Papa Francesco: Messaggio per la conclusione del Ramadan
Nuovo tweet del Papa: "La sicurezza della fede non ci rende immobili e chiusi, ma ci mette in cammino per rendere testimonianza a tutti e dialogare con tutti" (2 agosto 2013)
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[Text: Italiano, Français, English, Español, Português]
In passato il tradizionale messaggio della Santa Sede ai musulmani di tutto il mondo veniva inviato dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Questa volta però, ed è una pratica rara, è stato il Santo Padre stesso a voler indirizzare e firmare il Messaggio.
Una circostanza simile si verificò con giovanni Paolo II che firmò personalmente il messaggio del 3 aprile 1991, subito dopo la Guerra del Golfo.
Una circostanza simile si verificò con giovanni Paolo II che firmò personalmente il messaggio del 3 aprile 1991, subito dopo la Guerra del Golfo.
Ai musulmani nel mondo intero
È per me un grande piacere rivolgervi il mio saluto in occasione della celebrazione di ‘Id al-Fitr che conclude il mese di Ramadan, dedicato principalmente al digiuno, alla preghiera e all’elemosina.
È ormai tradizione che, in questa occasione, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso vi mandi un messaggio augurale, accompagnato da un tema offerto per la riflessione comune. Quest’anno, il primo del mio Pontificato, ho deciso di firmare io stesso questo tradizionale messaggio e di inviarvelo, cari amici, come espressione di stima e amicizia per tutti i musulmani, specialmente coloro che sono capi religiosi.
Come tutti sapete, quando i Cardinali mi hanno eletto come Vescovo di Roma e Pastore Universale della Chiesa cattolica, ho scelto il nome di « Francesco », un santo molto famoso, che ha amato profondamente Dio e ogni essere umano, al punto da essere chiamato « fratello universale ». Egli ha amato, aiutato e servito i bisognosi, i malati e i poveri; si è pure preso grande cura della creazione.
Sono consapevole che, in questo periodo, le dimensioni familiare e sociale sono particolarmente importanti per i musulmani e vale la pena di notare che vi sono certi paralleli in ciascuna di queste aree con la fede e la pratica cristiane.
Quest’anno, il tema su cui vorrei riflettere con voi e con tutti coloro che leggeranno questo messaggio, e che riguarda sia i musulmani sia i cristiani, è la promozione del mutuo rispetto attraverso l’educazione.
Il tema di quest’anno intende sottolineare l’importanza dell’educazione nel modo in cui ci comprendiamo gli uni gli altri, sulla base del mutuo rispetto. « Rispetto » significa un atteggiamento di gentilezza verso le persone per cui nutriamo considerazione e stima. « Mutuo » significa che questo non è un processo a senso unico, ma qualcosa che si condivide da entrambe le parti.
Ciò che siamo chiamati a rispettare in ciascuna persona è innanzitutto la sua vita, la sua integrità fisica, la sua dignità e i diritti che ne scaturiscono, la sua reputazione, la sua proprietà, la sua identità etnica e culturale, le sue idee e le sue scelte politiche. Siamo perciò chiamati a pensare, parlare e scrivere dell’altro in modo rispettoso, non solo in sua presenza, ma sempre e dovunque, evitando ingiuste critiche o diffamazione. Per ottenere questo scopo, hanno un ruolo da svolgere le famiglie, le scuole, l’insegnamento religioso e ogni genere di mezzi di comunicazione sociale.
Venendo ora al mutuo rispetto nei rapporti interreligiosi, specialmente tra cristiani e musulmani, siamo chiamati a rispettare la religione dell’altro, i suoi insegnamenti, simboli e valori. Uno speciale rispetto è dovuto ai capi religiosi e ai luoghi di culto. Quanto dolore arrecano gli attacchi all’uno o all’altro di questi!
