Una ragazza cieca e un ragazzo muto: un incontro singolare, un amore vero in cui la voce della ragazza diventa la voce in cui lui si riconosce, e gli occhi del ragazzo diventano quelli con cui lei comincia a vedere il mondo. È l'immagine di un amore vero, di una unità profonda: ed è esattamente questo quel "destino" buono che fa avvertire il suo profumo nei fatti e nelle persone che ne sono il segno. Il cuore dell'uomo è strutturalmente esigenza di questo. E questa esigenza lo rimanda continuamente ad un Altro.
Testo della canzone
Era proprio la più bella
e il ragazzo la guardava
quando usciva a prender l'acqua
lui con gli occhi le parlava,
lei cantava e non vedeva gli occhi suoi...
La fontana della piazza
lentamente si fermava
per sentire la ragazza,
la ragazza che cantava,
lui sognava di cantare come lei...
E un bel giorno prese un fiore dal giardino
coi colori della sera e del mattino,
la ragazza a quel profumo si voltò,
e lui il cuore le toccò
I colori della vita
lui voleva raccontare,
dipingeva sopra i muri
le montagne il grano e il mare,
lei sentiva di veder con gli occhi suoi...
E la gente dalle case li guardava,
affacciata alle finestre si incantava,
dai balconi coi gerani e con le rose
sorridevano le spose.
Era proprio la più bella,
e il suo sposo la guardava,
con il suo vestito bianco
che la notte rischiarava,
si dischiusero le labbra e lui cantò...
Al sentire quella voce,
la sua sposa l'abbracciava,
e la luce della luna il suo viso le svelava,
lui cantava e lei stupita lo guardò...
E fu festa, festa grande nel paese,
con la banda e le campane delle chiese,
il profumo del Destino ci sfiorò,
FONTE: Kairos
« È bella la strada per chi cammina, è bella la strada per chi va, è bella la strada che porta a casa e dove ti aspettano già. » |
(Claudio Chieffo, La strada) |
Claudio Chieffo
Partecipò alla Giornata Mondiale della Gioventù
il 19 agosto 2000 nello spettacolo a
Tor Vergata in preparazione della veglia con Papa Giovanni Paolo II°.
« Nelle canzoni di Claudio c'è un'onestà, una pulizia, un amore naïf che fa pensare. Siamo profondamente diversi, non solo per le sicurezze che lui ha e che io non ho, ma soprattutto perché nelle sue canzoni lui non fa mistero delle sue certezze. » |
(Giorgio Gaber) |
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