Santa Maria,

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lunedì 30 novembre 2015

Conferenza stampa sull'aereo rientrando dall'Africa...

Conferenza stampa sull'aereo rientrando dall'Africa (Trascizione di Andrea Tornielli)




(NdR - Servizio basato sulla trascrizione di Andrea Tornielli, Coordinatore del portale Vatican Insider)
Il mondo è sull'orlo del suicidio e rischia di precipitarvi se non cambia decisamente strada nell'affrontare i problemi legati al cambiamento climatico e frutto dell'attuale modello di sviluppo.
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E' stato un errore la nomina di Vallejo Balda e della Chaouqui nella commissione Cosea.
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In Kenya ha incontrato le famiglie povere di Kangemi e ha ascoltato le loro storie di esclusione dai diritti umani fondamentali come la mancanza di accesso all'acqua potabile.
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Non ricordo bene le statistiche ma mi sembra di aver letto che l'80 per cento della ricchezza del mondo è nelle mani del 17 per cento della popolazione, non so se è vero. È un sistema economico che ha al centro il denaro, il dio denaro. 

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Cosa ho provato a Kangemi? Ho sentito dolore, un grande dolore! Ieri sono andato all'ospedale pediatrico, l'unico di Bangui e del Paese. In terapia intensiva non hanno l'ossigeno, c'erano tanti bambini malnutriti. La dottoressa mi ha detto: la maggioranza di loro moriranno perché hanno malaria forte e sono malnutriti.
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L'idolatria è quando un uomo o una donna perde la sua carta d'identità, cioè l'essere figlio di Dio e preferisce cercarsi un Dio a sua misura. Questo è il principio: se  l'umanità non cambia continueranno le miserie, le tragedie, le guerre, i bambini che muoiono di fame, l'ingiustizia. Cosa pensa questa percentuale che ha nelle mani l'ottanta per cento della ricchezza del mondo? Questo non è comunismo, è verità. E la verità non è facile vederla».
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Se le cose vanno bene credo che il prossimo viaggio sarà in Messico, le date non sono ancora precise. Tornerò in Africa? Non lo so. Io sono anziano, i viaggi sono pesanti! Il momento più memorabile: quella folla, quella gioia, quella capacità di festeggiare, far festa pur avendo lo stomaco vuoto. Per me l'Africa è stata una sorpresa. 
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Dio sempre ci sorprende, ma anche l'Africa ci sorprende. Ricordo tanti momenti, ma soprattutto la folla...
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Si sono sentiti "visitati", hanno un senso dell'accoglienza molto grande, e io l'ho visto nelle tre nazioni. Poi ogni Paese ha la sua identità: il Kenya è un po' più moderno e sviluppato.
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Oggi sono andato in moschea, ho pregato in moschea, l'Imam è salito sulla papamobile per fare un piccolo giro tra i profughi. C'è un piccolo gruppetto molto violento, credo cristiano o che si dice cristiano, ma non è l'Isis, è un'altra cosa (gli anti-Balaka, ndr).
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Stampa libera, laica e anche confessionale, ma professionale. La professionalità della stampa può essere laica o confessionale: l'importante è che siano professionisti e che le notizie non vengano manipolate. Per me è importante perché la denuncia delle ingiustizie e delle corruzioni è un bel lavoro.
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La stampa professionale deve dire tutto, ma senza cadere nei tre peccati più comuni: la disinformazione, cioè dire solo metà della verità e non l'altra; la calunnia, quando la stampa non professionale sporca le persone; la diffamazione che è dire cose che tolgono la reputazione a una persona. Questi sono i tre difetti che attentano alla professionalità della stampa. Abbiamo bisogno di professionalità.
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Se intervenire in campo politico vuol dire fare politica, no. Facciano il prete, il pastore, l'imam, il rabbino. Ma si fa politica indirettamente predicando i valori, i valori veri, e uno dei valori più grande è la fratellanza tra noi. Siamo tutti figli di Dio, abbiamo lo stesso Padre. Non mi piace la parola tolleranza, dobbiamo fare convivenza, amicizia.
