Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

venerdì 16 ottobre 2015

«Verrà un giorno in cui gli uomini saranno così stanchi degli uomini, che basterà parlare loro di Dio per vederli piangere.”

Originally posted on il blog di Costanza Miriano:

Pecore vagabonde?

BY AUTORI VARI
2015-09-28_160203
di Cristiana Nuova
Non dovevo andare in campagna, lo sapevo!
Vedere le pecore pascolare, in questi tempi di grandi discussioni su pecore e pastori, papi e vescovi, ponti e muri, può essere pericoloso. Perché erano là, al sicuro nel loro recinto!
Ma come? Non bisogna uscire dai recinti? Non sono simbolo e sintomo di ogni tipo di chiusura ?
Certamente c’è bisogno di non “rinchiudersi”, ma c’è un altrettanto sano bisogno di sentirsi “recintati” e protetti, da qualcuno. Anzi da un Padre-Dio ,pastore e quindi dai suoi pastori. Ce lo dice la stessa parola padre, che significa… recinto!
Un padre è colui che recinta la vita del figlio, per permettergli di crescere e rinforzarsi: certo verrà il momento, per il pastore, in cui lasciare le pecore al sicuro e andar in cerca di quella perduta. Ma per intanto, il pastore le  mantiene nel recinto, con il vincastro e il bastone. Ma cosa è mai questo vincastro? Copio da Wikipedia: “ Il vincastro è un ramo di salice e vimini,utilizzato principalmente dal pastore per guidare il gregge, ma anche per allontanare dalle pecore animali come cani ramdagi o lupi.”
Eh già, perché è inutile pensare che siamo tanto maturi da non aver paura dei lupi, o peggio ancora, che ai nostri giorni, non ne esistano più: in fondo tali animali, hanno sempre contato sull’abbassarsi del livello di guardia delle pecore e dei pastori! E il Vangelo stesso ci ricorda,  che c’è un leone ruggente che si aggira in cerca di chi divorare e che ,se il padrone sapesse a che ora viene il ladro, farebbe buona guardia.
Ma chi ci dice oggi, queste cose? I pastori, parlano ormai di tutto: di politica , di internet, dei viaggi del papa, dei titoli di giornali. E’ vero, è bello sentirsi fratelli nel parlare di cose comuni. Fa’ tanto persona moderna, alla page, in grado di cogliere le sfide del mondo. Fino all’esagerazione del prete che non sembra un prete, che è già un andar oltre la bella immagine del pastore con l’odore delle pecore. L’odore si, è giusto averlo, ma rimanendo pastori! Cristiani aperti si, ma sempre con una identità precisa e distinta, riconoscibile in qualche modo, proprio per la sua diversità.
Infatti non ci è lecito confonderci  nel mondo, assumendo la mentalità più diffusa, quella più politicamente corretta, quella che riscuote consensi dalla più larga fetta di opinione pubblica.
Ce lo ricorda il Vangelo di qualche giorno fa: “Chi dice la gente che io sia?” Ed ecco una ridda di risposte.  “MA VOI, chi dite che io sia?” Dunque è il Maestro stesso a creare una divisione, tra la “gente e “voi”. Non una divisione che crei odio e barriere, ma solo diversità, nel modo di giudicare cose e persone. Perchè un cristiano è sempre un diverso: lo è, perchè lo era il Maestro. Non ha ricevuto applausi , forse oggi riceverebbe pochi like, tranne quelli legati ai miracoli e alla moltiplicazione dei pani e pesci.
Alla fine però, molti lo hanno respinto, proprio perché era diverso da quello che si pensava. Non liberava questo mondo e non risolveva il problema della fame con una perenne moltiplicazione dei pani. In fondo, cosa gli sarebbe costato?  E non salvava se stesso e noi, neppure alla fine della vita, scendendo dalla croce.
E invece, in ogni suo gesto ricordava che il suo regno non era di questo mondo. In fondo, i grandi santi, hanno sempre qualcosa che sconvolge, perché è nel mondo, ma non del mondo: saranno le loro penitenze o il loro modo di affrontare i problemi, si vede che non cercano la loro gloria, ma vivono da affidati a Qualcuno fuori del mondo e seguono una logica che è “stoltezza”. In qualche modo sono anche loro,” fuori”: fuori di testa o fuori del mondo, il che poi, è spesso la stessa cosa.
E parlano di Dio! Opportune et inopportune, in ogni possibile occasione. Di questo abbiamo davvero bisogno, noi pecore vagabonde.
 «Verrà un giorno in cui gli uomini saranno così stanchi degli uomini, che basterà parlare loro di Dio per vederli piangere.”( s. Giovanni Maria Vianney).

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