferire, perché la fede comporta un annuncio, una trasmissione. Per diventare annunciatore della fede si deve, però, essere raggiunti dall'angelo di Dio, cioè dalla presenza, dalla potenza di Dio, si deve accettare il segno che Dio affida e lo si deve annunciare. Ecco la dinamica del credente: partire, vedere, annunciare.
"Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano". I pastori, persone emarginate dal culto e dalla vita civile, diventano i primi credenti, i primi missionari del Verbo. Anche oggi dobbiamo andare, trovare, vedere, riferire e quando riferiremo le opere di Dio, tutti quelli che ci udranno, si stupiranno del Suo amore e della Sua fedeltà.
Luca, però, ci presenta un altro modello di credente: Maria che "da parte sua serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore". Il termine meditare ha come primo significato nella lingua greca quello di mettere insieme. Maria, da parte sua, serbava nell'interiorità della sua vita queste cose e metteva insieme i vari pezzi. Allora il credente deve saper serbare nel cuore.
Oggi il nostro cristianesimo è sempre più ininfluente o i cristiani sono sempre meno interessanti, perché forse nascono da un grembo di rumore e di superficialità, si sono lasciati rubare la dimensione spirituale interiore e, quando un cristiano ne è privo, annuncia cose sue, o annuncia cose di Dio senza convinzione. Oggi le persone hanno bisogno di interiorità, di profondità, devono essere raggiunte non dallo stupore di un istrione, ma dalla profondità del cuore.
"I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto": il credente non è solamente un uditore, ma sa vedere anche le grandi opere di Dio nella vita delle persone.
"Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù" Gesù fu circonciso per essere solidale fino in fondo con il popolo di Abramo e perché nella sua carne si imprimesse il segno del popolo dei padri, proponendosi come la continuità nella diversità. L'apostolo Paolo ci ricorda in Rm 2, 28-29 "La circoncisione non è quella visibile nella carne; la circoncisione è quella del cuore, nello spirito e non nella lettera; la sua gloria non viene dagli uomini ma da Dio". La Parola deve circonciderci il cuore, perché solo da un cuore circonciso può uscire un annuncio convincente della Parola.
Il Vangelo riporta poi il nome attribuito al bambino, di solito nella Bibbia il nome evoca la personalità di chi lo porta, e il nome di Gesù significa Dio salva.
mercoledì 28 dicembre 2011
Da sempre Signore "ecco sto alla porta e busso ..."
L'uomo che si priva della preghiera è simile a colui che si recide con un coltello i tendini e i nervi dei propri arti. Cade a terra, incapace di fare il minimo movimento. Così è l'anima di colui che non prega: atrofizzata, paralizzata.–San Giovanni Crisostomo
Pretendere di entrare nel cielo senza prima entrare in noi stessi per meglio conoscerci e considerare la nostra miseria, per vedere il molto che dobbiamo a Dio e il bisogno che abbiamo della sua misericordia, è una vera follia.–Santa Teresa d'Avila
Colui che stima il suo tempo troppo prezioso per poterlo perdere ad ascoltare gli altri, in realtà non avrà mai tempo né per Dio né per il prossimo; ne avrà soltanto per se stesso e per le proprie idee. –Dietrich Bonhoeffer
C'è un mistero, c'è un contenuto nascosto nella storia (...) Il mistero è quello delle opere di Dio, che costituiscono nel tempo la realtà autentica, nascosta dietro le apparenze.–Jean Danièlou
Da SEGNI DEI TEMPI >>> http://www.segnideitempi.org/
Un Volto da contemplare "www.reginamundi.info/VoltoGesu/"
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Vi proponiamo questo “Volto da Contemplare” attraverso una carrellata di Opere di incommensurabile bellezza, custodite, come preziosi tesori, nei più prestigiosi musei del mondo.
Le immagini sono accompagnate da una meditazione tratta dalla Lettera Apostolica “Novo Millennio Ineunte” di Giovanni Paolo II.
Per meglio gustare le immagini vi consigliamo di digitare il tasto “F11” della vostra tastiera (Per uscire, ridigitate “F11”).
Tutte le immagini sono scaricabili.
