Preghiera della strada
Signore, devo uscire di casa,
avvertire che i muri mi stanno stretti,
avvertire che i muri mi stanno stretti,
il tetto mi ruba il cielo, la finestra mi rende spettatore,
la porta mi nega l'avventura e l'orario mi fa perdere l'incontro.
Signore, fammi capire che è consentito
vivere soltanto all'aperto;
si è cristiani soltanto all'aria libera.
la porta mi nega l'avventura e l'orario mi fa perdere l'incontro.
Signore, fammi capire che è consentito
vivere soltanto all'aperto;
si è cristiani soltanto all'aria libera.
Il Vangelo cammina per le strade;
non devo pretendere di muovermi unicamente
se il tempo è bello.
Il Vangelo, come la vita, si vive nelle intemperie,
non devo pretendere di muovermi unicamente
se il tempo è bello.
Il Vangelo, come la vita, si vive nelle intemperie,
in condizioni sfavorevoli;
devo lasciarmi avvolgere dalla nebbia, dal buio della notte,
lavare dalla pioggia, asciugare dal vento, pungere dal freddo,
sentirmi al sicuro nella precarietà,
possedere la certezza del provvisorio.
Bisogna che smetta di incaricare i vestiti
o il termosifone di scaldarmi,
è bello essere obbligato ad accendere il fuoco dentro,
a riscaldarmi dall'interno, a coprirmi delle certezze del cuore,
indovinare il sole oltre lo spessore dei nuvoloni neri,
scoprire il cammino consultando la speranza,
sentire il tempo attraverso il corpo liberato dagli ingombri,
inventare il canto al ritmo dei passi,
sentirmi garantito da ciò che mi sono lasciato alle spalle
e arricchito da tutto quello che non ho più.
Provare la gioia di non possedere niente e quindi di avere tutto.
Si, perché il Tutto può essere contenuto, trovare posto unicamente nel nulla.
Signore, fammi chiudere gli occhi
per essere raggiunto dalla luce,
insegnami ad attendere la luce ad occhi chiusi.
Signore, fammi uscire di casa senza voler
sapere prima che tempo fa:
sulla strada, nell'oscurità, nel gelo,
nella paura, nel vuoto, nell'assenza,
è tempo della tua presenza.
devo lasciarmi avvolgere dalla nebbia, dal buio della notte,
lavare dalla pioggia, asciugare dal vento, pungere dal freddo,
sentirmi al sicuro nella precarietà,
possedere la certezza del provvisorio.
Bisogna che smetta di incaricare i vestiti
o il termosifone di scaldarmi,
è bello essere obbligato ad accendere il fuoco dentro,
a riscaldarmi dall'interno, a coprirmi delle certezze del cuore,
indovinare il sole oltre lo spessore dei nuvoloni neri,
scoprire il cammino consultando la speranza,
sentire il tempo attraverso il corpo liberato dagli ingombri,
inventare il canto al ritmo dei passi,
sentirmi garantito da ciò che mi sono lasciato alle spalle
e arricchito da tutto quello che non ho più.
Provare la gioia di non possedere niente e quindi di avere tutto.
Si, perché il Tutto può essere contenuto, trovare posto unicamente nel nulla.
Signore, fammi chiudere gli occhi
per essere raggiunto dalla luce,
insegnami ad attendere la luce ad occhi chiusi.
Signore, fammi uscire di casa senza voler
sapere prima che tempo fa:
sulla strada, nell'oscurità, nel gelo,
nella paura, nel vuoto, nell'assenza,
è tempo della tua presenza.
"A voi giovani che siete all'inizio della vostra vita, chiedo: avete pensato ai talenti che Dio vi ha dato?
Avete pensato come metterli a servizio degli altri?
Non sotterrate i talenti, scommettete su ideali grandi che renderanno fecondi i vostri talenti!
La vita non ci è data perché la conserviamo gelosamente, per noi stessi, ma perché la doniamo.
Cari giovani, abbiate un animo grande, non abbiate paura di sognare cose grandi".
Avete pensato come metterli a servizio degli altri?
Non sotterrate i talenti, scommettete su ideali grandi che renderanno fecondi i vostri talenti!
La vita non ci è data perché la conserviamo gelosamente, per noi stessi, ma perché la doniamo.
Cari giovani, abbiate un animo grande, non abbiate paura di sognare cose grandi".
- Papa Francesco -
Un giorno San Tommaso d'Aquino visitando San Bonaventura gli dimandò di qual libro più si fosse servito per registrar tante belle dottrine ch'egli avea scritte.
San Bonaventura gli dimostrò l'immagine del Crocifisso, tutta annerita per tanti baci che l'avea dati, dicendo: “Ecco il mio libro, da cui ricavo tutto ciò che scrivo; egli mi ha insegnato tutto quel poco che ho saputo.”
San Bonaventura gli dimostrò l'immagine del Crocifisso, tutta annerita per tanti baci che l'avea dati, dicendo: “Ecco il mio libro, da cui ricavo tutto ciò che scrivo; egli mi ha insegnato tutto quel poco che ho saputo.”
Dio Onnipotente,
che hai inviato il tuo Figlio Gesù
per annunciare la buona novella ai poveri e guarire i malati,
fa che imitiamo San Francesco d'Assisi,
il quale non esitò a seguire le orme del Cristo
nella compassione e nella misericordia
verso i più poveri.
Concedici di rivestirci dei medesimi sentimenti del tuo Figlio,
per poter partecipare alla gioia eterna del tuo regno
insieme al povero Lazzaro,
Lui che è Dio e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
Preghiera Francescana
Buona giornata a tutti. :-)
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