Chiaramente, nel manifestare rispetto per la religione degli altri o nel porgere loro gli auguri in occasione di una celebrazione religiosa, cerchiamo semplicemente di condividerne la gioia, senza fare riferimento al contenuto delle loro convinzioni religiose.
Riguardo all’educazione della gioventù musulmana e cristiana, dobbiamo formare i nostri giovani a pensare e parlare in modo rispettoso delle altre religioni e dei loro seguaci, evitando di mettere in ridicolo o denigrare le loro convinzioni e pratiche.
Sappiamo tutti che il mutuo rispetto è fondamentale in ogni relazione umana, specialmente tra persone che professano una credenza religiosa. È così che può crescere un’amicizia sincera e duratura.
Nel ricevere il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il 22 marzo 2013, ho detto: «Non si possono vivere legami veri con Dio, ignorando gli altri. Per questo è importante intensificare il dialogo fra le varie religioni, penso anzitutto a quello con l’Islam, e ho molto apprezzato la presenza, durante la Messa d’inizio del mio ministero, di tante Autorità civili e religiose del mondo islamico». Con queste parole, ho voluto ribadire ancora una volta la grande importanza del dialogo e della cooperazione tra credenti, in particolare tra cristiani e musulmani, e la necessità di rafforzarla.
Con tali sentimenti, rinnovo la mia speranza che tutti i cristiani e musulmani possano essere veri promotori di mutuo rispetto e amicizia, in particolare attraverso l’educazione.
Vi porgo, infine, i miei migliori auguri e preghiere affinché le vostre vite possano glorificare l’Altissimo e arrecare gioia a coloro che vi circondano.
Buona festa a tutti voi!
Dal Vaticano, 10 luglio 2013
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Radio Vaticana
Il Messaggio di Papa Francesco ai musulmani per il Ramadan rappresenta un’iniziativa di grande rilevanza per il dialogo con l’Islam: é quanto sottolinea il cardinale Jean-Louis Tauran. Intervistato da Hélène Destombes, il presidente del Pontificio Consiglio (...)
Il Messaggio di Papa Francesco ai musulmani per il Ramadan rappresenta un’iniziativa di grande rilevanza per il dialogo con l’Islam: é quanto sottolinea il cardinale Jean-Louis Tauran. Intervistato da Hélène Destombes, il presidente del Pontificio Consiglio (...)
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FRANCESE
Aux musulmans partout dans le monde
C’est pour moi un grand plaisir de vous saluer alors que vous célébrez ‘Id al-Fitr concluant ainsi le mois de Ramadan, consacré principalement au jeûne, à la prière et à l’aumône.
Il est désormais de tradition qu’en cette occasion le Conseil Pontifical pour le Dialogue Interreligieux vous adresse un Message de voeux, accompagné d’un thème en vue d’une réflexion commune. Cette année, la première de mon Pontificat, j’ai décidé de signer moi-même ce Message traditionnel et de vous l’envoyer, chers amis, comme expression d’estime et d’amitié envers tous les musulmans, spécialement envers leurs chefs religieux.
Comme vous le savez, lorsque les cardinaux m’ont élu Évêque de Rome et Pasteur universel de l’Église catholique, j’ai choisi le nom de « François », un saint très célèbre qui a si profondément aimé Dieu et chaque être humain au point d’être appelé le « Frère universel ». Il a aimé, aidé et servi les nécessiteux, les malades et les pauvres ; en outre il a eu un grand souci de la sauvegarde de la création.
Je suis conscient que les dimensions de la famille et de la société sont particulièrement importantes pour les musulmans pendant cette période, et il vaut la peine de noter qu’il y a des parallèles avec la foi et la pratique chrétiennes dans chacun de ces domaines.
Cette année, le thème sur lequel je voudrais réfléchir avec vous et également avec tous ceux qui liront ce message, c’est un thème qui concerne à la fois musulmans et chrétiens : il s’agit de la promotion du respect mutuel à travers l’éducation.
