Santa Maria,

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...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

domenica 12 aprile 2015

Sintesi della fede cristiana.


Consegna e lettura della Bolla - Misericordiae vultus -

di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia.
Omelia di Papa Francesco




Consegna e lettura della Bolla - Misericordiae vultus - di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia. Omelia di Papa Francesco: “L’Anno Santo dovrà mantenere vivo il desiderio di saper cogliere i tanti segni della tenerezza che Dio offre al mondo intero e soprattutto a quanti sono nella sofferenza, sono soli e abbandonati, e anche senza speranza di essere perdonati e di sentirsi amati dal Padre"
Sala stampa della Santa Sede


[Text: Italiano, Français, English, Español, Português]
Alle ore 17.30 di oggi, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco presiede i Primi Vespri della seconda Domenica di Pasqua, o della Divina Misericordia, in occasione della consegna e della lettura della Bolla Misericordiae vultus d’indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, che si aprirà l’8 dicembre 2015 e si concluderà il 20 novembre 2016.Papa Francesco, accompagnato dai Cardinali, si reca nell’Atrio della Basilica Vaticana e davanti alla Porta Santa consegna la Bolla d’indizione ai quattro Cardinali Arcipreti delle Basiliche papali in Roma: il Cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano; il Cardinale Agostino Vallini, Arciprete della Basilica Lateranense; il Cardinale James Michael Harvey, Arciprete della Basilica di San Paolo fuori le mura; il Cardinale Santos Abril y Castelló, Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore.Per raggiungere simbolicamente tutti i Vescovi del mondo, il Santo Padre consegna una copia della Bolla anche al Prefetto della Congregazione per i Vescovi, il cardinale Marc Ouellet; al Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il cardinale Fernando Filoni; al Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il cardinale Leonardo Sandri. In rappresentanza di tutto l’Oriente riceve una copia del documento l’Arcivescovo Savio Hon Tai-Fai, nato in Hong Kong e ora Segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Il continente africano è rappresentato dall’Arcivescovo Barthélemy Adoukonou, originario del Benin e attualmente Segretario del Pontificio Consiglio della Cultura. Per le Chiese Orientali, il Papa consegna la Bolla a Mons. Khaled Ayad Bishay, della Chiesa Patriarcale di Alessandria dei Copti.Quindi il Reggente della Casa pontificia, Mons. Leonardo Sapienza, in qualità di Protonotario Apostolico di numero, legge alla presenza di Papa Francesco alcuni brani del documento ufficiale d’indizione dell’Anno Santo straordinario.Successivamente, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre presiede la celebrazione dei Primi Vespri della Domenica della Divina Misericordia.Di seguito pubblichiamo il testo dell’omelia che Papa Francesco pronuncia nel corso della recita dei Vespri: 
Omelia del Santo Padre 
Fratelli e sorelle,risuona ancora in tutti noi il saluto di Gesù Risorto ai suoi discepoli la sera di Pasqua: «Pace a voi!» (Gv 20,19). La pace, soprattutto in queste settimane, permane come il desiderio di tante popolazioni che subiscono la violenza inaudita della discriminazione e della morte, solo perché portano il nomecristiano. La nostra preghiera si fa ancora più intensa e diventa un grido di aiuto al Padre ricco di misericordia, perché sostenga la fede di tanti fratelli e sorelle che sono nel dolore, mentre chiediamo di convertire i nostri cuori per passare dall’indifferenza alla compassione.San Paolo ci ha ricordato che siamo stati salvati nel mistero della morte e risurrezione del Signore Gesù. Lui è il Riconciliatore, che è vivo in mezzo a noi per offrire la via della riconciliazione con Dio e tra i fratelli. L’Apostolo ricorda che, nonostante le difficoltà e le sofferenze della vita, cresce tuttavia la speranza nella salvezza che l’amore di Cristo ha seminato nei nostri cuori. La misericordia di Dio si è riversata in noi rendendoci giusti, donandoci la pace.Una domanda è presente nel cuore di tanti: perché oggi un Giubileo della Misericordia? Semplicemente perché la Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata ad offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio. Questo non è il tempo per la distrazione, ma al contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare