Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

mercoledì 17 dicembre 2014

Novena di Natale 2° GIORNO

02_Gesù_salvatore_del_mondo

 

17 Dicembre – Novena di Natale – Secondo Giorno


“Gesù salvatore del mondo” (Luca 3,4-6)
«O Sapienza,
che esci dalla bocca dell’Altissimo,
ed arrivi ai confini della terra,
e tutto disponi con dolcezza:
vieni ad insegnarci la via della prudenza.
O Adonai,
e condottiero di Israele,
che sei apparso a Mosè tra le fiamme,
e sul Sinai gli donasti la legge:
redimici col tuo braccio potente.
O Radice di Jesse,
che sei un segno per i popoli,
innanzi a te i re della terra non parlano,
e le nazioni ti acclamano:
vieni e liberaci,
non fare tardi.
O Chiave di David,
e scettro della casa di Israele,
che apri e nessuno chiuse,
chiudi e nessuno apre:
vieni e libera lo schiavo
dal carcere,
che è nelle tenebre,
e nell’ombra della morte.
O (astro) Sorgente,
splendore di luce eterna,
e sole di giustizia:
vieni ed illumina
chi è nelle tenebre,
e nell’ombra della morte.
O Re delle Genti,
da loro bramato,
e pietra angolare,
che riunisci tutti in uno:
vieni, e salva l’uomo,
che hai plasmato dal fango.
O Emmanuel,
nostro re e legislatore,
speranza delle genti,
e loro Salvatore:
vieni e salvaci,
Signore, nostro Dio.»
(Antifona maggiore dell’Avvento Liturgia della ore)
“Per il cristiano non c’è verso di amare Dio senza amare l’umanità; non c’è verso di amare l’umanità senza amare tutti gli uomini; non c’è verso di amare tutti gli uomini senza amare gli uomini che conosce di un amore concreto, di un amore attivo.” (Madeleine Delbrel)
Per accogliere Gesù salvatore del mondo:
Mi impegno a distogliere lo sguardo da tutto ciò che mi allontana da Lui, a riempire i “vuoti” creati dalle mie miserie e ad eliminare ciò che di superfluo appesantisce la mia anima, come l’odio, il rancore, la tristezza, per lasciare spazio alla Luce che viene e a restituire la salvezza perduta.
(Le riflessioni sono tratte da Aggancio http://www.aggancio.it/ rivista del movimento Pro Sanctitate)
PREGHIERA
“E’ nato Cristo, Dio per parte di Padre
Uomo per parte di Madre;
dal Padre senza Madre;
dalla madre senza Padre;
dal Padre senza tempo,
dalla Madre senza seme;
dal padre principio di vita,
dalla Madre fine di morte;
dal padre ordinatore di ogni giorno;
dalla Madre santificatore di questo giorno.”
(S Agostino d’Ippona, Sermo CXCIV)

Novena di Natale (dal 16 al 24 dicembre)


NOVENA DI NATALE    >>> INVITATORIO <<<
Venite adoriamo il Re
Signore
che sta per venire
Regem venturum
Dominum
venite adoremus.
Godi figlia di Sion
esulta figlia di
Gerusalemme,
ecco il Signore verrà
ed in quel giorno vi sarà
gran luce
i monti stilleranno dolcezza
e dai colli scorrerà latte e
miele
perché verrà un gran profeta
ed Egli rinnoverà
Gerusalemme.
Iucundare filia Sion
et exulta satis filia
Jerusalem.
Ecce Dominus veniet
et erit in die illa lux magna
et stillabunt montes
dulcedinem
et colles fluent lac et mel
quia veniet Propheta
magnus
et ipse renovabit
Jerusalem.
Venite adoriamo il Re
Signore
che sta per venire
Regem venturum
Dominum
venite adoremus.
>>> 17 dicembre - SECONDO GIORNO

