Fra Giorgio
Ho visto spuntare sorella luna. Nel buio un chiarore, e poi una palla piena di luce, senza una lingua di chiarore, per raccontare di un tempo che muta ogni cosa, ora lo accresce, ora lo diminuisce, in un gioco di pienezza e vuoto, con sorelle nuvole che non sono comprimarie, ma si divertono a creare quadri mozzafiato. Già, sembra proprio come la nostra vita, un alternarsi di…tutto!
E l’alba che somiglia alla notte proprio per le nuvole, che continuano a vivere, a muoversi, sospinte da fratello vento, che lo vedi solo nel movimento celeste, e nei miei alberi che ora mi fanno ‘ciao ciao’.
Ieri sera ho iniziato l’omelia con una frase di Albert Einstein: “Ci vuole un nuovo modo di pensare per risolvere i problemi prodotti dal vecchio modo di pensare”. E da lì ho preso avvio per raccontare di un amministratore disonesto che cambia le carte in tavola, che da strozzino diventa generoso, che sa trasformare un problema in un’occasione. E di un padrone che tra onestà e salvezza sceglie di ‘salvare’ il suo amministratore.
Perché il disonesto, e lo sono anch'io che ho sprecato tanti doni di Dio, sarà accolto nel Regno? Perché lo sguardo di Dio non cerca in me il male che ho commesso, ma il bene che ho seminato nei solchi del mondo.
Mi piace questo Signore al quale la felicità dei figli importa più ancora della loro fedeltà, che pone le persone prima dei suoi interessi, prima del suo grano e del suo olio, che accoglierà me, fedele solo nel poco e solo di tanto in tanto, proprio con le braccia degli amici, di coloro con cui avrò creato comunione.
A me solo di inventarmi un nuovo modo di ‘riparare’ ai danni fatti.
Sono stato disonesto? Oggi proverò a coprire il male di bene. Ho causato lacrime? Oggi renderò felice qualcuno. Ho rubato? Oggi regalerò qualcosa di mio, magari una briciola di tempo a chi ne ha bisogno. Tutto qui!
Nessun commento:
Posta un commento