CREAZIONE, DE-CREAZIONE, RI-CREAZIONE
Padiglione della Santa Sede
55a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
In Principio
Arsenale di Venezia - Sale d’Armi nord
Vernice del Padiglione
31 maggio, ore 16.30
55a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
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31 maggio, ore 16.30
GMG Rio: Incontro Vocazionale del Cammino Neocatecumenale
29/07/2013 ENCUENTRO VOCACIONAL CAMINO NEOCATECUMENAL JMJ 2013
Il Cammino e il "casino" di Rio
Il Centro Congressi di Rio era troppo piccolo per i giovani del Cammino neocatecumenale - il numero dei partecipanti infatti ha superato di molto le previsioni - e molti ragazzi hanno dovuto accontentarsi di seguire l’incontro dai teleschermi. Ma questo non li ha distolti dall’ascolto attento dell’annuncio fatto da Kiko Arguello. L’iniziatore del Cammino ha fatto presente la parola della Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli. L’amore infinito di Dio all’uomo si è fatto presente domenica 28 sera anche per i ragazzi che gremivano la sala e l’esterno del Centro Congressi, toccando il loro cuore. Il segno più evidente è stato la risposta alla chiamata vocazionale, fatta dagli iniziatori del Cammino Neocatecumenale, tanto che il palco non riusciva a contenere i giovani disponibili ad entrare in seminario (circa 3mila) e le ragazze (mille) che hanno sentito la chiamata alla vita consacrata e all’evangelizzazione. I giovani sono andati incontro ai cardinali per ricevere una benedizione, che da il “la” al cammino di discernimento della propria vocazione.
Da Franca a Fortaleza, da Foz do Iguaçu a Copacabana: dopo le intense giornate di pellegrinaggio che li hanno visti in missione per le strade e le piazze di molte città e piccoli centri del Brasile, dopo la veglia e la messa con il Papa, i circa 80mila giovani dai 5 continenti e da circa 70 nazioni, si sono riuniti per ascoltare il kerygma, l’annuncio dell’amore di Dio. Ben 11mila i pellegrini dall’Europa, tra cui circa 3mila spagnoli, e oltre 900 polacchi. Un boato ha salutato la presenza degli oltre quattromila italiani. Lo sventolare delle bandiere, i colori, i canti. Un momento di vera comunione. Commovente anche la presenza di giovani provenienti dal Medio Oriente: da Libano, Giordania, Israele e Territori; 80 di loro sono giunti dall’Iraq. Ben 365 i giovani dall’Africa, in 500 quelli venuti dall’Asia (Corea, Giappone e India le nazioni piu numerose). E poi dall’Australia, dall’America, senza contare il Brasile. All’incontro vocazionale hanno partecipato una quarantina di vescovi, e nove cardinali. sul palco Mons Orani Tempesta, arcivescovo di Rio, ha presieduto l’incontro, insieme ai Cardinali Scherer, Dziwisz, Pell, O'malley, Rouco Varela, Martinez Sistach, Nycz, Schoenborn.
Una risposta anche questa volta sorprendente, quella dei giovani alla chiamata per il seminario e alla vita consacrata, perché l’appuntamento vocazionale promosso dagli iniziatori del Cammino è una tradizione, ma non un’abitudine. E dopo l’abbondante seminagione di S. Scrittura, catechesi, sacramenti, condivisione materiale e spirituale, che caratterizza i pellegrinaggi delle Comunità Neocatecumenali, dopo le forti parole e il mandato ricevuto dal Santo Padre, l’incontro con Kiko Arguello, Carmen Hernandez e P. Mario Pezzi è il momento per porsi con raccoglimento davanti alla propria vocazione.
E qui viene in mente la frase pronunciata da Papa Francesco congedandosi all’aeroporto di Rio: “Io ho visto i primi risultati di questa semina, altri gioiranno con il ricco raccolto!”.
I frutti del pellegrinaggio si raccolgono nel tempo, camminando fedelmente nella propria comunità, condividendo l’esperienza con i fratelli, ma la catechesi di Kiko pone quasi un sigillo al percorso spirituale vissuto in questi giorni. L’iniziatore del Cammino ha ringraziato i brasiliani, che hanno offerto con immensa generosità vitto e alloggio, per la loro accoglienza meravigliosa. Un clima di comunione e gioia, quello che si è vissuto in questo grande incontro internazionale, e che il cardinale O’Malley ha sottolineato nel suo saluto. Mentre il cardinale Schoenborn ha evidenziato l’impegno del Cammino per l’evangelizzazione dell’Asia, in particolare della Cina. Un continente indicato come attuale terra di missione, proprio ieri, da Papa Francesco nel suo viaggio di ritorno dal Brasile.