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>>> Un Volto da contemplare <<<
Non finiremo mai di indagare l'abisso di questo mistero. È tutta l'asprezza di questo paradosso che emerge nel grido di dolore, apparentemente disperato, che Gesù leva sulla croce: « Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? » (Mc 15,34). È possibile immaginare uno strazio più grande, un'oscurità più densa? In realtà, l'angoscioso «perché» rivolto al Padre con le parole iniziali del Salmo 22, pur conservando tutto il realismo di un indicibile dolore, si illumina con il senso dell'intera preghiera, in cui il Salmista unisce insieme, in un intreccio toccante di sentimenti, la sofferenza e la confidenza. Continua infatti il Salmo: « In te hanno sperato i nostri padri, hanno sperato e tu li hai liberati [...] Da me non stare lontano, poiché l'angoscia è vicina e nessuno mi aiuta » (22[21], 5.12).
Il grido di Gesù sulla croce, carissimi Fratelli e Sorelle, non tradisce l'angoscia di un disperato, ma la preghiera del Figlio che offre la sua vita al Padre nell'amore, per la salvezza di tutti. Mentre si identifica col nostro peccato, « abbandonato » dal Padre, egli si « abbandona » nelle mani del Padre. I suoi occhi restano fissi sul Padre. Proprio per la conoscenza e l'esperienza che solo lui ha di Dio, anche in questo momento di oscurità egli vede limpidamente la gravità del peccato e soffre per esso. Solo lui, che vede il Padre e ne gioisce pienamente, misura fino in fondo che cosa significhi resistere col peccato al suo amore. Prima ancora, e ben più che nel corpo, la sua passione è sofferenza atroce dell'anima.
Come nel Venerdì e nel Sabato Santo, la Chiesa continua a restare in contemplazione di questo volto insanguinato, nel quale è nascosta la vita di Dio ed offerta la salvezza del mondo. Ma la sua contemplazione del volto di Cristo non può fermarsi all'immagine di lui crocifisso. Egli è il Risorto! Se così non fosse, vana sarebbe la nostra predicazione e vana la nostra fede (cfr 1 Cor 15,14). La risurrezione fu la risposta del Padre alla sua obbedienza, come ricorda la Lettera agli Ebrei: « Egli nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà. Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono » (5, 7-9).
È a Cristo risorto che ormai la Chiesa guarda. Lo fa ponendosi sulle orme di Pietro, che versò lacrime per il suo rinnegamento, e riprese il suo cammino confessando a Cristo, con comprensibile trepidazione, il suo amore: « Tu sai che io ti amo » (Gv 21,15.17). Lo fa accompagnandosi a Paolo, che lo incontrò sulla via di Damasco e ne restò folgorato: « Per me il vivere è Cristo, e il morire un guadagno » (Fil 1,21).
A duemila anni di distanza da questi eventi, la Chiesa li rivive come se fossero accaduti oggi. Nel volto di Cristo essa, la Sposa, contempla il suo tesoro, la sua gioia. « Dulcis Iesu memoria, dans vera cordis gaudia »: quanto è dolce il ricordo di Gesù, fonte di vera gioia del cuore! Confortata da questa esperienza, la Chiesa riprende oggi il suo cammino, per annunciare Cristo al mondo, all'inizio del terzo millennio: Egli « è lo stesso ieri, oggi e sempre » (Eb 13,8).
(Giovanni Paolo II - da Lettera Apostolica “Novo Millennio Ineunte”)
Il grido di Gesù sulla croce, carissimi Fratelli e Sorelle, non tradisce l'angoscia di un disperato, ma la preghiera del Figlio che offre la sua vita al Padre nell'amore, per la salvezza di tutti. Mentre si identifica col nostro peccato, « abbandonato » dal Padre, egli si « abbandona » nelle mani del Padre. I suoi occhi restano fissi sul Padre. Proprio per la conoscenza e l'esperienza che solo lui ha di Dio, anche in questo momento di oscurità egli vede limpidamente la gravità del peccato e soffre per esso. Solo lui, che vede il Padre e ne gioisce pienamente, misura fino in fondo che cosa significhi resistere col peccato al suo amore. Prima ancora, e ben più che nel corpo, la sua passione è sofferenza atroce dell'anima.
Come nel Venerdì e nel Sabato Santo, la Chiesa continua a restare in contemplazione di questo volto insanguinato, nel quale è nascosta la vita di Dio ed offerta la salvezza del mondo. Ma la sua contemplazione del volto di Cristo non può fermarsi all'immagine di lui crocifisso. Egli è il Risorto! Se così non fosse, vana sarebbe la nostra predicazione e vana la nostra fede (cfr 1 Cor 15,14). La risurrezione fu la risposta del Padre alla sua obbedienza, come ricorda la Lettera agli Ebrei: « Egli nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà. Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono » (5, 7-9).
