AVVENTO…… PERCHE’………?
"Chi è il cristiano?": "Il cristiano è colui che resta vigilante ogni giorno e ogni ora sapendo che il
Signore viene. Ma dobbiamo chiederci: oggi, i cristiani attendono ancora e con convinzione la venuta
del Signore? E una domanda che la chiesa deve porsi perché essa è definita da ciò che attende e spera,
e inoltre perché oggi in realtà c'è un complotto di silenzio su questo evento posto da Gesù davanti a noi
come giudizio innanzitutto misericordioso, ma anche capace di rivelare la giustizia e la verità di ciascu
no, come incontro con il Signore nella gloria, come Regno finalmente compiuto nell'eternità. Spesso si
ha l'impressione che i cristiani leggano il tempo mondanamente, come un eternum continuum, come
tempo omogeneo, privo di sorprese e di novità essenziali, un infinito cattivo, un eterno presente in cui
possono accadere tante cose, ma non la venuta del Signore Gesù Cristo! Per molti cristiani l'Avvento
non è forse diventato una semplice preparazione al Natale, quasi che si attendesse ancora la venuta di
Gesù nella carne della nostra umanità e nella povertà di Betlemme? Ingenua regressione devota che
depaupera la speranza cristiana! In verità, il cristiano ha consapevolezza che se non c'è la venuta del
Signore nella gloria allora egli è da compiangere più di tutti i miserabili della terra” Enzo Bianchi
Entrare nell'Avvento (Enzo Bianchi)
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Da ti racconto la Parola Paolo Curtaz
01 dicembre 2013 - Come Noè
Di già?
Riparte l’avvento, l’anno liturgico nuovo, il percorso verso il Natale....
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Io voglio prepararmi, ho bisogno di capire come posso trovare il Dio diventato accessibile, fatto volto, divenuto incontrabile. Voglio poterlo vedere questo Dio consegnato, arreso, palese, nascosto in mezzo agli sguardi e ai volti di tanti neonati.
Sono poche quattro settimane, lo so. Ma voglio provarci ancora.
Perché possiamo celebrare cento natali senza che mai una volta Dio nasca nei nostri cuori.
Come dice splendidamente Bonhoeffer: «Nessuno possiede Dio in modo tale da non doverlo più attendere. Eppure non può attendere Dio chi non sapesse che Dio ha già atteso lungamente lui».
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Da ti racconto la Parola Paolo Curtaz
1 dicembre 2013 I^ Avvento A
Vangelo Lc. 21,25-28,34-36La vostra liberazione è vicina.
Le letture sono: LETTURE DOMENICALI POLIGLOTTE
Is 2,1-5 Sal 121 Rm 13,11-14 Mt 24,37-44.
Commento di don Fabio Rosini
al vangelo della 1° Domenica di Avvento A
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».
Wilma Chasseur (Omelia del 01-12-2013)
Tutto passa, Dio solo resta
Il tempo vola. Siamo giunti ancora una volta alla fine dell'anno liturgico e con questa domenica ne iniziamo uno nuovo. Liturgicamente parlando siamo nell'anno A, abbiamo lasciato Luca e meditiamo sul vangelo di Matteo.
Avanti o indietro?