Le thème de cette année entend souligner l’importance de l’éducation en fonction de la manière où nous nous comprenons les uns les autres sur la base du respect mutuel. « Respect » signifie une attitude de gentillesse envers les personnes
pour lesquelles nous avons de la considération et de l’estime. « Mutuel » exprime un processus qui, loin d’être à sens unique, implique un partage des deux côtés.
Ce que nous sommes appelés à respecter dans chaque personne, c’est tout d’abord sa vie, son intégrité physique, sa dignité avec les droits qui en découlent, sa réputation, son patrimoine, son identité ethnique et culturelle, ses idées et ses choix politiques. C’est pourquoi nous sommes appelés à penser, à parler et à écrire de manière respectueuse de l’autre, non seulement en sa présence, mais toujours et partout, en évitant la critique injustifiée ou diffamatoire. À cette fin, la famille, l’école, l’enseignement religieux et toutes les formes de communications médiatiques jouent un rôle déterminant.
Pour en venir maintenant au respect mutuel dans les relations interreligieuses, notamment entre chrétiens et musulmans, ce que nous sommes appelés à respecter c’est la religion de l’autre, ses enseignements, ses symboles et ses valeurs. C’est pour cela que l’on réservera un respect particulier aux chefs religieux et aux lieux de culte. Quelles-sont douloureuses ces attaques perpétrées contre l’un ou l’autre de ceux-ci!
Il est clair que, quand nous montrons du respect pour la religion de l’autre ou lorsque nous lui offrons nos voeux à l’occasion d’une fête religieuse, nous cherchons simplement à partager sa joie sans qu’il s’agisse pour autant de faire référence au contenu de ses convictions religieuses.
En ce qui concerne l’éducation des jeunes musulmans et chrétiens, nous devons encourager nos jeunes à penser et à parler de manière respectueuse des autres religions et de ceux qui les pratiquent en évitant de ridiculiser ou de dénigrer leurs convictions et leurs rites.
Nous savons tous que le respect mutuel est fondamental dans toute relation humaine, spécialement entre ceux qui professent une croyance religieuse. C’est n’est qu’ainsi que peut croître une amitié durable et sincère.
Recevant le Corps diplomatique accrédité près le Saint-Siège, le 22 mars 2013, j’ai affirmé : « On ne peut vivre des liens véritables avec Dieu en ignorant les autres. Pour cela, il est important d’intensifier le dialogue entre les différentes religions, je pense surtout au dialogue avec l’islam, et j’ai beaucoup apprécié la présence, durant la messe du début de mon ministère, de nombreuses autorités civiles et religieuses du monde islamique ». Par ces mots, j’ai voulu souligner encore une fois la grande importance du dialogue et de la coopération entre croyants, en particulier entre chrétiens et musulmans, ainsi que la nécessité de renforcer cette coopération.
C’est avec ces sentiments que je réitère l’espoir que tous les chrétiens et les musulmans soient de véritables promoteurs du respect mutuel et de l’amitié, en particulier à travers l’éducation.
Je vous adresse, enfin, mes voeux priants pour que vos vies puissent glorifier le Très-Haut et apporter la joie autour de vous.
Bonne fête à vous tous !
Du Vatican, le 10 juillet 2013
INGLESE
To Muslims throughout the World
It gives me great pleasure to greet you as you celebrate ‘Id al-Fitr, so concluding the month of Ramadan, dedicated mainly to fasting, prayer and almsgiving.
It is a tradition by now that, on this occasion, the Pontifical Council for Interreligious Dialogue sends you a message of good wishes, together with a proposed theme for common reflection. This year, the first of my Pontificate, I have decided to sign this traditional message myself and to send it to you, dear friends, as an expression of esteem and friendship for all Muslims, especially those who are religious leaders.
As you all know, when the Cardinals elected me as Bishop of Rome and Universal Pastor of the Catholic Church, I chose the name of “Francis”, a very famous saint who loved God and every human being deeply, to the point of being called “universal brother”. He loved, helped and served the needy, the sick and the poor; he also cared greatly for creation.