È a Cristo risorto che ormai la Chiesa guarda. Lo fa ponendosi sulle orme di Pietro, che versò lacrime per il suo rinnegamento, e riprese il suo cammino confessando a Cristo, con comprensibile trepidazione, il suo amore: « Tu sai che io ti amo » (Gv 21,15.17). Lo fa accompagnandosi a Paolo, che lo incontrò sulla via di Damasco e ne restò folgorato: « Per me il vivere è Cristo, e il morire un guadagno » (Fil 1,21).
A duemila anni di distanza da questi eventi, la Chiesa li rivive come se fossero accaduti oggi. Nel volto di Cristo essa, la Sposa, contempla il suo tesoro, la sua gioia. « Dulcis Iesu memoria, dans vera cordis gaudia »: quanto è dolce il ricordo di Gesù, fonte di vera gioia del cuore! Confortata da questa esperienza, la Chiesa riprende oggi il suo cammino, per annunciare Cristo al mondo, all'inizio del terzo millennio: Egli « è lo stesso ieri, oggi e sempre » (Eb 13,8).
(Giovanni Paolo II - da Lettera Apostolica “Novo Millennio Ineunte”)
lunedì 26 dicembre 2011
I SEGNI DEI TEMPI - Una mangiatoia ed un bimbo. Dio. Un segno nella notte & - Il Messaggio del 25 Dicembre 2011
BUON NATALE
PRESENTAZIONE Don Antonello Iapicca
Mi chiamo Antonello Iapicca, sono un presbitero italiano missionario in Giappone, a Takamatsu, da molti anni. Ora mi trovo in una zona di 200.000 abitanti dove non vi è presenza cattolica, annunciando il Vangelo insieme a due famiglie missionarie, una italiana e una spagnola.
Un segno nella notte.
"Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l'asinello".
(San Francesco)
versione audiioIl segno. Una mangiatoia ed un bimbo. Dio. Un segno nella notte, la nostra. L'oscurità di tante vite rapprese in un grumo di fatti, sensazioni, affetti, gioie, dolori, speranze confuse in un groviglio senza senso. Si fa, si disfa. Senza un perchè. E' questa la notte più profonda, la vita come una matassa senza capo né coda. E Dio sa quanto sia difficile, impossibile, sbrogliarle queste matasse. La notte di una vita senza senso, perchè senza un segno ad indicarne il Destino. La notte dei pastori, transumanti con i loro armenti sulle vie della storia, cercando un pascolo, un riposo, un segno. Noi, pastori di questo tempo, le ore sbiadite sui cammini incerti alla ricerca di gioia, di pace, di cibo. E nulla a saziarci lì dove abbiamo davvero fame, tutto scivola, e ci lascia più vuoti di prima. La notte dei nostri desideri inappagati. In questa notte brilla una Luce. Ed è un bimbo. Un segno. Il segno. Un bambino avvolto in fasce, un bambino in una mangiatoia. Un Uomo in una tomba. Dio dentro alla nostra vita, buia, agonizzante, discesa, senza accorgersene, in un sepolcro. Dio è in una grotta, a Betlemme, come la nostra vita. La Luce brilla nelle tenebre, laddove s'è spenta la nostra speranza. Nella morte è sceso il Creatore, oggi, ora. Lì dove siamo è deposto il segno. Dio con noi. E noi con Lui. Nulla gli è estraneo, tutto di noi è per Lui. E' questo il segno, il senso della nostra vita. Essere per Lui. Di Lui. Sempre. Nulla anonimo, nulla insignificante. Tutto santo, tutto ordinato. Anche quel che sembra sconclusionato, inutile, insensato, anche il peggio di noi è per Lui. Tutto di noi, passato, presente, futuro sono la greppia dove Lui desidera essere adagiato. E' Lui il segno, il senso che dà valore e consistenza eterna ad ogno nostro secondo, ad ogni nostro micron di mente, cuore e vita. Un bambino ci è dato, un segno. Siamo Suoi. Da sempre. Per sempre. Auguri, che siate quel che già siete. Con Lui deposto in una mangiatoia - la nostra vita - anche noi siamo deposti in una greppia - la nostra storia. L'augurio più vero, più santo, essere, restare in Lui nella magiatoia dei nostri giorni, crocifissi con Lui perchè sia Lui a vivere in noi, Lui il segno per ogni uomo, la nostra vita aggrappata a Lui il segno di salvezza, e di gioia e d'amore per questa generazione. Buon Natale, ovvero, buona vita perduta nel Signore Gesù, vita eterna nell'eterno Dio che s'è fatto bambino per noi. Auguri davvero, con tutto il cuore.Antonello Iapicca Pbro
