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Berlicche e la Pope star
Mio caro Malacoda,
come di consueto le tue “proposte operative” lasciano trapelare un dilettantismo preoccupante. Se non avessi già dato prova sicura della tua malafede ti si potrebbe credere un infiltrato del Nemico. Più volte ho avuto modo di segnalare all’Amministrazione Pandemoniale che in fasi come questa, decisive, occorrerebbe ben altro che uno sparuto drappello di tirocinanti. Ma, d’altro canto, questo passa il convento –pardon, l’Inferno!
Ciò detto, veniamo a noi.
Non mi stancherò mai di raccomandarti di non sottovalutare il Nemico, per quanto comprenda appieno il tuo disgusto per le Sue bassezze prive di ogni indegnità, a cominciare da quella insana passione per la materia: carne, pane, pietra, terra, ecc. Tutto ciò ha a che fare, rammentalo bene, con la Sua disdicevole usanza di farsi cibo per concedersi alle proprie creature. Egli, già te ne ho fatto menzione, si prefigge il folle proposito di voler accordare liberamente le volontà dei Suoi figlioli alla propria.
Fu Nostro Padre che sta laggiù a insegnarci invece che è l’uomo ad essere, prima di tutto, cibo. Il nostro ideale è bulimico, come la bestia dantesca «che mai non empie la bramosa voglia, e dopo ‘l pasto ha più fame che pria». A che aneliamo se non a schiacciare, sottomettere, assorbire la volontà umana nella nostra? Se diamo impressione di concedere libertà agli esseri umani è solo per meglio asservirli, in seguito, al nostro Ego.
Ad ogni modo l’Avversario, bisogna riconoscerlo, gioca la Sua partita con grande abilità strategica. E sia, concediamolo pure! L’astuzia non Gli fa difetto. Non bastava, no di certo!, essersi fatto carne – e non carta. Ha anche spinto i Suoi a raccogliersi non solo intorno a un messaggio, ma attorno a uomo con un volto e una storia. Tra Nostro Padre e i figli del Nemico è stata eretta – orrore degli orrori! – una Roccia di carne incrollabile.
Questa Sua mossa, indubbiamente, non giova a semplificare i nostri piani. Tuttavia, caro Malacoda, in questi millenni non siamo rimasti a guardare. Il Consiglio Superiore di Tentazione ha escogitato da tempo efficaci contromisure. Dal canto nostro possiamo sempre contare sulla liquidità. Ah! non ci è mai mancata, la liquidità. Nostro Padre ha sempre concluso ottimi affari con Mammona. Per questo ciò che scorre, come ciò che striscia, è affar nostro. La volontà liquida delle “correnti” che con prepotenza trascinano le folle annichilendo ogni segno della loro esistenza, il flusso irresistibile del tempo che divora i propri figli alla maniera di Crono, tutto questo è il nostro elemento naturale.
Ti sarai accorto, voglio sperare, del fatto che i servitori del Nemico nulla temano di più della confusione. Questo perché Egli ama comunicarsi alle anime in un’atmosfera di pudore e discrezione, nel silenzio e nella solitudine. Ciò sempre per via, avrai capito, della Sua sciocca premura per gli esseri umani, come se Egli disdegnasse di forzarli. Come temesse, piegando le loro fragili volontà, di far torto a quelle misere, insignificanti nullità.
Già Nostro Padre Laggiù tentò di confondere il Figlio del Nemico nel deserto, squadernandogli innanzi un intero campionario di illusioni. Tentativo di gran genio, purtroppo non coronato dal successo che avrebbe meritato. Ma oggi, Malacoda, possiamo contare su circostanze assai più vantaggiose.
Ricorda: l’attacco frontale alla Roccia del Nemico di rado ripaga gli sforzi. La cortina di ferro ha fatto il suo tempo. L’esperienza ci ha insegnato che il lavorio ai fianchi è di gran lunga il più proficuo. Cercare di scalfire direttamente la dura e impenetrabile Roccia è improduttivo. Meglio allora celarne i lineamenti sollevandole attorno una cortina di fumo. Sfumare i contorni, capisci? Se non possiamoabbattere possiamo sempre corrompere. Al posto della realtà, la favola, il sogno, il miraggio! Sostituisci alla Roccia il Palcoscenico, fa’ che la Pietra diventi Idolo, lancia Pietro come Pope star!
Abbi dunque cura di suscitare attorno alla persona privata del pontefice uno stato di veglia febbrile, così da caricare i suoi gesti, in particolare i più insignificanti, di una allure arcana, inattingibile alla massa dei comuni mortali. Soprattutto, è di vitale importanza incoraggiare qualunque genere di speculazione fantasiosa e sconclusionata a riguardo di ogni sua mossa, di modo che la minima movenza della Pope star, finanche la postura o la mimica facciale, appaia ai più come novità radicale e rottura col passato, meglio se più recente.
Ogni esaltazione collettiva gioca a nostro favore. Il disappunto vi fa regolarmente seguito e nulla è più facile per noi che trasformare in violenza cieca il fondo cupo e irrazionale delle masse. Tutta la filosofia infernale in fondo altro non è che una tecnica del linciaggio. Anche tu ricorderai con diletto come una folla dapprima osannante abbia successivamente intonato il crucifige per quel maledetto Nazareno…
Potrai avvalerti all’uopo del mass-media system, questa meravigliosa invenzione (stavo per dire diavoleria) moderna. Il Nemico, devi sapere, a causa di quella Sua stucchevole infatuazione per gli organismi viventi predilige tempi lunghi e dilatati per sedimentare in profondità nell’intimo dei Suoi figli. C’è qualcosa di detestabilmente materno, un nauseabondo sentore di femmineo in questa crescita interiore e paziente, misteriosa e invisibile – comprenderai meglio, ora, perché Nostro Padre abbia tanto in odio la Donna.
