Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

giovedì 13 dicembre 2012

Da Il Vangelo del giorno "SANTA LUCIA"

Bella e luminosa


Celebriamo oggi, 13 dicembre, la festa liturgica di santa Lucia. 

Vedi anche in questo blog il post:
Tornata allora a Siracusa, Lucia decise di rinunciare al matrimonio e di dare tutti i suoi beni ai poveri. Ma il fidanzato, sentendosi raggirato, la accusò presso le autorità romane di essere cristiana e di opporsi al culto ...


 Santa Lucia


 



Icona del Profeta Elia



Mt 11,11-15

In quel tempo Gesù disse alla folla: “In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono.
La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda”.


IL COMMENTO

Il più piccolo. Un bimbo appena nato. I suoi vagiti, le braccia della madre che lo stringono al seno. "Tranquillo e sereno appena divezzato". Senza pretese, lo spirito acquietato. Le grandi cose, i riflettori della ribalta, non son cose per lui. E' piccolo, il più piccolo. Senza difese, sazio d'amore. Tanto basta a farlo felice. Un bimbo è il più grande nel Regno dei cieli.

La Storia della Salvezza e quella di tutti i nati da donna racchiuse nella profezia del Battista. La più alta, perchè mostrava il Signore, l'atteso della storia. Una storia intessuta da percorsi di carne e di sangue. Ma i nati dallo Spirito nelle acque del battesimo sono i figli del Regno. Ed è tutta un'altra cosa. La Grazia conduce la vita, e la carne e sangue non hanno potere. La violenza e la malizia della sapienza secondo la carne s'ergono contro il Regno dei Cieli. Da sempre. E ne fanno preda, del Regno e dei Suoi figli. Generazioni di martiri lo testimoniano.

Eppure il Regno è qui, tra di noi. Il suo vessillo è la Croce, il mistero nascosto agli angeli, la sapienza segreta che il mondo non ha conosciuto. Un bambino indifeso, un piccolo che non resiste al male, un neonato in un presepe adagiato in una mangiatoia, come un giovane ebreo inchiodato su una Croce. E' questo il Regno dei Cieli. Anche oggi per noi. Giovanni è l'Elia inviato alla nostra vita per annunciarlo. Il suo grido ci chiama a conversione. L'amore infinito di Dio brilla per noi negli occhi dolcissimi del Signore fatto carne. Nella sua misericordia anche oggi possiamo entrare nel Regno, senza condizioni. E riposare. Dalle nostre alchimie, dal nostro stare sempre in guardia, dalle nostre violenze. Lui non ha resistito, s'è fatto bambino e ha preso su di sé i nostri peccati.

Nel suo perdono possiamo rinascere a vita nuova, la vita di un bambino, un piccolo del Regno. La nostra vita trasformata a Sua immagine. Piccoli con il piccolo. E i più grandi perchè amati. L'amore è più grande della violenza, della forza e dell'intelligenza. Tutto passerà, la carità resterà per sempre. Senza pretese, perchè saziati della Sua carità. A questo siamo chiamati.



Evangelio según San Mateo 11,11-15.
Les aseguro que no ha nacido ningún hombre más grande que Juan el Bautista; y sin embargo, el más pequeño en el Reino de los Cielos es más grande que él.
Desde la época de Juan el Bautista hasta ahora, el Reino de los Cielos es combatido violentamente, y los violentos intentan arrebatarlo.
Porque todos los Profetas, lo mismo que la Ley, han profetizado hasta Juan.
Y si ustedes quieren creerme, él es aquel Elías que debe volver.
¡El que tenga oídos, que oiga!


COMENTARIO

El más pequeño. Un niño recien nacido. Sus vagidos, los brazos de la madre que lo aprietan al seno. "Tranquilo y sereno apenas destetado." Sin pretensiones, el espíritu calmado. Las grandes cosas, los reflectores del mundo, no son cosas por él. Es pequeño, el más pequeño. Sin defensas, saciado de amor. Tanto basta a hacerlo feliz. Un ninño es el más grande en el Reino de los cielos.

La Historia de la Salvación y la de todos los nacidos de mujer son encerradas en la profecía del Bautista. La más alta, porque enseñava el Señor, él esperado de la historia. Una historia entretejida por recorridos gravados por la carne y sangre. Pero los nacidos del Espíritu en las aguas del bautismo son los hijos del Reino. Y es todo diferente. La Grazia guia la vida, y la carne y sangre no tienen poder. La violencia y la malicia de la sabiduría según la carne se yerguen contra el Reino de los Cielos. Desde siempre. Y hacen presa de ello, del Reino y de Sus hijos. Generaciones de mártires lo testimonian.

Sin embargo el Reino está aquí, entre de nosotros. Su estandarte es la Cruz, el misterio escondido a los ángeles, la sabiduría oculta que el mundo no ha conocido. Un niño indefenso, un pequeño que no resiste al mal, un recién nacido en un belén acomodado en un pesebre, como un joven judío clavado sobre una Cruz. Esto es el Reino de los Cielos. También hoy por nosotros. Juan es el Elia mandado a nuestra vida para anunciarlo. Los padres, presbiteros, catequistas, y los echos de nuestras historias. El grito de Juan dentro nuestros dias nos llama a conversión. El amor infinito de Dios brilla por nosotros en los ojos dulces del Dios hecho carne en nuestra carne. En su misericordia también hoy podemos entrar en el Reino, sin condiciones. Y descansar. De nuestras alquimias, del nuestro siempre estar en guardia, de nuestras violencias. Él no ha resistido, se ha hecho niño y ha tomado sobre de si nuestros pecados.

