Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

mercoledì 24 aprile 2013






Ero nelle tenebre e non lo sapevo...,
scendevo verso gli abissi dell’ingiustizia,
ero caduto nella miseria del tempo per cadere ancora più in basso.
E nell’ora in cui mi trovavo senza soccorso,
illuminasti me mentre non ti cercavo...
Nella tua luce, vidi ciò che erano gli altri,
e ciò che ero io...;
mi desti di credere nella mia salvezza,
tu che desti la tua vita per me...
Lo riconosco, o Cristo, devo tutta la mia vita al tuo amore.


S. Anselmo d'Aosta







Dal Vangelo secondo Giovanni 12,44-50.

Gesù allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me»








IL COMMENTO


Un grido, la voce di Gesù punta diritto al nostro cuore: Credetemi, guardatemi, sono Io, l'amore del Padre, quello che state cercando, proprio ciò di cui oggi avete bisogno, Io, solo Io ve lo posso donare. Un grido, quasi una supplica che ci scuote, oggi, ora. Quante volte brancoliamo nel buio, situazioni e persone ci appaiono come ombre cinesi, la nebbia avvolge fitta le nostre ore. Intuiamo qualcosa ma, dobbiamo riconoscere, sono infinitamente di più le cose che non comprendiamo di quelle che riusciamo ad afferrare.

Per questo anche oggi Cristo viene alla nostra vita come luce, per strapparci alle tenebre che il mondo, la carne, il demonio continuano a gettarci addosso. La luce di Lui con noi, e con Lui il Padre. Non si tratta di capire, si tratta di vivere con Gesù da figli di Dio. Vedere Cristo, crederGli, è l'opera preparata per noi. E' grazia, non è frutto di sforzi, decisioni o progetti. La fede, espressa attraverso il vedere e il credere, è accogliere la Sua Parola. Essa ci è annunciata, ci è donata ogni giorno. In essa c'è Lui, anzi, la stessa parola è Lui. Allora si tratta di camminare, anche oggi, come ogni giorno, appoggiati alla Sua Parola, che è la parola del Padre, di nostro Padre.

Vivere in Cristo ogni istante, come un bimbo abbandonato tra le braccia di suo padre. E' questa la luce che dirada le tenebre che ci avvolgono e ci intristiscono. Camminare umilmente con Gesù, senza pretendere nulla, sapendo d'essere forse come pugili suonati tra le temperie della vita, ma saldi e fermi, ancorati nel Suo amore che non delude. Camminare in una valle oscura, bere veleni, e scoprire di passare indenni, sperimentando che Lui è vivo, che il Cielo ci attende, che la nostra vita è un pellegrinaggio quotidiano verso la pienezza del Suo amore.








Sant’Anselmo d’Aosta (1033-1109), monaco, vescovo, dottore della Chiesa
Meditazioni




O buon Signore Cristo Gesù, come sole tu illuminasti me che non ti cercavo né ti pensavo, e mi mostrasti come ero... Hai rimosso il peso che mi opprimeva dall’alto; hai respinto chi mi percuoteva con la tentazione... Tu mi chiamasti con un nome nuovo (Ap 2,17) tratto dal tuo nome e, incurvato com’ero, mi innalzasti fino alla tua visione dicendo: “Non temere, io ti ho riscattato, ho dato per te la mia vita. Se stai unito a me, fuggirai i mali in cui ti trovavi e non precipiterai nell’abisso verso il quale correvi; ma io ti condurrò nel mio regno...”

Sì, Signore, tutto questo facesti per me. Ero nelle tenebre e non lo sapevo..., scendevo verso gli abissi dell’ingiustizia, ero caduto nella miseria del tempo per cadere ancora più in basso. E nell’ora in cui mi trovavo senza soccorso, illuminasti me mentre non ti cercavo... Nella tua luce, vidi ciò che erano gli altri, e ciò che ero io...; mi desti di credere nella mia salvezza, tu che desti la tua vita per me... Lo riconosco, o Cristo, devo tutta la mia vita al tuo amore.



Lettura

Cresce la parola di Dio. Come quel grembo che dà vita e il chicco che porta grano, oltre ogni nostro calcolo e i segni di presenza del Signore. Crescono le forze in campo, come Giovanni detto Marco, che incontreremo nella sua festa, proprio domani. Compagno fedele sia di Paolo che di Pietro. Ed ecco che in questa comunità di Antiochia, base strategica per i grandi viaggi di evangelizzazione, entra lo Spirito Santo, che è il vero protagonista. Noi siamo solo gli umili strumenti. Interviene e chiama. In una Chiesa che prega e digiuna e manda, in un clima di grande gioia, per tutte le comunità raggiunte da paolo e Barnaba.
Meditazione
È Gesù la risposta di Verità che il mondo attende. Lui il Rivelatore del Tutto, dell’Onnipotente. Nel suo Vangelo Giovanni è come se volesse orientarci verso questa conclusione radiosa dove arde l’alleanza tra Sapienza, Bellezza e Luce. Lo fa accompagnandoci lungo il sentiero dove possiamo incontrare faccia a faccia il Verbo Incarnato in cui c’è la Vita. Gesù, l’Esserci di Dio, il segno vivente della misericordia del Padre per gli uomini, la ricapitolazione di tutta la creazione. Camminare con Gesù significa camminare nella luce e nella volontà di Dio. Gesù è il solo che può rischiarare la nostra strada quando è buia e tortuosa. Quando parla della sua venuta in mezzo a noi, Gesù rivela che è l’immagine concreta, visibile del Padre, che ha fatto del Figlio il Salvatore nostro. Lui non è venuto per puntare il dito contro nessuno, se non contro la morte e il nemico. Non ci aspetta al varco per condannarci, ma per instillarci la fede pasquale, goccia a goccia, cuore a cuore, come fa la colomba coi suoi piccoli per dar loro da bere e da mangiare. Il suo amore è sicuro come un nido ben protetto. Come le braccia di chi, nella vita, si prende cura di noi in maniera disinteressata, gratuita e per questo diremmo veramente “divina”, perché chi ama è come Dio. Ma sappiamo anche che il mondo soffre ancora di mancanza d’amore. Questo perché anzitutto chi non accoglie le sue parole rifiuta la promessa di pace che vuole realizzarsi nel presente e rimane intrappolato in una vita a metà, priva di valore. Così come tra Gesù ed il Padre sussiste una muta conoscenza, nella fede in Cristo dobbiamo fare in modo che ci sia identità piena tra la fede e la nostra testimonianza di vita.
Preghiera
Guarda, o Padre, il volto del Cristo tuo Figlio, luce del mondo, mandato non per condannare ma per salvare, lui che ha dato se stesso per la gioia dell’umanità. Fa’ che dall’Oriente all’Occidente sia glorificato il tuo nome tra le genti, rigenerate mediante il battesimo, per formare l’unico popolo dell’Alleanza nuova. Amen.
Agire
Un mio personale inteso sacrificio per l’evangelizzazione tra le genti.
Meditazione del giorno a cura di monsignor GianCarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione diEdizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it

Nessun commento:

Posta un commento