LA CURA
Chi tiene seduto a forza Matteo dietro il banco delle imposte?
Una tradizione?
Il prestigio?
Il dovere?
No, chi tiene Matteo inchiodato a quel banco e a quella vita è l’avidità. E l’avidità da chi è generata?
Dall’ego.
È l’ego di Matteo che tiene Matteo chiuso dietro le sbarre della sua avidità e incatenato al banco delle imposte. Cosa tiene incastrati i farisei tra i labirinti della legge e della tradizione, inchiodati agli scanni delle loro cattedre?
La religione?
La giustizia divina? L’amore per Dio?
No, ciò che tiene perennemente incastrati i farisei nel gorgo dei loro pregiudizi è la sete di dominio.
E la sete di dominio da chi è generata?
Dall’ego.
È l’ego dei farisei che tiene i farisei incatenati alle loro cattedre e ai loro pregiudizi.
Chi sono i malati?
Chi sono i sani?
I malati sono i possessori di ego che non vogliono liberarsi dall’ego,
i sani sono i possessori di ego che desiderano con tutte le forze di essere liberati dall’ego. Gesù è chiaro.
Non è venuto per coloro che non riconoscono in sé la signoria e la prepotenza dell’ego e non desiderano in alcun modo liberarsene.
Gesù è il medico in assoluto più potente e preparato contro le patologie dell’ego,
è la medicina più efficace e vincente contro gli avvelenamenti dell’ego.
Non c’è cura al mondo, in cielo e in terra, più potente della Parola di Gesù e delle sue procedure evangeliche. Gesù può guarire l’uomo da ogni malattia,
perché prima di tutto è in grado di guarire l’uomo dalle pressioni, dall’inganno,
dalle storture,
dalle disarmonie che derivano dall’ego.
Gesù propone la sua cura:
Misericordia io voglio e non sacrifici.
La cura di Gesù è l’amore, ma l’amore distillato sotto forma di misericordia, la misericordia della compassione, della comprensione.
L’ego vive e si alimenta di ambizione in ogni sua forma,
e l’ambizione può essere ogni cosa e in ogni cosa, ma la forma più sottile e pericolosa di ambizione è quella della vanità che deriva dal sentirsi a posto,
dal sentirsi a posto nei riguardi del dovere,
della legge, di Dio.
È quell’ambizione perversa e assurda che spinge l’uomo a sacrificarsi per sentirsi giusto,
superiore agli altri, appropriato alle circostanze,
corretto e onesto, idoneo,
imparziale,
lecito,
legittimo,
morale,
regolare,
rispondente,
mirato,
misurato,
azzeccato,
conforme,
uniforme,
meritevole.
È l’ambizione che fagocita legge finché crea ingiustizia,
si rinforza di appartenenze finché predica uguaglianza,
si ciba di morali finché semina divisione e miseria,
s’ingolfa di doveri finché estende il suo dominio e il suo potere.
Misericordia io voglio e non sacrifici, questa è la cura di Gesù alle crisi economiche,
sociali,
politiche dell’uomo, questa la medicina del vangelo contro le epidemie di disperazione e paura,
il medicamento del Signore Dio per la miseria e per la paura dell’uomo.
Misericordia io voglio e non sacrifici,
questo vince l’ambizione e disarma l’ego,
in qualsiasi forma abbia trovato spazio nel cuore e nello spirito dell’uomo. La misericordia da chiedere a Dio, per la mostruosità dei danni provocati dal nostro ego al bene personale e comune, alla terra e a tutti gli esseri viventi; misericordia da offrire ai fratelli per tutte le ferite che il loro ego ha inferto al nostro essere e al nostro cuore.
Misericordia io voglio e non sacrifici, questa è la cura di Gesù per chi vuol guarire.
🙏🏻🙏🏻🙏🏻
d.P. Spoladore
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