En su perdón podemos renacer a vida nueva, la vida de un niño, un pequeño del Reino. Nuestra vida transformada a Su imagen. Pequeños con lo pequeño. Y los más grandes porque amados. El amor es más grande que la violencia, de la fuerza y de la inteligencia. Todo pasará, la caridad quedará para siempre. Sin pretensiones, porque saciados por Su amor. A éste somos llamados.




Beato Guerrico de Igny (hacia 1080-1157), abad cisterciense
2º sermón sobre san Juan Bautista
«Desde los días de Juan el Bautista hasta ahora, el Reino de los cielos hace fuerza»

«Estuvo luchando alguien con él hasta rayar el alba..., Jacob le dijo: 'No te suelto hasta que no me hayas bendecido'» (Gn 32,25.27). Para vosotros, hermanos, que habéis emprendido la tarea de arrebatar el cielo y os habéis comprometido en la lucha contra el ángel encargado de guardar el acceso al árbol de la vida (Gn 3,4), os es absolutamente necesario luchar con constancia y tenacidad..., no solamente hasta llegar a la parálisis de vuestra cadera..., sino hasta la muerte de vuestro ser carnal. De todas formas con vuestra ascesis no podréis llegar hasta allí a no ser que el poder divino os toque y os haga esta gracia...

¿No te parece que es luchar contra el ángel, o mejor aún, contra Dios mismo cuando, cada día, se atraviesa a tus deseos más fogosos?... Le gritas y no te escucha. Quieres acercarte a él y te rechaza. Decides alguna cosa, y hace que llegue la contraria. Y así, casi en todos los planes, lucha contigo con mano dura. ¡Oh bondad escondida, disfrazada de dureza, con qué ternura, Señor, luchas para aquellos con quienes luchas! Te gusta «esconderlos en tu corazón», «sé muy bien que amas a los que te aman», y que no tiene límite «la bondad tan grande que tú reservas a los que a ti se acogen» (Jb 10,13; Pr 8,17; Sl 30,20).

Entonces hermano, ¡no desesperes, actúa valientemente tú que has emprendido la tarea de luchar con Dios! En realidad, él quiere que le resistas, desea que le venzas. Incluso cuando está irritado y extiende su brazo para castigar, busca, como él mismo lo dice, un hombre semejante a Moisés que sepa hacerle resistencia... Jeremías probó de resistirle pero no pudo detener su cólera implacable, su sentencia inflexible; por eso le dijo con amargo llanto: «Me has seducido, y me dejé seducir; me has agarrado y me has podido» (20,7).




Sant'Ilario di Poitiers (circa 315-367), vescovo, dottore della Chiesa
Trattato sui misteri ; SC 19
« La Legge e tutti i Profeti hanno profetato fino a Giovanni »
Come il padrone nel vangelo di san Luca fa tre visite al fico sterile, così la Santa Madre Chiesa marca ogni anno la venuta del Signore con un periodo distinto di tre settimane. « Il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto » (Lc 19,10). È venuto prima della Legge, poiché ha fatto conoscere, mediante la ragione naturale, ciò che ognuno doveva fare o seguire (Rm 1, 20). È venuto sotto la Legge poiché, mediante gli esempi dei patriarchi e la voce dei profeti, ha confermato alla discendenza di Abramo i decreti della Legge. È venuto una terza volta dopo la Legge, mediante la grazia, per chiamare i pagani, affinché « dal sorgere del sole al suo tramonto i figli imparassero a lodare il nome del Signore » (Sal 112, 1-3), questi figli che, fino alla fine del mondo, non cessa di chiamare alla lode della sua gloria.

Infatti, tutto quello che è contenuto nei libri sacri annunzia con delle parole, rivela con dei fatti e dimostra con esempi la venuta di Gesù Cristo nostro Signore... Attraverso prefigurazioni vere e palesi – il sonno di Adamo, il diluvio di Noè, la giustificazione di Abramo, la nascita di Isacco, la schiavitù di Giuseppe – nei patriarchi, Egli genera, purifica, santifica, elegge o riscatta la Chiesa. In una parola, tutte le profezie, cioè la rivelazione progressiva del disegno segreto di Dio, ci sono state date affinché conoscessimo la sua Incarnazione che si sarebbe compiuta... Ogni figura, ogni epoca, ogni fatto proietta, come in uno specchio, l'immagine della sua venuta, della sua predicazione, della sua Passione, della sua risurrezione e del nostro raduno nella Chiesa... cominciando da Adamo, punto di partenza della nostra conoscenza del genere umano, troviamo annunciato fin dal principio del mondo, ciò che riceve nel Signore il suo totale compimento.

Nessun commento:

Posta un commento