Ma -sempre liturgicamente parlando- invece di andare avanti, torniamo indietro. Sapete perché? Perché domenica scorsa con Cristo Re e il giudizio finale eravamo alla fine dei tempi. Oggi, con la prima domenica d'Avvento, siamo all'inizio della nostra storia di redenti. Perché "avvento"significa sia venuta che attesa e quindi siamo sempre "nell'attesa della Sua venuta" (anche se è già venuto e, in incognito, c'è sempre). Ma, cronologicamente parlando, andiamo sempre avanti. Questo scorrere inesorabile dei giorni che non torneranno mai più, è forse la cosa più misteriosa della nostra vita, e non ci facciamo neanche caso. Passiamo nel tempo e col tempo che lascia il segno incancellabile sui nostri volti, ma nessuno lo può fermare. Basta uno specchio per capire quanto il tempo passi e vedere i "segni" del tempo... Si ha un bel cercare antidoti contro l'invecchiamento, ma finché non si riuscirà a fermare il tempo, non si fermerà neppure quello. Nessuno, per quanto potente, potrà mai far tornare indietro il giorno di ieri che è passato! Quaggiù, niente è inesauribile
Questa nostra corsa nella vita e nel tempo ha un'unica e incontrovertibile direzione: va solo e sempre verso il futuro. Nel passato nessuno torna più! Tutto è di passaggio verso dove? Verso il futuro. Dove va l'Universo? Verso il futuro. E tutto va verso una fine. Ogni cosa che ha avuto un inizio, avrà anche una fine: Terra, Sole, stelle, galassie esauriscono inesorabilmente le loro scorte che non saranno eterne. Anche se recentemente, alcuni astrofisici, premio Nobel, hanno scoperto l'energia oscura che fa da propulsore, accelerando i corpi celesti più lontani, non ci risolvono il problema dell'esaurimento delle scorte. Anzi, anche la materia e l'energia oscura si esauriranno: l'inesauribile non è ancora stato scoperto. La finitezza è inscritta in ogni realtà creata. Solo Dio è increato, quindi infinito ed eterno. E per noi che abbiamo un'anima spirituale, la fine della vita non sarà una fine, ma un entrare in una dimensione nuova dove non ci sarà più "né lutto, né affanno, né lamento perché le cose di prima sono passate". E faremo l'esperienza dei nuovi cieli e nuova terra perché "io faccio nuove tutte le cose". Promessa solenne di Gesù le cui parole non passeranno mai! Quelle sì che non passano! E per questo, oggi ci invita a tenerci sempre pronti. Il colpo d'ala...
Fine dell'anno dunque e tempo di bilanci. Facciamoci qualche domanda per entrare nell'Avvento un po' rinnovati. Come va la mia vita? C'è qualcosa che va rivisto? Qual è il mio fine principale? So dare grandi orientamenti al mio esistere o vivo alla giornata rincorrendo obiettivi solo contingenti: lavoro, studio, svago, senza mai alzare la testa verso le cose di lassù? Se la nostra vita è priva di grandi orizzonti chiediamo la grazia di saperle dare un colpo d'ala e orientarla verso un fine eterno. Altrimenti rischiamo di banalizzare questi grandi temi escatologici di queste domeniche. L'escatologia (dal greco eschatos = realtà ultime) ci invita a guardare al nostro destino futuro che sarà eterno e ad essere vigilanti per trovarci pronti ad accogliere il Signore quando verrà. "Vegliate dunque perché non sapete in quale giorno il signore vostro verrà. Perciò anche voi tenetevi pronti, perché nell'ora che non immaginate il Figlio dell'uomo verrà". Ricordiamoci sempre che tutto passa, Dio solo resta. Quante volte Dio è venuto nella nostra vita, nell'anno appena trascorso? Quante volte abbiamo saputo riconoscerlo? Chiediamo occhi per vedere il Suo passaggio e riconoscerne gli annunci!
Omelie.org (bambini) (Omelia del 01-12-2013)
Oggi per noi cristiani inizia un tempo sacro, un tempo di attesa straordinario, ma che in realtà dovremmo imparare a vivere ogni giorno! Di che attesa parliamo? Chi o cosa aspettiamo?!
Tutti ci siamo accorti che l'avvento è un tempo di fibrillazione, intorno a noi tutto cambia: luci, vetrine, colori, immagini! Tutto aiuta a preparare la festa imminente! E la Chiesa quale festa prepara e come la prepara?