all’essenziale. E’ il tempo per la Chiesa di ritrovare il senso della missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento della misericordia del Padre (cfr Gv 20,21-23). E’ per questo che l’Anno Santo dovrà mantenere vivo il desiderio di saper cogliere i tanti segni della tenerezza che Dio offre al mondo intero e soprattutto a quanti sono nella sofferenza, sono soli e abbandonati, e anche senza speranza di essere perdonati e di sentirsi amati dal Padre. Un Anno Santo per sentire forte in noi la gioia di essere stati ritrovati da Gesù, che come Buon Pastore è venuto a cercarci perché ci eravamo smarriti. Un Giubileo per percepire il calore del suo amore quando ci carica sulle sue spalle per riportarci alla casa del Padre. Un Anno in cui essere toccati dal Signore Gesù e trasformati dalla sua misericordia, per diventare noi pure testimoni di misericordia. Ecco perché il Giubileo: perché questo è il tempo della misericordia. E’ il tempo favorevole per curare le ferite, per non stancarci di incontrare quanti sono in attesa di vedere e toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti, a tutti, la via del perdono e della riconciliazione.La Madre della Divina Misericordia apra i nostri occhi, perché comprendiamo l’impegno a cui siamo chiamati; e ci ottenga la grazia di vivere questo Giubileo della Misericordia con una testimonianza fedele e feconda. 
Francese 
Frères et soeurs,Le salut de Jésus ressuscité à ses disciples, le soir de Pâques, résonne encore en nous tous : « Paix à vous ! » (Jn 20, 19). La paix, surtout durant ces semaines, demeure comme le désir de nombreuses populations qui subissent la violence inouïe de la discrimination et de la mort, seulement parce qu’elles portent le nom de chrétiens. Notre prière se fait encore plus intense et devient un appel à l’aide au Père riche en miséricorde, afin qu’il soutienne la foi de tant de frères et soeurs qui sont dans la douleur, alors que nous demandons de convertir nos coeurs pour passer de l’indifférence à la compassion.Saint Paul nous a rappelé que nous avons été sauvés dans le mystère de la mort et de la résurrection du Seigneur Jésus. Il est le Réconciliateur, qui est vivant au milieu de nous pour offrir le chemin de la réconciliation avec Dieu et entre les frères. L’Apôtre rappelle que, malgré les difficultés et les souffrances de la vie, grandit pourtant l’espérance dans le salut que l’amour du Christ a semé dans nos coeurs. La miséricorde de Dieu s’est répandue en nous, nous rendant justes, nous donnant la paix. Une question est présente dans le coeur de beaucoup : pourquoi, aujourd’hui, un Jubilé de la Miséricorde ? Simplement parce que l’Église, en ce moment de grands changements d’époque, est appelée à offrir plus fortement les signes de la présence et de la proximité de Dieu. Ce n’est pas le temps pour la distraction, mais au contraire pour rester vigilants et réveiller en nous la capacité de regarder l’essentiel. C’est le temps pour l’Église de retrouver le sens de la mission que le Seigneur lui a confiée le jour de Pâques : être signe et instrument de la miséricorde du Père (cf. Jn 20, 21-23). C’est pour cela que l’Année Sainte devra maintenir vivant le désir de savoir accueillir les nombreux signes de la tendresse que Dieu offre au monde entier et surtout à tous ceux qui sont dans la souffrance, qui sont seuls et abandonnés, et aussi sans espérance d’être pardonnés et de se sentir aimés du Père. Une Année Sainte pour éprouver fortement en nous la joie d’avoir été retrouvés par Jésus, qui comme Bon Pasteur est venu nous chercher parce que nous nous étions perdus. Un Jubilé pour percevoir la chaleur de son amour quand il nous charge sur ses épaules pour nous ramener à la maison du Père. Une Année pour être touchés par le Seigneur Jésus et transformés par sa miséricorde, pour devenir nous aussi témoins de miséricorde. Voilà le motif du Jubilé : parce que c’est le temps de la miséricorde. C’est le temps favorable pour soigner les blessures, pour ne pas nous lasser de rencontrer tous ceux qui attendent de voir et de toucher de la main les signes de la proximité de Dieu, pour offrir à tous le chemin du pardon et de la réconciliation.Que la Mère de la Divine Miséricorde ouvre nos yeux, afin que nous comprenions l’engagement auquel nous sommes appelés ; et qu’elle nous obtienne la grâce de vivre ce Jubilé de la Miséricorde par un témoignage fidèle et fécond. 
Inglese 
