L’altro giorno, dopo diverso tempo, sono salito al sacro monte. Una giornata bellissima, tersa, e mentre salivo sentivo i muscoli tendersi, il respiro farsi rumoroso. Ma se gli occhi hanno davanti la bellezza, non te ne accorgi della fatica.
La montagna ci avvicina al cielo, e forse per questo che ci si spinge in alto per trovare un po’ di pace, per togliersi dalla folla, dal trambusto, come ha fatto Gesù quel giorno: stare con la folla è come scendere in basso, andare dentro di se è salire verso l’alto, per essere solo con Dio.
Ogni giorno avremmo bisogno della nostra montagna, della solitudine, della propria stanza…per riposare tu e Dio insieme.
Gesù si è appartato per parlare con i suoi amici, come facciamo noi quando abbiamo bisogno di dire qualche segreto, qualche pensiero intimo, ci si regala una serata, una passeggiata…quando parlo con le persone e il tempo lo permette, preferisco passeggiare, ma poi si trova una panchina e ci si guarda negli occhi, cosa che non fai se passeggi.
Che bello quando Gesù confida i suoi segreti, come si fa tra amici (‘non vi chiamo servi ma amici perché ciò che ho udito dal padre ve l’ho fatto conoscere’)
Con i suoi discepoli Gesù può ‘volare alto’, e loro volare con lui. Forse non sono ancora capaci, ma ci provano, si fidano e lo seguono ovunque vada.
Il maestro vola con Dio, i discepoli volano col maestro: chissà che non sia il giorno giusto per spiccare il volo, salire un po’ più su, in alto, e starcene anche noi un po’ con Lui. Un segreto, ne sono certo, ce lo rivelerà.
fra Giorgio Bonati
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