L'Avvento, lo sappiamo è l'attesa che precede la nascita di Gesù, il Messia che gli ebrei aspettavano ormai da secoli! Il Figlio di Dio, annunciato dai profeti, avrebbe portato la pace, l'amore, la giustizia e la verità al mondo intero! Gesù parla ai suoi discepoli proprio di come aspettare la venuta di Dio nell'ultimo giorno, quando cioè Dio giudicherà l'uomo, e suggerisce loro un modo di vigilare, aspettare. Matteo nel suo Vangelo riporta questo dialogo tra il Signore e i discepoli e lo leggiamo oggi che ci prepariamo a vivere l'attesa di un evento importante, speciale! Il paragone usato da Gesù, aiuta a comprendere meglio il suo messaggio, ed è quello di un uomo che sta allerta sulla sua casa, i suoi famigliari, i suoi beni. Tutti noi abbiamo qualcosa di prezioso su cui vigilare: la nostra camera, il nostro gioco preferito e magari il nostro fratellino più piccolo! Perché vigiliamo, cosa significa in questi casi vegliare? Forse custodire, proteggere?! Lo facciamo spontaneamente, non c'è nessuno che ci suggerisce come fare. Noi teniamo alle nostre amicizie, alle nostre cose e ce ne prendiamo cura.
Allora il Signore ci invita a prenderci cura di cosa? Della nostra relazione con Lui. Gesù ci spinge a prendere sul serio le relazioni che viviamo quotidianamente poiché in esse si realizzano già le profezie dei profeti!
Sentite cosa mi raccontava una delle mie catechiste a proposito della profezia di Isaia, quella che abbiamo ascoltato nella prima lettura: quando gli ebrei o qualsiasi persona ascoltava e ascolta queste parole del profeta, pensava e pensa che Dio cambia il mondo, le nazioni in un batter d'occhio e questo può farlo. Ciò che si dimentica è che Dio ci ha creati liberi non schiavi neanche della Sua volontà. Dunque solo se noi trasformiamo le nostre spade, cioè i nostri rancori, litigi, pretese, in amore verso gli altri, dentro di noi comincerà a crescere il Regno di Dio, fatto di pace e verità. Questa spiegazione mi ha colpito molto, tanto che da quel giorno cominciai a pensare a quali erano le spade che portavo nel mio cuore e che mi impedivano di vivere secondo gli insegnamenti di Gesù. Devo dire che da allora ancora mi esercito in questo!
Possiamo così interpretare l'invito che viene dalle letture odierne: il Signore ci sprona a non abbassare mai la guardia sulle cose e le relazioni a cui teniamo, tra queste c'è il legame con Lui, il nostro Padre e Creatore, fondamentale nella vita di ogni credente. Trascurare o ritenere poco importante il rapporto con Gesù ci fa perdere di vista ciò per cui siamo creati: essere amati da Lui e amare noi stessi e gli altri. Accogliere Gesù che viene fa balzare il nostro cuore di gioia, soprattutto in questo tempo di Avvento, infatti è in questi periodi che dedichiamo maggiore cura e tempo alle nostre relazioni e in particolare a quella con il Signore.
Se volete potete esercitarvi, in questa prima settimana di attesa, a presentare a Gesù tutte le vostre spade e chiedere a Lui di aiutarvi a trasformarle in amore, gesti di perdono, di vicinanza e non di distanza.
Lectio Divina 1 dicembre 2013 I Avvento
Abbazia di Pulsano Associazione Il filo
ComunitàKairos Meditare la Parola Pastorale Cultura Palermo
Le letture e i canti di domenica 1 dicembre 2013
www.famigliedellavisitazione.it/
Commenti
Vangelo 1 dicembre 2013 I Avvento
Commenti al Vangelo di: youtube
Claudio Doglio
Fabio Rosini
Fernando Armellini
Paolo Curtaz
Omelie 1 dicembre 2013 I^ Domenica Avvento
Angelo Casati
Antonio Savone
Claudio Doglio
Giovanni Nicolini
AVVENTO : Maràna tha, >< Vieni o Signore. Cam ... ... mino di conversione con Maria.
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