Dear Brothers and Sisters,The greeting of the Risen Christ to his disciples on the evening of Easter, “Peace be with you!” (Jn 20:19), continues to resound in us all. Peace, especially during this Easter season, remains the desire of so many people who suffer unprecedented violence of discrimination and death simply because they bear the name “Christian”. Our prayer is all the more intense and becomes a cry for help to the Father, who is rich in mercy, that he may sustain the faith of our many brothers and sisters who are in pain. At the same time, we ask for the grace of the conversion of our own hearts so as to move from indifference to compassion.Saint Paul reminds us that we have been saved through the mystery of the death and resurrection of the Lord Jesus. He is the Reconciler, who is alive in our midst offering the way to reconciliation with God and with each other. The Apostle recalls that, notwithstanding the difficulties and the sufferings of life, the hope of salvation which Christ has sown in our hearts nonetheless continues to grow. The mercy of God is poured out upon us, making us just and giving us peace.Many question in their hearts: why a Jubilee of Mercy today? Simply because the Church, in this time of great historical change, is called to offer more evident signs of God’s presence and closeness. This is not the time to be distracted; on the contrary, we need to be vigilant and to reawaken in ourselves the capacity to see what is essential. This is a time for the Church to rediscover the meaning of the mission entrusted to her by the Lord on the day of Easter: to be a sign and an instrument of the Father’s mercy (cf. Jn 20:21-23). For this reason, the Holy Year must keep alive the desire to know how to welcome the numerous signs of the tenderness which God offers to the whole world and, above all, to those who suffer, who are alone and abandoned, without hope of being pardoned or feeling the Father’s love. A Holy Year to experience strongly within ourselves the joy of having been found by Jesus, the Good Shepherd who has come in search of us because we were lost. A Jubilee to receive the warmth of his love when he bears us upon his shoulders and brings us back to the Father’s house. A year in which to be touched by the Lord Jesus and to be transformed by his mercy, so that we may become witnesses to mercy. Here, then, is the reason for the Jubilee: because this is the time for mercy. It is the favourable time to heal wounds, a time not to be weary of meeting all those who are waiting to see and to touch with their hands the signs of the closeness of God, a time to offer everyone the way of forgiveness and reconciliation.May the Mother of God open our eyes, so that we may comprehend the task to which we have been called; and may she obtain for us the grace to experience this Jubilee of Mercy as faithful and fruitful witnesses of Christ.SpagnoloHermanos y hermanas:Todavía resuena en todos nosotros el saludo de Jesús Resucitado a sus discípulos la tarde de Pascua: «Paz a vosotros« (Jn 20,19). La paz, sobre todo en estas semanas, sigue siendo el deseo de tantos pueblos que sufren la violencia inaudita de la discriminación y de la muerte, sólo por llevar el nombre de cristianos. Nuestra oración se hace aún más intensa y se convierte en un grito de auxilio al Padre, rico en misericordia, para que sostenga la fe de tantos hermanos y hermanas que sufren, a la vez que pedimos que convierta nuestros corazones, para pasar de la indiferencia a la compasión. San Pablo nos ha recordado que hemos sido salvados en el misterio de la muerte y resurrección del Señor Jesús. Él es el Reconciliador, que está vivo en medio de nosotros para mostrarnos el camino de la reconciliación con Dios y con los hermanos. El Apóstol recuerda que, a pesar de las dificultades y los sufrimientos de la vida, sigue creciendo la esperanza en la salvación que el amor de Cristo ha sembrado en nuestros corazones. La misericordia de Dios se ha derramado en nosotros haciéndonos justos, dándonos la paz.Una pregunta está presente en el corazón de muchos: ¿por qué hoy un Jubileo de la Misericordia? Simplemente porque la Iglesia, en este momento de grandes cambios históricos, está llamada a ofrecer con mayor intensidad los signos de la presencia y de la cercanía de Dios. Éste no es un tiempo para estar distraídos, sino al contrario para permanecer alerta y despertar en nosotros la capacidad de ver lo esencial. Es el tiempo para que la