M. Pozza -(Don Spritz)
Schio, Don Spritz
Don Spritz a Ca' Trenta punta sui giovani
SCHIO.
Don Spritz anima la festa della comunità di Ca'Trenta.L'entusiasmo ed il carisma di don Marco Pozza, giovane sacerdote del carcere di massima sicurezza Due Palazzi, hanno conquistato i numerosi fedeli che, ieri sera, hanno gremito la chiesa del quartiere scledense per ascoltare la presentazione del suo ultimo libro."Vorrei farvi tornare a casa con un pò di speranza in più" afferma l'esuberante sacerdote prima di immergersi in un lungo discorso durante il quale non solo ha ricordato la sua infanzia e gli insegnamenti del Vangelo, ma anche citato la voglia di cambiamento che, grazie a Papa Francesco, sta stravolgendo i severi canoni ecclesiastici e rinvigorendo lo spirito dei fedeli."Papa Francesco uomo di periferia predica ai parroci di stare fra gli uomini e di non chiudersi nelle sacrestie- afferma grintoso Don Pozza- La mia chiesa è fatta di persone, circa 900 uomini che non sono nati delinquenti, ma che hanno compiuto gesti di delinquenza ed ora stanno pagando per le loro colpe. Si può essere soli in mezzo al deserto così come fra mille persone, ed il mio obiettivo è far capire agli uomini del carcere che non sono soli, ma che il Signore è con loro".Il sacerdote ha poi rivolto un appello ai presenti "Ascoltate i giovani, non lasciateli soli, ma incoraggiateli a inseguire i loro sogni".
M. Pozza, L'imbarazzo di Dio,
San Paolo, Milano 2014
"Sfavillano d’una luce tumultuosa e selvaggia: nel mattino scarmigliato di Nazaret e in quello arruffato di Cafarnao, come nel meriggio riluttante del Golgota e in quello lento di Emmaus. Su trame tormentate, una ciurma d’umani dispiega un’avventura profondamente e disperatamente seria, quella dell’essere braccati dal Cielo: sorpresi dalla Grazia, sorprenderanno la disgrazia. Tra vigne dorate, confusione di popoli e palme di dattero, un anticipo d’Eterno su trame d’imbarazzo.Il Cielo li sorprese acquartierati sulla soglia del loro daffare quotidiano: pescatori, fonditori, tessitori e portatori d’acqua. Coloro che in essi s’imbatterono dopo quell’incontro li annusarono col rossore sulle gote e la fretta come mantello: imbarazzati e imbarazzanti.Tutto cominciò a Nazaret, un pugno di capanne fatte con l’argilla secca: «Lo chiamerai Imbarazzo». Un giorno si fece carne e scompigliò la storia. Imbarazzandola nel colorato bailamme di periferia".
(dalla quarta di copertina)
Una rilettura meditata e piena di passione dei vangeli, dell’inesauribile sorpresa che racchiudono, dell’imbarazzo che suscita il Dio che in essi sceglie gli ultimi per farne destinatari dell’amore più grande. Un sussurro d’anima che si legge con il pudore di una confidenza e lo stupore di una poesia di vita e di speranza.
Don Marco... (don Spritz)
Don Marco Pozza (Calvene, 21 dicembre 1979) è un sacerdote creativo e poliedrico. Teologo e parroco della parrocchia “Due Palazzi” – carcere di massima sicurezza di Padova – ha conseguito il Dottorato in Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana (dicembre 2013) con una dissertazione sul rapporto tra letteratura, teologia e immaginazione a partire da Cittadella, opera postuma dello scrittore francese Antoine de Saint-Exupéry, sotto la guida del gesuita irlandese Michael Paul Gallagher. Editorialista di Avvenire e scrittore per la casa editrice San Paolo, nei suoi numerosi incontri pubblici e nella sua opera scritturistica tenta di dare voce ad un cristianesimo dell'innamoramento, laddove la fede non sia solo sapere ma ancor prima sapore esapienza. Sacerdote dal linguaggio giovane e spigliato, per il mondo giovanile ha dichiarato da subito la sua preferenza.Qualora gli toccasse un giorno l'onere di scrivere un documento magisteriale, ha già depositato l'incipit della sua enciclica programmatica: «Ho odiato ogni minuto di allenamento ma mi dicevo: non rinunciare. Soffri ora e vivi il resto della vita da campione» (Cassius Marcellus Clay). A metà strada tra lo sport e il Vangelo: per permettere ad ognuno di immaginarsi la vita da protagonista.
>>> PUBBLICAZIONI
>>> Amico, nonostante.
di Maddalena Negri
“Sarò tuo amico se…”
“Lascia stare. Io sono amico nonostante”
(Dino Basili)
Questi gli ultimi contributi pubblicati:
Gli Appuntamenti della SettimanaLUNEDÌ 9 FEBBRAIO 2015
- Dalle 9 alle 10, don Marco Pozza sarà ospite del contenitore di Tv2000 "Bel tempo si spera" (Canale 28 Sky, Canale 140, tivùsat 18).