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giovedì 22 dicembre 2011
Buon Natale ... DA GiuM@
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http://digilander.libero.it/giardinoangeli/pps/4_candele.pps Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia (Lc 2,11-12). Santo Natale e felice anno nuovo 2012 nel Signore Dio Santa Navidad y feliz año nuevo 2011 en el Señor Dios Sant Nadal i feliç any nou 2011 en el Senyor Déu Merry Christmas and happy new year 2011 in the Lord God Joyeux Noël et bonne année 2011 dans le Seigneur Dieu Santo Natal e feliz ano novo de 2011 no Senhor Deus Beata Nativitas et bonum annum 2011 in Domino Deus Gesù è nato, come uno di questi piccoli che si vedono nelle nostre famiglie. Gesù è nato! Guardate sulle sue labbra il sorriso di Dio! Gesù è nato! Rendetevi conto: Dio è qui sulla terra dove noi abitiamo, sulla terra dove noi viviamo, sulla terra dove noi amiamo. Gesù è nato, Dio è qui e resterà sempre con noi, attraverso giorni e notti, per sempre. Gioirà e riderà con noi, Le sue lacrime scenderanno come le nostre, Si prenderà cura di chi soffre, Stenderà le sue braccia sulla croce e si vedrà Dio che offre il suo amore al mondo intero. Grazie Gesù, perché vieni ad abitare nel nostro mondo, nel nostro cuore, nella nostra vita! Aiutaci a fare di questo Natale un momento indimenticabile, In cui, ancora una volta, il tuo cuore batta insieme al nostro, e chi ci incontra possa riconoscere che tu sei il Signore della nostra vita! ![]() ![]() >>> BUON NATALE!<<< |
domenica 18 dicembre 2011
Buon Avvento ...
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Accendiamo la >>> quarta candela <<< dell'Avvento |
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giovedì 15 dicembre 2011
Les Enfants de Medjugorje 2011
Questo testo può essere divulgato a due condizioni: 1) non cambiare alcuna parola del testo, 2) citare l’origine "Enfants de Medjugorje" assieme al nostro sito in francesewww.edm.eu.com
e-mail contact@edm.eu.com
Les Enfants de Medjugorje 2011
12 dicembre 2011
Nostra Signora di Guadalupe, patrona delle Americhe
Cari figli di Medjugorje,
lode a Gesù e Maria!
1. Il 2 dicembre 2011, Mirjana
ha ricevuto la sua apparizione mensile alla Croce Blu, circondata da una folla ridotta a causa della stagione. Dopo l’apparizione, ci ha trasmesso il seguente messaggio: "Cari figli, come Madre sono con voi per aiutarvi con il mio amore, preghiera ed esempio a diventare seme di ciò che avverrà, un seme che si svilupperà in un forte albero ed estenderà i suoi rami nel mondo intero. Per divenire seme di ciò che avverrà, seme dell’amore, pregate il Padre che vi perdoni le omissioni finora compiute. Figli miei, solo un cuore puro, non appesantito dal peccato può aprirsi e solo occhi sinceri possono vedere la via per la quale desidero condurvi. Quando comprenderete questo, comprenderete l’amore di Dio ed esso vi verrà donato. Allora voi lo donerete agli altri come seme d’amore. Vi ringrazio". La Madonna ci ha domandato una volta ancora di pregare per i nostri sacerdoti.
