Partiamo baldanzose, io e Leonora – lei la mente, io le gambe – alla ricerca del Convento dei Cappuccini: la messa è in italiano, alle dieci, orario da gruppo vacanze, perfetto. Il navigatore dice una cosa, il valletto dell’albergo un’altra, il passante con aria da residente un’altra ancora. Mentre vaghiamo con la testa bassa, Leo sulla mappa dell’iPhone, io alla ricerca di rametti spezzati e impronte di cervi – sicuro segno della vicinanza di una messa – alziamo per caso lo sguardo e vediamo della gente che entra in una chiesa. Non era quella che volevamo, ma la messa sta cominciando, è in una lingua comprensibile, inglese, e nel nostro rito, cattolico, due coincidenze notevoli qui a Gerusalemme. Non si può dire di no (previo esame della suora che ci chiede se siamo cattoliche, ormai anche a questo mi sto abituando).
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