La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia.
Se qualcuno ha accolto questo amore che gli ridona il senso dell vita come può contenere il desiderio di comunicarlo agli altri?
Per questo la Chiesa è inviata in una missione permanente.
Papa Francesco
Vangelo Mt. 9,35-10,1.6-8
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi insegnando nelle sinagoghe, predicando il vangelo del Regno e curando ogni malattia e infermità.
Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!”.
Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità. E li mandò con questa ingiunzione: “Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino.
Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.
IL COMMENTO
Lo sguardo di Dio sul mondo è negli occhi pieni di compassione di Gesù. C'è chi guarda le folle per esaltarsi, chi per lucrare un buon incasso al botteghino, chi per spuntarla con l'auditel, chi persoggiogarle e usarle a piacimento. C'è anche chi guarda le folle con fastidio, chi non sopporta l'odore della gente ravvisandovi sempre e comunque orde di barbari. Gesù no. Gesù guardando le folle posa lo sguardo nello sguardo di ciascuno, i suoi occhi planano nella vita e nel cuore di tutti. Uno per uno. E ne coglie le sofferenze, i turbamenti, le ansie e i dolori. Lo sguardo di Gesù tocca il vuoto di ogni uomo e ne intercetta lo smarrimento. Solo Lui ci vede, in famiglia come a scuola, al lavoro e ovunque, come "pecore senza pastore". Le folle e ciascuno, perchè per Gesù la folla non è mai anonima, come lo è per chi cerca il proprio interesse e considera gli altri, tanti o pochi, dei semplici codici a barre da collezionare per guadagnare ad ogni costo. Gesù è il pastore che conosce le pecore una per una. E offre la sua vita per loro. Il mondo è pieno di mercenari che vengono per approfittarsi e rubare l'anima, spadroneggiando sulla vita delle folle, dando ad esse in pasto spettacoli truculenti, pane e circenses, addomesticandone il cuore con falsi amori e passioni, silenziandone l'anima con false certezze. Emissari del mentitore e nemico dell'uomo hanno pronta la lama da vibrare dritta nel petto, "Dio non esiste, fa quello che credi, non c'è alternativa". Il demonio si appropria delle pecore, le inganna e le getta nella disperazione, senza pastore. Gesù invece entra per la porta, mira dritto alla soglia del cuore, sa come aprire, conosce i desideri e le attese. Gesù di tutti sa il nome, e per nome chiama ciascuno; è l'uomo, l'irripetibile che è ciascun uomo, l'unico suo interesse. La vita, la salvezza, la felicità d'ogni uomo. Oggi il suo sguardo si stende sul mondo come su ognuno di noi. Anche oggi la sua infinita compassione invia la Chiesa sulle strade del mondo a bussare alla nostra vita. L'amore gratuito che sana le infermità, la lebbra del cuore e dell'anima, che risuscita la speranza. Gratuitamente. Salvati senza condizioni se non quella di acccogliere quanto di più gratuito esista: l'amore infinito di Dio. Immersi in esso siamo inviati anche oggi ad essere lo sguardo di Gesù sul frammento di mondo che ci è assegnato. In ogni circostanza non dimenticare la gratuita che ha cambiato la nostra vita. Predicare il Regno che viene attraverso di noi, che nulla esige, l'unico posto dove l'altro può essere quello che è. Con noi la Chiesa dove abbiamo ricominciato ad essere persone perché amate in tutto quello di noi che il mondo aveva disprezzato. Sì, la Chiesa giunge oggi a colazione, a pranzo e a cena, davanti alla televisione e facendo il bucato, ovunque saremo. E la Chiesa annuncia, con Parole autentiche che si compiono, il Vangelo che tutti stanno aspettando. Proprio la missione è la connotazione vera dell'Avvento. Noi attendiamo il Signore preparando le sue strade annunciando il suo Avvento certo. Lo annunciamo spandendo il suo profumo, facendo assaporare a tutti le sue primizie vive in noi. Il maranathà della Chiesa, di oggi e di ogni giorno, è l'annuncio gratuito del Vangelo mentre percorre tutte le città, alle pecore perdute di Israele e al mondo intero.
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