Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

mercoledì 24 settembre 2014

Commento di Domenica e letture tratte dalle Lodi & dal Ufficio delle letture di oggi.


Un'anima gettata nel vuoto e la Chiesa in cerca d'anime perdute Zenit.org


LEGGI IL
COMMENTO AL
VANGELO DEL GIORNO
IL COMMENTO DI DOMENICA SCORSA DI Don Antonello che mi ha profondamente colpito...


Sei felice della tua vita? Con la parabola di questa domenica, come uno Sposo innamorato Gesù ci ricorda che, per farci felici, è "uscito all'alba" della mattina di Pasqua vittorioso sulla morte. Che è venuto a cercarci per "salvarci" e strapparci all'ozio e ai vizi, frutto della "disoccupazione" del cuore, "prendendoci a giornata" per "lavorare" nella sua "vigna".
Che ci ha promesso "quello che è giusto", ovvero la giustificazioneil condono di ogni debito. E ci ricorda anche che lo abbiamo creduto: sì, nella “vigna” saremmo stati rigenerati e finalmente potevamo essere felici perché "occupati” per amare.
Credere è “convenire" che il salario promesso dal Signore è fantastico, proprio quello che il nostro cuore desidera. Ogni volta che accogliamo la predicazione, o riceviamo il perdono sacramentale, o mangiamo il Corpo del Signore, Cristo si fa nostro “salario”; è Lui stesso in noi che fa di "ogni giornata" un evento irripetibile, traboccante di vita.
E così siamo "andati" nella "vigna", a camminare nella comunità cristiana dove sperimentare le promesse del Signore.
E oggi, si sono compiute in te? Sei felice o noForse dovrai dire, con molti altri, che no, non lo sei; se stai "mormorando" significa che sei ancora preda dei “tuoi pensieri”, così diversi da quelli di Dio.
Sei "invidioso", ovvero, traducendo dal greco originale, il tuo "occhio è cattivo"; affetto di strabismo spirituale, guardi tutto di traverso con insoddisfazione ed esigenza.
Sei “invidioso” della “bontà” di Dio, come il demonio! Vorresti essere come Lui, “buono” con chi gli pare e come gli pare. Ma come? Nella sua imperscrutabile bontà non gli era parso di amare te che non ne avevi alcun diritto? Non ti ha “salvato” mille volte? Così satana rovescia la realtà nella nostra vita… 
Hai dimenticato le promesse e il “salario” accordato”Non ti basta, Cristo non ti basta. Vuoi altro, quello che il mondo offre, quello che la carne reclama; magari ti basterebbe un sofà dove riposare, invece di discutere con tuo figlio o dover ascoltare le nevrosi di tua moglie.
Il demonio ha ancora potere e continua a sporcati lo sguardo; ti rapisce il cuore con i “pensieri” ragionevoli, accordati sul tuo sentimento di giustizia, perché tu metta il tuo tesoro nel salario che credi di meritare.
Sei così ingannato, infatti, che pensi di esserti sacrificato per seguire Gesù, di aver perduto molto per non aver ricevuto nulla in cambio, nulla di quanto speravi. Tua moglie continua ad essere identica a dieci anni fa, tuo marito è addirittura peggiorato, e tu, sì tu, ancora con gli stessi difetti, quelle debolezze che ti umiliano così tanto. 
Ma no, coraggio! Il Signore viene anche oggi ad annunciarci il suo amore! Il "Padrone", ovvero il Padre, "fa delle sue cose quello che vuole": "fa" cioè, di te e di me la sua volontà: "fa" una creazione nuova di te e di me, poveri peccatori "oziosi".
Ci "fa" suoi "amici", e per questo ci dona esattamente la stessa vita che ha dato al Primogenito, a Cristo! Allora, è un "torto" ricevere la natura di Dio, il suo potere sulla morte, l'amore nel quale offrirci agli altri e sperimentare la "ricompensa" che nessuno potrà toglierci?
E' un "torto" ricevere in dono l'eredità che il Padre ha dato a suo Figlio? Pensa quanto ci inganna il demonio... Ma non ti rendi conto che sei "l’ultimo" di questo mondo? Che anche io, prete e missionario, dovrei stare all'inferno per i peccati che ho commesso, in pensieri, parole, opere e le omissioni?
Solo così potremmo aprire gli occhi e vedere che proprio per te e per me, Gesù si è fatto l'ultimo, lo "strumento d'espiazione nel suo sangue", e viene a cercarci per farci diventare i "primi" tra i salvati. Ultimi perché deboli, incoerenti, nevrotici, peccatori, e "primi" perché più intensamente possiamo sperimentare il suo amore, gratuito, immeritato, insperato. 
Ora si comprende perché Gesù aveva detto al giovane ricco che Dio è "l'unico buono": è l'unico che ama così, sovvertendo ogni idea sindacale della misericordia. Lui ricompensa di più chi meno merita... Anche se la carne pensa che sia ingiusto, questa è l'unica giustizia possibile, perché abbraccia tutti senza distinzioni.
Quello che non sa il mondo con i suoi “pensieri” che non prevedono il peccato originale nel cuore dell'uomo, è che nessuno merita nulla perché tutti sono stati "disoccupati" nell'incapacità di amare: "Non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù" (Rm 3, 22-30).  
Se, per Grazia, siamo stati chiamati alla salvezza prima dei pagani che ancora sono schiavi del mondo, è in vista della loro salvezza. Lo aveva capito Pietro: ha continuato a seguire Gesù, cadendo altre mille volte, scandalizzandosi della Croce e tradendo; ma così ha sperimentato di essere stato chiamato ad essere il "primo" proprio perché era l’"ultimo" tra tutti, il peggiore.
Come aveva ben chiaro San Paolo: "Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana " (1 Cor. 8,15-10). 
Proprio per questo desiderava morire per andare con Cristo! Aveva sperimentato quale fosse il “guadagno” che lo Sposo aveva “convenuto” con lui. Ma sapeva che c’era una “vigna” dove “occupare” il proprio “corpo” per “lavorare con frutto” annunciando il Vangelo.
Abbiamo bisogno di camminare molto per scoprire e accettare di essere gli "ultimi", stupiti e felici del "denaro" ricevuto immeritatamente ogni giorno. Allora “Cristo sarà glorificato in noi” e saremo una primizia tra i risorti inviata agli ultimi della terra, per annunciare loro la "giustificazione" gratuita di Dio che li "fa primi nel Regno dei Cieli".   



