leggoerifletto
«Ti nomino esorcista» - Padre Gabriele Amorth
Mi trovo nell’appartamento del cardinale Ugo Poletti, vescovo vicario di Roma.
Come tutti sanno il vescovo di Roma è il Papa. Ma il Pontefice, dal sedicesimo secolo in poi, ne ha delegato il governo pastorale a un vicario.
È l’11 giugno 1986. Poletti usa ricevere i preti senza fissare un appuntamento.
Anche io, quel giorno, ho seguito la prassi. Mi sono presentato senza appuntamento. E sono stato immediatamente ricevuto.
Non ho qualcosa di particolare da chiedere al mio vescovo, voglio soltanto scambiare con lui quattro chiacchiere. Spesso è di questo che i preti hanno bisogno.
Poletti lo sa e non pretende mai che si debba avere una motivazione importante per bussare alla sua porta. Mi chiede del mio lavoro all’interno della Società San Paolo. Sono, infatti, un prete paolino, giurista, appassionato di mariologia, giornalista professionista e direttore del mensile «Madre di Dio».
Non so spiegare per quale motivo, ma a un certo punto la conversazione cade su padre Candido Amantini, e cioè su colui che da trentasei anni è l’esorcista ufficiale della diocesi di Roma.
«Lei conosce padre Candido?» mi chiede Poletti sorpreso. «Sì» rispondo. «Mi sono avvicinato al luogo dove fa esorcismi, il Santuario della Scala Santa che si trova a pochi passi da qui, per curiosità. L’ho conosciuto e ogni tanto vado a trovarlo.»
Poletti è un cardinale capace di governare. E di decidere. Quando prende una decisione la mette subito per iscritto, con tanto di firma leggibile e timbro in calce al foglio.
Rimango sorpreso quando, senza dare spiegazioni, apre un cassetto della scrivania, tira fuori un foglio con la carta intestata della diocesi e si mette a scrivere a mano. Scrive per un minuto. Poche righe vergate con inchiostro nero. Quindi tira fuori un timbro, un solo colpo secco in basso a destra.
Non oso chiedere nulla.
Un presentimento si affaccia alla mia mente ma subito lo scaccio in attesa che sia lui a parlare. «Benissimo» dice il cardinale chiudendo il foglio in una busta che lascia aperta prima di porgermela. «Questa busta è per lei. Complimenti. So che farà bene.» Per qualche istante non so che dire. Mentre ricevo la busta mi viene in mente quello che sempre mi diceva il mio padre spirituale ai tempi del seminario.
«Come si fa a sapere se si sta facendo la volontà di Dio? Solo se si obbedisce al proprio vescovo si è sicuri di essere sulla giusta strada.»
- Padre Amorth con Paolo Rodari -
Da: L’ultimo esorcista, La mia battaglia contro Satana - ed. Piemme
Decido di aprire la busta davanti al cardinale.
Ne leggo il contenuto e vi trovo esattamente quanto avevo immaginato. Poche parole piuttosto eloquenti.
Roma, 11 giugno 1986
Io, il cardinale Ugo Poletti, arcivescovo vicario della città di Roma, con la presente nomino esorcista della diocesi padre Gabriele Amorth, religioso della Società San Paolo. Egli si affiancherà a padre Candido Amantini fino a quando sarà necessario.
In fede, card. Ugo Poletti
arcivescovo vicario di Roma
- Padre Amorth con Paolo Rodari -
Da: L’ultimo esorcista, La mia battaglia contro Satana - ed. Piemme
«Eminenza, io...» «Caro padre Gabriele, non occorre che dica nulla. Così ho deciso e così deve essere. La Chiesa ha un disperato bisogno di esorcisti. Roma soprattutto. Ci sono troppe persone che soffrono perché possedute e nessuno è incaricato di liberarle. Padre Candido da tempo mi ha chiesto un aiuto. Io ho sempre tergiversato. Non sapevo chi mandargli. Quando lei mi ha detto che lo conosceva ho capito che non potevo indugiare oltre. Lei farà bene. Non abbia paura. Padre Candido è un maestro speciale. Saprà come aiutarla.»
Rimango senza parole. Il Vangelo lo conosco bene.
