Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

domenica 2 marzo 2014

VIII^ Domenica del Tempo Ordinario. Anno A


Nell'ottava Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù invita ad affidarsi alla Provvidenza e a non attaccare il cuore al denaro, perché non si può servire Dio e la ricchezza nello stesso tempo. Quindi conclude:
“Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena”.

Alla base del Vangelo di oggi c’è una parola del Signore che impegna tutta la sua autorità divina: “Io vi dico”. Questo richiede da noi un ascolto particolarmente attento: “Nessuno può servire due padroni... Non potete servire Dio e la ricchezza”. I discepoli debbono decidersi una volta per sempre. “Questa sorda lotta si può ridurre di fatto a due contendenti, come due poli che dirigono tutta la vita umana: servire Dio oppure servire mammona” (T. Federici), dove l’aramaico “mamona” significa “lucro”, “denaro”. A riprova della verità della sua parola, il Signore offre due brevi immagini: guardare gli uccelli del cielo e i gigli del campo: non ammassano in granai, non filano…, eppure il Padre vostro celeste li nutre e li veste gloriosamente come neppure Salomone, in tutta la sua gloria, fu mai rivestito. E se Dio – si noti “il vostro Padre” – fa questo con delle piccole creature, non farà assai più per voi, Egli che sa che ne avete bisogno? Già nel profeta Isaia troviamo una parola forte (cf la prima lettura di questa domenica): “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato, le tue mura sono sempre davanti a me (Is 49, 15-16). La parola conclusiva del Vangelo ci svela il senso radicale di questa parola: “Cercate, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”. Il Signore ci vuole strappare dall’ansia per il domani: ci ama e ci vuole far vivere in pace. (don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma)

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Di seguito i testi della Liturgia e i commenti

MESSALE
Antifona d'Ingresso  Sal 17,19-20
Il Signore è mio sostegno,
mi ha liberato e mi ha portato al largo,
è stato lui la mia salvezza perché mi vuole bene.
 

Colletta
Concedi, Signore, che il corso degli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace, e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
 
Oppure: 
Padre santo, che vedi e provvedi a tutte le creature, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché in mezzo alle fatiche e alle preoccupazioni di ogni giorno non ci lasciamo dominare dall'avidità e dall'egoismo, ma operiamo con piena fiducia per la libertà e la giustizia del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo...


LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura
  Is 49, 14-15Io non ti dimenticherò mai.

Dal libro del profeta Isaìa
Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato,
il Signore mi ha dimenticato».
Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.

    

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 61
Solo in Dio riposa l’anima mia.
Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia salvezza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: mai potrò vacillare.

Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: non potrò vacillare.

In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio.
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore.

     

Seconda Lettura
  1 Cor 4, 1-5
Il Signore manifesterà le intenzioni dei cuori. 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele.
A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!
Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.

  

Canto al Vangelo
   Eb 4,12
Alleluia, alleluia.

La parola di Dio è viva ed efficace,
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.

Alleluia.

   
   
Vangelo 
 
Mt 6, 24-34
Non preoccupatevi del domani.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

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"Ma la vita, crediamo davvero che ci appartenga?"


Il Vangelo di questa domenica non è una romantica e commovente pagina edificante; non racconta di figli dei fiori alla ricerca di se stessi. Non è nemmeno un trattato di economia, niente pauperismo buonista. E’ in gioco il rapporto che ciascuno di noi ha con Dio. Quindi la felicità e la salvezza.
Per capire il posto che riserviamo a Dio, Gesù ci conduce a scoprire quello di mammona. E' la via più semplice. continua >>>

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