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martedì 14 gennaio 2014

Festa dei Re Magi con gli ebrei alla Domus Galilaeae

 

Video Youtube >>> ALLA DOMUS I MAGI ARRIVANO ANCHE PER GLI EBREI 2014

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Alla Domus i Magi arrivano anche per gli ebrei

È un giorno di festa alla Domus Galilaeae sul monte delle Beatitudini, dove molti ebrei hanno deciso di passare il loro Shabbat in compagnia della comunità neocatecumenale, per la ormai tradizionale “Festa dei Magi”.
 
AMITH
Penso che questo sia un luogo belllissimo, è un luogo che ispira fratellanza, amore e pace tra gli uomini, c'è un'armonia in tutta la struttura, l'architettura della casa, in tutte le piante che ci sono qua, in tutti i sentieri, per tutti i visitatori

La giornata nacque nove anni fa, con l’intenzione di porre le basi per un dialogo con il popolo ebraico a partire da ciò che ebrei e cristiani hanno in comune.
PADRE RINO
Mi ricordo vari anni fa, stavamo celebrando la festa dell'EpifaniaQuell'anno si celebrava l'epifania il giovedì, allora siamo andati a visitare le famiglie dei vari moshaf e kibbutz vicini, abbiamo portato anche un invito in ebraico e la gente, con sorpresa nostra ci ha accolto e ha accettato bene questa proposta e noi diciamo mah vediamo se arriva qualcuno e sono arrivate circa 350 persone. Abbiamo preparato un po' di canti, abbiamo fatto un'agape, un po' di festa, una cosa molto semplice è stata all'inizio e gli ebrei che sono venuti sono rimasti molto commossi, non si aspettavano una accoglienza così e lì abbiamo capito che bisognava veramente aprire questa casa anche al mondo ebraico.

Il programma è iniziato con il canto Shema Israel, alzati Israele, una delle preghiere più sentite della tradizione ebraica, che prevede che venga recitata due volte al giorno; è composta da tre strofe prese dall’antico testamento, che le due religioni hanno in comune, due dal Deuteronomio e una dal libro dei numeri.
L’incontro è, poi, proseguito con un cantico di Isaia: con queste scelte iniziali si è voluto sottolineare come, sebbene riti e tradizioni differiscano, in realtà entrambe le religioni preghino allo stesso modo.
È seguito, poi, il Vangelo di Matteo, cantato da don Francesco Voltaggio, il direttore del seminario Redemptoris mater ospitato dalla Domus. Il passo scelto è stato ovviamente, quello dell’arrivo dei Magi, del loro incontro con Erode e della fuga in Egitto della Santa Famiglia, per sfuggire alla cosiddetta “strage degli innocenti”.

Al termine delle letture, sono state molto applaudite le testimonianze di alcuni seminaristi arabo – israeliani, che hanno raccontato la loro esperienza di avvicinamento al Signore.

GEULA LAPID, KIBBUTZ (...)
È la prima volta, non sapevo cosa sarei andata a vedere, a cosa avrei partecipato. Sono stata molto sorpresa da quello che ho incontrato qua, dal vostro modo di riceverci, dall'ambiente così accogliente, così gioioso, allegro.
VICE SINDACO GERUSALEMME ELAD ALEVI
per me è un onore che hanno invitato me e la mia famiglia, qua mi sento come in famiglia, con i fratelli neocatecumenali, con padre rino, con voi, con tutti.
RAGAZZO TEL AVIV
È una cosa molto interessante, soprattutto perchè viviamo l'uno vicino all'altro, ebrei e cristiani ed è un dovere, dobbiamo conoscere la loro cultura per poter vivere insieme in pace.
I ragazzi del seminario hanno preparato, poi, diversi canti, alcuni di musica classica, altri tipici della tradizione ebraica, che sono stati molto apprezzati e partecipati da parte del pubblico.
La prima parte dell’incontro si è, infine, conclusa con la preghiera per gli ebrei di Giovanni Paolo II.

È stata, poi, la volta dell’arrivo dei re magi che, dopo aver risposto a qualche domanda da parte dei bambini, hanno dato, non solo ai più piccoli, alcuni doni.


MAGIO MATTIA
Per l'ennesimo anno abbiamo festeggiato questa festa che è vicina all'epifania dei tre re magi. È una festa che è ormai una tradizione per la Domus Galilaeae qui vicino a Korazim, sul monte delle beatitudini. Non stiamo facendo altro che mettere in atto  queste parole che ci ha scritto Giovanni Paolo II poco prima di morire nel 2005, quando ha saputo dell'inaugurazione della biblioteca, ecco Giovanni Paolo II ha scritto questa lettera in cui dava un po' l'obiettivo della casa: creare iniziative per un più proficuo dialogo tra cristianesimo e mondo ebraico.
Alla giornata hanno partecipato circa un migliaio di persone, provenienti dai kibbutz vicini alla Domus, ma anche da Gerusalemme e dal deserto del Negev. La festa permette non solo l’incontro, ma anche una maggiore conoscenza tra due comunità che, seppur vicine, hanno da superare un muro fatto di pregiudizi e di passato.
AVIRAM – PROFESSORE DI STORIA – ALTURE DEL GOLAN
Penso che entrambe le religioni provengano dalla stessa sorgente, penso che se anche ebrei e cristiani sono diversi nel loro modo di esprimere la fede, nei loro riti, però hanno un'unica fede, abbiamo un unico Dio e siamo fatti della stessa essenza siamo della stessa radice.
PADRE RINO
Per noi è molto importante in questo dialogo che cadano i muri, che cadano i pregiudizi.
Ecco per noi questi sono semi di una ricostruzione, di una riconciliazione, di un dialogo; è inutile che continuiamo ricorrendo al passato perché non si risolve niente, dobbiamo andare avanti, creare cose nuove, un rapporto nuovo.
C’è da sperare che iniziative come queste si moltiplichino e che ognuno dei presenti si faccia ambasciatore nelle proprie comunità, riuscendo a raggiungere anche chi è più restio, dell’esperienza di accoglienza, di rispetto e di dialogo che ha sperimentato,.


Ilaria Meli

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