Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

mercoledì 17 giugno 2015

Nascosti con Cristo nel "segreto" della comunità per spargere il suo "profumo" nel mondo

Mercoledì della XI settimana del Tempo Ordinario

Commento audio

 Nascosti con Cristo nel "segreto" della comunità per spargere il suo "profumo" nel mondo

 

 

αποφθεγμα Apoftegma
    
Quando sei unito a Dio mediante la preghiera, 
esamina chi sei in verità; 
parlagli se puoi, 
e se questo ti è impossibile, 
fermati, rimani davanti a lui. 
Non darti altra preoccupazione.

San Pio (Padre Pio)

Il Discorso della Montagna è concretissimo perché rivela la vita celeste del cristiano che non è de mondo ma vive ancora nel mondo. Per questo, Dio ha deposto in un “vaso di creta” il “tesoro” della vita divina ricevuta nel battesimo. E questo non ci piace, perché tutti avremmo voluto che fosse custodito nel “caveau” antiatomico di una banca. E invece no, perché la “beatitudine” di un figlio di Dio ha bisogno della “fame e della sete di giustizia”, dell’“afflizione” e delle “persecuzioni” dei “nemici”. Per risplendere e salare, la vita celeste ha bisogno della terra e del mondo. Per rendere testimonianza alla verità ed essere credibile lo Spirito Santo ha bisogno della debolezza della carne: da un lato, infatti, essa ci ricorda che questa terra non è il nostro destino; dall’altra ci fa umili per avvicinarci agli altri senza ritenerci superiori. La libertà di un pellegrino e l’umiltà di un povero in spirito” sono le caratteristiche indispensabili di un cristiano, che è per natura un apostolo missionario. Per questo Gesù ci invita oggi a “guardarci dal praticare le vostre opere buone davanti agli uomini per essere da loro ammirati”, cioè a fare attenzione e combattere per non trasformare il frutto della vita divina in cibo che sazi l’uomo della carne. Attenti a non fare come Esaù, che ha ceduto alla tentazione del demonio finendo con il disprezzare la primogenitura; non poteva restare nella tenda, doveva uscire e cacciare per sfamarsi, perché ormai la primogenitura non gli bastava, non era più la sua ricompensa. Può succedere anche a noi oggi, perché il demonio, come leone ruggente, va in giro per divorarti; stanne certo, di fronte alla malattia, al dolore e all’apparente insignificanza per gli altri, ti insinuerà che il “segreto” dove Dio ha deposto la sua Grazia non sia il luogo ad essa idoneo. Attento, perché mostrandoti i fatti della storia come ingiustizie opera di un Dio ingiusto, vorrà indurti a scappare dall’ultimo posto, il “segreto” della tomba dove Gesù è sceso per unirsi a te e farti risuscitare con Lui. Se il demonio riuscirà ad ingannarti, ti ritroverai solo, vuoto e affamato; diventerai come un “latitante”, sempre in fuga dai fatti e dalle persone; non potendo cambiare la storia ti "travestirai come gli ipocriti" perché gli altri si accorgano di te, ti accettino e ti “lodino”, nell’illusione di salvarti e saziarti facendo della tua vita un teatro.

Forse è già accaduto. Guarda se per caso non riesci a stare dove dovresti stare, se ti pesa il tempo da passare in famiglia e te ne scappi al bar e dagli amici; oppure non resisti e te ne vai a fare shopping, palestra per piallarti la cellulite, e magari qualche lavoretto perché, insomma, una volta che ho dato un’aggiustata alla casa, ho preparato qualcosa da mangiare, mica devo marcire qua dentro, ho bisogno di realizzarmi no? Appunto, hai bisogno di una "ricompensa" diversa dalla vita di Cristo che ti fa seppellire con Lui per amore tra le solite quattro pareti di casa, per amore di coniuge e figli. Oppure forse stai sempre progettando il futuro, incapace di vivere il presente? Se è così vuol dire che il demonio ti sta sottraendo tua vera e unica “ricompensa”, l’amore di Dio che “compensa” sempre le delusioni e le sofferenze, superando infinitamente ogni nostra aspettativa. Per questo il Vangelo ci chiede oggi: stai vivendo la vita di Cristo? E’ Lui la tua “ricompensa” oppure la stai cercando fuori dal tuo cuore e dalla tua storia concreta? Elemosina, preghiera e digiuno non sono solo pratiche pie, ma il cammino nella carne di un cristiano la cui “vita è ormai nascosta con Cristo in Dio”. E’ “risorto con Lui, pensa alle cose di lassù”, alla “ricompensa” eterna delle cui primizie si nutre nell’intimità della “tenda” che è la comunità cristiana. Vive della Parola di Dio, dei sacramenti, della comunione con i fratelli, e di tutte le Grazie con le quali il Padre, come Abramo fece con Giacobbe, lo benedice in vista dell’eternità, rinnovando ogni giorno la sua primogenitura. Per questo “dà morte a quella parte di lui che ancora appartiene alla terra”, spogliandosi ogni giorno dell’uomo vecchio, per non perdere la “giustificazione” che lo ha reso figlio di Dio, la “ricompensa” che dà compimento, dignità e felicità alla sua vita. Digiuna, prega e fa elemosina perché è l’unico modo per vivere come cittadini del Cielo qui sulla terra, dove ogni "mano destra" chiusa nell'avarizia sa bene quello che fa "la sinistra" schiava dell'idolatria. Le “opere buone” sono, infatti, le opere dell’unico “Buono” che dimora in lui nel “segreto”, dove lo “vede” e lo ama. Coraggio fratelli, nella comunità cristiana possiamo imparare a vivere da resuscitati, donandoci allo Sposo nel segreto dell’intimità delle celebrazioni e dei sacramenti, perché in essa Lui si fa nostra "ricompensa". Allora, “lavati” nella misericordia”, potremo accomodarci all’ultimo posto che la storia ci riserva, senza cercare in esso quello che non può darci; per spargervi gratuitamente il buon “profumo” di Cristo, l’essenza della sua vita più forte del peccato e della morte che “ricompensa” la nostra. 




Nessun commento:

Posta un commento