Novena di Natale

2° GIORNO
GIOISCE IL NOSTRO CUORE
Per mezzo del Profeta, Dio annuncia al suo Popolo la futura salvezza. Questo annuncio è fonte di grande gioia: infatti, per i meriti del Salvatore, sarà ristabilita la riconciliazione e la comunione perfetta con Dio. 
Non temere
«Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d'Israele è il Signore in mezzo a Te, tu non vedrai più la sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: "Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore tuo Dio in mezzo a Te è un Salvatore potente.
Esulterà di gioia per te. Ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia, come nei giorni di festa"» (Sol 3,14-18). 
Desiderato dalle genti
«Mi consumo nell'attesa della tua salvezza» (Sai 119,81), si consuma nel desiderio e nell'attesa della salvezza donataci da Dio. Buono è questo "consumarsi": infatti rivela il desiderio del bene, certo non ancora raggiunto, ma tanto desiderato. Dall'origine del genere umano fino alla fine dei secoli chi pronuncia queste parole se non la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa che desidera Cristo? Testimone ne è il Santo vegliando Simeone che, ricevendo il Cristo Bambino tra le braccia, disse: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza» (Lc 2,29-30).
Come il desiderio di questo vegliando, tale si deve credere sia stato quello di tutti i Santi delle epoche precedenti. Anche il Signore stesso dice ai discepoli: « Molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono» (Mt 13,17) perché si riconosca anche la voce di tutto l'antico Israele nelle parole: "L’anima mia si strugge per la tua salvezza". Dunque mai nel passato si spense questo desiderio dei Santi, né al presente si placa nel corpo di Cristo, che è la Chiesa, fino alla consumazione dei secoli, fin quando verrà "il Desiderato di tutte le nazioni". (S. Agostino) 


Cristo Gesù, ascoltaci


Perché comprendiamo con tutti i Santi il mistero del Regno al quale siamo chiamati- Noi Ti preghiamo, Cristo Gesù ascoltaci.
Perché possiamo comprendere che in Te formiamo il popolo grande e ricco di ogni benedizione promessa al nostro padre Abramo- Noi Ti preghiamo, Cristo Gesù ascoltaci.
Affinché tutte le famiglie della terra siano benedette in Te- Noi Ti preghiamo, Cristo Gesù ascoltaci.
Perché tutti i popoli vengano dall'Oriente e dall'Occidente e siedano a mensa nel Regno dei Cieli- Noi Ti preghiamo, Cristo Gesù ascoltaci.
Il tuo aiuto, Signore, ci renda perseveranti nel bene in attesa del Cristo, tuo Figlio; quando Egli verrà e busserà alla porta ci trovi vigilanti nella preghiera ed esultanti nella lode. Per Cristo nostro Signore. Amen.

                                        http://www.pregate.it/nov-snatale.htm



2 ° giorno: 17 dicembre 
 
O splendore del Padre celeste, nel cui volto rifulge il raggio della divinità, io ti adoro profondamente, mentre ti confesso vero Figlio di Dio vivo. Ti offro, o Signore, l'umile omaggio di tutto il mio essere. Deh! ch'io non abbia mai a separarmi da Te, mio sommo Bene.
1 Pater, 1 Ave, 1 Gloria
Per la tua divina Infanzia...

Novena di Natale

Secondo giorno – 17 dicembre

NOVENA DI NATALE
Ogni giorno, dal 16 al 24 dicembre,
una storia per riflettere,
una breve meditazione