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Il fondamentalismo è una malattia che c'è in tutte le religioni. Noi cattolici ne abbiamo alcuni, - tanti - che credono di avere la verità assoluta e vanno avanti sporcando gli altri con la calunnia, la diffamazione, e fanno male. Questo lo dico perché è la mia Chiesa. Il fondamentalismo religioso si deve combattere. Non è religioso, manca Dio, è idolatrico. Convincere questa gente che ha questa tendenza, questo devono fare i leader religiosi. Il fondamentalismo che finisce in tragedia o commette reati è una cosa cattiva, ma avviene in tutte le religioni».
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(Sulla nomina di Vallejo e Chaouqui), il Papa risponde: È stato fatto un errore. Vallejo è entrato per la carica che aveva e che ha avuto fino ad ora: era il segretario della Prefettura degli Affari economici. Come è entrata lei: non sono sicuro, ma credo di non sbagliare se dico è stato lui a presentarla come una donna che conosceva il mondo dei rapporti commerciali. Hanno lavorato e quando è finito il lavoro, i membri della Cosea sono rimasti in alcuni posti in Vaticano. 
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La signora Chaouqui non è rimasta in Vaticano: alcuni dicono che si è arrabbiata per questo. I giudici ci diranno la verità sulle intenzioni, come l'hanno fatto. Per me non è stata una sorpresa, non mi ha tolto il sonno, perché hanno fatto vedere il lavoro che si è cominciato con la commissione dei nove cardinali, quello di cercare la corruzione e le cose che non vanno.
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Voglio dire una cosa, non su Vallejo e Chaouqui. Tredici giorni prima della morte di san Giovanni Paolo II, durante la Via Crucis, l'allora cardinale Ratzinger ha parlato della sporcizia della Chiesa. Lui ha denunciato per primo. Poi muore Giovanni Paolo II, e Ratzinger, che era decano, nella messa "pro eligendo Pontifice", ha parlato della stessa cosa. Noi lo abbiamo eletto per questa sua libertà di dire le cose. È da quel tempo che è nell'aria che in Vaticano c'è corruzione. Sul processo: non ho letto le accuse concrete. Avrei voluto che finisse prima del Giubileo, ma credo che non si potrà fare perché io vorrei che tutti gli avvocati della difesa abbiano il tempo di svogere il loro lavoro e che ci sia libertà di difesa».
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Io ringrazio Dio che non ci sia più Lucrezia Borgia! Ma dobbiamo continuare con i cardinali e le commissioni l'opera di pulizia.
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(NdR - sull'uso del preservativo per prevenire l'Aids) La domanda mi sembra parziale. Sì è uno dei metodi, la morale della Chiesa si trova in questo punto davanti a una perplessità. O il quinto o il sesto comandamento: difendere la vita o il rapporto sessuale aperto alla vita. Ma questo non è il problema. Il problema è più grande: questa domanda mi fa pensare a quella  che fecero una volta a Gesù: dimmi Maestro, è lecito guarire di sabato? È obbligatorio guarire! La malnutrizione, lo sfruttamento, il lavoro schiavo, la mancanza di acqua potabile, questi sono i problemi. Non parliamo se si può usare tale cerotto per una tale ferita. 
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La grande ingiustizia è una ingiustizia sociale, la grande ingiustizia è la malnutrizione. Non mi piace scendere a riflessioni casistiche quando la gente muore per mancanza di acqua e per fame. Pensiamo al traffico delle armi. Quando non ci saranno più questi problemi credo che si potrà fare la domanda: è lecito guarire di sabato? Perché si continuano a fabbricare armi? Le guerre sono il motivo di mortalità più grande. Non pensare se è lecito o non è lecito guarire di sabato. Fate giustizia, e quando tutti saranno guariti, quando non ci sarà l'ingiustizia in questo mondo possiamo parlare del sabato».
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(NdR - Andare in Armenia per i 101 anni del massacro degli armeni) L'anno scorso ho promesso ai tre patriarchi di andare. La promessa c'è. Poi le guerre: vengono per ambizione. Non parlo di quelle fatte per difendersi giustamente da un'ingiusta aggressione. Le guerre sono una industria, nella storia abbiamo visto tante volte che un Paese con il bilancio che non va bene decide di fare una guerra e si mette a posto il bilancio.
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La guerra è un affare. I terroristi, loro fabbricano le armi? Chi dà loro le armi? C'è tutta una rete di interessi, dove dietro ci sono i soldi, o il potere. Noi da anni siamo in una guerra mondiale a pezzi e ogni volta i pezzi sono meno pezzi e sono sempre più grandi. Il Vaticano non so che cosa pensa. 
