Piccolo racconto di un frammento d'infanzia.
�� Post di Gian Maria Zavattaro.
�� Il viaggio dei Magi e L'adorazione dei Magi riproducono due opere di intensa liricità del pittore toscano Stefano di Giovanni detto il Sassetta (Cortona, 1394 - Siena, 1450).
Sassetta, Il viaggio dei Magi, particolare |
La sera della vigilia dell’Epifania mia madre, secondo l’usanza monferrina del paese in cui sono nato, ci esortava a porre sul davanzale della finestra (e che importava se si era al terzo piano?) le nostre scodelle, riempite d’acqua per abbeverare gli assetati cammelli (o dromedari? o forse cavalli?) dei re magi, che sempre lasciavano il segno della loro riconoscenza.Al mattino rinvenivamo le scodelle, linde ed asciutte, colme di tre mandarini, due arance e qualche croccante: che gioia corale di noi fratelli e sorelle tra i sorrisi di papà e mamma!Ricordi, frammenti di un passato per i quali non ho nostalgia o rimpianti, ma gratitudine, perché tempo in cui tutti insieme si imparava lo stupore e l’incommensurabilità di una gioia profonda.
Sassetta, L'adorazione dei Magi, 1430 (Palazzo Chigi Saracini, Siena) |
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