Iglesia redescubra el sentido de la misión que el Señor le ha confiado el día de Pascua: ser signo e instrumento de la misericordia del Padre (cf. Jn 20,21-23). Por eso el Año Santo tiene que mantener vivo el deseo de saber descubrir los muchos signos de la ternura que Dios ofrece al mundo entero y sobre todo a cuantos sufren, se encuentran solos y abandonados, y también sin esperanza de ser perdonados y sentirse amados por el Padre. Un Año Santo para sentir intensamente dentro de nosotros la alegría de haber sido encontrados por Jesús, que, como Buen Pastor, ha venido a buscarnos porque estábamos perdidos. Un Jubileo para percibir el calor de su amor cuando nos carga sobre sus hombros para llevarnos de nuevo a la casa del Padre. Un Año para ser tocados por el Señor Jesús y transformados por su misericordia, para convertirnos también nosotros en testigos de misericordia. Para esto es el Jubileo: porque este es el tiempo de la misericordia. Es el tiempo favorable para curar las heridas, para no cansarnos de buscar a cuantos esperan ver y tocar con la mano los signos de la cercanía de Dios, para ofrecer a todos el camino del perdón y de la reconciliación. Que la Madre de la Divina Misericordia abra nuestros ojos para que comprendamos la tarea a la que estamos llamados; y que nos alcance la gracia de vivir este Jubileo de la Misericordia con un testimonio fiel y fecundo. 
Portoghese 
Irmãos e irmãs!Ressoa ainda, em todos nós, a saudação de Jesus Ressuscitado aos seus discípulos na noite de Páscoa: «A paz esteja convosco!» (Jo 20, 19). A paz, sobretudo nas últimas semanas, permanece como desejo de muitas populações que sofrem violências inauditas de discriminação e morte, só porque possuem o nome de cristãos. A nossa oração faz-se ainda mais intensa, tornando-se um grito de socorro ao Pai, rico em misericórdia, para que sustente a fé de tantos irmãos e irmãs que estão na tribulação, ao mesmo tempo que Lhe pedimos para converter os nossos corações para passarmos da indiferença à compaixão. São Paulo recordou-nos que fomos salvos no mistério da morte e ressurreição do Senhor Jesus. Ele é o Reconciliador, que está vivo no meio de nós, para nos oferecer o caminho da reconciliação com Deus e entre os irmãos. O Apóstolo recorda que, apesar das dificuldades e sofrimentos da vida, cresce a esperança na salvação que o amor de Cristo semeou nos nossos corações. A misericórdia de Deus foi derramada em nós, tornando-nos justos, dando-nos a paz.Presente no coração de muitos está esta pergunta: Por que motivo um Jubileu da Misericórdia, hoje? Simplesmente porque a Igreja é chamada, neste tempo de grandes mudanças epocais, a oferecer mais vigorosamente os sinais da presença e proximidade de Deus. Este não é o tempo para nos deixarmos distrair, mas para o contrário: permanecermos vigilantes e despertarmos em nós a capacidade de fixar o essencial. É o tempo para a Igreja reencontrar o sentido da missão que o Senhor lhe confiou no dia de Páscoa: ser sinal e instrumento da misericórdia do Pai (cf. Jo 20, 21-23). Por isso o Ano Santo deverá manter vivo o desejo de individuar os inúmeros sinais da ternura que Deus oferece ao mundo inteiro, e sobretudo a quantos estão na tribulação, vivem sozinhos e abandonados, e também sem esperança de ser perdoados e sentir-se amados pelo Pai. Um Ano Santo para sentirmos intensamente em nós a alegria de ter sido reencontrados por Jesus, que veio, como Bom Pastor, à nossa procura, porque nos tínhamos extraviado. Um Jubileu para nos darmos conta do calor do seu amor, quando nos carrega aos seus ombros e nos traz de volta à casa do Pai. Um Ano em que sejamos tocados pelo Senhor Jesus e transformados pela sua misericórdia para nos tornarmos, também nós, testemunhas de misericórdia. Eis o motivo do Jubileu: porque este é o tempo da misericórdia. É o tempo favorável para tratar as feridas, para não nos cansarmos de ir ao encontro de quantos estão à espera de ver e tocar sensivelmente os sinais da proximidade de Deus, para oferecer a todos o caminho do perdão e da reconciliação.
A Mãe da Misericórdia Divina abra os nossos olhos, para compreendermos o compromisso a que somos chamados, e nos obtenha a graça de vivermos, com um testemunho fiel e fecundo, este Jubileu da Misericórdia.A Mãe da Misericórdia Divina abra os nossos olhos, para compreendermos o compromisso a que somos chamados, e nos obtenha a graça de vivermos, com um testemunho fiel e fecundo, este Jubileu da Misericórdia.



