Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

mercoledì 11 novembre 2015

"Seguimi…"

...e questioni di fedeltà

Gesù nel Vangelo è sempre avanti, perchè quando la folla gli sta addosso o sta per farlo re, lui si sottrae sempre e va da un'altra parte. “Passiamo all'altra riva”. Non cerca il successo, l'applauso, la notorietà. È schivo e cerca solo il bene autentico delle persone. Spesso per trovarlo deve isolarsi con la persona malata, deve strapparla via dagli sguardi indiscreti e curiosi, perchè la gente quando diventa folla anonima, può essere un grande ostacolo per lo scorrere della vita.
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Gesù invece vuole che la vita scorra, lui è venuto per liberare la vita, per alleggerirla dai pesanti fardelli che ci portiamo dietro, spesso senza saperlo, come le nostre ansie e paure, i nostri blocchi emotivi, che ci impediscono di fare vela verso il mare aperto, di uscire verso nuove esplorazioni. E come lo fa? Invitandoci a seguirlo. Perchè dove segui lui ritrovi la Vita, una vita liberata; e quando segui la Vita... anche senza saperlo stai seguendo Gesù.
Ma che vuol dire seguire Gesù, seguire la Vita? Quando la Vita ti chiede dei passaggi di trasformazione accettali; quando la Vita ti chiede di “passare all'altra riva” tu non tirarti indietro. Anche se di mezzo ci può essere un mare di paura e tempesta. Anche se non ne capisci la logica, accetta di metterti in gioco.
Scambiamo per fedeltà la nostra allergia al cambiamento, la nostra assuefazione alle forme consolidate, la nostra stanca ripetizione di formule e abitudini. Fedeltà è diventata quasi sinonimo di pigrizia. In realtà sei fedele solo quando hai il coraggio di seguire la Vita, che ti chiama a cambiamenti, ad andare oltre, a immaginarti scenari diversi, a rischiare per non far marcire il tuo sogno dentro di te. Io nella mia vita ho capito che funziono solo se mi lascio mettere in discussione dalla Vita, da ciò che accade; ho capito che non sono fatto per la fedeltà, intesa come accomodamento e abitudine, ma per essere sempre in cammino. Sono figlio del viaggio, figlio di migranti. Sono nato con la valigia in mano. A 15 giorni ho fatto il primo trasloco; nei 47 anni successivi ne ho macinati altri 13 ed un altro è alle porte... Qualcuno dirà: sei un disadattato! In realtà quel Gesù itinerante, “migrante” fin da piccolo, che aveva scelto di non avere sicurezze, di non avere un posto dove posare il capo, di passare di villaggio in villaggio, di essere sempre avanti, sempre oltre, sempre in movimento, mi ha semplicemente chiesto di seguirlo, per esserMi ed esserGli fedele. Se vuoi trovare Vita non aver paura di seguire Gesù e di lasciarti trasformare dalle situazioni e persone che incontri, perchè se sei in cammino la Vita cammina con te.

La mia casa mi dice: “Non lasciarmi, perchè qui abita il tuo passato”. E la strada mi dice: “Vieni e seguimi: sono il tuo futuro”. (K. Gibran)

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