2. La foto può sorprendere alcuni.
Questa statua del Bambino Gesù ha una storia poco banale. Un francescano di Cava dei Tirreni (vicino a Salerno) va in Israele nell’ottobre 2010 e trova questa statua e la acquista subito. Tornato in Italia mette il pacchetto in una stanza del convento e va a dormire. La mattina dopo, una voce molto dolce lo sveglia: "Aprimi, soffoco!". Spaventato, pensa che questa sia la voce di sua madre defunta. Poi apre il pacchetto che aveva portato da Israele. Ed ecco che la statua aveva pianto lacrime di sangue! Chiama il suo vescovo che proprio quel giorno era al convento. Anche lui constata le lacrime ancora fresche lungo il volto di Gesù. Vengono subito chiamate le autorità, l’esperto, ecc. Dopo lunghe analisi, il fatto viene dichiarato autentico senza trucchi. Il sangue è vero sangue umano, ha le stesse caratteristiche del sangue della Sindone di Torino. Un anno dopo, il 24 ottobre 2011, la statua viene esposta alla venerazione dei fedeli. Natale è vicino e noi abbiamo già preparato la mangiatoia. Il bambino Gesù ci verrà deposto e riuniremo le nostre famiglie per venerarlo, adorarlo e meravigliarci della sua venuta fra noi. Eppure, un anno fa, questo bambino piangeva lacrime di sangue! Cosa vuol dire? Quale messaggio vuol darci? Perché soffocava dentro la sua stretta scatola? Gesù ha detto: "Quello che fate al più piccolo dei miei, lo avete fatto a Me". Allora cosa abbiamo fatto o cosa abbiamo dimenticato di fare?
Abbiamo ingentilito la storia di Natale, aggiunto delle ghirlande alla stalla e attaccato delle piccole lampade (non c’era alcuna luce nella stalla), abbiamo reso il tutto molto piacevole a guardarsi. Ma ci dovremmo domandare: ‘Se Tu ci parlassi oggi cosa ci diresti? Perché piangi? Quale nuova angoscia mortale ti fa versare lacrime di sangue? In quale nuovo Getsemani è immerso il tuo adorabile piccolo cuore che è solo amore?’
Ciascuno darà la sua risposta. Ma queste lacrime non devono passare inosservate, ci scuotono! Sì, cosa abbiamo omesso di fare? Perché ora più che mai abbiamo l’occasione di asciugare il volto di questo Bambino! Noi possiamo TUTTI asciugare almeno una delle lacrime di sangue. E questo con una semplice preghiera fatta col cuore, abbandonando un peccato grave, con la risoluta decisione di perdonare a qualcuno, con un digiuno offerto per una madre che pianifica l’aborto, con una visita ad un vicino distrutto dalla solitudine, con un aiuto discreto ad una madre di famiglia che non arriva alla fine del mese… Il Bambino Gesù è così umile, che prende tutto , anche il più piccolo gesto di affetto! Il 25 dicembre, non è forse il Suo compleanno? Non ha diritto al primo posto nelle nostre celebrazioni ed ai più bei regali sotto il nostro albero di Natale?
‘Piccolo Bambino Gesù, per la Tua innocenza, vieni a guarire i nostri cuore soffocati dalle vane preoccupazioni del mondo! Non vogliamo più lasciarti gemere nella tua scatola chiusa,‘distratti’ lontano da Te. Al contrario ti spalanchiamo le nostre porte! Vogliamo prenderti con noi in ogni momento ed in ogni luogo, portarti sui nostri cuori feriti come il figlio prediletto del quale siamo fieri! Perché "Tu sei il più bello fra i figli degli uomini e sulle tue labbra è diffusa la grazia" .Non avere paura, Bambino Gesù, noi non ti faremo più alcun male, resta con noi; senza di Te siamo perduti! Tu sei la nostra gioia e la nostra gloria!
3 – I santi vi aspettano!
Non dimenticate di tirare a sorte il nome di un santo, a Natale o a Capodanno, sarà il vostro compagno di strada per il 2012! Esempio: Qualcuno estrae S.Vincenzo de’Paoli (festeggiato il 27 settembre) e riceve una parola da vivere proprio per lui: "Il Signore interviene quando scartando tutti i mezzi umani, ci ordina di compiere ciò che supera le nostre forze". Riceve così una missione: "Prega per quelli che si scoraggiano davanti alle difficoltà" (vedi PS2). 4 – Alcune notizie da Medjugorje.