MARTEDÌ 10 FEBBRAIO 2015
- Alle 20.30, a Pontelongo (PD), presso la Sede Municipale "Villa Foscarini Erizzo" - Sala Consiliare "Michele Angelini" (Via Roma, 271, 35029, Pontelongo), don Marco Pozza sarà presente all'incontro pubblico dal titolo «Ruolo della famiglia, l'equilibrio giusto».
MERCOLEDÌ 11 FEBBRAIO 2015
- Alle 20.30, a Vicenza, presso la Chiesa di S. Bertilla (Via Antonio Federico Ozanam, 1, 36100, Vicenza, VI), don Marco Pozza sarà presente all'incontro/dibattito per scuotere e risvegliare il cuore dal titolo «Il Vangelo è questione di stile».
VENERDÌ 13 FEBBRAIO 2015
- A Thiene (VI), presso la Scuola di Formazione Teologica del Centro Parrocchiale "Antonio Ferrarin" (Parrocchia San Vincenzo, Piazza del Giubileo, 6 - Thiene), continuano le lezioni: dalle 9 alle 11 ci sarà la quinta lezione del corso di don Marco Pozza, dal titolo «Gesù di Nazareth. I passi scalzi della Bellezza».
SABATO 14 FEBBRAIO 2015
- A Thiene (VI), presso la Scuola di Formazione Teologica del Centro Parrocchiale "Antonio Ferrarin" (Parrocchia San Vincenzo, Piazza del Giubileo, 6 - Thiene), continuano le lezioni: dalle 20.30 alle 22.30 ci sarà la quinta lezione del corso di don Marco Pozza, dal titolo «Gesù di Nazareth. I passi scalzi della Bellezza».
- Nel numero 21 di CREDERE, oggi in edicola, intervista a don Marco Pozza. Nell'occasione verrà presentato anche il percorso degli inserti della Quaresima, curati da don Marco, che saranno contenuti nei successivi sette numeri della rivista (da staccare e conservare).
Prossimamente...
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Il frutto dei talenti: incontro con Don Marco Pozza
DIOCESI
– Giovani e non solo, da ogni parte della diocesi, hanno riempito la chiesa Madonna del Suffragio di San Benedetto del Tronto, la sera di Giovedì 7 Marzo, per condividere un momento di riflessione e preghiera con Don Marco Pozza, nel suo inconfondibile stile.
Don Marco, cappellano del carcere di Padova, vive con grande entusiasmo la testimonianza del Vangelo, portandola ai giovani nei luoghi della quotidianità e del divertimento, con simpatia e serietà, affrontando nel Vangelo la sofferenza di ogni giorno, che ha incontrato non soltanto all’interno del carcere, ma anche nelle vite difficili dei ragazzi della sua parrocchia. Don Marco ha condiviso con i presenti alcuni quadri significativi della sua vita famigliare e della sua vita consacrata, mostrando come il Signore operi nell’una e nell’altra, ma anche come in ogni situazione ci sia chiesto di fidarci di Lui e degli altri.“Ci sono persone che muoiono nuove di stecca“, ha sottolineato Don Marco nel corso della serata, “persone che per paura del futuro e della sofferenza, rimangono assolutamente ferme. Quando arrivano alla fine della loro vita, queste persone non hanno ancora cominciato a vivere”. Questo ha trovato riscontro in una pagina del Vangelo di Matteo, la parabola dei talenti (Mt 25, 14-30), dove la figura del servo che nasconde l’unico talento affidatogli dal padrone può ben rappresentare la paura che oggi molti giovani vivono, il terrore per un futuro incerto che ci fa chiudere in noi stessi, ci fa nascondere quanto di bello c’è in noi. L’invito che don Marco assieme al Vangelo ha rivolto a tutti, è stato quello di rischiare ogni cosa per Cristo, rischiare di perdere quanto di prezioso si ha per metterlo a frutto, per portarlo agli altri e per vivere a pieno.“Nella storia, i grandi uomini sono stati quelli che hanno saputo rischiare. Avendo quasi sempre un solo talento, questi uomini hanno voluto puntare su di esso; a causa sua hanno dovuto accettare la sconfitta e l’umiliazione che ne deriva, ma non si sono mai arresi. Ogni grande scoperta viene dopo centinaia di fallimenti”. Solo avendo il coraggio di affrontare a testa alta il fallimento e le situazioni negative, ha testimoniato Don Marco, si può vivere davvero.Alla fine dell’incontro è intervenuto anche il nostro Vescovo Gervasio Gestori che ha ricordato come è importante affidarsi a Gesù.
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