dietrich-bonhoeffer-Da potenze benigne meravigliosamente soccorso,/ attendiamo consolati ogni futuro evento./ Dio è con noi alla sera e al mattino,/ e certissimamente, in ogni nuovo giorno.
di Dietrich Bonhoeffer (dal carcere sotterraneo della Gestapo, Capodanno 1945)
Come agnelli tra i lupi
Ecco lo sguardo di un sacerdote che fissa negli occhi coloro che dopo due secondi lo fucileranno. Niente odio, nessuna paura della morte.
La foto-agenzia EFE, riflette il volto di un sacerdote spagnolo, catturato dai miliziani repubblicani durante la guerra civile spagnola, alcuni momenti prima di essere fucilato il 18 di agosto del 1936. L’autore dell’istantanea è il fotografo tedesco Hans Gutmann.
La fotografia l’aveva nel suo ufficio il Decano della Facoltà di Teologia di Madrid San Dámaso, Pablo Dominguez (L’Ultima Cima), morto qualche tempo fa in un incidente di montagna. Su questa fotografia, Pablo affermò: “La ottenni a Mosca, in un congresso. Mi piacque e, leggendo le frasi del riquadro, mi interessai alla cosa ancora di più. È la fotografia – mentre lo spiegava gli brillavano gli occhi, si sentiva emozionato e con voglia di imitarlo; sembrava che parlasse di sé – di un sacerdote spagnolo il beato Martín Martínez Pascual presbitero e martire, membro della Società di Sacerdoti Operai Diocesani, di Valdealgorfa (Teruel), diocesi di Saragozza. Fissatevi bene sul suo sguardo fermo, le braccia, sicuro e coraggioso…”
Il 4 giugno scorso papa Francesco ha autorizzato il riconoscimento del martirio di 95 cattolici uccisi dai repubblicani durante la guerra civile spagnola. Fra loro si contano moltissimi sacerdoti e religiosi e anche diversi laici assassinati tra il 1936 e il 1939 in odio alla fede. I martiri dell’ondata anticattolica degli anni Trenta in Spagna, durante la quale anche il 70 per cento delle chiese subì devastazioni, sono migliaia. Già Giovanni Paolo II, tra il 1987 e il 2001, ne aveva beatificati 460. Tra il 2005 e il 2011 Benedetto XVI ne ha beatificati più di cinquecento. Con i 522 che saranno beatificati il 13 ottobre prossimo a Tarragona, la Chiesa avrà qualcosa come 1.500 beati martiri uccisi in Spagna negli anni Trenta, di cui alcuni già canonizzati.
«Ma questi rappresentano solo una piccola percentuale delle circa 10 mila persone morte per Cristo», spiega a tempi.it monsignor Vicente Cárcel Ortí, storico ed esperto dei rapporti Stato-Chiesa nella Spagna del XX secolo e autore di numerosi libri sui martiri di quel periodo.
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