Not in Our Name! Le nostre parole d’ordine sono: rottura, separazione, isolamento, disarticolazione.
Ora, perfino dagli opuscoletti della Casa di Correzione per Tentatori Incompetenti puoi apprendere che queste sono le note dominanti del mondo in cui vive il tuo paziente. Quegli adorabili saccenti di sociologi (a proposito: quanto sono utili alla Nostra Causa, tienili da conto) hanno anche coniato dei divertenti nomignoli (“società istantanea”, “società liquida”). Se fossimo mossi – ma non lo siamo, il va de soi – da intenzioni più caritatevoli non ci potremmo esimere dal far vacillare le loro pretese di autosufficienza. Sarebbe più corretto dire infatti che certe brillanti definizioni sono state “adottate” a loro insaputa, non senza cioè i discreti suggerimenti del nostro solerte Ufficio Disinformazioni.
Comunque sia, lungi da noi voler rinnegare i vantaggi cagionati da un cosiffatto stato di cose. Pensa a come una società in stato di liquidazione permanente e centrata sull’istante agevoli eccezionalmente il perseguimento dei nostri scopi! Là dove non vi sono che istanti isolati e successivi può darsi solo una linea di fratture giustapposte. Una vera bolgia, insomma. Non pare anche a te di respirare, si fa per dire, una soffocante aria di casa? Certo non un clima propizio, ne converrai, a quella lenta gestazione delle anime praticata dal Nemico.
Considera che il tuo paziente, solo che lievemente si scosti da Lui, subito si troverà immerso, con tutti i suoi sensi, in uno stato di frenetica sovraeccitazione. A tenerlo lontano dall’orazione, che lo ricondurrebbe nelle Sue braccia, provvede lo spirito d’agitazione universalmente diffuso dai media. Raramente, te lo confesso, ho percepito con tale intensità una simile spasmodica tensione verso l’effimero, l’istante e l’immediatamente visibile! C’è da restare ammirati! Per non parlare di quanto sia congeniale alle nostre operazioni questa loro onnipresente invasività sonora, così idonea a scacciare il silenzio.
Noi detestiamo il silenzio. Il Nemico, come sai, se ne serve per tendere i Suoi agguati alle anime. Che pusillanime! Agire di soppiatto, furtivamente, come un ladro nella notte, quando potrebbe, solo che si degnasse di innalzare con potenza il proprio Verbo, sovrastare ogni suono dell’universo! Nostro Padre, al contrario, è un vero patito del Rumore. Non v’è angolo dell’Inferno che non sia soverchiato da un grido d’angoscia, ovunque vi riecheggia il frastuono assordante e spietato della Forza che schiaccia e calpesta!
Vedrai, vedrai con che maestria la cosiddetta “stampa libera”, una volta dis-orientata a dovere, saprà enfatizzare ogni scarmigliatura della chioma petrina, dibattere all’infinito sulla più minuta piega delle vesti della Pope star. Ci sono “opinionisti” di gran talento in grado di passare al setaccio di una morbosa curiosità ogni singola sfumatura dei gusti privati del Suo Vicario, autentici portenti capaci di disquisire con maniacale precisione di mozzette, pianete e apparati della curia romana senza mai nominare il Nemico!
Fomenta e spargi a piene mani la «oscura gioia della chiacchiera», così che la ciarla a ciclo continuo conduca a discettare al contempo di tutto e di nulla, con presunzione e sussiego al sommo grado. Ciò che conta è distogliere la mente del paziente da quel che è veramente essenziale per la fede del Nemico.
Non trascurare perciò di aggiornarti sulle ultime novità nel campo della comunicazione. Segui con estrema cura le sortite del tuo paziente nei luoghi prediletti del chiacchiericcio virtuale: blog, forum, social network, ecc. Impara a destreggiarti nel web 2.0, giacché pochi sono gli spazi altrettanto carichi di promesse. Ti accorgerai presto delle molteplici opportunità offerte dall’arena digitale, e quanto essa faciliti – senza far ricorso ad avventatezze, solo facendo leva sulle più futili balordaggini – il frazionamento dei figli del Nemico in innumerevoli fazioni litigiose.
La migrazione del gregge di Pietro verso il campo di Agramante, voilà notre chef d’oeuvre! Quanto è stato eccitante alimentare odi profondi fra chi dice “papa” e chi dice “vescovo di Roma”! E che dire degli oziosi cincischiamenti intorno al colore delle calzature del Vicario Nemico? Come dimenticare poi l’aspra contesa tra i partigiani di Francesco e i tifosi di Benedetto, impegnati a guerreggiare per stabilire chi tra i due detenga il primato dell’umiltà? È dal tempo dei partiti di Paolo e Apollo a Corinto che ci ingegniamo senza posa per mettere in circolo nella Sua Chiesa quella mistura di superbo autocompiacimento, nevrotico fermento e virtuosa indignazione tipica di ogni cricca minuscola e aggressiva.
Omnia cooperantur in malum. Nostro Padre che sta laggiù, tienilo bene a mente, non ha timore di predicare la volontà del Nemico, purché possa predicarla a proprio modo.
Tuo affezionatissimo zio
Berlicche
Autore: A. Hofer da blog di costanzamiriano
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