Almeno quattro veggenti sono già stati a Roma per testimoniare davanti alla Commissione, anche Padre Jozo Zovko, e sono tornati contenti. Jelena Vasilj, la ragazza che ha le locuzioni interiori, si sta piano piano rimettendo da una trombosi, non è più in pericolo di vita, ma preghiamo per la sua pronta guarigione. Padre Jozo è adesso a Zagabria, assieme a Padre Ljubo, che molti pellegrini hanno conosciuto a Medjugorje. Vicka ha ripreso le sue testimonianze ai pellegrini presso suor Kornelia, ma solamente ogni tanto a causa della salute ancora cagionevole. 5 – Una Famiglia sulla nostra strada.
Recentemente sister Briege McKenna, ci ha rallegrato con la sua presenza. Si tratta di quella suora che con il Padre Kevin Scallon percorre il mondo intero per fare amare Gesù-Eucarestia ed esercitare il suo dono di guarigione. Anche il Padre Kevin ha da raccontarci … Un giorno, mentre andava da suo nipote per celebrare il Natale, gli si fermò la macchina alle 9 di sera. Impossibile farla ripartire, ed aveva ancora un’ora di strada da fare. Era la vigilia di Natale, e da quando era partito da Dublino non aveva incontrato né una macchina e neppure un’anima. Al riverbero della luna vide una piccola casa proprio vicino a dove si era fermato. Una luce brillava alla finestra. Decise di domandare a quelli di casa se poteva fare una telefonata per chiamare il nipote. Aprì la piccola cancellata di legno bianco, seguì lo stradello di ingresso e bussò alla porta perché non c’era campanello. Subito aprì la porta un giovane che lo accolse con calore. Sbirciando nell’interno, Padre Kevin vide una giovane donna con un bimbo in braccio che appogiava la testolina del bambino alla sua guancia. La donna sorrise a Padre Kevin mentre lui domandava al marito se poteva telefonare. Questi gli rispose "qui non abbiamo telefono, ma se tornate al villaggio a piedi, c’è un biciclettaio che vi lascerà telefonare. Non potete sbagliarvi di casa, si trova alla destra del supermercato". Il sacerdopte ringraziò la coppia ed augurò loro un felice Natale. "Posso lasciare la macchina davanti a casa vostra?" domandò all’uomo. "Certo, la sorveglierò" rispose. E così che in una bella notte al chiaro di luna, il sacerdote tornò a piedi in città fino al negozio di biciclette. Mentre camminava non smetteva di pensare all’incontro con questa coppia ed al lor Bebé, soprattutto a questo strano odore nella casa. Non era odore di Irlanda. Perché gli ricordava il suo recente viaggio in Terrasanta? E perché la casa era illuminata solo da delle candele? Il biciclettaio aprì la porta e ascoltò il prete che gli esponeva il suo problema. Gli permise di chiamare il nipote e mentre aspettavano, sua moglie gli offrì del thé e una torta di Natale, che Padre Kevin apprezzò molto. Parlarono del tempo e di come Natale fosse tranquillo quest’anno ecc. Il nipote arrivò in meno di un’ora. Salutarono il biciclettaio e sua moglie e si fermarono alla macchina guasta per accorgersi che si era rotta la cinghia del ventilatore. La lasciarono lì, e ripartirono. Il giorno dopo con un meccanico tornarono alla macchina ed una volta riparata, Padre Kevin volle salutare la giovane famiglia che aveva incontrato la sera prima. Si diresse verso la piccola cancellata di legno bianco. Ma non trovò che un’aia e più lontano un campo e nessuna casa a perdita d’occhio. Durante il viaggio di ritorno, il nipote non fece che parlare mentre Padre Kevin invece rimase silenzioso. Era la festa della Santa Famiglia.
Cara Gospa, che questo Natale sia il più bel Natale della nostra vita fino ad oggi! Per questo entra nelle nostre case, nelle nostre stanze, nei nostro cuori! Vieni a deporvi il tesoro dei tesori, il Tuo Neonato ed insegnaci ad adorarlo come Tu lo adori!
Suor Emmanuel +
Tradotto dal francese
PS1 - NOTA BENE Cerchiamo traduttori professionisti per tradurre dall’italiano in inglese (americano); in francese; in spagnolo; in portoghese. E’ tempo dedicato alla Gospa!
PS2 – Non dimenticate il vostro Santo dell’anno!