I am aware that family and social dimensions enjoy a particular prominence for Muslims during this period, and it is worth noting that there are certain parallels in each of these areas with Christian faith and practice.
This year, the theme on which I would like to reflect with you and with all who will read this message is one that concerns both Muslims and Christians: Promoting Mutual Respect through Education.
This year’s theme is intended to underline the importance of education in the way we understand each other, built upon the foundation of mutual respect. “Respect” means an attitude of kindness towards people for whom we have consideration and esteem. “Mutual” means that this is not a one-way process, but something shared by both sides.
What we are called to respect in each person is first of all his life, his physical integrity, his dignity and the rights deriving from that dignity, his reputation, his property, his ethnic and cultural identity, his ideas and his political choices. We are therefore called to think, speak and write respectfully of the other, not only in his presence, but always and everywhere, avoiding unfair criticism or defamation. Families, schools, religious teaching and all forms of media have a role to play in achieving this goal.
Turning to mutual respect in interreligious relations, especially between Christians and Muslims, we are called to respect the religion of the other, its teachings, its symbols, its values. Particular respect is due to religious leaders and to places of worship. How painful are attacks on one or other of these!
It is clear that, when we show respect for the religion of our neighbours or when we offer them our good wishes on the occasion of a religious celebration, we simply seek to share their joy, without making reference to the content of their religious convictions.
Regarding the education of Muslim and Christian youth, we have to bring up our young people to think and speak respectfully of other religions and their followers, and to avoid ridiculing or denigrating their convictions and practices.
We all know that mutual respect is fundamental in any human relationship, especially among people who profess religious belief. In this way, sincere and lasting friendship can grow.
When I received the Diplomatic Corps accredited to the Holy See on 22 March 2013, I said: “It is not possible to establish true links with God, while ignoring other people. Hence it is important to intensify dialogue among the various religions, and I am thinking particularly of dialogue with Islam. At the Mass marking the beginning of my ministry, I greatly appreciated the presence of so many civil and religious leaders from the Islamic world.” With these words, I wished to emphasize once more the great importance of dialogue and cooperation among believers, in particular Christians and Muslims, and the need for it to be enhanced.
With these sentiments, I reiterate my hope that all Christians and Muslims may be true promoters of mutual respect and friendship, in particular through education.
Finally, I send you my prayerful good wishes, that your lives may glorify the Almighty and give joy to those around you.
Happy Feast to you all!
From the Vatican, 10 July 2013
SPAGNOLO
A los musulmanes del mundo entero
Es para mí un gran placer daros mis felicitaciones con motivo de la celebración del 'Id al-Fitr, que concluye el mes del Ramadán, dedicado principalmente al ayuno, la oración y la limosna.
Se ha convertido en tradición que, en esta ocasión, el Consejo Pontificio para el Diálogo Interreligioso os envíe un mensaje de buena voluntad, acompañado de un tema propuesto a la común reflexión. Este año, el primero de mi Pontificado, decidí firmar yo mismo este tradicional mensaje y enviároslo, queridos amigos, como expresión de aprecio y amistad para todos los musulmanes, especialmente aquellos que son líderes religiosos.
Como todos sabéis, cuando los Cardenales me eligieron como Obispo de Roma y Pastor Universal de la Iglesia Católica, escogí el nombre de “Francisco”, un santo muy famoso, que amó profundamente a Dios y a todo ser humano, hasta el punto de ser llamado “hermano universal”. Amó, ayudó y sirvió a los necesitados, a los enfermos y a los pobres; también se preocupó mucho de la creación.
Soy consciente de que, en este período, las dimensiones familiar y social son especialmente importantes para los musulmanes, y vale la pena subrayar que hay ciertos paralelos en cada una de estas áreas con la fe y la práctica cristiana.
