Mercoledì della XVII settimana del Tempo Ordinario
Chagall, Cantico dei Cantici
Lèvati, aquilone, e tu, austro, vieni,
soffia nel mio giardino si effondano i suoi aromi.
Venga il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti.
Non si può rimanere nell’amore a se stessi
senza che Cristo sia una presenza
come è una presenza una madre per il bambino.
Senza che Cristo sia presenza ora – ora! -,
io non posso amarmi ora e non posso amare te ora.
Mons. Luigi Giussani
Mt 13, 44-46
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
IL COMMENTO
Sia come sia oggi è un giorno fantastico. Qualcuno si è innamorato follemente di ciascuno di noi. Qualcuno ci ha cercato, ci ha ardentemente desiderato, ci ha trovato laddove eravamo, nascosti e impauriti. Ci ha amato di un amore inverosimile.Qualcuno ha gioito al vederci. E, pieno di quella gioia, ha venduto tutto per noi. Ha dato tutto se stesso. La propria vita. Il proprio sangue, sino all'ultima goccia. Gesù.Per noi, suo tesoro. Sua perla preziosissima. Ai suoi occhi siamo la sua amata perfetta, la sua colomba, e desidera poter saziarsi del nostro sguardo, ascoltare la nostra voce, farci felici.
Eccolo anche oggi venirci incontro, cercarci appassionato, sporcarsi per noi, scendere sino al giardino nel quale ci siamo nascosti, nelle nostre ore che ci appaiono sempre uguali, nel grigio di relazioni trascinate, nell'insignificanza di un lavoro che non ci soddisfa, di un'estate forse obbligata in città, al capezzale di un'amicizia evaporata. Ecco l'amato scendere nel "suo" giardino di delizie, questa nostra vita, questa nostra storia per la quale forse mormoriamo, che non accettiamo, che vorremmo correggere, limare, imbellire. Ecco l'Amato scavare nella fossa dove siamo precipitati. Eccolo entrare nelle nostre angosce, è Lui che ci ama, che non ci giudica, che ha deciso, anche oggi, di tirarci fuori dai pasticci, dalla morte.
Lui, esperto rabdomante dell'anima, ci scova negli angoli più bui, nelle solitudini più tristi, laddove ci siamo rintanati per piangere, per accarezzarci le disillusioni e i sogni infranti, per coccolarci il cuore ferito; laddove l'accusatore, travestito da consolatore, ci ha sospinto perchè toccassimo l'albero della vita, e ne mangiassimo il frutto riservato al Creatore, illudendoci di diventare come Dio, capaci di determinare il bene e il male. Eccolo passeggiare per liberarci dall'inganno di una consolazione che ci adula e ci fa sentire soli al mondo, incompresi, disprezzati, sotto il fuoco amico e nemico, obiettivo dell'artiglieria di ingiustizie dei colleghi di lavoro, della suocera e del genero, del vicino di casa e del fratello che si batte il petto in Chiesa.
Il Signore è l'unico che riconosce, tra la zizzania seminata dal nemico, tra le sterpaglie del malumore, del giudizio e della mormorazione, sotto metri di peccati e concupiscienze, il segno luminoso del tesoro nascosto, della perla preziosa celata. E' l'amore dell'Amato che sente il profumo dell'amata a distanza siderale. Per Lui è inconfondibile, anche confuso a mille altri odori e sapori, anche in mezzo al fetore acre di spazzatura e cibo andato a male, tra la corruzione e la perversione di una vita ricevuta come un fiore pronto a sbocciare e sprecata nelle spirali dell'egoismo.
Il Signore ci riconosce, anche oggi, come il suo tesoro più prezioso, la sua gioia, l'amata nella quale riversare, come un fiume in piena, il suo amore traboccante di misericordia. Incontrarci è la sua gioia, salvarci e amarci è la sua essenza. Per questo oggi è un giorno meraviglioso, e possiamo partecipare della sua stessa gioia. Mette i brividi, lascia senza fiato: è la gioia contagiosa del Signore nel rivedere i discepoli al termine della traversata nelle profondità della terra e della morte, quando appare loro risuscitato e apre il loro cuore alla sua stessa gioia. L'allegria e la pace di chi si ritrova dopo l'ineluttabile, dopo che tutto sembrava perduto. Egli è sceso in quella terra di nessuno che è la vita di chi è stato aggredito dall'inganno del demonio e lasciato mezzo morto sul ciglio della strada. E la sua gioia incontenibile sciolta dal'incontro della pecora perduta, ferita e sanguinante, ma sua. E' questa l'unica e autentica gioia anche per noi: la sua gioia. Gioire in essa è gioire per quello che siamo, per l'amore con il quale siamo amati, entrare in una verità che distrugge perfezionismo, moralismo e orgoglio. L'esultanza ebbra di gioia e gratitudine della Vergine Maria, i suoi occhi aperti sulle grandi cose compiute dall'Onnipotente nella sua umiliazione. Gioia vera, umiltà autentica. Siamo nulla, deboli, fragili, peccatori. Vasi di creta, campo pieno di zizzania, terra sassosa, e spine, e strade assolate. Siamo quello che siamo, ma un tesoro è nascosto in noi. Solo il suo sguardo pieno di compassione è capace di issarlo alla luce, perchè risplenda del suo valore, l'infinito valore della sua immagine in ciascuno di noi, il suo amore fatto vita e storia in noi.
