Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

giovedì 20 febbraio 2014

«Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini»


L'ANNUNCIO 

Appartiene a Cristo chi ha lo stesso suo Spirito. Pensare secondo la carne, seguirne i desideri significa, al contrario essere suoi nemici. Pietro con i suoi pensieri umani, carnali, era un nemico di Dio, sino ad identificarsi con esso, con Satana, l'ultimo nemico che sarà sconfitto. Intanto è il "forte" che vuol farci suo bottino per cancellare la fede dalla terra. Deve attaccare Pietro, deve insidiare noi, perché uniti a ciascun cristiano vi è una moltitudine immensa che ha solo noi per entrare in Paradiso. Il collega, sì, proprio quello così molesto e invidioso; lui non lo sa, anzi, ti crede un bigotto, eppure la sua salvezza dipende anche dal combattimento che hai in questo tempo con satana. Non aprire a quel pensiero cattivo su tua moglie... aggrappati a Cristo, pensa bene di chi ti è accanto, non lasciar spazio al demonio. Se cadi tu trascini migliaia di persone lontane dalla Verità... E' accaduto a Pietro, che, "rimproverando Gesù" con i pensieri satanici cercava di portarlo lontano dal cammino della Croce. Ogni pensiero umano è "scandalo", un inciampo posto dinanzi a Cristo. Il rimprovero di Pietro avrebbe impedito la Croce, il perdono e la vittoria sulla morte, e le porte del Cielo sarebbero rimaste chiuse. E' ciò che accade ogniqualvolta lasciamo che il demonio infetti il nostro pensiero. E basta un pensiero per scandalizzare i più piccoli... Il pensiero di Pietro si era posto innanzi e di traverso a quello di Dio. Gesù doveva soffrire ed essere rifiutato per risorgere. Era questa la missione del Messia, che Pietro aveva pur riconosciuto e confessato. Era il Figlio dell'uomo, l'unico Uomo che realizzava il pensiero di Dio. Il suo pensiero coincideva con quello del Padre, ed era puro amore. Altro aveva in mente Pietro. Altro abbiamo in mente noi, come gli anziani, i sacerdoti e gli scribi, immagini del nostro pensare carnalmente e mondanamente di Dio: prestigio e potere, intelligenza, religione. Ma proprio qui appare la salvezza, per Pietro e per ciascuno di noi. L'amore infinito di Gesù, che chiama per nome il nostro pensiero corrotto, per tirar fuori ed espellere il veleno che ci distrugge. Satana. Pietro. Tu. Ed io. Satana che occulta la verità scoprendone solo un pezzettino. Satana che mostra il rifiuto e la morte e nasconde la risurrezione. E Pietro ci casca, e sgrida il Signore. Non ha sentito, non ha potuto ascoltare la buona notizia che il Signore aveva annunciato subito dopo l'annuncio della passione, si era bloccato alla parte che riguardava il dover soffrire; il suo pensiero inquinato gli aveva sottratto l'epilogo di Gloria che sarebbe avvenuto "dopo tre giorni". I tre giorni che tutti rifiutiamo... Non aveva compreso l'amore, il dover morire per risuscitare, il dover caricarsi del rifiuto e dei peccati, per cancellarli e per risorgere, garanzia del perdono e della vita eterna. Lo capirà più tardi, quando l'evento annunciato si farà carne in Lui, la carne santificata dallo Spirito di Cristo risorto. Quando il pensiero sarà, per mezzo dello Spirito Santo, lo stesso pensiero di Cristo, e guiderà la sua carne ad essere offerta in una missione identica a quella del Signore, sino alla Croce. Quello che ora rifiuta sarà il suo destino, la morte con la quale glorificherà chi ha rifiutato. E così per noi. Esattamente quello che stiamo oggi rifiutando sarà il nostro trofeo, il candelabro sul quale brillerà la luce del Padre in noi; nelle malattie, nei fallimenti, nei rifiuti, nella nostra croce. Per ora però, Pietro deve scendere, tornare, convertirsi. Gesù ci chiama per tornare a camminare dietro a Lui: ci chiama Satana, ed è l'amore più grande, dirci la verità, senza miele inutile. Ma ci ama, anche se siamo Satana per Lui, un nemico che lo vuol fare inciampare e impedirgli di amarci. Ma Lui sa che, come Pietro, siamo ingannati. Gesù ci vuole vicini con Pietro, nonostante tutto. E' la debolezza che ci umilia e ci aiuta ad essere discepoli. La Chiesa professa la fede ma da un vaso di creta fragilissimo. Annuncia il Vangelo nella debolezza più grande. Per questo Gesù non smette di "guardare ai suoi discepoli" e a chiamarci con Lui con amore, per imparare a seguirlo e conoscerlo nella misura in cui conosciamo noi stessi. Siamo oggi chiamati a pregare con San Francesco "Chi sei tu Signore, e chi sono io?" per annunciare al mondo che Dio si è fatto davvero carne per salvare ogni carne.

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