ed una preghiera


UNA STORIA PER RIFLETTERE

C'era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un falegname. Un giorno, durante l'assenza del padrone, tutti i suoi arnesi da lavoro tennero un gran consiglio. La seduta fu lunga e animata, talvolta anche veemente.
Si trattava di escludere dalla onorata comunità degli utensili un certo numero di membri. Uno prese la parola: "Dobbiamo espellere nostra sorella Sega, perché morde e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere più mordace della terra". Un altro intervenne: "Non possiamo tenere fra noi nostra sorella Pialla: ha un carattere tagliente e pignolo, da spelacchiare tutto quello che tocca". "Fratel Martello - protestò un altro - ha un caratteraccio pesante e violento. Lo definirei un picchiatore. E' urtante il suo modo di ribattere continuamente e dà sui nervi a tutti. Escludiamolo!" "E i Chiodi? Si può vivere con gente così pungente? Che se ne vadano! E anche Lima e Raspa. A vivere con loro è un attrito continuo. E cacciamo anche Cartavetro, la cui unica ragion d'essere sembra quella di graffiare il prossimo!".
Così discutevano, sempre più animosamente, gli attrezzi del falegname. Parlavano tutti insieme. Il martello voleva espellere la lima e la pialla questi volevano a loro volta l'espulsione di chiodi e martello, e così via. Alla fine della seduta tutti avevano espulso tutti. La riunione fu bruscamente interrotta dall'arrivo del falegname. Tutti gli utensili tacquero quando lo videro avvicinarsi
al bancone di lavoro. L'uomo prese un asse e lo segò con la Sega mordace. Lo piallò con la Pialla che spela tutto quello che tocca. Sorella Ascia che ferisce crudelmente, sorella Raspa dalla lingua scabra, sorella Cartavetro che raschia e graffia, entrarono in azione subito dopo. Il falegname prese poi i fratelli Chiodi dal carattere pungente e il Martello che picchia e batte. Si servì di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare una culla. Una bellissima culla per accogliere un bambino che stava per nascere.
Per accogliere la Vita. Questa storia ci permette di comprendere come la ricchezza del dono di ciascuno è soprattutto data dall'insieme dei doni di tutti. Ancora non sappiamo riconoscere
l'altro in quanto altro, perchè guardiamo troppo a noi stessi e abbiamo paura dell'altro, anziché vederlo per il dono che è per l'umanità stessa. Ciascuno ha un talento prezioso da offrire e da ricevere dagli altri. E' nella gioia del frutto che è possibile entrare nella gioia del Signore: il desiderio di Dio infatti è che cresca e si
sviluppi l'umanità ed in essa tutto ciò che è vero, giusto, bello, buono. E' nell'accogliere l'altro, nel metterlo in condizione di esprimere il suo "talento", nel permettergli di dare frutto, che siamo accolti dal Signore e partecipiamo alla pienezza della sua gioia.

 MEDITAZIONE


Dell'amore di Dio in nascere bambinoPoteva il Figlio di Dio nel farsi uomo per nostro amore comparire al mondo in età d'uomo perfetto, come comparve Adamo quando fu creato; ma perché i bambini sogliono maggiormente tirarsi l'amore di chi li guarda, perciò egli volle comparire in terra da bambino, e da bambino il più povero e spregiato che mai tra bambini sia nato. Scrisse S. Pier Crisologo: Cosi volle nascere il nostro Dio, perché così voll'essere amato.


Avendo già predetto il profeta Isaia che il Figlio di Dio dovevanascer bambino e così darsi tutto a noi per l'amore che ci portava: Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio (Is 9, 5).Gesù mio, mio sommo e vero Dio, e chi mai dal cielo ti ha tirato a nascere in una grotta, se non l'amore che porti agli uomini? Chi dal seno del Padre ti ha indotto a collocarti in una mangiatoia? Chi dal regnare sopra le stelle ti ha posto a giacere sopra la paglia? Chi da mezzo ai cori degli angeli ti ha ridotto a startene tra dueanimali? Tu infiammi di santo fuoco i serafini, ed ora tremi di freddo in questa stalla? Tu dai il moto ai cieli ed al sole, ed ora per muoverti hai bisogno di chi ti prenda in braccio? Tu provvedi di cibi gli uomini e le bestie, ed ora hai bisogno d'un poco di latte per sostentarti la vita? Tu sei l'allegrezza del cielo, ed ora come ti sento piangere e vagire? Dimmi, chi ti ha ridotto a tante miserie? S. Bernardo dice che l'ha fatto l'amore che tu porti agli uomini.

PREGHIERA


O mio caro Bambino, dimmi che sei venuto a fare in questa terra? Dimmi che vai cercando?Ah già t'intendo: tu sei venuto a morire per me, per liberarmi dall'inferno. Sei venuto a cercare me pecorella perduta, affinché io non fugga più da te e t'ami. Ah Gesù mio, mio tesoro, mia vita, mio amore, mio tutto, e se non amo te chi voglio amare? Dove posso trovarmi un padre, un amico, uno sposo più amabile di te e che più di te mi ha voluto bene? Ti amo, caro mio Dio, ti amo unico mio bene.Mi dispiace d'essere stato tanti anni al mondo e non averti amato, anzi di averti offeso e disprezzato. Perdonami, amato mio Redentore, che io mi pento d'averti così trattato, me ne dispiace con tutta l'anima mia. Perdonami e dammi la grazia che io da te più non mi separi e ti ami sempre nella vita che mi resta.Amor mio, a te tutto mi dono; accettami e non mi rifiutare come io meriterei.Maria, tu sei l'avvocata mia, tu con le tue preghiere ottienimi quanto desideri da questo Figlio; pregalo che mi perdoni e mi dia la santa perseveranza fino alla morte.

Nessun commento:

Posta un commento