Dalle Lodi di oggi mercoledì 24/09/14 

da  reginamundi

Lettura Breve Tb 4, 15a-16a.18-19a
Non fare a nessuno ciò che non piace a te. Da' il tuo pane a chi ha fame e fa' parte dei tuoi vestiti agli ignudi. Chiedi il parere ad ogni persona che sia saggia e non disprezzare nessun buon consiglio. In ogni circostanza benedici il Signore e domanda che ti sia guida nelle tue vie e che i tuoi sentieri e i tuoi desideri giungano a buon fine.

Ufficio delle letture  

Prima Lettura 

Dal libro del profeta Ezechiele 37, 1-14

La risurrezione del popolo di Dio, visione delle ossa vivificate
Un giorno la mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite. Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete: Saprete che io sono il Signore». Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro. Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano». Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.
Mi disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. Perciò profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.
Responsorio Breve  

Ez 37, 12. 13; Gv 11, 25
R. Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o mio popolo. * E conoscerete che io sono il Signore.
V. Io sono la risurrezione e la vita: chi crede in me anche se muore, vivrà.
R. E conoscerete che io sono il Signore.

Seconda Lettura
Dal «Discorso sui pastori» di sant'Agostino, vescovo
Disc. 46, 20-21; CCL 41, 564-548)


Fate quello che dicono, ma non fate quello che fanno
«Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore». Ma che cosa udite, o pastori? «Dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto del mio gregge» (Ez34,9).
Udite e imparate, pecorelle di Dio. Ai pastori malvagi Dio chiede che rendano conto delle sue pecore e che rispondano della morte loro arrecata con le loro stesse mani.
Dice altrove infatti per bocca dello stesso profeta: «O figlio dell'uomo, io ti ho costituito quale sentinella per gli Israeliti; ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia. Se io dico all'empio: Empio, tu morrai, e tu non parli per distogliere l'empio dalla sua condotta, egli, l'empio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte chiederò conto a te. Ma se tu avrai ammonito l'empio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua iniquità, tu invece sarai salvo» (Ez 33, 7-9). 
Che significa ciò, o fratelli? Vedete quanto è pericoloso tacere? Muore quell'empio e giustamente subisce la morte. Muore per la sua iniquità e per il suo peccato. E' ucciso infatti dalla sua negligenza. Egli avrebbe potuto ben trovare il Pastore vivente che dice: «Io vivo, dice il Signore». Ma non lo ha fatto, anche perché non ammonito da chi era stato costituito capo e sentinella proprio a questo fine. Perciò giustamente morirà, ma anche chi ha trascurato di ammonirlo sarà giustamente condannato.
Se invece, dice il Signore, avrai detto al malvagio, a cui io avevo minacciato la spada: «Morirai» e quegli avrà trascurato di evitare la spada incombente e la spada scenderà su di lui e l'ucciderà, egli morirà nel suo peccato, ma tu avrai liberato la tua anima.
Perciò è nostro compito non tacere, ma a voi, anche se tacessimo, spetta ascoltare dalle Scritture le parole del Pastore.
Vediamo dunque secondo quel che mi ero proposto, se mai egli liberi le pecore dai cattivi pastori per affidarle ai buoni pastori. Vedo infatti che libera le pecore dai cattivi pastori, quando dice: «Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così i pastori non pasceranno più se stessi» (Ez 34, 10). Quando infatti dico: Pascolino il mio gregge, essi pascono se stessi e non il mio gregge. Lo toglierò loro perché non pascolino il mio gregge.
In che modo lo toglie loro, perché essi non pascolino più il suo gregge? Dicendo: fate quello che dicono, ma non fate quello che fanno (cfr. Mt 23, 3). Come se dicesse: Proclamano la parola mia, ma fanno gli interessi loro. Quando non fate ciò che fanno i cattivi pastori, non sono essi che vi pascolano. Quando invece fate ciò che essi dicono, sono io che vi pascolo.


"Liturgia del Giorno

"Dal libro dei Proverbi Ogni parola di Dio è purificata nel fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia. Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo. Io ti domando due cose, non negarmele prima che io muoia: tieni lontano da me falsità e menzogna, non darmi né povertà né ricchezza, ma fammi avere il mio pezzo di pane, perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: «Chi è il Signore?», oppure, ridotto all’indigenza, non rubi e abusi del nome del mio Dio.

Parola di Dio

 " Sal 118 (119) 
"Lampada per i miei passi, Signore, è la tua parola.

Tieni lontana da me la via della menzogna,
donami la grazia della tua legge.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento. R.
Per sempre, o Signore,
la tua parola è stabile nei cieli.
Tengo lontani i miei piedi da ogni cattivo sentiero,
per osservare la tua parola. R.
                     
I tuoi precetti mi danno intelligenza,
perciò odio ogni falso sentiero.
Odio la menzogna e la detesto,
amo la tua legge. R.

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