Per questo il Signore ha comprato tutto il campo, non solo quell'appezzamento dove ha individuato il tesoro. Tutta la nostra storia, tutto di noi è oggetto delle sue attenzioni, del suo amore. Nulla è da buttare, nulla è senza senso. Tutto è importante perchè ai suoi occhi abbiamo un valore infinito, più della sua stessa vita. Quante volte ci disprezziamo, ci buttiamo via e pensiamo male di noi stessi, del nostro fisico, del nostro carattere, delle nostre storie. Disprezziamo ciò che per Gesù ha un valore immenso. Vorremmo cancellare quanto di più prezioso il Signore ha voluto riscattare e fare suo. Ecco la radice di tante nostre sofferenze, guardarci con occhi diversi da quelli con i quali ci guarda Gesù. Se avessimo oggi il suo sguardo su di noi, la sua pazienza, la sua misericordia, il suo amore.... Preziosi, ovvero di gran pregio, e un prezzo altissimo per riscattarci. La sua stessa vita. Come disprezzare ciò che Lui ha amato così... Siamo il suo Regno e il suo Regno è dentro di noi. La nostra vita è tutta qui, in questo mistero mozzafiato. Siamo opera sua, la più bella, la più preziosa. Lasciamoci amare dunque. Lasciamoci riscattare, riconciliare, rigenerare. L'incontro con questo amore ci farà liberi, schiavi di tutti perchè liberi da tutti. Colmi di un tale amore venderemo tutto a nostra volta, e non sarà sacrificio, e non sarà un semplice commercio di cose sante, religiosità del dare e avere destinata alla delusione. Sarà amore, il cammino della notte oscura nel quale tutto, dinanzi al Signore, perderà il falso valore per acquistarne il giusto.
Nulla anteporre all'amore di Cristo. Dare tutto perchè ci ha dato tutto se stesso. Amore per amore, gioia per gioia. Consegnati completamente a Lui perchè Lui si è consegnato completamente a noi. E' questa la via, la gioia, la pace. Noi sua gioia, suo tesoro, sua perla preziosa. Lui nostra gioia, nostro tesoro, nostra perla preziosissima. "Gesù è un tesoro nascosto, un bene inestimabile che poche anime sanno trovare perché è nascosto mentre il mondo ama ciò che brilla. Ah! Se Gesù avesse voluto mostrarsi a tutte le anime con i suoi doni ineffabili; senza dubbio nessuna l'avrebbe disdegnato, ma non vuole che lo amiamo per i suoi doni. Lui in persona deve essere la nostra ricompensa" (Santa Teresa di Lisieux, Lettere, 45). Come non esplodere di gioia, come non annunciarlo a tutti, uscire per le strade, le piazze, ovunque, e gridare la gioia di un incontro, l'unico, capace di salvare, colmare, ridare vita e valore e senso e pienezza ad ogni centimetro della vita di ogni uomo? Chi ha incontrato l'Amato, che ne è stato raggiunto, e risuscitato, non può più essere indifferente, è trasformato in un cercatore di tesori tra i campi del mondo, per riconsegnare alla luce della Vita i forzieri nascosti dalla malvagità del nemico. E' questo il mistero gioioso del Regno.
Santa Teresa del Bambin Gesù (1873-1897), carmelitana, dottore della Chiesa
Lettere, 145
Un tesoro nascosto
Lettere, 145
La sposa [del Cantico] dei Cantici dice... che si è alzata dal suo letto per cercare l'Amato del suo cuore nella città, ma invano; uscita dalla città, trovò l'Amato del suo cuore (Ct 3,1-4). Poiché Gesù non vuole che troviamo nel riposo la sua presenza adorabile, si nasconde... Oh! Quale melodia per il mio cuore, il silenzio di Gesù. Si fa povero perché possiamo fargli l'elemosina, ci tende la mano come un mendicante affinché nel giorno radioso del giudizio, quando apparirà nella suo gloria, egli possa farci sentire queste dolci parole: «Venite, benedetti del Padre mio, perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; non sapevo dove alloggiare e mi avete ospitato, ero in carcere, malato e mi avete soccorso» (Mt 25,34-36). Gesù in persona pronunciò queste parole, vuole lui il nostro amore, lo mendica. Si mette per così dire alla nostra mercé, non vuole prendere nulla senza che glielo diamo...
Gesù è un tesoro nascosto, un bene inestimabile che poche anime sanno trovare perché è nascosto mentre il mondo ama ciò che brilla. Ah! Se Gesù avesse voluto mostrarsi a tutte le anime con i suoi doni ineffabili; senza dubbio nessuna l'avrebbe disdegnato, ma non vuole che lo amiamo per i suoi doni. Lui in persona deve essere la nostra ricompensa.
Per trovare una cosa nascosta, occorre nascondere se stesso; la nostra vita deve dunque essere un mistero, dobbiamo assomigliare a Gesù, a Gesù il cui volto era nascosto (Is 53,3)... Gesù ti ama di un amore così grande che se lo vedessi, saresti in un'estasi di felicità..., ma non lo vedi e soffri. Presto Gesù «si alzerà per salvare tutti i miti e gli umili della terra» (Sal 75,10).
Gesù è un tesoro nascosto, un bene inestimabile che poche anime sanno trovare perché è nascosto mentre il mondo ama ciò che brilla. Ah! Se Gesù avesse voluto mostrarsi a tutte le anime con i suoi doni ineffabili; senza dubbio nessuna l'avrebbe disdegnato, ma non vuole che lo amiamo per i suoi doni. Lui in persona deve essere la nostra ricompensa.
Per trovare una cosa nascosta, occorre nascondere se stesso; la nostra vita deve dunque essere un mistero, dobbiamo assomigliare a Gesù, a Gesù il cui volto era nascosto (Is 53,3)... Gesù ti ama di un amore così grande che se lo vedessi, saresti in un'estasi di felicità..., ma non lo vedi e soffri. Presto Gesù «si alzerà per salvare tutti i miti e gli umili della terra» (Sal 75,10).
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