Il prodigio del silenzio è giungere a parlare tacendo, a essere espressivi senza usare le parole, ad avere una vita silenziosamente eloquente … Il silenzio è un modo diverso di comunicare e, più in profondità, un modo diverso di essere… e di vivere. Il silenzio è quel linguaggio per cui, in un incontro, uno sguardo potrà bastare a dire ciò che le parole non possono più dire. È l’esperienza degli innamorati o degli amici, esperienza umana e spirituale decisiva.
Il silenzio è in definitiva uno scambio di presenze, anziché di parole. Nulla più di uno sguardo o di un gesto silenzioso a volte sa narrare l’amore per una persona. Ricordiamo anche l’episodio dell’unzione di Betania (cf. Mc 14,3-9), dove una donna, senza proferire parola, si avvicina a Gesù e gli unge il capo di olio profumato. I discepoli parlano e protestano contro di lei, e anche Gesù parla per difenderla; la donna, invece, non dice una parola, neppure per difendersi dalle accuse: il suo gesto è più che eloquente, e non è possibile dire di più, neppure per spiegarsi di fronte a chi non l’abbia compreso… Essendo un linguaggio discreto, infatti, il silenzio a volte ingenera il timore che esso non venga compreso, che sia inefficace. Ma si tratta di una paura infondata, poiché ciò che è vero, anche se discreto, prima o poi è compreso. Se il linguaggio che usiamo ha in sé vita, anche se silenziosa, questa a suo tempo si rivelerà.
Il silenzio autentico è in definitiva un altro linguaggio
Il Centro diocesano di spiritualità, dopo l’ampia partecipazione della giornata di ottobre, propone una seconda esperienza meditativa dal titolo Silenzio: ritornare a se stessi e ritornare a Dio. È un’occasione per entrare nel silenzio, trovare un momento in cui fermarsi e ritrovare se stessi attraverso questa fondamentale esperienza umana e spirituale, grazie a una guida esperta che fa sintesi tra le tradizioni dell’Oriente e dell’Occidente.
Abitati dal rumore, stressati dalla frenesia, travolti del caos, abbiamo bisogno di riscoprire il silenzio che rigenera mente e cuore, corpo e Spirito. Ci vuole un grande silenzio per conoscerci veramente, affrontare le grandi domande che ci abitano, ascoltare la voce di Dio che parla in noi con un mormorio di vento leggero e scoprire la sua misericordia.
L’incontro sarà condotto da Benedetta Selene Zorzi, docente di Antropologia Teologica e Teologia spirituale ad Ancona, laureata in Filosofia, specializzata in Teologia e Scienze Patristiche e Dottore in Teologia. Tiene conferenze e guida incontri su temi di teologia e spiritualità. Mette a disposizione la sua più che ventennale esperienza di vita comunitaria e spirituale per singoli e comunità in trasformazione con interventi di Coaching individuale e di gruppo. Tra i suoi libri: La bellezza (di Plotino: introduzione, traduzione e note, Garzanti), Antropologia e teologia spirituale (San Paolo), La felicità (il Margine).
Silenzio: ritornare a se stessi e ritornare a Dio
Esperienza meditativa di ascolto e silenzio guidata da Benedetta Selene Zorzi
Centro diocesano di spiritualità, via Medaglie d’oro 8 (Crema)
sabato 20 febbraio 2016, h 16:30-18:00
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