Ricevete un compagno per l’anno 2012. Abbiamo bisogno di questa presenza celeste al nostro fianco, sempre benevola e disponibile! Vi proponiamo una lista di santi perché possiate prepararla: separate un santo dall’altro, e mettete i foglietti in un recipiente. Dopo aver pregato, ognuno titi a sorte il santo che lo accompagnerà nel 2012. Nel convento di Suor Faustina, il tirare a sorte i santi per l’anno nuovo era già una tradizione! (Vedi §359 del Diario) Chi desidera la lista dei santi me la chieda pure. PS3–Preghiera a Gesù Bambino.
"Bambino Gesù, Dio bambino, sei venuto così piccolo, così vulnerabile, così povero, e così debole per noi. Ti offro le paure della mia debolezza, della mia vulnerabilità, della mia piccolezza e della mia povertà. Depongo tutto quello che sono nel Tuo Cuore Innocente e Puro. Sì, mi consacro a Te, Bambino Gesù. Re d’amore, mi consacro alla Tua Innocenza ed alla Tua purezza. Sì il vero Amore, la vera Bellezza, Tu sei Colui che non sospetta nulla. L’innocenza del Tuo sguardo ci salverà! Bambino Gesù salvami con la Tua Innocenza!" (JM Hammel) PS4
– Suor Emmanuel terrà un insegnamento a Roma il 15 dicembre allae ore 21.oo nella Chiesa di S Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo. PS5
- CD di Suor Emmanuel (Euro 6,00) - AVVISO: per ogni CINQUE CD/DVD acquistati presso VOCEPIU’, una copia omaggio del libro "Maryam, la fanciulla profeta" di Suor Emmanuel. ULTIME FORTI NOVITA’ di Suor Emmanuel:
13930
Cosa dice Maria sulla sofferenza, 19508 Bambini aiutate il mio cuore a vincere !, 19509 Parola della Madonna sulla famiglia Altri insegnamenti: 01001
Bambino Gesù, mio Dio, mio bambino, 01002 La Divina Misericordia – Coroncina rivelata a Suor Faustina, 10076 Ascoltate i miei messaggi, 12616 Liberazioni e guarigioni per mezzo del digiuno, 12617 Dal terrore alla gioia, 12618 Il sorprendente segreto delle anime del purgatorio, 13288 Quando la morte ci separa da quelli che amiamo, 13289 Quando l’amore passa attraverso la morte, 13291 Gli angeli, realtà e supporto, 13292 Shalom, pace, il primo dono di Gesù risorto, 13911 Consacra la tua morte, 13914 I segni, conferma ed avvertimenti, 13915 La gioia effetto della fiducia in Dio, 13916 Tristezza, sconforto, stress … Benedite!, 13917 Marylin Monroe o Santa Teresina, 13918 LUI ha vinto la nostra angoscia, 13921 Maryam, la piccola araba (prima parte), 13925 Maryam, la fanciulla profeta dei nostri giorni (seconda parte), 13926 Superare le prove alla scuola di San Giuseppe, 16556 Famiglia non ti lasciare distruggere, 18522 La confessione: riconciliazione con se stessi, con il prossimo e con Dio, 18527 La più bella Messa della mia vita, 16584 Una famiglia per guarire "dentro" (di Pascal Maillard, fratello di suor Emmanuel), 16585 Prepararsi ad un matrimonio di "successo" (di Padre Tim Deeter presentato da suor Emmanuel),19014 Pregare con il cuore, 19015 La preghiera che ottiene tutto, 19145
Adorazione, l’abbraccio di Dio., 19515 Il miracolo del Rosario, misteri gaudiosi, 19516 I misteri della luce, 19518 I misteri dolorosi, 19519 Misteri gloriosi, 18146 Vogliate bene ai sacerdoti, 19528 Le 24 ore della Gospa MP3 di Suor Emmanuel
(Euro 9,00) 03014 Rosario completo , 03030 Maryam, la piccola araba, La fanciulla profeta DVD di Suor Emmanuel
(Euro 15,00) Dvd 046 Dall’angoscia alla gioia Libro di Suor Emmanuel "
Il meraviglioso segreto delle anime del purgatorio", pagine 78, Euro 5,00 "Maryam, la fanciulla profeta"
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venerdì 2 dicembre 2011
lunedì 28 novembre 2011
Ultimo Messaggio da Medjugorje della Regina della Pace. Queste parole di Speranza e Gioia siano su Giovanni e su tutti i nuovi Cresimandi . (foto cresima).
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Le foto nel Duomo di Vicenza sono state scttate dallo Studio Fotografico Borracino. |
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