So che il potere di scacciare i demoni Cristo l’ha dato agli apostoli e ai loro successori, i vescovi, i quali, a loro volta, possono delegarlo a dei semplici preti. So che la Chiesa non può stare senza esorcisti, tante sono le persone possedute nel mondo. Ma, mi domando, sarò capace? E poi, perché io?
Perché proprio a me viene affidato un compito così difficile e pericoloso? La lotta tra il bene e il male, tra Satana e Cristo, affonda le proprie radici nella notte dei tempi. Da sempre due eserciti lottano per la supremazia sul mondo: l’esercito di Satana e l’esercito di Cristo.
Perché Satana esiste, perché uno degli angeli più belli e nobili del paradiso abbia deciso a un certo punto di ribellarsi a Dio e divenire il principe delle tenebre nessuno lo sa. Fatto sta che lui, Satana, esiste e vuole una sola cosa, portare il mondo all’autodistruzione, gli uomini alla dannazione eterna. In questa lotta che sembra senza fine il Papa ha una funzione chiave. È lui, forse prima e più di tutti, che deve lottare perché le porte degli inferi non prevalgano sulla Chiesa.
Insieme a lui ci sono gli uomini di buona volontà che della Chiesa fanno parte.
Tra gli uomini un ruolo speciale lo ricoprono gli esorcisti.
Sono come le punte di diamante di questo esercito che al male contrappone il bene. Preti scelti per scacciare la presenza straordinaria di Satana e del suo esercito, i demoni gerarchicamente sottomessi a Satana, dall’uomo e quindi dal mondo. Ma, mi domando, perché io devo essere uno di questi?
Esco dall’ufficio del cardinale Poletti con il foglio di nomina in mano e tante domande e qualche paura nella mente. Dopo pochi passi capisco che c’è una sola cosa sensata da fare. E la faccio subito.
Esco dall’ufficio del cardinale Poletti con il foglio di nomina in mano e tante domande e qualche paura nella mente. Dopo pochi passi capisco che c’è una sola cosa sensata da fare. E la faccio subito.
- Padre Amorth con Paolo Rodari -
Da: L’ultimo esorcista, La mia battaglia contro Satana - ed. Piemme
La basilica di San Giovanni in Laterano è la più antica e nobile di Roma. Una delle sue cappelle laterali ha sempre presente il Santissimo, il corpo di Cristo.
Entro. M’inginocchio su una delle tante panche di legno. E qui faccio la mia richiesta al cielo, o meglio alla Madonna.
«Madre di Dio, accetto questo incarico, ma tu proteggimi col tuo manto.»
È una supplica semplice. Poche ma sentite parole. Voglio obbedire al mio vescovo e metto nelle mani della Madonna tutte le mie paure.
Chi sono io per combattere il principe delle tenebre? Non sono nessuno. Ma Dio è tutto.
Il demonio non si combatte con le proprie forze ma con quelle del cielo.
Un giorno, parecchio tempo dopo aver fatto quella supplica, mi trovo a esorcizzare un posseduto. Attraverso la sua voce è Satana che mi parla. Mi sputa addosso insulti, bestemmie, accuse e minacce.
Ma a un certo punto mi dice: «Prete, vattene. Lasciami stare». «Vattene tu» gli rispondo. «Ti prego, prete, vattene. Contro di te non posso fare nulla.» «Dimmi, nel nome di Cristo, perché non puoi fare nulla?»
«Perché tu sei troppo protetto dalla tua Signora. La tua Signora col suo manto ti circonda e io non posso raggiungerti.»
- Padre Amorth con Paolo Rodari -
Da: L’ultimo esorcista, La mia battaglia contro Satana - ed. Piemme
Ieri è salito al cielo padre Gabriele Amorth. Era nato il 1° maggio 1925.
Il vuoto che lascia è incolmabile.
Il vuoto che lascia è incolmabile.
Un combattente del maligno, un grande combattente. Padre Amorth non temeva il maligno, anzi lo combatteva fiero e deciso con le armi della Chiesa. Un uomo umile, innamorato di Maria.
Caro padre Amorth, adesso prega per noi. Noi pregheremo per te, per la tua anima, affinché possa eternamente contemplare Gesù.
Buona giornata a tutti. :-)
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