La Chiesa celebra oggi 5 settembre la memoria della Beata Madre Teresa di Calcutta, una delle figure più amate a livello mondiale per il suo impegno instancabile a favore dei bisognosi e premio Nobel per la pace. Proprio il 5 settembre di 17 anni fa, Madre Teresa si spegneva tra i suoi poveri di Calcutta. Nel 2003, San Giovanni Paolo II – a cui era legatissima – l’ha proclamata Beata in Piazza San Pietro. Per una testimonianza su questo eccezionale modello di santità, Alessandro Gisotti ha intervistato padre Sebastian Vazhakala, superiore generale dei Missionari contemplativi della Carità, congregazione fondata nel 1979 assieme a Madre Teresa:
R. - Lei desiderava con tutto il cuore amare il prossimo, amare Dio e amare Dio nel prossimo. Lei sentiva tutto questo con tutto il cuore, a tal punto che noi sempre, ogni volta che celebriamo una festa di questo genere, facciamo una sorta di esame di coscienza importante. In questo modo, coinvolge quasi tutti, perché lei ha coinvolto tutto il mondo con l’opera di carità, della missione, della compassione. Anche Papa Francesco adesso sta parlando di misericordia, di compassione non solo con le parole, ma con le azioni. Allora ad ogni festa di Madre Teresa di Calcutta per noi si rinnova il suo spirito.
D. - Lei ovviamente ha tantissimi ricordi. Quale in particolare vuole condividere con chi l’ascolta oggi?
R. - I ricordi sono tanti. Quando mi trovavo nella “Casa dei Moribondi” a Calcutta, una volta ho visto arrivare un’ambulanza del comune con una persona che proveniva dalla strada. Guardandolo, mi sono accorto che era già stato da noi più di dieci volte. Allora ho detto a Madre Teresa: “Madre, è inutile prendere quest’uomo, perché quando si sentirà un po’ meglio, andrà via”. E lei mi ha detto: “Senti padre Sebastiano, non è questione di chi questo uomo è stato ieri, o se andrà via domani: la questione è che questo uomo davanti a te sia che abbia bisogno del tuo aiuto o meno. Allora ho capito che bisogna sempre vivere il presente, perché molte volte perdiamo molto tempo a pensare a ieri, oppure ad un domani che ancora non abbiamo. Anche oggi, quando viene una persona al nostro cancello, anche a Roma qui a Largo Preneste a Casa Serena, il mio pensiero è sempre questo.
D. - Una volta chiesero a Madre Teresa quale fosse il suo segreto e lei rispose semplicemente: “Prego”.
R. – Mille volte ho sentito le persone farle questa domanda: “ Da dove viene questa forza a Madre Teresa?”. E lei indicava sempre il Tabernacolo: “Da lì, da Gesù nel Santissimo Sacramento”. Lei sentiva questo perché senza la Messa quotidiana, senza la Comunione - diceva sempre – non si può stare. Anche per noi è lo stesso. Dunque, l’Adorazione eucaristica, la Messa, la Comunione, la preghiera quotidiana che recitava per diverse ore ogni giorno ... questa era la sua forza.
(Alessandro Gisotti per Radio Vaticana)
*
AsiaNews
(Card. Oswald Gracias) L'esempio di Madre Teresa è una speranza per la pace nel nostro mondo. Madre Teresa diceva di aver "incontrato Cristo nelle vesti dolorose dei poveri". È la speranza per la pace nel mondo dinanzi alle gravi pene dei cristiani in Iraq, le sofferenze in Ucraina e in altri luoghi del mondo (...)
Nessun commento:
Posta un commento