Sabato in Albis
DAL VANGELO DEL GIORNO
Commento audio
In Cristo, ogni giorno è il giorno nuovo, l'inizio di una vita nuova
E' la nostra esperienza, quel perverso gioco del demonio che ci inganna e seduce spingendoci a toccare e mangiare dell'albero, che accende la superbia per farci schiavi dei sette demoni; e poi ci lascia nudi, pieni di vergogna inducendoci a disprezzarci e odiarci, facendo proprio del disprezzo di se stessi la carezza avvelenata dell'egoismo più feroce, la stoccata che ci uccide. Ci ritroviamo improvvisamente soli con le nostre debolezze, con i nostri peccati, e ci chiudiamo in una prigione dalla quale è sottratta la speranza. Non cambierò mai, sono debole e incapace, sono solo un uomo, non posso credere a qualcosa che mi faccia superare i miei limiti. E' la durezza di cuore, di un cuore che non ha conosciuto l'amore inginocchiato, umiliato, crocifisso; la durezza di chi ha perduto la speranza di fronte a tanto male, dentro e fuori di sé: la speranza infatti, "in questo mondo, non può non fare i conti con la durezza del male. Non è soltanto il muro della morte a ostacolarla, ma più ancora sono le punte acuminate dell’invidia e dell’orgoglio, della menzogna e della violenza. Gesù è passato attraverso questo intreccio mortale, per aprirci il passaggio verso il Regno della vita. C’è stato un momento in cui Gesù appariva sconfitto: le tenebre avevano invaso la terra, il silenzio di Dio era totale, la speranza una parola che sembrava ormai vana" (Benedetto XVI, Messaggio di Pasqua 2012). La durezza del cuore dei discepoli è quella del dolore sedimentato, delle speranze infrante perché troppo umane, quelle che reclamano la scomparsa del male, la palingenesi di ogni ideologia utopica; la durezza stratificata sul cuore di chi non ha ancora conosciuto la misericordia, che non elimina il male ma lo assume sino a farsene divorare per redimere il malvagio. Un cuore così non può credere all'annuncio sconvolgente di Maria: ella rappresenta, agli occhi della carne, un passato ancora irredento, una speranza infranta, la peccatrice perdonata ma non salvata, una ferita rimarginata mentre il morbo maligno è ancora vivo, proprio perché Colui che l'aveva perdonata giaceva morto in una tomba e con Lui la salvezza e il riscatto definitivi; Maria era stata troppo peccatrice, aveva cambiato vita sì, me era pur sempre lei, come lo continuiamo ad essere noi, era necessario un "troppo" amore, ma era svanito ingoiato da un sepolcro. E' morto il Maestro, è morta con Lui anche la misericordia, e l'annuncio di Maria non è altro che un vaneggiamento di chi non sa rassegnarsi all'evidenza, la passione di una donna infatuata.
Quante volte ci ritroviamo in questa situazione, incapaci di credere a quanti ci annunciano che Cristo, unica nostra speranza, è risorto, che i peccati sono perdonati, che quella situazione che ci ha fatto piombare in un lutto pieno di lacrime, è redenta nel sangue di Cristo! Ostinati nel pensare che il matrimonio continuerà così, che quel figlio si perderà sempre più, che non saprò mai amare davvero, che continuerò ad offrire tutto a me stesso in un egoismo insaziabile. I sette demoni sono più forti, lo sono stati sino ad oggi... Ma oggi è un nuovo giorno, oggi il Signore appare a ciascuno di noi e illumina il nostro cuore indurito, e lo scioglie nel suo amore. Oggi per noi è il giorno del perdono, l'inizio di una nuova settimana, di una vita assolutamente nuova. Ed una vita immersa nella misericordia è un annuncio, come la vita di Maria. E, come lei, anche gli Undici sono inviati a proclamare la Buona Notizia ad ogni cuore indurito, in lutto e in pianto; la nostra vita, come la loro, come quella di Maria, trasformata nella fornace dell'amore di Cristo, è un Vangelo vivente; è Cristo stesso che appare, vivo, ad ogni uomo. Lo è naturalmente, in forza del suo amore più ostinato della nostra ostinazione, più duro della nostra durezza; lo è per 'evidenza della sua risurrezione che ci abbraccia mille volte, senza giudicarci, speranza incarnata nelle nostre vite risorte, primizie del Cielo. Capite? Gesù "rimprovera" sì gli apostoli, ma poi li invia ad annunciare il Vangelo! Chi di noi farebbe lo stesso con suo figlio? E' il mistero di un amore davvero più forte del dubbio, dei peccati, degli errori, e pur "correggendo" con la Verità, pur illuminando la realtà di ciascuno, non disprezza né rifiuta nessuno, anzi. L'amore che si dona e trasforma un debole e codardo in un apostolo. Questa è la Pasqua, l'antidoto al veleno della durezza di cuore, dell'incredulità e della disperazione. Tu, oggi, così come sei, raggiunto da Cristo risorto, perdonato e inondato della sua vita, proprio tu da oggi sarai un apostolo, un testimone, un martire di Cristo. E così tuo figlio perso nella droga, e chiunque altro uomo al quale appaia Cristo risorto attraverso l'annuncio della Chiesa. Che missione abbiamo, fa risuscitare i traditori in una fedeltà sino alla morte, far passare i peccatori alla vita nuova. Coraggio allora perché laddove appare l'amore, appare Cristo risorto; e dove appare Cristo risorto si fa visibile, e afferrabile, la speranza, per tutti.
QUI GLI APPROFONDIMENTI
APPROFONDIMENTI
Giovanni Paolo II:
L’amore misericordioso di Dio si rivela pienamente e definitivamente nel Mistero pasquale.
Paolo VI. Il Mistero Pasquale
H. U. Von Balthasar. Mysterium Paschale. La Consegna
J. Ratzinger. La fede nella Risurrezione
J Jeremias La Pasqua
Mons. Caffarra. Testi sulla Pasqua
La pasqua dei primi secoli
Sant''Agostino. "Fides christianorum resurrectio Christi est"
Catechesi di Giovanni Paolo II sulla Resurrezione
Meditazione di Don Divo Barsotti sulla Pasqua
Ignace DE LA POTTERIE. Testi sulla Risurrezione di Gesù in Giovanni
La Pasqua dell''ebreo GesùI giorni della Pasqua
J Jeremias La Pasqua
Ratzinger - Benedetto XVI. Meditazione sulla La Pasqua
Tutti i passi della storia varcano il sepolcro vuoto
Meditazione di Don Divo Barsotti sulla Pasqua
Mons. Caffarra. Testi sulla Pasqua
J. Galot. Il sepolcro vuoto: Da piccoli indizi, lo stupore della fede
LA TOMBA VUOTA E LA SINDONE DI TORINO
Presenza di Maria nel mistero pasquale
tomba vuota e panni sepolcrali
Padre Raniero Cantalamessa. La storicità della risurrezione di Cristo
Sant''Agostino. "Fides christianorum resurrectio Christi est"Marc Chagall. Il mistero della Pasqua
A. Socci. Ipotesi su Gesù e la sua resurrezione.
Don Giussani: Cristo contro il nulla
Paul O’Callaghan. Resurrezione. Teologia
LE APPARIZIONI «UFFICIALI»
DEL RISORTO AL GRUPPO APOSTOLICO (GV 20,19-31)
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