Este año, el tema sobre el que me gustaría reflexionar con vosotros y con todos los que lean este mensaje, y que afecta tanto a los musulmanes como a los cristianos, es la promoción del respeto mutuo a través de la educación.
El tema de este año quiere destacar la importancia de la educación en la forma en que nos comprendemos unos con otros, sobre la base del respeto mutuo. “Respeto” significa una actitud de amabilidad hacia las personas para las que nutrimos consideración y estima. “Mutuo” significa que no se trata de un proceso unidireccional, sino de algo que es compartido por ambas partes.
Lo que estamos llamados a respetar en cada persona es ante todo su vida, su integridad física, su dignidad y los derechos que de ella manan, su reputación, su propiedad, su identidad étnica y cultural, sus ideas y sus decisiones políticas. Por esto estamos llamados a pensar, hablar y escribir del otro en un modo respetuoso, no sólo en su presencia, sino siempre y en todas partes, evitando críticas injustas o la difamación. Para lograr esto, tienen un papel fundamental la familia, la escuela, la enseñanza religiosa y todo tipo de medios de comunicación social.
Si nos referimos ahora al respeto mutuo en las relaciones interreligiosas, especialmente entre cristianos y musulmanes, estamos llamados a respetar la religión del otro, sus enseñanzas, símbolos y valores. Un respeto especial se debe a los líderes religiosos y los lugares de culto. ¡Cuánto dolor causan los ataques a uno u otro de ellos!
Claramente, al mostrar respeto por la religión de los demás o manifestar los mejores deseos con motivo de una celebración religiosa, simplemente tratamos de compartir la alegría, sin referencia al contenido de sus creencias religiosas.
En cuanto a la educación de los jóvenes musulmanes y cristianos, debemos formar nuestros jóvenes a pensar y hablar de un modo respetuoso de otras religiones y de sus seguidores, evitando ponerlos en ridículo o denigrar sus creencias y prácticas.
Todos sabemos que el respeto mutuo es esencial en cualquier relación humana, sobre todo entre las personas que profesan una creencia religiosa. Es así como puede crecer una amistad sincera y duradera.
Al recibir al Cuerpo Diplomático acreditado ante la Santa Sede, el 22 de marzo de 2013, les dije: “No se pueden vivir auténticas relaciones con Dios ignorando a los demás. Por eso, es importante intensificar el diálogo entre las distintas religiones, pienso en primer lugar en el Islam, y he apreciado mucho la presencia, durante la Misa de inicio de mi ministerio, de tantas autoridades civiles y religiosas del mundo islámico”. Con estas palabras, quise subrayar una vez más la gran importancia del diálogo y de la cooperación entre los creyentes, sobre todo entre cristianos y musulmanes, así como la necesidad de fortalecerla.
Con estos sentimientos, renuevo mi esperanza de que todos los cristianos y musulmanes sean auténticos promotores del respeto mutuo y la amistad, especialmente a través de la educación.
Os expreso, por último, mis mejores deseos y oraciones para que vuestras vidas puedan glorificar al Altísimo y dar alegría a los que os circundan.
¡Feliz fiesta a todos vosotros!
Desde el Vaticano, 10 de julio de 2013
PORTOGHESE
Aos muçulmanos do mundo inteiro:
É para mim um grande prazer dirigir-vos a minha saudação por ocasião da celebração do «Id al-Fitr», que encerra o mês do Ramadão, dedicado principalmente ao jejum, a oração e a esmola.
Tornou-se praticamente tradição que, por esta ocasião, o Conselho Pontifício para o Diálogo Inter-religioso vos mande uma mensagem de felicitações, acompanhada por um tema proposto para a reflexão comum. Este ano, o primeiro do meu Pontificado, decidi assinar eu mesmo esta mensagem tradicional e enviá-la a vós, queridos amigos, como expressão de estima e amizade por todos os muçulmanos, especialmente aqueles que são líderes religiosos.
