Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

mercoledì 29 ottobre 2014

Papa Francesco, nell’omelia della Messa celebrata oggi, 28 ottobre 2014 a Casa Santa Marta

 “Non fermiamoci sulla porta”. 
Omelia di Papa Francesco del 28 ottobre 2014
Papa Francesco, nell’omelia della Messa celebrata oggi, 28 ottobre 2014 a Casa Santa Marta, ha preso spunto dalle Letture (Ef 2,19-22; Lc 6,12-16) per descrivere il modo nel quale Gesù getta le basi della Chiesa: Gesù prega, chiama, sceglie e invia. Quella Chiesa nata su di Lui, “pietra angolare” ed edificata sulle dodici colonne da Lui scelte, è aperta a tutti senza distinzione “perché a Cristo interessa amare e guarire i cuori, non misurare i peccati”. Tutti noi siamo chiamati a sentirci parte costitutiva della Chiesa e non ospiti, non dobbiamo fermarci sulla porta ed osservare, ha detto il Papa, ma sentirci pienamente cittadini.

“Gesù prega, Gesù chiama, Gesù sceglie, Gesù invia i discepoli, Gesù guarisce la folla. Dentro a questo tempio, questo Gesù che è la pietra d’angolo fa tutto questo lavoro: è Lui che porta avanti al Chiesa così. Come diceva Paolo, questa Chiesa è edificata sul fondamento degli Apostoli. Questo che Lui ha scelto, qui: ne scelse dodici. Tutti peccatori, tutti. Giuda non era il più peccatore: non so chi fosse stato il più peccatore… Giuda, poveretto, è quello che si è chiuso all’amore e per questo diventò traditore. Ma tutti sono scappati nel momento difficile della Passione e hanno lasciato solo Gesù. Tutti sono peccatori. Ma Lui, scelse”.
“Noi siamo cittadini, concittadini di questa Chiesa. Se noi non entriamo in questo tempio e facciamo parte di questa costruzione affinché lo Spirito Santo abiti in noi, noi non siamo nella Chiesa. Noi siamo alla porta e guardiamo: ‘Ma, che bello… sì, questo è bello…’. Cristiani che non vanno più avanti della reception della Chiesa: sono lì, alla porta… ‘Ma sì, sono cattolico, sì, ma troppo no… così…”.
“A Gesù non importò il peccato di Pietro: cercava il cuore. Ma per trovare questo cuore e per guarirlo, pregò. Gesù che prega e Gesù che guarisce, anche per ognuno di noi. Noi non possiamo capire la Chiesa senza questo Gesù che prega e questo Gesù che guarisce. Che lo Spirito Santo ci faccia capire, a tutti noi, questa Chiesa che ha la forza nella preghiera di Gesù per noi e che è capace di guarirci, tutti noi”.

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