Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

martedì 27 ottobre 2015

L’odore delle pecore...

 
Don Gigi: Luigi Verdi
 
Francesca Mangani
Stia, 29 ottobre 2015 - Quella emersa dal sinodo sulla famiglia, è senza dubbio una dimensione religiosa nuova, aperta, di integrazione e di accoglienza. “Questo sinodo costituisce un buon inizio – ha dichiarato Luigi Verdi, parroco della pieve di Romena, a Pratovecchio Stia – la chiesa tra l'obbedienza alla legge divina e il bene concreto dell'uomo, ha scelto senza esitare quest'ultimo, perché facendo il bene dell'uomo si è certi di fare anche quello di Dio”. Quanto sancito nel documento approvato dalla chiesa qualche giorno fa, non costituisce niente di epico per don Luigi Verdi, nato a San Giovanni Valdarno 57 anni fa, e a capo di una parrocchia aperta da anni ad ogni tipo di diversità: separati, divorziati, omosessuali, ma anche animali di ogni specie e peccatori di ogni genere. Don Gigi, così lo chiamano in paese, ha anticipato tutti: la sua fraternità ogni fine settimane, ormai da anni, apre le porte a chiunque senta la necessità di comunicare o condividere il proprio stato d’animo e offre ai fedeli spazi dedicati alla lettura e alla preghiera, pensatoi, percorsi per camminare immersi nella natura, prati per sdraiarsi all’aperto, aree dove insieme si suona e si canta e un salone per condividere pranzi e cene.
Un progetto ambizioso quello di don Gigi, difficile da realizzare in una realtà di montagna come quella dell’alto Casentino, dove molta gente, è ancora legata alla chiesa conservatrice e frequenta piccole parrocchie all’interno delle quali, battezzare figli di separati, appare come uno scandalo e lo stesso sacerdote si sente autorizzato a rifiutare l’incarico. Eppure, oggi, il parroco di Romena può dire di aver vinto la sua sfida e il sinodo, in parte, gli ha dato ragione. Le messe celebrate nella pieve di Romena, che appaiono più come delle chiacchierate, dove il sacerdote non si rivolge a Dio dando le spalle ai fedeli, ma si siede tra la folla per sentirsi vicino a loro, sono frequentatissime e indiscutibile è il consenso che ricevono.
Vicini al sacerdote anche due importanti cardinali: Walter Kasper, braccio destro di Papa Francesco e Gualtiero Bassetti, membro della congregazione per i vescovi, che insieme hanno fatto visita alla fraternità di Romena nel mese di settembre. “Leggerezza e semplicità sono le parole d’ordine della mia parrocchia – ha dichiarato il parroco – del resto lo stesso Papa Francesco è una persona “normale”, senza alcuna sovrastruttura”. Don Gigi è ben consapevole di non trovare il consenso dei fedeli più rigidi e strutturati della vallata, ma preferisce dribblare l’argomento “critiche” e dichiara di aver sempre volato più in alto dell’ignoranza, rivolgendo un sorriso a chi ancora non ha capito il suo modo di rappresentare la chiesa: aperto, semplice, diverso.
 


E’ ufficiale: l’arcivescovo di Palermo è don Corrado”. Don Corrado Lorefice, 53 anni, parroco di Modica.

 
Due parroci per Bologna e Palermo - Avvenire

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L’odore delle pecore

A proposito, chiedo a Gigi, ma tu come lo conosci questo don Corrado? “Da molti anni è lui che ci invita e ci ospita nella sua parrocchia per la veglia. E più volte mi ha chiamato lì a Modica  per parlare con la sua gente”.
Copertina-Libretto-Veglia-2015_16
Oggi, la nuova veglia di Romena parte. Stasera comincerà il suo lungo cammino dalle Marche. Visiterà l’Italia, incontrerà tanta gente. Sarà accolta in tante parrocchie guidate da sacerdoti semplici, vicini alla gente, aperti.
Fino a qualche tempo fa questa chiesa abitava le periferie, si sentiva eccezione. Ora non più. Forse anche per questo Papa Francesco ha preso uno di questi preti e lo ha mandato a guidare una delle diocesi più importanti d’Italia.

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