Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

sabato 21 giugno 2014

Non preoccupatevi del domani.

Solennità del Corpus Domini. Anno A





Non si scappa. Il nostro cuore non può sopravvivere ai compromessi. Anche se la nostra vita ne è piena, non possiamo servire a due padroni: amare mammona, il denaro, significa odiare Dio. Basta questo per inchiodarci. Amare e odiare. Se il cuore è attaccato al denaro, ovvero lo "ama", sta odiando Dio. Odiare. Non è un caso se Giuda appare nel Vangelo come l'apostolo che teneva la borsa... Non si scherza. Chi ha conosciuto davvero il Signore e gli appartiene non può legarsi in nessun modo al denaro e agli idoli di questo mondo. Pena la schizofrenia, e finire strappati nell'anima, lacerati nel cuore, folli nella mente: vivere da pagani avendo ricevuto il seme della vita divina ed eterna. Come camminare sulle mani, o fiondarsi a retromarcia in autostrada. Moriamo noi e muoiono gli altri. Perché un cristiano che ama mammona è uno scandalo che uccide, impedendo di vedere e accogliere Cristo. Un cristiano che cerca di assicurarsi il domani, che vive nell'angoscia del futuro, che accumula, che guarda tutto con gli occhi di un agente di borsa, e' lo scandalo piu' grande. Odia Dio, odia il suo amore, la sua misericordia, odia la croce. Non crede nel potere di Gesu', e ogni suo rapporto sara' viziato dal sospetto, dal timore, dalla ricerca spasmodica di una sicurezza che, comunque, la carne e il denaro non potranno offrirgli. Ma Gesù ci annuncia ancora una volta chi siamo, per aiutarci a scoprire che peso abbia oggi mammona nella nostra vita. E' la via più semplice per scoprire quello riservato invece a Dio. Il mondo è mosso dal denaro: i voti delle elezioni politiche si spostano a seconda delle politiche economiche, e premiano chi promette abbassamenti delle tasse e buste paga più robuste, bastano ottanta euro al mese, anche se poi legifereranno a favore delle nozze gay, dei diritti che tolgono i diritti ai più deboli, e divorzi più rapidi, e fecondazione eterologa, e aborto ed eutanasia. Il mondo e chi gli appartiene guarda innanzi tutto al portafoglio. E' li' il suo cuore. Non cosi' per chi ha conosciuto il Signore. Chi ha fatto esperienza della sua misericordia non ci pensa due volte a spargere olio di nardo costosissimo, la propria vita consegnata totalamente al Signore. Chi ha conosciuto l'amore di Dio getta via tutto quanto ha per vivere perche' sa che la propria vita non viene dai beni, ma da Dio. Un cristiano e' diverso dai "pagani", da ogni altro uomo perche' ha dentro un'altra vita, perche' vive nascosto con Cristo in Dio e sperimenta, nella precarieta' di ogni giorno, la mano provvidente di suo Padre.  Amare Cristo oggi e' vendere tutto, lasciare vuoto il nostro cuore per Lui. Impossibile per le nostre forze, per le nostre menti. Ma possibile a Lui. Cerchiamo Lui, il Regno di Dio, la sua giustizia crocifissa che dona e perdona; oggi, e ogni istante, in ogni evento, in ogni decisione, in ogni pensiero, in ogni parola. Accostiamoci allora al Signore, con cuore contrito, e supplichiamo che compia in noi questa parola, che ci faccia quello per cui siamo stati eletti ancor prima di venire al mondo. Cristiani come San Francesco che, colmo dell’amore di Cristo che aveva imparato a riconoscere, s’era ritrovato a denudarsi dinanzi al padre della carne: aveva ormai odiato mammona per rivestirsi della veste più bella, la misericordia del Padre celeste capace di operare l’impossibile. L’amore di Cristo che, rinato libero come un passero e bello come i gigli, ha annunciato lieto al mondo intero.
QUI IL COMMENTO APPROFONDITO




L'ANNUNCIO
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammóna.
Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito?
Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena».
 
 (Dal Vangelo secondo Matteo 6, 24-34)


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