Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

sabato 23 agosto 2014

Commento al Vangelo della XXI domenica del tempo ordinario. Anno A

I peccatori non hanno altra "chiave" per entrare in Cielo che le membra di Cristo zenit.org

Commento al Vangelo della XXI domenica del tempo ordinario. Anno A

 Takamatsu, (Zenit.org) Don Antonello Iapicca

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XXI Domenica del T.O. Commento di don Fabio Rosini

 Vangelo Mt 16, 13-20
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

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Domenica 24 agosto 2014   tiraccontolaparola.it   Paolo Curtaz

24 agosto 2014 - Fede e chiavi
Ci sono mille volti di Dio, come ci sono mille volti di Cristo.
Basta fare una breve carrellata nelle rappresentazioni artistiche della storia recente per vedere quanti “gesų” ci siano le nostre vite.
Ho in mente la litografia che mia nonna teneva sopra il lettone matrimoniale, la raffigurazione di un Sacro Cuore con un improbabile Gesų dagli occhi azzurri, un’immagine che a lei suscitava devozione mentre a me, neoconvertito che meditava davanti all’asciutta icona del Pantocrator di Rublev, dava un senso di fastidio.
Č cosė: ognuno ha un approccio diverso al rabbė di Nazareth, ognuno č influenzato dal modo con cui lo ha conosciuto, dalla forza di convinzione di chi gliene ha parlato. Quanti adulti incontro che portano ancora nel cuore l’immagine di un Gesų sdolcinato acquisita nell’infanzia grazie alla disponibilitā di una pia catechista! O quanti, ancora, nutrono diffidenza n ei suoi confronti perché indottrinati da una suora severa o un prete inacidito che predicavano un Gesų buono ma severo, in cui la giustizia finiva col prevalere sulla misericordia!
Gesų ci sfugge, continuamente.
Le rappresentazioni che facciamo di lui, che ci fanno di lui, invecchiano precocemente.
Il gossip che riguarda il Signore ha il fiato corto.
Notizie
Si parla ancora di Gesų, fuori dalle chiese.
Fatevi un giro in libreria e vedrete quanti testi hanno a che fare con quell’ebreo marginale vissuto duemila anni fa! Basta un romanzo ben congeniato per suscitare un vespaio di riflessioni, dibattiti al calor bianco.
Chi č stato Gesų?
Un grande profeta? Un illuso? Un idealista? Uno dei tanti uomini che periodicamente accendono la speranza nel cuore di un’umanitā fragile e disincantata?
Sono contento quando si parla del Signore, davvero.
Cristo rappresenta un problema per l’uomo che riflette, come scriveva argutamente il grande Goehte.
E vorrei che noi cristiani dedicassimo del tempo a conoscerlo meglio.
A leggere dei testi adeguati, seri, basati su dati storici e scientifici, per recuperare il senso storico di Gesų, il suo messaggio, al sua pretesa messianica. Senza scorciatoie, senza dar troppo peso alle tante parziali visioni di Gesų che ancora oggi i veggent i di moda ci comunicano.
Bingo
Ma, dopo avere studiato ben bene, dopo avere toto Gesų dalla nebbiolina della leggenda e della devozione, ci troviamo necessariamente a doverci schierare. Non facciamo i turisti, quando abbiamo a che fare col Signore, prima o poi la domanda birichina, secca, asciutta, raggiunge il nostro cuore.
Chi sono io per te?
Č una domanda che ci viene rivolta personalmente, senza possibilitā di fuga. Ci mette all’angola, stana le nostre presunte certezze, ci obbliga a svestire i panni dello scettico o del saputello e ci inquieta, nel profondo.
Chi č per me Gesų?
Questa č la domenica della domanda.
La domanda che toglie Gesų dalla naftalina.
Cortesie
ŦChi sono io, per te?ŧ.
Simone il pescatore osa, si schiera.
Gesų č uomo pieno di fascino e di mistero.
Di pių. Č un profeta.
Di pių. Č il Messia.
Facile dirlo, per noi. Ma per chi stava lė con lui, con il falegname di Nazareth, č un’affermazione sconcertante. Gesų non era un uomo di cultura, e neppure religioso. E non era neanche tanto devoto, permettendosi di interpretare liberamente la Legge (riportandola all’essenziale, in veritā).
Per Simone, dire che Gesų č il Cristo č un salto mortale.
E Gesų gli restituisce il favore.
Simone dice a Gesų: “Tu sei il Cristo”, che significa: “Tu sei il Messia che aspettavamo”, una professione di fede bella e buona e, decisamente, ardita.
Pietro, riconoscendo nel falegname l’inviato di Dio, fa un salto di qualitā determinante nella sua storia, un riconoscimento che gli cambierā la vita.
Gesų gli risponde: “Tu sei Pietro”.
Simone non sa di essere Pietro. Sa di essere cocciuto e irruente. Ma, riconoscendo in Gesų il Cristo, scopre il suo nuovo volto, una dimensione a lui sconosciuta, che lo porterā a garantire la saldezza della fede dei suoi fratelli.
Pietro rivela che Gesų č il Cristo, Gesų rivela a Simone che egli č Pietro. Scambio di cortesie.
Quando ci avviciniamo al mistero di Dio, scopriamo il nostro volto; quando ci accostiamo alla Veritā di Dio riceviamo in contraccambio la veritā su noi stessi.
Confessare l’identitā di Cristo ci restituisce la nostra profonda identitā
Il Dio di Gesų non č un concorrente alla mia umanitā.
Il garante
La fede di Pietro, ora, č pronta. Potrā assicurare la fede dei fratelli.
Avrā in mano le chiavi del palazzo, come ai tempi dei re d’Israele.
Isaia se la prende contro Sebna, un funzionario corrotto del palazzo del re che sarā sostituito da Eliakim. Un avvicendamento perso nelle nebbie della storia che la liturgia rilegge come una profezia. Il passaggio di consegne avverrā restituendo il mantello e le chiavi del palazzo.
La Chiesa ha in mano le chiavi del Regno, non per blindarlo, ma per spalancarlo ad ogni cercatore di Dio.
Berlino...
Qualcuno vuole e puō venire con me a Berlino per 4 giorni a fine ottobre? Iscrizioni prorogate a fine agosto, ma sbrigatevi!
http://www.tiraccontolaparola.it/download/ita_Viaggio_Berlino_2014_10.pdf

 

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