Immagine da Il Vangelo del Giorno |
E la bestemmia contro lo Spirito Santo consiste proprio
nel rifiuto radicale di accettare questa remissione,
di cui Egli è l'intimo dispensatore e che presuppone la reale conversione,
da Lui operata nella coscienza.
Giovanni Paolo II
Dal Vangelo secondo Marco 3,22-30.
Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni». Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l'uomo forte; allora ne saccheggerà la casa. In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «E' posseduto da uno spirito immondo».
1)° COMMENTO
Il Cielo, quando appare sulla terra, getta sempre scompiglio. Fin dal Principio, lo Spirito Santo, il respiro di Dio, l'amore che alberga nel seno stesso della Trinità, ha realizzato, come un fedele operaio, la volontà e la Parola del Padre. "Pensi alla creazione?; essa fu operata nello Spirito Santo che consolidava e ornava i cieli. Pensi alla venuta di Cristo? Lo Spirito l'ha preparata e poi, nella pienezza dei tempi, l'ha realizzata discendendo su Maria. Pensi alla formazione della Chiesa? Essa è opera dello Spirito Santo. Pensi alla parusia? Lo Spirito non sarà assente neppure allora, quando i morti sorgeranno dalla terra e si rivelerà dal cielo il nostro Salvatore" (san Basilio, De Spiritu Sancto, 16 e 19). L'opera dello Spirito Santo fu chiara sin dal Principio quando "Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso (Gen. 1, 1s.)". La terra non aveva un ordine, vi regnava il lugubre silenzio della solitudine, l'angoscia si poteva toccare, come le tenebre fitte che la avvolgevano. E proprio su questo caos, alla Parola del Padre, planò «lo Spirito di Dio», e fu la luce, la separazione, l'ordine, l'armonia; tutto cominciò ad assumere il suo aspetto autentico trovando il proprio posto: le acque si raccolsero nel mare, le erbe e i semi germogliarono sulla terra, gli astri brillarono nel cielo, la notte fu distinta dal giorno....
Il peccato contro lo Spirito Santo - Giovanni Paolo II,
"Dominum et vivificantem"
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2)° Commento:
Rev. D. Vicenç GUINOT i Gómez (Sitges, Barcelona, Spagna)
«Chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno»Oggi, leggendo il Vangelo del giorno, non ci si riesce a finire di stupirsi –“È allucinante” come si direbbe in gergo popolare-, «Gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme», vedono la compassione di Gesù verso la gente ed il Suo potere con cui favorisce gli oppressi, e, nonostante tutto, Gli dicono che «Costui è posseduto da Belzebu e scaccia i demoni per mezzo del capo dei demoni» (Mc 3,22). Realmente si resta sorpresi vedendo fino a dove può arrivare la cecità e la malizia umana e in questo caso, da persone dotte. Hanno davanti a loro la Bontà personificata, Gesù, l’umile di cuore, l’unico Innocente, e non se ne accorgono. Si suppone che loro sono gli esperti, quelli che conoscono le cose di Dio per aiutare il popolo e, invece non solo non Lo riconoscono, ma addirittura Lo accusano d’indemoniato.
Con questo panorama, verrebbe voglia di voltargli le spalle dicendo: «Addio per sempre!». Ma il Signore sopporta con pazienza questo giudizio temerario nei Suoi riguardi. Come ha affermato Giovanni Paolo II, Lui «è un testimone insuperabile di amore paziente e di umile mansuetudine». La Sua condiscendenza senza limiti Lo muove, perfino, a cercare di scuotere i loro cuori per mezzo di parabole e di argomenti ragionevoli. Sebbene, alla fine, nota, con la Sua autorità divina, che questa cecità di cuore è una ribellione contro lo Spirito Santo e che non troverà perdono (cf. Mc 3,39). Ma ciò non significa che Iddio non voglia perdonare, ma che, per essere perdonati, prima bisogna riconoscere il proprio peccato.
Come annunciò il Maestro, è lunga la lista dei discepoli che anche hanno sofferto l’incomprensione quando agivano con le migliori intenzioni. Pensiamo, per esempio, a santa Teresa di Gesù, quando cercava di avviare ad una maggior perfezione le sue suore.
Non ci meravigliamo, perciò, se, nella nostra vita, si presentano queste contraddizioni. E’ un indizio che stiamo sulla buona strada. Preghiamo per queste persone e chiediamo al Signore che ci dia pazienza.
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