“LUI e io”
Il diario che ha conquistato credenti e non credenti
Il suo messaggio è quello che il mondo ha bisogno di ascoltare oggi.
LeggiAmo... Chi era Gabrielle Bossis?
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diario spirituale di Gabrielle Bossis
Lui e io: diario spirituale di Gabrielle Bossis pdf |
”Fai attenzione al Santo del giorno. C'è festa per lui in cielo. Ha grazie da donare in quel giorno, se gli si
chiedono. Unisciti alle feste del cielo ... mentre aspetti”.
“Amo ciascuna (anima) con amore particolare e personale. Vedo ciascun individuo, comprendi? Il mio
amore non è un amore di massa. Ho bisogno di ogni anima come se fosse tutta sola al mondo, come se
l’universo fosse stato creato solo per lei, ma il mio cuore è ancora più grande. Questo pensiero t’infonda
forza e calma sorridente”.
“Il buon ladrone ha compreso l’amore e ha mandato un grido di dolore. Pochi istanti dopo si riposava sul
mio cuore. L’amore chiama l’amore. Rispondimi. Ho sete di te. Che cosa ti impedisce di venire? I tuoi peccati
ripetuti? Le tue infedeltà? Le distrazioni? Le dimenticanze? Le memorie peccaminose? M’incarico io di tutto.
Raccolgo le miserie e le cambio in gioielli preziosi. Dammi tutto: vuoi dire che rimane ancora qualcosa in te
che non appartiene già a me”?
«Prendi la tua anima nelle tue mani e guarda la tua giornata. Pesa l’amore che mi hai dato nel corso delle
ore. Ricordati: Sarete giudicati sull’amore».
«Vedi questa grossa porta di ferro e di legno spesso? Com’è pesante! È una porta fatta dalla paura e dalla
diffidenza... Come potrei entrare da una porta come questa? O voi, Miei intimi! Abbiate grande fiducia nella
Mia ricchezza d’Amore. Allora, Io Mi precipiterò in voi con quanto desiderate, poiché sarete irresistibili».
«Ogni cristiano in grazia è un altro Cristo».
«TrattateMi come il più intimo, che non solo perdona le colpe che gli si confidano, ma che prende su di Sé
queste colpe per ottenerne il perdono dal Padre».
«Rinchiudimi nel tuo cuore con un segno di croce, come dietro a due sbarre».
«Sii contenta quando puoi offrirmi una piccola sofferenza. A me, il Sofferente».
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