Como todos sabeis, quando os Cardeais me elegeram como Bispo de Roma e Pastor Universal da Igreja Católica, escolhi o nome "Francisco", um santo muito famoso, que amou profundamente a Deus e a cada ser humano, até ao ponto de ser chamado "irmão universal". Ele amou, ajudou e serviu os necessitados, os doentes e os pobres; e também teve grande cuidado para com a criação.
Estou consciente de que, neste período, as dimensões familiar e social são particularmente importantes para os muçulmanos, e vale a pena notar que existem certos paralelos em cada uma destas áreas com a fé e a prática cristãs.
Este ano, o tema sobre o qual gostaria de reflectir convosco e com todos os que lerem esta mensagem, e que diz respeito tanto aos muçulmanos como aos cristãos, é a promoção do respeito mútuo através da educação.
O tema deste ano quer destacar a importância da educação na maneira como nos entendemos uns aos outros, na base do respeito mútuo. "Respeito" significa uma atitude de amabilidade para com as pessoas para quem temos consideração e estima. "Mútuo" significa que não se trata dum processo unidireccional, mas algo que é partilhado por ambas as partes. Aquilo que somos chamados a respeitar em cada pessoa é, antes de tudo, a sua vida, a sua integridade física, a sua dignidade e os direitos que dela derivam, a sua reputação, a sua propriedade, a sua identidade étnica e cultural, as suas ideias e as suas opções políticas. Somos, por isso, chamados a pensar, falar e escrever sobre o outro de forma respeitosa, não apenas na sua presença, mas sempre e por todo o lado, evitando críticas injustas ou a difamação. Para conseguirmos este objectivo, têm um papel fundamental a desempenhar a família, a escola, o ensino religioso e todo o tipo de meios de comunicação social.
Passando agora ao respeito mútuo nas relações inter-religiosas, especialmente entre cristãos e muçulmanos, somos chamados a respeitar a religião do outro, os seus ensinamentos, símbolos e valores. Um particular respeito é devido aos líderes religiosos e aos lugares de culto. Quanta dor causam os ataques a uns ou a outros destes!
Claramente, ao mostrarmos respeito pela religião dos outros ou lhes dirigirmos felicitações por ocasião de uma celebração religiosa, simplesmente procuramos partilhar da sua alegria, sem fazermos referência ao conteúdo das suas convicções religiosas.
Quanto à educação dos jovens muçulmanos e cristãos, devemos formar os nossos jovens a pensar e falar das outras religiões e dos seus seguidores de forma respeitosa, evitando denegrir ou ridicularizar as suas convicções e práticas.
Nós todos sabemos que o respeito mútuo é fundamental em qualquer relação humana, sobretudo entre pessoas que professam uma crença religiosa. E’ assim que pode crescer uma amizade sincera e duradoura.
Ao receber o Corpo Diplomático acreditado junto da Santa Sé, a 22 de Março de 2013, eu disse: "Não se podem viver autênticas relações com Deus, ignorando os outros. Por isso, é importante intensificar o diálogo entre as várias religiões, penso antes de tudo no diálogo com o Islão, e apreciei muito a presença, durante a Missa para o início do meu ministério, de muitas Autoridades civis e religiosas do mundo islâmico". Com estas palavras, quis reiterar mais uma vez a grande importância do diálogo e da cooperação entre os crentes, especialmente entre cristãos e muçulmanos, e a necessidade de fortalecê-la.
Com estes sentimentos, renovo a minha esperança de que todos os cristãos e muçulmanos sejam autênticos promotores do mútuo respeito e amizade, particularmente através da educação.
Exprimo-vos, finalmente, os melhores votos e orações para que as vossas vidas possam glorificar o Altíssimo e sejam motivo de alegria para aqueles que vos rodeiam.
Feliz festa para todos vós!
Cidade do Vaticano, 10 de Julho de 2013.
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