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Che cosa penso io? Che le guerre sono un peccato, distruggono l'umanità, sono la causa di sfruttamento, traffico di persone. Si devono fermare. Alle Nazioni Unite per due volte ho detto questa parola, sia a New York, sia in Kenya: che il vostro lavoro non sia un nominalismo declamatorio. Qui in Africa ho visto come lavorano i Caschi Blu ma questo non è sufficiente.
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Le guerre non sono di Dio, Dio è il Dio della pace, ha creato il mondo tutto bello. Poi leggiamo nella Bibbia che il fratello ammazza un altro fratello: la prima guerra mondiale. E lo dico con molto dolore»
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(NdR - Conferenza sul cambio climatico) Io non sono sicuro, ma posso dirle che o adesso o mai più. La prima conferenza credo che si sia tenuta a Tokyo... si è fatto poco. Ogni anno i problemi sono più gravi. Parlando in una riunione di universitari su quale mondo noi vogliamo lasciare ai nostri figli, uno ha detto: ma lei è sicuro che ci saranno figli di questa generazione? Siamo al limite di un suicidio per dire una parola forte e io sono sicuro che quasi la totalità di quelli che sono a Parigi hanno questa coscienza e vogliono fare qualcosa.
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(NdR - SullIslam e i musulmani) Si può dialogare, loro hanno tanti valori, e questi valori sono costruttivi. Anche io ho l'esperienza di amicizia con un islamico, un dirigente mondiale. Possiamo parlare. Lui ha i suoi valori e io i miei, lui prega e io prego. Tanti valori: la preghiera, il digiuno. Non si può cancellare una religione perché ci sono alcuni o molti gruppi di fondamentalisti in un certo momento della storia.
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Oggi sono stato in moschea, l'Imam ha voluto venire con me, sulla papamobile c'erano il Papa e l'Imam. Quante guerre abbiamo fatto noi cristiani? Il sacco di Roma non l'hanno fatto i musulmani».
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I viaggi alla mia età non fanno bene, lasciano traccia. Vado in Messico e per prima cosa vado a visitare la Signora, la Madre dell'America (la Madonna di Guadalupe, ndr), se non era per Lei non sarei andato a Città del Messico per il criterio del viaggio: visitare tre o quattro città che non siano mai state visitate dai Papi. Poi andrò in Chiapas, poi a Morelia e quasi sicuramente sulla via del rientro a Roma ci sarà una giornata a Ciudad Juarez. Su altri Paesi latinoamericani: nel 2017 sono stato invitato ad andare ad Aparecida, l'altra Patrona d'America di lingua portoghese, e di là si potrà visitare qualche altro Paese, ma non so, non ci sono piani».
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L'Africa è vittima, l'Africa è sempre stata sfruttata da altre potenze, gli schiavi dall'Africa venivano venduti in America. Ci sono potenze che cercano solo di prendere le grandi ricchezze dell'Africa, forse il continente più ricco, ma non pensano di aiutare a crescere i Paesi, che tutti possano lavorare. 
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L'Africa è martire dello sfruttamento. Quelli che dicono che dall'Africa vengono tutte le calamità e tutte le guerre non conoscono bene il danno che fanno all'umanità certe forme di sviluppo. E per questo io amo l'Africa, perché è stata una vittima di altre potenze».
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(NdR - Il Papa conclude) Rispondo quello che so e quello che non so non lo dico, non invento.

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Il Papa: «Clima: o si cambia ora o mai più. Siamo al limite di un suicidio». Francesco dialoga con i giornalisti sul volo di ritorno dall’Africa 
 Vatican Insider 

(Andrea Tornielli) Francesco dialoga con i giornalisti sul volo di ritorno dall’Africa. «Se l'umanità non cambia continueranno le miserie, le tragedie, le guerre, i bambini che muoiono di fame, l'ingiustizia». Caso Vatileaks: «E' stato un errore la nomina di Vallejo e della Chaouqui». «I giornalisti fanno bene a denunciare la corruzione. Ringrazio Dio che non ci sia più Lucrezia Borgia! Dobbiamo continuare con i cardinali l'opera di pulizia». Il riconoscimento all'opera di Ratzinger. Il fondamentalismo? «C'è in tutte le religioni, ma non è religioso, è idolatrico» (...) 
Kairos

Il Papa:

 «Clima: si cambi ora o mai più. Siamo al limite del suicidio»

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