PER SEGUIRE IN DIRETTA VIDEO LA CELEBRAZIONE VESPRI DELLA DIVINA MISERICORDIA






Starts at 5:25 PM - Pope Francis presides at the celebration of the First Vespers of the Divine Mercy Sunday, with the publication of the Bull of Indiction o... 
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*Giovanni Maria Vian: Sintesi della fede cristian 
L'Osservatore Romano
È una sintesi della fede cristiana la bolla d’indizione del giubileo della misericordia voluto da Papa Francesco. E questo perché, come si legge al suo inizio, proprio la misericordia è il cuore della rivelazione che culmina in Gesù di Nazareth, volto del Padre e del suo amore, misericordiae vultus. Il documento papale è rivolto significativamente a quanti vorranno leggerlo, senza distinzione, e auspica che «a tutti, credenti e lontani, possa giungere il balsamo della misericordia come segno del regno di Dio già presente» tra gli uomini.Le date che racchiudono questo nuovo anno santo straordinario sono spiegate dal Pontefice nella luce della misericordia, dall’inizio l’8 dicembre 2015 alla conclusione il 20 novembre 2016: dunque, tra le ricorrenze liturgiche dell’Immacolata concezione e della domenica di Cristo re. Per sottolineare all’inizio del giubileo l’agire di Dio — che «non ha voluto lasciare l’umanità sola e in balia del male» ma ha preservato Maria dalla colpa originale — e con la sua conclusione indicare la signoria di Cristo, e cioè della sua misericordia, sull’intero universo.In questa cornice che richiama tutta la storia della salvezza Papa Francesco dichiara di aver scelto la data d’inizio dell’anno santo nel cinquantesimo anniversario della conclusione del Vaticano II perché la Chiesa «sente il bisogno di mantenere vivo» il concilio, definito l’inizio di un nuovo percorso. Allora si avvertì «l’esigenza di parlare di Dio agli uomini del loro tempo in un modo più comprensibile», come già nel 1950 aveva detto Montini a Jean Guitton: «Cosa serve dire quello che è vero, se gli uomini del nostro tempo non ci capiscono?».E dei Papi del concilio il loro successore ricorda nella bolla le parole che collocano il Vaticano II in questa chiave di lettura antica e sempre nuova: «Ora la sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia» e così «mostrarsi madre amorevolissima di tutti, benigna, paziente, mossa da misericordia e da bontà verso i figli da lei separati» disse Giovanni XXIII aprendo il Vaticano II. Concluso nel segno suggestivo dell’«antica storia del samaritano», presentata da Paolo vi come paradigma della sua spiritualità.A mezzo secolo dalla conclusione della più grande assemblea cristiana mai celebrata, Papa Francesco la ricorda come «nuova tappa dell’evangelizzazione di sempre». E usa un’immagine che richiama il titolo (Abbattere i bastioni) e il senso di un piccolo libro di Hans Urs von Balthasar pubblicato nel 1952: «Abbattute le muraglie che per troppo tempo avevano rinchiuso la Chiesa in una cittadella privilegiata, era giunto il tempo di annunciare il Vangelo in modo nuovo» e «testimoniare con più entusiasmo e coraggio» la fede in Cristo, unico Signore.Ecco allora il tempo favorevole per tornare all’essenziale e trasformare ogni comunità cristiana in «un’oasi di misericordia», sgretolando l’indifferenza, praticando le opere di misericordia corporale e spirituale, riscoprendo la bellezza della confessione e cambiando vita, aperti all’incontro con donne e uomini delle altre religioni. Come pellegrini in cammino verso la meta a cui ognuno, forse anche inconsapevolmente, aspira. Senza paura di farsi «sorprendere da Dio». g.m.v. 
L'Osservatore Romano*



Giubileo, la Bolla: «Misericordia, l'amore "viscerale" di Dio» 
Vatican Insider 
( Andrea Tornielli) Il documento di indizione: sarà aperta una «porta santa» in ogni diocesi. L'appello per la conversione dei criminali e dei corrotti. La confessione da riscoprire: saranno inviati preti «missionari della misericordia» con la facoltà di perdonare anche (...) 
*Giubileo, il Papa consegna la bolla: "Mafiosi e corrotti pentitevi" 
Repubblica.it 
(Andrea Gualtieri) Inizia il conto alla rovescia per il Giubileo. Davanti alla Porta santa della basilica di San Pietro, papa Francesco ha consegnato la bolla che indice l'evento straordinario in programma dall'8 dicembre 2015, data che ricorda anche il cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio (...)*Francesco indice il Giubileo e chiede ai corrotti: "Vi prego cambiate vita!" 
Zenit.org 
(Salvatore Cernuzio) Una sintesi della Bolla "Misericordiae vultus", consegnata e letta oggi nella Basilica vaticana, con la quale il Papa ha proclamato ufficialmente l'Anno Santo della Misericordia. Si firma “Servo dei servi di Dio” e invoca “grazia, misericordia e pace” a quanti la leggeranno Papa (...)

FONTE: Kairos

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