Lc 3,21-22
21Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
COMMENTO DI GIOVANNI
E’ di grande rilievo l’affermazione del ver.21 quando dice che “tutto il popolo veniva battezzato”. Questo, essendo improbabile come fatto concreto, diventa prezioso come significato profondo. Il Battesimo di Giovanni – qui, tra l’altro, egli è già stato imprigionato! – conclude la grande vicenda della Prima Alleanza, ribadendone il valore essenziale di preparazione e di profezia. Israele è pronto a ricevere il Messia del Signore. E, nello stesso versetto, ecco la presenza di Lui, una presenza radicalmente in mezzo alle gente, battezzato tra i battezzati, Dio con noi e Dio tra noi! Da qui, dal nostro stesso grembo, dalla nostra storia comune, partirà l’annuncio della vita nuova e piena, destinata all’intera umanità. Dio è uno di noi!
Con una nota forte ed essenziale, perché si dice che “stava in preghiera”. Celebra la piena comunione tra Dio e il piccolo Israele che Dio ha eletto come suo popolo. Prega perchè è piccolo! Prega perché tutto chiede e riceve dalla bontà e dall’amore del suo Signore. Prega perché ringrazia per tutto il bene che incessantemente riceve. Pregando, celebra la comunione d’amore.
Tale comunione d’amore diventa evento nella discesa dello Spirito Santo. Lo Spirito, dice il ver.22, “discese sopra di lui in forma corporea, come una colomba”: consideriamo con attenzione l’attributo “corporea”. Con Gesù lo Spirito di Dio scende nella concreta realtà, nella “fisicità” dell’umano. Nella storia quotidiana dell’umanità. Siamo al principio e alla fonte di quei “doni dello Spirito” che daranno nuova luce e potenza all’umile esistenza umana.
La voce dal cielo proclama la realtà, il mistero e la potenza di Gesù: “Tu sei il Figlio mio, l’amato”(ver.22). E anche questo sarà principio e fonte della “divinizzazione” dell’umanità. Non quella cattiva suggerita ai progenitori dal serpente come rapina e conquista, ma come frutto prezioso dell’amore di Dio per l’umanità che porterà Gesù fino alla Croce. Fino al totale dono di Sé. Come l’antica elezione di Israele custodiva la promessa della salvezza per tutti i popoli, così la condizione assolutamente unica del Figlio, l’“Amato”, è principio e fonte della paternità di Dio per tutta l’umanità.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Lc 3,23-38
23 Gesù, quando cominciò il suo ministero, aveva circa trent’anni ed era figlio, come si riteneva, di Giuseppe, figlio di Eli, 24 figlio di Mattat, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innai, figlio di Giuseppe, 25 figlio di Mattatia, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggai, 26 figlio di Maat, figlio di Mattatia, figlio di Semein, figlio di Iosec, figlio di Ioda, 27 figlio di Ioanàn, figlio di Resa, figlio di Zorobabele, figlio di Salatièl, figlio di Neri, 28 figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, 29 figlio di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattat, figlio di Levi, 30 figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliachìm, 31 figlio di Melea, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natam, figlio di Davide, 32 figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Naassòn, 33 figlio di Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda, 34 figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor, 35 figlio di Seruc, figlio di Ragàu, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, 36 figlio di Cainam, figlio di Arfacsàd, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamec, 37 figlio di Matusalemme, figlio di Enoc, figlio di Iaret, figlio di Maleleèl, figlio di Cainam, 38 figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.
Riconosciamo ancora una volta il grande regalo di poter ascoltare la Parola in lettura continua. Così oggi possiamo cogliere con immediatezza il rapporto tra quell’unico Figlio, l’Amato (!), e tutta la storia precedente, tutto Israele, ma quindi con tutta l’umanità! Si va fino ad Adamo, e quindi anche a tutti i popoli che sono nati in collegamento con Israele e la sua storia. La Persona e la Pasqua di Gesù raccolgono insieme tutta l’umanità fin dal principio. Il testo originale non ha la ripetizione continua di “figlio di..”, e ancor più si percepisce come Lui, che è il Figlio di Dio, sia anche il Figlio dell’Uomo, in quella “ascensione” della storia fino ai progenitori: “…era figlio, come si riteneva, di Giuseppe, di Eli, di Mattat, di Levi….”. Dove al ver.23 è detto nella versione italiana che “…incominciò il suo ministero…”, propriamente non c’è l’espressione “il suo ministero”, ma, con un participio presente, si dice “cominciante..”, “..era Gesù cominciante..”. Il termine è di grande rilievo, perché ci ricorda la prima parola della Bibbia, “In principio…”, e l’inizio del vangelo secondo Giovanni: “In principio era il Verbo…”. Dunque, con Gesù, siamo al vero “principio, rispetto al quale la creazione e la storia precedenti sono preparazione e profezia. E’ certamente vero che inizia il suo ministero, ma, ben di più, Lui stesso è il principio della nuova creazione e della nuova storia di tutta l’umanità.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Riconosciamo ancora una volta il grande regalo di poter ascoltare la Parola in lettura continua. Così oggi possiamo cogliere con immediatezza il rapporto tra quell’unico Figlio, l’Amato (!), e tutta la storia precedente, tutto Israele, ma quindi con tutta l’umanità! Si va fino ad Adamo, e quindi anche a tutti i popoli che sono nati in collegamento con Israele e la sua storia. La Persona e la Pasqua di Gesù raccolgono insieme tutta l’umanità fin dal principio. Il testo originale non ha la ripetizione continua di “figlio di..”, e ancor più si percepisce come Lui, che è il Figlio di Dio, sia anche il Figlio dell’Uomo, in quella “ascensione” della storia fino ai progenitori: “…era figlio, come si riteneva, di Giuseppe, di Eli, di Mattat, di Levi….”. Dove al ver.23 è detto nella versione italiana che “…incominciò il suo ministero…”, propriamente non c’è l’espressione “il suo ministero”, ma, con un participio presente, si dice “cominciante..”, “..era Gesù cominciante..”. Il termine è di grande rilievo, perché ci ricorda la prima parola della Bibbia, “In principio…”, e l’inizio del vangelo secondo Giovanni: “In principio era il Verbo…”. Dunque, con Gesù, siamo al vero “principio, rispetto al quale la creazione e la storia precedenti sono preparazione e profezia. E’ certamente vero che inizia il suo ministero, ma, ben di più, Lui stesso è il principio della nuova creazione e della nuova storia di tutta l’umanità.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
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