Kiko ha intonato il canto “Io vengo a riunir tutte le nazioni”, un brano dal libro del profeta Isaia; “è quello che stiamo facendo – ha detto - per inviare, come dice il profeta, apostoli itineranti in tutto il mondo”. L’ingresso della Virgen de la Peña ha segnato l’inizio dell’incontro, in un’assemblea numerosa ma raccolta, che ha affidato la propria vita alla intercessione di Maria.
Cristiana R.Genchi
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Circa 55 mila giovani del Cammino neocatecumenale, che hanno partecipato alla Giornata mondiale della Gioventù, si sono riuniti ieri nel Centro Congressi di Rio per partecipare all’incontro vocazionale con gli iniziatori del Cammino, Kiko Argüello e Carmen Hernandez, e padre Mario Pezzi. A presiedere l’incontro, mons. João Orani Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro. Erano presenti sei cardinali e circa 70 vescovi. Al termine del momento di preghiera, circa tremila ragazzi hanno manifestato la disponibilità a iniziare un itinerario per diventare sacerdoti e oltre mille ragazze per la vita consacrata.
"Io continuerò a nutrire una speranza immensa nei giovani del Brasile e del mondo intero: per mezzo loro, Cristo sta preparando una nuova primavera in tutto il mondo. Io ho visto i primi risultati di questa semina, altri gioiranno con il ricco raccolto!”. Con queste parole Papa Francesco aveva salutato il Brasile alla cerimonia di congedo all’aeroporto di Rio, domenica scorsa. Parole che prenderanno corpo in mille modi nei ragazzi venuti a Rio e che in qualche modo sembrano già essersi rese evidenti nell’incontro vocazionale che il Cammino netocatecumenale ha fatto ieri al Centro Congressi di Rio, quando circa tremila ragazzi hanno manifestato la loro disponibilità a diventare sacerdoti e più di mille ragazze alla vita consacrata. Concretamente, lo hanno reso evidente salendo sul palco allestito all’interno del Padiglione 5 del Centro Congressi, al momento delle chiamate vocazionali. Prima, Kiko Argüello aveva annunciato il kerygma, invitando con forza i giovani presenti e quelli che seguivano fuori, dai maxischermi, per motivi di spazio, ad ascoltare e a credere all’annuncio dell’amore di Dio per loro:
“El pecado original nos obliga…
Il peccato originale ci obbliga a vivere la vita in una cosmogonia il cui asse centrale è la mia felicità: tutto lo vivo per la mia felicità. Si potrebbe dire: vivere per se stessi è normale, tutti gli uomini vivono così. Vivere così, solo per te stesso, cercando solo la tua felicità è invece una condanna così grande, così grande, che Cristo ha dato la sua vita affinché l’uomo non viva più per se stesso, ma viva per Cristo, che è morto e risuscitato per lui. Perché? Perché questo è il kerygma, questa è la notizia che ci salva, perché sappiamo che Dio, risuscitando Cristo dalla morte, ci ha mostrato la verità! E qual è la verità? Cristo crocifisso, questo amore che è apparso nella Croce. In questo amore è stato creato l’universo intero… Dio ha mostrato in Cristo la sua essenza e la sua essenza è quella di “Amarti!”. Amarti, amarci… ma amarci in una forma nuova, non di un amore sentimentale, ma un amore fino a dare la vita”.
Questi 55 mila giovani, provenienti da circa 70 paesi come Argentina, Italia, Spagna, Cina, anche Israele, prima di arrivare a Rio per l’incontro con il Papa hanno annunciato il Vangelo dando la loro testimonianza, pregando, cantando e ballando per le strade e le piazze del Brasile, sono entrati perfino nelle favelas, hanno commosso la gente incontrata. E a loro volta sono stati accolti nelle case delle famiglie brasiliane o hanno ricevuto i pasti da loro. Hanno dormito in scuole, palestre o alberghi e sono giunti pieni di gioia. A presiedere l’incontro, l’arcivescovo di Rio, mons. João Orani Tempesta, che dopo il Vangelo, nell’omelia, ha ricordato che Papa Francesco ha chiesto ai giovani di essere rivoluzionari e andare controcorrente:
“O convite do Senaor a todos nós…
L’invito del Signore a tutti noi è che davanti a tutto il mondo dobbiamo guardare i cristiani in quest’ora così importante in cui il Santo Padre ci invia a evangelizzare, ad andare per le strade a proclamare Gesù Cristo e ancor di più rispondendo alla chiamata del Santo Padre per fare questa esperienza di accoglienza, di camminare nel Signore e di accogliere Gesù risorto ed annunciarlo ai nostri fratelli e sorelle. Dire al mondo che coloro che sono morti risorgono in Cristo, coloro che sono senza vita passano ad avere la loro vita illuminata e a camminare con il Signore. Ciascuno di noi è chiamato a essere testimone di quello che il Signore ha fatto nella nostra vita, ha fatto qui, e ad annunciare ai suoi fratelli e sorelle con molta allegria l’apertura e la generosità". (Donnini)
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