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sabato 10 maggio 2014

Francesca, da Empoli a Perth per evangelizzare: Quando Giovanni Paolo II disse che la felicità è Gesù, capii che questa era la mia strada

 Cammino.info



Francesca, da Empoli a Perth per evangelizzare: Quando Giovanni Paolo II disse che la felicità è Gesù, capii che questa era la mia strada



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da Gonews.it – di Marco Mainardi



Facendo due conti col fuso orario dovrebbe essere atterrata a Perth da poche ore. Francesca, diciannovenne empolese della quarta comunità neocatecumenale di San Giovanni Evangelista, è partita per l’Australia per compiere un’opera di evangelizzazione come previsto dagli Statuti del Cammino Neocatecumenale. E’ la prima empolese a fare questa scelta sì coraggiosa, ma dettata dalla fiducia in questa esperienza cristiana che segue ormai da anni
Quando hai iniziato a vivere la Comunità?
Mi sono avvicinato a questa esperienza ad appena 14 anni, dopo aver fatto la Cresima
Cosa ti ha spinto?
Principalmente la famiglia visto che i miei genitori già facevano questa esperienza. E poi anche i catechisti che mi seguivano. Naturalmente a quell’età non era una scelta del tutto consapevole, mi sentivo un po’ obbligata visto che in famiglia già facevano questo tipo di esperienza, anche se già sentivo qualcosa dentro di me
E col passare degli anni?
Piano piano ho acquisito sempre più consapevolezza e devo dire che l’esperienza in comunità è stata un aiuto importante per la mia adolescenza. Mi è servita anche per accettare la famiglia numerosa che abbiamo visto che siamo 7 figli. Grazie alla mia esperienza in comunità ho capito che in realtà questa era una grazia che avevo ricevuto da Dio. Oltre a questo mi è servito anche per cambiare il mio modo di rapportarmi con gli altri, per conoscere tante persone. Dio ci ama così come siamo, gratis, senza chiederci niente ed anche io provo a fare lo stesso
Quindi è cambiata anche la tua vita di tutti i giorni grazie al Cammino
Sì, oltre alle cose cui accennavo sopra, mi ha anche aiutato a vivere meglio la quotidianità. Le cose che prima mi sembravano ripetitive e noiose ora le vivo con uno stato d’animo diverso
Coi coetanei come andava?
Non era sempre facile. Non sono molti gli adolescenti che frequentano la chiesa e quindi capitava che mi guardassero in modo particolare, però il fatto che abbia sempre proseguito dimostra che per me era la cosa giusta. Ovviamente ho avuto alti e bassi come è logico che sia, ma il fatto che sia sempre rimasta dentro il Cammino e la Chiesa dimostra che per me era la scelta giusta
C’è stato un momento di svolta in questo percorso?
La Gmg d Roma nel 2000. Lì ho capito che la Chiesa non è solo per le persone più mature ma anche per i giovani ed ho potuto toccare con mano la grandezza del progetto di Dio. Il resto lo ha fatto Giovanni Paolo II. Quando disse che la felicità che cerchiamo nella vita la possiamo trovare in Gesù, sentii risuonare quelle parole dentro di me in modo particolare. Quello è stato un momento particolare nel mio percorso
Quando ti sei alzata dicendo sì a partire per evangelizzare?
E’ successo alla Gmg del 2011 a Madrid. Diciamo che con le giornate mondiali della gioventù ho un feeling particolare
Era presente Kiko?

Lo hai mai incontrato?
Personalmente no
Eri partita per la Spagna con questa intenzione?
La scelta era maturata dentro di me un po’ prima, avevo capito che non volevo tenere la mia vita per me ma offrirla agli altri nel modo in cui Dio mi avrebbe indicato
Una scelta solo tua?
Sì, anche se forse mia mamma qualcosa sospettava visto che mi chiamò subito per dirmi come andava
Come la presero in casa?
Bene, erano felici per me
E poi cosa è successo?
Poi niente di particolare, ho continuato a fare la mia vita come facevo prima e, non a caso, dopo aver detto sì nel 2011 sono partita 3 anni dopo. Quindi tutto era come prima ed anzi a volte mi chiedevo il perchè non fosse successo niente. Quando è stato il momento, coi responsabili del Cammino ho iniziato il percorso che mi ha portato poi in Australia
Ma dopo il sì come si svolge il percorso?
Devono capire se la persona è sempre convinta e poi c’è la gestione delle cose pratiche della vita. Io, ad esempio, ho lasciato il lavoro per partire
Ci si può sempre ripensare?
Certo
Quando ti hanno comunicato la destinazione?
Durante una delle convivenze che facciamo. Hanno sorteggiato ed a me è toccato Perth. Quello prima di me, ad esempio, andrà in Kosovo
Là chi trovi?
Trovo una comunità ad accogliermi, si chiamano ‘missio ad gentes’. Da là hanno richiesto aiuto ed è per questo che Perth era una delle possibili destinazioni
E cosa farai?
Oltre a far conoscere la parola di Gesù, farò quello di cui c’è bisogno sul posto, aiuterò la famiglia
Per quanto resterai?
Non lo so, uno può restare un mese, un anno, dieci o per sempre. C’è massima libertà
Che situazione troverai?
Mi sono un po’ documentata, a quanto ne so le persone non sono molto abituate ad andare in chiesa e solitamente si tratta di zone di ateismo o scristianizzate
In Comunità erano felici?
Sì, molto
E Don Wieslaw?
Anche lui
Cosa hai trovato nel Cammino che già non ti dava la Chiesa?
E’ un aiuto in più, un’esperienza complementare alla Chiesa, uno strumento in più per sperimentare e vivere la parola di Dio e mettersi al servizio degli altri. Per il resto ho comunque sempre dato il mio contributo alla vita della parrocchia
Hai mai avvertito diffidenza in coloro che non sono ‘neo’?
A volte sì, ma non in modo evidente e forse diffidenza non è la parola giusta
Spaventata da questa nuova esperienza così lontano da casa?
Certo, credo sia normale e poi non sono molto coraggiosa, ma ho fiducia perchè è una cosa che non viene da me ma dall’alto

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